        &Egrave; stato un giorno triste per il mondo delle due ruote: ieri, 26 novembre, si &egrave; spento Franco Sabatini, patron della rievocazione storica della Milano-Taranto, dopo una lunga malattia. Aveva 83 anni e da sempre era legato alla passione per la motocicletta. IL MARCHIO SABATINI PER LE BICI Nato nel 1937, inizia gi&agrave; bambino ad armeggiare con i motori nell&rsquo;officina del padre: dalla riparazione delle macchine agricole, l&rsquo;attivit&agrave; si evolve negli anni fino alla produzione di bici e motociclette. Negli anni Settanta, in virt&ugrave; della forte richiesta di biciclette, Franco intravede un&rsquo;opportunit&agrave; e lancia il proprio Marchio: le Sabatini da corsa diventano un cult, fatte a mano su misura, le prime con tre rapporti dentati. Arrivano a conquistare persino Gino Bartali, che ne vede una in mostra negli anni Ottanta e contatta Sabatini per iniziare a lavorare insieme. La collaborazione tra i due va avanti per sei anni, diventando una profonda amicizia: &ldquo;Costruivo 100 bici all&rsquo;anno, con queste mani, pezzo su pezzo e poi mettevo il marchio Cicli Bartali&rdquo; ha raccontato il patron in un&rsquo;intervista al Giornale dell&rsquo;Umbria a firma Claudio Sampaolo. LA MILANO-TARANTO Dalle bici alle moto: dopo la fine dell&rsquo;avventura con Bartali, nel 1987 Franco Sabatini riporta in auge la Milano-Taranto, competizione d&rsquo;annata riservata alle moto d&rsquo;epoca e ferma da decenni. &ldquo;Avevo 50 anni e mi sono detto &laquo;caro Franco, se non te la organizzi da solo, non riuscirai mai a correrla&raquo;. L&rsquo;ho fatto&hellip; Ho avuto il nullaosta e me la sono organizzata. La prima &egrave; stata nel 1987, partenza all&rsquo;Idroscalo di Milano a mezzanotte, 55 al via. Caddi a Bologna rompendomi la clavicola, ma io ho una pellaccia e sono sempre ripartito, perch&eacute; a cavallo della moto rinasco. Infatti oltre ad organizzarle ne ho corse 24, col record di 300 partecipanti tre anni fa, difendendo questa mia creatura contro tutto e contro tutti&rdquo;. EDIZIONE VIRTUALE 2020 Oggi le edizioni della MiTa sono arrivate a 34, compresa l&rsquo;edizione 2020 nell&rsquo;insolita veste virtuale: neanche l&rsquo;emergenza Covid ha fermato la volont&agrave; del patron, che i suoi cari e gli amici descrivono risoluto, concreto, schietto, appassionato, visionario. I funerali saranno celebrati sabato 28 novembre alle 15:00 nella Chiesa di San Martino in Colle, nella sua Perugia, in forma ristretta rispettando le disposizioni della normativa. Leggi anche: Euro 5, normative in vigore dal 1&deg; gennaio: cosa cambia?        

<p>Nel 1987 aveva riportato in auge la storica competizione, completanto 34 edizioni fino a oggi. Aveva 83 anni, ha passato un'intera vita tra motori, bici e motociclette</p>

Milano-Taranto, si è spento il patron Franco Sabatini

Nella notte &egrave; mancato Franco Farn&eacute; figura indispensabile per estro e talento nella storia delle competizioni di Ducati: il mondo delle moto &egrave; in lutto Il mondo delle due ruote piange oggi la perdita&nbsp;di un grande uomo e motociclista: Franco Farn&eacute;&nbsp;&egrave; mancato la scorsa notte&nbsp;dopo una lunga malattia all'et&agrave; di 81 anni.  Farn&eacute;,&nbsp;un nome&nbsp;conosciuto e molto apprezzato nell'ambiente delle due ruote,&nbsp;ha accompagnato con dedizione e per tantissimi anni le vicende e il percorso di Ducati.  Gi&agrave; dagli inizi degli anni '50, aveva infatti legato il suo nome alla Casa di Borgo Panigale correndo con il Cucciolo e lavorando contemporaneamente all'interno dello stabilimento.  Fondamentale il suo ruolo come collaudatore,&nbsp;meccanico e progettista, Franco ha collaborato a tutti i successi di Ducati.&nbsp;Negli anni '70 mantenne in vita, assieme ad una piccola cerchia di colleghi, il Reparto Corse del Marchio italiano in un periodo difficile di crisi aziendale.  Segu&igrave; le gesta di campioni del calibro di&nbsp;Mike Hailwood ,&nbsp;Paul Smart, Marco Lucchinelli, Carl Fogarty e tantissimi altri preparandone le moto nelle pi&ugrave; importanti competizioni.  Franco Farn&eacute; fu instancabile&nbsp;ed essenziale nello sviluppo e nella crescita di Ducati nel mondo delle corse&nbsp;per pi&ugrave; di mezzo secolo.  Giulia Cassinelli  [gallery ids="18994,18992,18990,18991"]

E' morto Franco Farn&eacute; legato da sempre a Ducati e alle competizioni

Il mondo delle due ruote piange Franco Farn&eacute;

Una terribile giornata per il&nbsp;mondo del motociclismo che&nbsp;conta&nbsp;una nuova tragica vittima.   Muore a 24 anni Kevin Ferrari,&nbsp;freestyler italiano nato e cresciuto a Reggio Emilia.  Il giovanissimo pilota si trovava a Monte Carlo con i suoi compagni della DaBoot Italian Crew, per il 39&deg; Festival Internazionale del Circo. L'incidente &egrave; avvenuto la scorsa notte nel corso di&nbsp;un'acrobazia.&nbsp;A dare la notizia un comunicato dell'organizzazione Festival:  "Il Comitato Organizzatore&nbsp;del 39&deg;&nbsp;Festival&nbsp;Internazionale&nbsp;del Circo di&nbsp;Monte&nbsp;Carlo&nbsp;annuncia&nbsp;con dolore&nbsp;un drammatico&nbsp;incidente avvenuto&nbsp;di notte,&nbsp;durante l'ultima&nbsp;ripetizione del&nbsp;numero&nbsp;di&nbsp;motociclisti&nbsp;"Flic&nbsp;Flac&nbsp;Moto&nbsp;X".Un&nbsp;motociclista&nbsp;italiano,&nbsp;24enne,&nbsp;ha avuto&nbsp;una caduta&nbsp;fatale&nbsp;alla chiusura di un&nbsp;salto.&nbsp;E'&nbsp;morto&nbsp;all'istante. Questo incidente addolora profondamente il festival e tutta la comunit&agrave; circense.&nbsp;Nessun incidente di questa gravit&agrave; era mai avvenuto dopo la creazione del Festival&nbsp;nel 1974". Kevin Ferrari era molto conosciuto sulle piste da cross per le sue doti e la sua abilit&agrave; e&nbsp;aveva anche&nbsp;rappresentato l'Italia nel Freestyle delle Nazioni.  Giulia Cassinelli    &nbsp;

Un tragico incidente durante un'esibizione costa la vita al giovane freestyler italiano

Lutto per il motociclismo italiano: muore Kevin Ferrari

Il frontale della Ducati 916 &egrave; la punta di una freccia. Perch&eacute; le moto, alcune moto, sono velocit&agrave;.  E la velocit&agrave; &egrave; una punta sottile, una riga non troppo dritta, un tratto leggero.  Ci sono uomini in grado di vedere le cose esattamente come stanno e dire: &ldquo;Ehy, state sbagliando!&rdquo; semplicemente mostrando la realt&agrave; per come &egrave;, e non per come ce la siamo immaginata, magari per secoli. Come per secoli ci siamo immaginati il cielo dorato e i volti e i corpi schiacciati contro un mondo a due dimensioni. Ma la prospettiva esisteva anche prima di Giotto. Bisognava solo accorgersene.  E la velocit&agrave; esisteva anche prima della Ducati 916, e le moto nude prima della Brutale, l'aerodinamica prima della Paso e i bei telai prima della HB1. Massimo Tamburini &egrave; per&ograve; riuscito, nel corso della sua troppo breve vita, a dare un volto a tutte queste cose riportandole nei leggeri tratti di alcune fra le moto pi&ugrave; belle di sempre.  Moto che&nbsp;hanno la forma bellissima del vento che le sfiora. Moto che il tempo non invecchia.  Questo lutto ci&nbsp;addolora profondamente.                  

Scomparso all'et&agrave; di 71 anni. Progettista e designer, lascia un enorme vuoto nel nostro mondo 

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Milano-Taranto, si è spento il patron Franco Sabatini

Il mondo delle due ruote piange Franco Farné

Lutto per il motociclismo italiano: muore Kevin Ferrari

La scomparsa di Massimo Tamburini