All'Expo di Piacenza tante regine e reginette del passato in passerella. Dalle 125 degli anni '80 e '90 alle più raffinate GP e SBK che hanno fatto la storia della moto. Una prima edizione che ha riscosso un buon riscontro dal pubblico che ha potuto ammirare da vicino il lavoro e la passione di tanti collezionisti e restauratori del settore

Due tempi bei tempi e Youngtimer Moto EXPO: le FOTO

CFMoto &egrave; una delle aziende che pi&ugrave; stanno riempiendo di novit&agrave; il l&#39;edizione 2023 di EICMA. Dalla 450 MT, pronta ad attraversare anche i terreni pi&ugrave; impervi, all&#39;ancora misterioso MT-X Concept, fino al motore da 101 CV che equipagger&agrave; la 675SR. Ultima, ma non per importanza, la&nbsp;grintosa versione GP della naked 800NK.    Caratteristiche  La 800NK GP &egrave; una &quot;nuda&quot; sportiva di punta nella linea NK. Traspirando l&#39;esperienza di CFMoto come partner in Moto3, la 800NK GP si veste con la grafica del team Pr&uuml;stel GP e attinge dagli stessi fornitori della squadra da corsa. Nella sua configurazione monoposto, la 800NK GP &egrave; dotata di sospensioni regolabili Ohlins, scarico slip-on, pedane rialzate e manubrio ribassato. A completare l&#39;assetto ci sono i componenti lavorati a CNC e le protezioni per forcella e forcellone.&nbsp;   

Con tanto di grafica del team Pr&uuml;stel, la moto vanta componenti di alta qualit&agrave; provenienti dagli stessi fornitori della squadra corse

CFMoto 800NK: spirito racing per la versione GP

La Yamaha XSR 900 GP è una moto ispirata alle moto da GP degli anni '80 e '90 e presenta un telaio Deltabox. Mostra una mezza carena con colori ispirati alle Marlboro di Eddie Lawson. La moto offre un motore da 890 cc, elettronica avanzata e un telaio rivisto con sospensioni regolabili. Sarà disponibile in due colorazioni a partire da aprile 2024

Yamaha XSR 900 GP FOTO

Quando vuole toccare le corde giuste, Yamaha sa sempre colpire nel segno. Abbiamo avuto un piccolo assaggio di questa novit&agrave; all&#39;ultimo Goodwood Festival of Speed con la presentazione del concept XSR 900 DB40 che riprende le stesse identiche carene della moto che vediamo ora in versione definitiva. Si tratta della XSR 900 GP, dove queste ultime lettere sono fondamentali per identificare di cosa si tratta: un tributo alle moto da GP degli anni &#39;80 e &#39;90, ma anche alle supersportive dotate di telaio Deltabox.  Per chi amava gli anni &#39;80    In effetti questa XSR carenata non fa altro che celebrare la storia lunga 40 anni del telaio che ha regalato 6 titoli mondiali ai Tre Diapason e una serie di moto sportive stradali a dir poco leggendarie, dalle prime FZR e TZR alle pi&ugrave; prestazionali R1. Deltabox non &egrave; altro che il modo di Yamaha di interpretare il doppio trave in alluminio e non c&#39;&egrave; modo migliore di celebrare se non con una moto che ha un vibe anni &#39;80 cos&igrave; esagerato da poter rubare i cuori di molti motociclisti.  La mezza carena &egrave; la parte pi&ugrave; distintiva della moto, con spigoli vivi, un plexy a semibolla e i piccoli proiettori a LED nascosti, quasi posticci, che lasciano la parte da protagonista alla grossa tabella portanumero gialla, sulla quale ogni utente potr&agrave; mettere il numero che preferisce.  IL MITO DI EDDIE    Sappiamo gi&agrave; che molti metteranno il numero 1 o 2 che era di Eddie Lawson, perch&egrave; la colorazione rosso/bianca riprende lo schema grafica delle carene Marlboro che hanno reso il pilota di Upland (vinvcitore con Iwata di 3 titoli mondiali) famoso nel mondo, ma alla guida nelle immagini vediamo l&#39;altro mito, Wayne Rainey campione dal &#39;90 al &#39;93 con la YZR pi&ugrave; evoluta. C&#39;&egrave; anche un nuovo manubrio clip forged (non troppo sacrificato ma adatto alla strada) sovrastato da una nuova strumentazione TFT da 5&quot; e un codino monoposto che copre la sella del passeggero, per un look race replica che funziona davvero, forse anche pi&ugrave; di quello della XSR standard.  Tecnicamente &egrave; una XSR a tutti gli effetti, ma al motore CP3 da 890 cc e all&#39;elettronica con IMU si affianca un telaio dalla rigidit&agrave; rivista e ottimizzata assieme a sospensioni KYB completamente regolabili di livello superiore, sia per la forcella che per il mono posteriore. A questi si uniscono i nuovi Cerchi SpinForged di Yamaha con Bridgestone Battlax Hypersport S23 di primo equipaggiamento. Il risultato lascia a bocca aperta, sembra una special a tutti gli effetti, ma arriver&agrave; nelle concessionarie a partire da aprile 2024 in colorazione replica Marlboro &quot;Legend Red&quot; o in &quot;Power Grey&quot;&nbsp;    &nbsp; 

A Iwata sanno come deliziare i nostalgici degli anni d&#39;oro del Motomondiale, e questa nuova versione speciale della XSR &egrave; dedicata a loro, con carena completa e livrea Marlboro

Yamaha, il mito di Eddie Lawson nella XSR 900 GP

        I fan di Aprilia sono chiamati a supportare con grande passione Aleix Espargar&oacute; e Maverick Vi&ntilde;ales nel prossimo GP di Misano. L'azienda italiana ha annunciato un'iniziativa esclusiva dedicata ai propri supporters, che avranno l'opportunit&agrave; di sostenere i loro piloti preferiti nel corso del weekend del 9 e 10 settembre.  APRILIA, LA CAPONORD POTREBBE TORNARE? STAVOLTA CON IL V4 Tribuna e omaggi per i fan di Aprilia Un'intera sezione della coperta Tribuna B sar&agrave; riservata agli appassionati di Aprilia, offrendo posti numerati e una serie di comfort che renderanno l'evento ancora pi&ugrave; speciale. Inoltre, i fan avranno accesso a un parcheggio dedicato, sia per coloro che preferiscono arrivare al Misano World Circuit in auto, sia per chi ha scelto di raggiungere la Riviera Adriatica a bordo della propria moto.&nbsp; I tifosi presenti nella tribuna riceveranno un esclusivo kit Aprilia Racing, che include una speciale maglietta realizzata per sostenere le popolazioni dell'Emilia-Romagna, colpite di recente dall'alluvione. Il Gran Premio di San Marino diventer&agrave; quindi un'occasione per contribuire alla raccolta fondi a favore della Protezione Civile, offrendo un aiuto concreto.&nbsp; Le giornate di gara saranno caratterizzate anche dalla presenza di ospiti speciali e da un'animazione costante. Tutte le informazioni dettagliate possono essere consultate sul sito web ufficiale di Aprilia, mentre i biglietti per l'evento sono gi&agrave; disponibili per l'acquisto su Ticketone.  USATO, APRILIA DORSODURO 750: FUNAMBOLICA SUPERMOTARD       

I fan dell'azienda di Noale avranno anche un parcheggio riservato per auto e moto. I biglietti sono gi&agrave; disponibili su Ticketone

Aprilia, tribuna riservata e kit esclusivo per i fan al GP di Misano

        Shark Helmets ha presentato la nuova versione Race-R PRO GP 06: con questo upgrade, il top di gamma della casa francese supera l'omologazione UN ECE 22-06. Il casco ha passato anche i test della recente certificazione UN ECE 22-06 senza alcun ostacolo. Il Race-R PRO GP &egrave; stato adottato da campioni internazionali in tutte le categorie delle gare motociclistiche mondiali: vanta oltre 250 piazzamenti a podio nei mondiali, in aggiunta al gi&agrave; citato record di velocit&agrave; in MotoGP del 2022 con il pilota Ducati Pramac, Jorge Martin. Le specifiche  Questa nuova versione oltre a essere omologata UN ECE 22-06, offre 2 taglie di calotta in carbonio a vista e aramide (COVA) e il rivestimento in EPS multi-densit&agrave;. La visiera in classe ottica 1 &egrave; altamente resistente, anti-fog e anti-scratch e per la prima volta &egrave; proposta anche in una versione con opacit&agrave; al 22%. La nuova visiera &ldquo;Light Tinted TE22&rdquo; &egrave; anche omologata per strada. Lo spoiler aerodinamico, progettato nella galleria del vento, &egrave; dotato di un sistema rapido di sicurezza in caso di urto. Arriver&agrave; negli store con 4 grafiche:  Replica Zarco Winter Test, con effetto cromato Replica Zarco Chakra Black Mat Red Glossy  Le ultime due sfoggiano un look minimalista in tinta unita, in cui spiccano dettagli in carbonio a vista e il logo iconico SHARK con la pinna di squalo sullo spoiler. Anche il packaging &egrave; completamente rinnovato e comprende di serie il &ldquo;Kit Racing&rdquo;, con una visiera &ldquo;Fum&eacute; Dark Smoke&rdquo; (anti-fog e anti-scratch, omologata per la pista) e una borsa dedicata per proteggere e riporre il casco, salvaguardandolo da graffi e polvere. Il Race-R PRO GP 06 &egrave; disponibile in cinque taglie, dalla XS a XL ed &egrave; venduto al prezzo di 1016,99 euro. SHARK EVO ES: IL CASCO MODULARE PER LA BELLA STAGIONE        

Nella scorsa stagione ha dimostrato le sue qualit&agrave; aerodinamiche con il record di velocit&agrave; in una gara MotoGP, stabilito sul rettilineo dell'autodromo del Mugello a ben 363,6 km/h

Shark Race-R PRO GP 06: certificazione ECE 22-06 per il casco da record

        Per i possessori di Aprilia RSV4 XTrenta (esclusivo esemplare realizzato in appena 100 unit&agrave; per celebrare il trentennale del primo titolo iridato di Aprilia nel Motomondiale) arriva una novit&agrave; interessante. Il Reparto Corse di SC-Project ha progettato e creato il&nbsp;nuovo terminale di scarico&nbsp;GP-22, lo stesso usato da&nbsp;Aleix Espargar&ograve;&nbsp;e&nbsp;Maverick Vi&ntilde;ales&nbsp;sulle&nbsp;Aprilia RS-GP&nbsp;nel Campionato del Mondo&nbsp;MotoGP 2022. Insomma, l&rsquo;esclusiva che si aggiunge all&rsquo;esclusiva. Le caratteristiche  Aprilia RSV4 XTrenta nasce gi&agrave; con un&nbsp;completo di scarico in titanio, interamente realizzato da SC-Project con&nbsp;specifiche SBK: materiali, trattamenti speciali, finiture, prestazioni. Adesso si fa un ulteriore passo in avanti. Con il&nbsp;nuovo terminale di scarico&nbsp;GP-22 &egrave; possibile sostituire il silenziatore SC1-R che equipaggia la moto con lo stesso prodotto sviluppato e realizzato da SC-Project per i piloti che corrono nella MotoGP. GP-22 &egrave; interamente realizzato a mano con una&nbsp;speciale lega di titanio, e al momento &egrave; l&rsquo;unico impianto di scarico MotoGP disponibile per modelli di serie. Il peso &egrave; di appena 500 grammi, grazie allo speciale titanio utilizzato (a uso esclusivo della MotoGP). Il nuovo terminale di scarico, oltre a dare alla moto un aspetto ancora pi&ugrave; sportivo, va a incidere soprattutto nel sound. Inoltre, viene consegnato all&rsquo;interno di un packaging dedicato, che comprende silenziatore Slip-On, staffa di montaggio, molle e viteria, adesivi SC-Project, garanzia ufficiale SC-Project 24 mesi. Il prezzo &egrave; di 1.860 euro.&nbsp; APRILIA RS 660 EXTREMA, PRESTO IN CONCESSIONARIA: PREZZO E DISPONIBILIT&Agrave;       

Il Reparto Corse di SC-Project ha progettato e realizzato questo terminale in titanio, dal peso di 500 grammi, uguale a quello utilizzato da Espargar&ograve; e Vi&ntilde;ales nel sulla RS-GP 2022

SC-Project per Aprilia RSV4 XTrenta: dalla MotoGP ecco il GP-22

        Malaguti ha presentato il nuovo scooter Spectre GP 125, modello dal design sportivo che ricorda molto i commuter ampiamente utilizzati in Asia. Specter GP 125 per&ograve; &egrave; destinato al mercato europeo e, soprattutto, possiede una caratteristica che nessun altro scooter&nbsp;di oggi del segmento possiede: &egrave; infatti dotato di una trasmissione a cinque marce.  Malaguti Specter GP 125: dati tecnici e ciclistica  Malaguti Specter GP 125 &egrave; alimentato da un motore monocilindrico da 125 cc raffreddato ad aria, con una potenza di 9,65 cv a 8.500 giri/min e una coppia massima dichiarata di 9,6 Nm a 6.500 giri/min, per una velocit&agrave; massima di 94 km/h. Il peso complessivo &egrave; di 123 kg in ordine di marcia e il sedile si trova a 780 mm da terra. Le ruote a raggi da 17" montano freni a disco su entrambi le ruote, spicca comunque l'enorme disco anteriore da 320 mm. All'anteriore &egrave; presente una forcella telescopica e al posteriore un monoammortizzatore. Il modello &egrave; dotato di luci a LED, di un display LCD combinato con indicatori analogici del tachimetro, di una porta USB per la ricarica dei dispositivi elettronici e di un doppio cavalletto. MALAGUTI, GLI AGGIORNAMENTI DI MADISON 125, XSM125 E XTM125 Non sappiamo ancora quando Specter GP 125 sar&agrave; disponibile presso i concessionari ufficiali, ma avr&agrave; un prezzo di 2.499 euro e in tre combinazioni di colori: nero con accenti rossi, bianco e nero e nero con accenti bianchi. MALAGUTI SVELA XAM, LA SUA PRIMA MOTO GREEN DA FUORISTRADA       

Design sportivo per un classico 125 con una caratteristica unica nel segmento: la trasmissione a cinque marce

Malaguti Specter GP 125, arriva lo scooter con le marce

Suzuki presenta l&#39;Hayabusa GP Edition. Ovvero, la hypersport tourer&nbsp;con una livrea personalizzata, ispirata ai colori delle GSX-RR schierate dal Team Ecstar in MotoGP. La GP Edition affianca le colorazioni gi&agrave; presenti a catalogo, il Nero/Gold e il Silver/Rosso.    Suzuki Hayabusa GP Edition: i colori  La decisione di lanciare sul mercato la Hayabusa GP Edition &egrave; dovuta al grande successo riscosso dai due esemplari alla manifestazione Autolook Week Torino, svoltasi a settembre scorso. In Piemonte le moto erano delle special, un mese dopo si sono trasformate in una vera e propria serie speciale. I colori dominanti sono il blu e l&#39;argento ardesia, che furono portati in gara dalle prime Suzuki da Gran Premio degli anni &#39;60 e che dal 2020 caratterizzano anche le GSX-RR ufficiali del Team Ecstar. Queste ultime hanno inserti di colore diverso, per consentire agli spettatori e agli addetti ai lavori di identificare anche da lontano Mir e Rins in corsa. Allo stesso modo, anche la GP Edition permette all&#39;acquirente della Hayabusa di scegliere tra due varianti, Giallo Pista e Rosso Pista. Le tinte sono utilizzate per la cornice inferiore del faro, per le griglie sui fianchi della carenatura, per la porzione del codone che circonda la sella e per gli adesivi sulle ruote. Fiore all&#39;occhiello del modello &egrave; il doppio terminale di scarico Akrapovic (slip-on) in titanio.  Prezzo della Hayabusa GP Edition  Invariate le specifiche tecniche e ciclistiche. Il motore &egrave; sempre il quattro cilindri da 1.340 cc dalla potenza massima di 190 cv a 9.700 giri e coppia massima di 150 Nm a 7.000 giri. Suzuki Hayabusa GP Edition ha un prezzo di lancio di 23.690 euro.  SUZUKI, UN&#39;HAYABUSA TUTTA GRINTA E COLOR (BOL) D&rsquo;OR 

La sport tourer&nbsp;viene proposta con due livree ispirate ai colori delle GSX-RR schierate dal Team Ecstar: blu e argento ardesia con varianti Giallo Pista e Rosso Pista

Suzuki Hayabusa, la nuova GP Edition omaggia la MotoGP

Dopo la RSV4 X, presentata nel 2019, e della Tuono X, la hypernaked pi&ugrave; potente e leggera di sempre, Aprilia Racing torna al lavoro sul progetto V4 e a Misano in occasione del weekend MotoGp presentala RSV4 XTrenta, una creazione che celebra il trentennale del primo titolo iridato di Aprilia nel Motomondiale targato Alessandro Gramigni e AF1 125 GP..  VESTITA DA MOTOGP    La RSV4 XTrenta &egrave; confezionata dal Reparto Corse di Noale sfruttando tecnologie vicine a quelle utilizzate in MotoGP in termini di materiali, componenti, elettronica, attenzione ai dettagli e soprattutto aerodinamica, un settore divenuto negli ultimi anni di fondamentale importanza e nel quale Aprilia Racing ha dimostrato di essere all&rsquo;avanguardia con la RS-GP impegnata nella stagione 2022.  Tutte le parti della carenatura in carbonio sono realizzate da PAN Compositi con gli stessi procedimenti utilizzati in MotoGP e incorpora sia le ali anteriori di nuova concezione, capaci di garantire pi&ugrave; carico e al contempo minor resistenza all&rsquo;avanzamento, sia le inedite appendici posteriori, sul codone. Ma non &egrave; tutto: la RSV4 XTrenta &egrave; la prima moto al mondo a montare sul forcellone la &ldquo;under wing&rdquo;, l&rsquo;ala inferiore che equipaggia le RS-GP dal 2019 e chiamata comunemente in MotoGP &ldquo;cucchiaio&rdquo;. I risultati della nuova configurazione parlano chiaro: il carico aerodinamico aumenta del 25%, riducendo al contempo la resistenza del 4%.  RSV4 XTRENTA: LA TECNICA    Partendo dalla gi&agrave; eccellente base rappresentata dalla Aprilia RSV4 Factory 2022, gli interventi di Aprilia Racing hanno riguardato ogni area, a partire dal motore che raggiunge la potenza di 230 cavalli. Questo grazie all&#39;aumento del rapporto di compressione, che lavora in simbiosi con un impianto di scarico specifico in titanio e carbonio, realizzato dal partner SC Project che cura e sviluppa tutti gli scarichi racing Aprilia. Completa la dotazione un filtro aria Sprint Filter.. Come optional sar&agrave; disponibile un silenziatore full-titanium il cui design deriva direttamente dall&#39;unit&agrave; utilizzata in MotoGP. Alla luce delle elevate prestazioni e dell&#39;impiego gravoso in pista, i radiatori acqua e olio sono Taleo Tecnoracing di derivazione Superbike.  Le prestazioni del V4 italiano vengono gestite da una centralina Magneti Marelli con calibratura specifica, mentre la trasmissione prevede una corona in titanio marchiata PBR (altra esclusiva di XTrenta). La suite elettronica di RSV4 XTrenta viene controllata dalla pulsantiera racing JetPrime, mentre tra gli accessori si segnalano pedane, leve manubrio e tappo carburante CNC by Spider.  CICLISTICA: PESO DICHIARATO di 166 KG  Dal punto di vista ciclistico, il rigoroso telaio della RSV4 viene affinato grazie a sospensioni Ohlins modificate dai tecnici Aprilia MotoGP in collaborazione con Andreani. La piastra sterzo ricavata dal pieno &egrave; esclusiva Aprilia Racing. L&#39;impianto frenante &egrave; il top disponibile sul mercato, a marchio Brembo, composto all&#39;anteriore da pinze monoblocco ricavate dal pieno GP4-MS e dischi T-drive da 330 millimetri. I cerchi Marchesini M7R GENESI forgiati in magnesio calzano penumatici slick Pirelli Diablo SBK con misure 120/70 e 200/65, con mescola SC-1 anteriore ed SC-X posteriore. La riduzione di peso ruota &egrave; pari a circa 2 kg rispetto allo standard. In totale Aprilia dichiara un peso di 166 Kg.  DEDICATA AL &quot;GRAM&quot;    La livrea della nuova Aprilia RSV4 XTrenta, utilizzata da Lorenzo Savadori nel GP di Austria, rappresenta una lettura in chiave contemporanea di quella che Aprilia sfoggiava nel 1992 nel Motomondiale classe 125, in occasione del primo dei 54 titoli mondiali che fanno del suo palmar&egrave;s uno dei pi&ugrave; ricchi del motociclismo sportivo.  Disponibilit&agrave; e prezzo    Ciascuno dei 100 esemplari di Aprilia RSV4 XTrenta, proposto al prezzo di 50.000 Euro esclusa IVA, sar&agrave; prenotabile esclusivamente online dal 6 settembre, accedendo all&rsquo;area web factoryworks.aprilia.com. I fortunati acquirenti avranno anche la possibilit&agrave; di ritirare il proprio esemplare presso Aprilia Racing, con contestuale visita in esclusiva al reparto corse di Noale, e riceveranno oltre alla versione limitata e numerata di RSV4 anche il telo coprimoto e il tappetino dedicati.  RSV4 XTrenta rientra nel programma Factory Works varato da Aprilia Racing: rende disponibile la stessa tecnologia sviluppata nelle competizioni a coloro che intendano competere ai massimi livelli nei campionati delle derivate di serie o che desiderino avere una RSV4 o una Tuono V4 dalle performance ottimizzate per l&rsquo;uso in circuito.  Scendi in pista con la Motosprint-InMoto Experience by Dart Race 

Pi&ugrave; estrema che mai la V4 veneta che celebra i 30 anni dal primo Mondiale targato Gramigni. Tecnica sopraffina e prestazioni devastanti. 100 gli esemplari disponibili ad un prezzo... da fuoriserie

Aprilia, arriva la RSV4 XTrenta: aerodinamica MotoGP e 230 CV

        I saloni autunnali sono alle porte e con essi trapelano alcune notizie &ndash; e dettagli &ndash; su quelle che potrebbero essere le prossime uscite per il 2023. Alcune voci che corrono attualmente riguardano Yamaha e a dare ulteriore forza ai rumors ci pensano quelli di Young Machine che a corredo della notizia mostrano i render sulle possibili novit&agrave; della Casa di Iwata: la nuova XRS GP e una versione aggiornata della supersportiva YZF-R1M che vedr&agrave; la versione "Solo pista". Scopriamo cosa potremmo aspettarci. La XSR GP Gi&agrave; anticipata da qualche tempo, questa sportiva vintage &egrave; stato realizzato su una base della XSR900 e sarebbe dotato, esattamente come la sorella heritage, di un propulsore 3 cilindri CP3 di 889 cc da 119 CV a 10.000 giri/min. Scendendo nelle particolarit&agrave;. La XSR GP avrebbe un telaio tipo Deltabox in alluminio della MT-09, con una forcella a steli rovesciati da 41 mm regolabile. Ci&ograve; che cambierebbe rispetto all XSR900 &egrave; l&rsquo;aspetto: il faro tondo centrale a LED presente sulla XSR GP ha una carenatura di stampo classic (ma dubitiamo con design frontale che si vede nel render della copertina della rivista giapponese), che scende ad abbracciare anche il motore. La YZF-R1M  Questa versione, invece, vede invariata la tecnica rispetto alla attuale versione. Quindi confermato il motore&nbsp;4 cilindri da 998 cc Cross Plane. Vanterebbe un sistema Ohlins Electronic Racing Suspension ultima generazione e le carene in carbonio che sfoggerebbero la novit&agrave; delle alette, ormai sempre pi&ugrave; in voga e che gi&agrave; abbiamo visto su alcune LE della sportiva di Iwata. Infine, a livello di livree, troviamo le colorazioni della Yamaha del passato, ossia rosso e bianco. L'attesa della presentazione non dovrebbe durare moltissimo: all'orizzonte ci sono i Saloni di Colonia (i primi di ottobre) e poi EICMA a novembre. L&igrave; ne vedremo - e sapremo - di pi&ugrave;. YAMAHA RD 350 LC, LA MITICA MOTO DEGLI ANNI &rsquo;80 RIVIVE CON UN KIT       

I rumors provenienti dal Giappone sembrano remare verso le voci che gi&agrave; da tempo sappiamo su queste due novit&agrave; nel 2023. Si attende la loro uscita in autunno

Yamaha, R1M "Solo pista" e novità XSR GP in rampa di lancio

Nel 1992, in 125, Aprilia conquistava il primo dei 54 titoli mondiali che fanno del suo palmares uno dei pi&ugrave; ricchi del motociclismo sportivo. Da quel trionfo sono passati 30 anni ma anche 295 vittorie nel Motomondiale l&rsquo;ultima delle quali, la pi&ugrave; preziosa, &egrave; arrivata nel 2022, grazie al primo posto di Aleix Espargar&ograve; nel GP di Argentina.  Aprilia 125: storia di una piccola regina FOTO  NOVIT&agrave; di SETTEMBRE    La livrea che user&agrave; in gara al GP d&#39;Austria Lorenzo Savadori fa da preludio ad una ulteriore sorpresa per i fans del marchio italiano: l&rsquo;appuntamento &egrave; al GP di Misano con quella che con tutta probabilit&agrave; sar&agrave; una serie speciale della sportiva RSV4; una Replica che, oltre alla evocativa livrea, vedr&agrave; anche qualche &quot;chicca&quot; tecnica come il cucchiaio aerodinamico sotto al forcellone. L&#39;appuntamento &egrave; ai primi di settembre sul Marco Simoncelli il weekend del 3-4 settembre.    Aprilia, Michele Verrini e la nascita delle Replica 

Lorenzo Savadori sfila al GP d&#39;Austria con una livrea che ricorda la vittoria in 125 del 1992 targata Gramigni. Per il GP d&#39;Italia la colorazione anche sulla sportiva che sfogger&agrave; novit&agrave; aerodinamiche

Aprilia fa &quot;Trenta&quot;: per il GP di Misano la RSV4 che celebrer&agrave; il primo titolo Mondiale

        La MotoGP &egrave; un prodotto. Le moto corrono, i piloti corrono, i team corrono ma il tutto funziona se qualcuno &egrave; disposto per pagare il prodotto. Lo sport, come tanti altri spettacoli, vive se qualcuno &egrave; disposto a pagare. Quanto e quanti sono disposti a pagare fa la differenza, crea pi&ugrave; o meno risorse per far crescere uno sport. E' un equilibrio, non cos&igrave; complesso come vogliono spiegarci, ma &egrave; comunque un equilibrio da mantenere e provare. Anche perch&eacute; attorno ci sono tante bocche da sfamare. Lo scorso week end di corse al Mugello &egrave; stato abbastanza avvilente. Non da un punto di vista sportivo.  Restiamo in orbita MotoGP, per semplificare. Moto italiane e piloti italiani dominanti in prova, con risultati eccitanti. Risultato della domenica che pareva perfetto per far godere pi&ugrave; persone possibili. Ci mettiamo anche la chicca della conferenza stampa di Marquez (piccola parentesti: spero che Marc sia ben consigliato perch&eacute; lui ha un coraggio che mi pare vada ben oltre il buon senso, spero che abbia accanto chi gli pu&ograve; dare i giusti consigli) che aggiungeva contenuto. Il prodotto c'era, qualcuno non l'ha venduto Certo, che il prodotto funziona lo scopri dopo, ma un week-end come quello passato non &egrave; stato un Gronchi Rosa, siamo sinceri.&nbsp; Uno dei primi motivi per cui un prodotto non si vende &egrave; il pricing, come dicono quelli bravi. Il prezzo non &egrave; corretto. Diciamolo, andare al Mugello a vedere le moto girare costa troppo. Non tanto, proprio troppo. E' sempre costato troppo. Solo che gli scorsi anni c'era una sorta di incentivo, come quelli statali, c'era Valentino che, seppur non competitivo, attirava. Fra l'altro, penso sia stato sottovalutato che a fine carriera attirava anche di pi&ugrave; perch&eacute; ogni anno avrebbe potuto essere l'ultimo, come per i concerti di Vasco, che ogni volta ti chiedi dove trovi voglia e forza.&nbsp; Episodio personale: qualche anno fa fui invitato a Misano a vedere le corse da un fornitore dell'azienda dove lavoravo (che non aveva alcuna attinenza con il settore moto). Loro sponsorizzavano un team della Moto3 e mi invitarono a &ldquo;veder correre Valentino&rdquo;. La Moto3 era la via economica per accedere a Valentino, per portare i clienti a vedere Valentino. Tanto finita la gara di Moto3 non &egrave; che fanno uscire la gente, una volta che sei l&igrave; ci resti. Io penso che la portata sia un po' stata sottovalutata, che un po' in troppi abbiano pensato &ldquo;eh ma quant'&egrave; che non &egrave; competitivo?&rdquo;. Lascia perdere, quant'&eacute; che Axl Rose fa cantare met&agrave; delle canzoni al pubblico senza pronunciare una sola nota? Quindi il prodotto di questo 2022 si &egrave; rivelato molto valido ma diverso Era un gran bel prodotto ma non era lo stesso. E se ragioniamo da appassionati di moto forse ci perdiamo l'insieme.&nbsp; Allora, dicevamo, il pricing era sbagliato ed &egrave; mancata la voglia di vendere un prodotto diverso. Per me non ha senso far leva sulla mediaticit&agrave; dei protagonisti, non &egrave; loro compito vendere il prodotto, loro lo realizzano. Lo capisco anch'io che vendere Valentino, Mike Tyson, Alberto Tomba &egrave; pi&ugrave; facile ma si pu&ograve; vendere molto bene anche Roby Baggio, Ronaldo e la nazionale di Velasco. Spero sia chiara la differenza, cito sportivi eccellenti ma alcuni con doti comunicative e mediatiche pi&ugrave; marcate. Se quello che devo vendere &egrave; un evento sportivo, su quello mi devo concentrare. Poi, ovvio, se mi capita Alberto Tomba faccio prima che con Andrea Pirlo, ma non significa che lo venda peggio.&nbsp; Quindi il problema in parte era che il prodotto era diverso ed in parte era il potere economico delle persone che adesso &egrave; diverso. Occorreva un atto di consapevolezza e coraggio. Bisognava guardare il prodotto che si offriva, capire se si poteva o doveva aggiungere qualcosa, capire quale poteva essere il suo valore aggiunto e poi lanciarlo. E per lanciarlo, un prodotto, spesso ha bisogno di un'offerta, non di pacchetti vincolanti di pi&ugrave; giornate. Aveva bisogno di pi&ugrave; elasticit&agrave;, aveva bisogno di essere arricchito di servizi. Quanti business non vivono pi&ugrave; della loro attivit&agrave; caratteristica ma di servizi accessori? Se avete un paio d'ore ve li elenco. Ecco cosa &egrave; mancato, &egrave; mancato il coraggio di pensare ad un'esperienza diversa, pi&ugrave; ricca. Invece il ragionamento &egrave; stato: se prima erano in 10 e pagavano 5, adesso se sono 5 e gli chiediamo 10 i conti tornano. Non son tornati, mi pare. Per il circuito, per chi lavora attorno al circuito, per chi vi ha corso, per chi l'ha visto. Io penso che ormai lo sport che amiamo sia uno sport professionistico senza "se" e senza "ma" e come tale bisognerebbe trattarlo. Vogliamo mantenere la purezza del momento sportivo e non contaminarlo con discorsi economici? Perfetto, per&ograve; trovate qualcuno che se ne occupi, qualcuno che analizzi cosa attira le persone e lo evidenzi e valorizzi. Perch&eacute; il circo &egrave; costoso e per mantenerlo al top servono soldi. Non penso che siamo ancora pronti al Mugello vuoto, anche perch&eacute; la gente non ha perso la voglia di andare alle corse (chiedere a Imola come sono andati con la F1), la gente vuole capire cosa compra e se lo sta comprando al prezzo giusto.       

Vedere il circuito domenica ha fatto male, adesso mettere in fila i perch&eacute; non basta, occorre provare a dare risposte. Perch&eacute; la gente ama andare a vedere le corse e per tenerla lontana ci vuole impegno

Mugello, quali colpe per quelle colline vuote?

Giusto per far scendere qualche lacrimuccia ai nostalgici, Valentino Rossi e Max Biaggi saranno di nuovo all&rsquo;autodromo del Mugello in occasione del Gran premio d&#39;Italia di MotoGP&nbsp;in programma questo weekend.&nbsp;Purtroppo per&ograve;, non per scendere in pista. I due Campioni del Mondo faranno la loro apparizione per permettere al pubblico di salutarli e render loro ancora una volta omaggio.  Rossi e Biaggi: leggende dello sport    L&rsquo;appuntamento con il &ldquo;Dottore&rdquo; &egrave; fissato per sabato prossimo, poco prima delle 14: sulla griglia di partenza si svolger&agrave; la cerimonia per il ritiro del numero 46, da lui utilizzato durante tutta la sua carriera, da parte dell&#39;organizzazione del MotoGP. Domenica invece sar&agrave; il turno di Max Biaggi. Il quattro volte Campione del Mondo verr&agrave; inserito nella &ldquo;Hall of Fame della MotoGp Legend&rdquo; e alle 13,25, poco prima del via alla gara, far&agrave; un giro d&#39;onore sulla pista in sella alla Aprilia 250, protagonista di tre dei suoi successi mondiali.  Un evento del genere attirer&agrave; ovviamente l&rsquo;attenzione di molti appassionati della prima e dell&rsquo;ultima ora, data la presenza di nomi cos&igrave; universalmente ammirati. Per questo motivo sono state disposte una serie di modifiche alla viabilit&agrave;, per agevolare il flusso e il deflusso dei fans. Tra le varie disposizioni, bisogna segnalare la chiusura in entrata del casello dell&#39;A1 di Barberino del Mugello.    Ecco quanto costa un weekend nel ranch di Valentino Rossi 

In occasione del GP&nbsp;d&rsquo;Italia, i due Campioni del Mondo andranno in scena per essere consacrati nel&rsquo;Olimpo del Motomondiale

GP Mugello, Rossi e Biaggi insieme per salutare i tifosi

Lo scorso 21 aprile Yamaha ha depositato il brevetto per una nuova sigla, XSR GP. Una sigla inedita che andr&agrave; a coinvolgere tutti i veicoli prodotti dalla Casa di Iwata, quindi moto &nbsp;di qualsiasi motore o segmento di mercato.  Arriva la Yamaha XSR GP. Ma cos&#39;&egrave;?  Cosa vuol dire, nello specifico? Che presto arriveranno nuovi modelli Yamaha targati con la nuova sigla XSR GP. Naturalmente, siamo ancora nella fase della registrazione del nome, e quindi dal Giappone non hanno specificato nessuna nuova moto. Per&ograve; quello che appare probabile &egrave; un nuova line-up di moto eritage (carenate e non) con grafiche fortemente ispirate al passato da corsa di Iwata. Come gi&agrave; visto in passato e anche per la XSR 900 2022 con grafiche che arrivano direttamente dalla GP 500 di Christian Sarron degli anni &#39;80.    Ipotesi caf&eacute; racer  Dando un&#39;occhiata alla gamma Yamaha, le lettere XSR caratterizzano gi&agrave; le naked 700 e 900 che omaggiano le sportive anni &#39;70. Il nuovo brevetto lascia ipotizzare che tali modelli possano conoscere una versione &quot;GP&quot;, vale a dire ancora pi&ugrave; sportive con una componentistica premium. Insomma, l&#39;ipotesi pi&ugrave; accreditata &egrave; che Yamaha stia pensando a una famiglia inedita di caf&eacute; racer. Se sar&agrave; effettivamente cos&igrave;?  YAMAHA XSR125, ECCO LA VERSIONE LEGACY: LA PICCOLA SI FA R&Eacute;TRO 

L&#39;ipotesi pi&ugrave; probabile &egrave; che si tratti di un&#39;inedita grafica per la famiglia di caf&eacute; racer con forti richiami al passato racing di Iwata

Yamaha, depositata una nuova sigla: in arrivo le XSR GP

Cosa c&#39;&egrave; di pi&ugrave; romantico di una livrea racing d&#39;epoca, di quelle che hanno fatto la storia del motociclismo e hanno decorato le tute di alcuni dei pi&ugrave; grandi campioni motociclistici dei nostri tempi? La storia ci racconta che tra gli anni &#39;80 e &#39;90 gli sponsor pi&ugrave; generosi e potenti nel panorama racing erano i produttori di sigarette, e per forza di cose erano loro a vestire le moto dei team ufficiali del motomondiale, quasi sempre con colorazioni meravigliose che sono state riprese per le GP Replica stradali. Di queste - nel nostro mercato - ne abbiamo visto poche, perch&egrave; erano spesso dedicate al mercato interno giapponese, ma anche noi abbiamo avuto eccellenti race-replica con sponsor tabaccai che vale la pena menzionare.  Le Honda Rothmans    Il team ufficiale Honda, a cavallo fra &#39;80 e &#39;90, era sponsorizzato dal produttore di sigarette Rothmans, che gi&agrave; da parecchi anni bazzicava nel motorsport sponsorizzando rally, raid e Formula 1. Le NSR 500 con i colori blu e bianco con finiture rosso-oro era qualcosa di unico, bellissima nelle sue varie versioni e vincente soprattutto con Freddie Spencer e Wayne Gardner, grandi campioni che vinsero il titolo mondiale con questa moto. L&#39;allora top di gamma supersportiva a 2 tempi era la NS 400 R, che venne offerta anche in livrea replica fedelissima alla versione da gara. Con queste colorazioni furono realizzate anche diverse altre moto per il mercato interno giapponese tra cui la NS 250 R, la NSR 250, la piccola NS-1 50 e addirittura la VFR 400.&nbsp;    &nbsp;  Le Yamaha Marlboro    Marlboro e competizioni su pista hanno sempre rappresentato una coppia perfetta. Se nella F1 questo abbinamento fa venire in mente McLaren-Senna e Ferrari-Schumacher, nel Motomondiale furono le Yamaha a portare in gloria la livrea bianco-rossa icona di due decenni di competizioni. In pista la Yamaha 500 vinceva con Kenny Roberts, Eddie Lawson e Wayne Rainey, mentre su strada faceva girare la testa degli appassonati con la RD 500, che fu prodotta in tiratura limitatissima anche con la livrea YPVS Marlboro Special. Stessa colorazione per moto pi&ugrave; piccole e diffuse di questa, come la TZR 250 (solo Giappone) e per la TZR 125, una delle best seller fra le pepatissime quarto di litro anche in Italia.    &nbsp;  Le Suzuki (e Cagiva) Lucky Strike    A inizio anni &#39;90 tutti gli occhi degli appassionati erano per Kevin Schwantz e per i suoi incredibili numeri in sella alla RGV 500 di Suzuki. Tutti si ricordano di lui anche per la sponsorizzazione del brand di sigarette Lucky Strike, che in quel periodo aveva numerosi interessi nel motorsport (la Dakar con Cagiva, ad esempio). Di versioni stradali con livrea rosso-bianca-oro ne abbiamo vista solo una prodotta da Suzuki, la mitica RGV 250 Gamma (seconda e terza serie), ma anche Cagiva dedic&ograve; una sua versione della Mito 125 prima serie con sponsor Lucky strike. Entrambe bellissime.    &nbsp;  Le Aprilia Chesterfield  Lasciando il Giappone e tornando in Italia, troviamo un altro indimenticabile connubio fra moto vincente e sponsor tabaccaio: l&#39;Aprilia 250 degli anni &#39;90, che con la livrea nera Chesterfied e Max Biaggi in sella hanno dominato 4 stagioni del Motomondiale. Le camerette dei ragazzini erano tapezzate di poster della RS 250 da gara, e il sogno proibito era quello di avere una RS 125 Replica che potesse farci sentire piloti ogni giorno. Con la livrea da gara fu prodotta anche la RS 250 Replica che a oggi rimane una delle pi&ugrave; desiderate e quotate 2 tempi italiane.    Top5: le 2 tempi di serie che hanno fatto la storia 

Tra gli anni &#39;80 e &#39;90 i produttori di sigarette ci hanno regalato alcune delle livree pi&ugrave; belle del Motomondiale, che sono state anche realizzate in versione Replica per moto allora in commercio sia in Giappone che nel resto del mondo

Moto e tabacco: le meravigliose GP Replica degli anni &#39;90

        Manca pochissimo al debutto della pista di Mandalika come teatro della MotoGP. Il circuito, situato sulla paradisiaca isola di Lombok, vedr&agrave; la RS-GP 2022 dare il meglio di se stessa per confermare l&rsquo;ottima posizione ottenuta in Qatar. La nascita di una nuova grande fabbrica del Gruppo Piaggio sul territorio indonesiano non &egrave; l&rsquo;unica novit&agrave;: in concomitanza con il Gran Premio il Gruppo Piaggio presenter&agrave; in circuito ai mercati asiatici il nuovo scooter Aprilia: l' SR GT..  Mercato in espansione Con pi&ugrave; di 5 milioni di scooter e moto venduti ogni anno, l&rsquo;Indonesia si conferma uno degli stati che pi&ugrave; apprezzano i modelli Piaggio. Una vera miniera d&rsquo;oro per il Gruppo di Pontedera che nel 2021 ha visto incrementare le vendite del 61% rispetto all&rsquo;anno precedente, con circa oltre 50 punti vendita in tutto il territorio indonesiano. Per questo entro la seconda met&agrave; del 2022 a Jakarta sorger&agrave; una nuova fabbrica in un&rsquo;area di 55.000 metri quadri, stabilimento che amplier&agrave; gli orizzonti del marchio dopo le filiali di Foshan in Cina e di Vin Punch in Vietnam.  GILERA GP 800/APRILIA SRV 850: LO SCOOTER PI&Ugrave; ESTREMO DI SEMPRE       

Tra i pi&ugrave; apprezzati nello stato asiatico, il marchio italiano ha visto crescere le proprie vendite del 61% rispetto al 2020. Durante la prossima tappa&nbsp;

Gruppo Piaggio in Indonesia: tra MotoGP, SR GT e una nuova mega fabbrica

Mezz&#39;ora per giocarsi il futuro. Riunione a Reggio Emilia nell&rsquo;headquarter delle Officine Lombardini, colosso dei motori industriali e agricoli con numerose filiali all&rsquo;estero, per illustrare a Rainero Lombardini in persona il progetto di una tre cilindri da Gran Premio. Ha voluto che fossero presenti tre dei suoi ingegneri ma hanno esperienza di diesel e quattro tempi industriali, non di motori a due tempi da corsa, e storcono il naso: non afferrano le spiegazioni di Ferruccio Franceschini e Romeo Bianchi, che il motore l&rsquo;hanno disegnato.  I primi passi e i primi guai  Viene in aiuto il terzo uomo del gruppo, Dante Vezzani. Testuale: &quot;Voi siete tre ingegneri che non capite un c@##o! Perch&eacute; voi non siete in grado di capire e se non capite niente di motori da corsa a due tempi dovreste avere l&rsquo;umilt&agrave; di ammetterlo. Invece siete delle teste di c@##o&quot;. Gelo. Non c&rsquo;&egrave; molto da aggiungere, l&rsquo;occasione per chiedere un finanziamento a Lombardini &egrave; bruciata. I tre escono con le orecchie basse, resta solo da fare rapporto a Franco Rovacchi, il presidente del Moto Club Reggiano che aveva procurato l&rsquo;incontro. Invece arriva lui stesso in officina, dopo avere sentito il cavalier Lombardini al telefono: &quot;Avete conquistato il capo. Ora &egrave; diventata una sfida&quot;.    Il Reparto Corse era nelle campagne di Reggio Emilia, lo avevano allestito in una ex stalla che avevano affittato proprio dalla famiglia Lombardini. Nel frattempo facevano correre la Yamaha 350 e Luigi Torelli. &quot;Con ottimi risultati, perch&eacute; ci qualificavamo sempre in prima o in seconda fila nelle gare nazionali di campionato senior, quattro o cinque all&rsquo;anno. Facemmo anche la 200 Miglia di Imola 1975 in mezzo alle 750 e arrivammo primi della categoria 350. Fra quella e l&rsquo;undicesimo posto nella Coppa Co.Ro.Vin che si correva tra le due manche prendemmo un milione e mezzo di premi, in lire&quot;. Allora erano soldi.  Ma i guai erano in arrivo perch&eacute; un paio di settimane dopo, nella terza prova di campionato italiano a Imola, Torelli venne coinvolto nell&rsquo;incidente costato la vita a Tommaso Piccirilli. Si infortun&ograve; e qualche tempo dopo smise di correre, mentre la moto and&ograve; pressoch&eacute; distrutta. Dopo il ritiro di Torelli c&rsquo;era anche da trovare un nuovo tester. Le modifiche venivano provate al Campovolo di Reggio Emilia, quello dove nel 2005 ci sar&agrave; il concerto del rocker Luciano Ligabue. &Egrave; un aeroporto ex militare tuttora in funzione, il cavalier Lombardini vi teneva parcheggiato il suo aereo personale e agli uomini della squadra corse veniva permesso di provare le moto sulla pista. Solitamente il luned&igrave;, quando l&rsquo;aeroporto era chiuso e il nastro d&rsquo;asfalto di due chilometri e mezzo era libero.    &nbsp;  Il debutto nel mondiale  Spesso a guidare la moto sul dritto del Campovolo era Tiricola, amico di Franceschini e Bianchi fin da quando erano ragazzi. La prima uscita in pista per&ograve; fu con un giovanissimo Franco Uncini che allora correva per la scuderia di Bruno Spaggiari, reggiano pure lui; poi arriv&ograve; da lontano Victor Palomo, che avrebbe vinto il Prix FIM 750 GP nel 1976, l&rsquo;anno prima che il campionato assumesse la validit&agrave; iridata. &quot;Magari l&rsquo;avrebbe vinta lo stesso perch&eacute; andava forte &ndash; sorride Franceschini &ndash; ma per lui ero diventato un dio. Cos&igrave; ci aiut&ograve; a mettere a posto la tre cilindri. Facemmo prove e riprove e guidava lui&quot;.    Franceschini e Bianchi avevano conosciuto il grande Johnny Cecotto, venezuelano, tramite alcuni suoi sponsor di Reggio Emilia, e con la Lombardini 350 suo fratello Jos&egrave; corse l&rsquo;ultima prova del Campionato Italiano al Mugello, mentre Gianfranco Bursi port&ograve; in pista la 500 sotto il diluvio universale. I carabinieri di Scarperia ricordano ancora quel debutto: nella 350 Cecotto aveva il settimo tempo ma al via &ndash; allora si partiva a spinta &ndash; non riusc&igrave; ad accendere la moto, suo fratello salt&ograve; il muretto dei box e lo aiut&ograve;. Era vietato e Jos&egrave; venne fermato con bandiera nera, ma Johnny litig&ograve; con il direttore di gara Remo Cattini e venne in suo aiuto Marco Lucchinelli; fra spinte e insulti il parapiglia si allarg&ograve; e il giornalista francese di Moto-Presse, Gilles Gaignault, fin&igrave; con le manette ai polsi. Poi per fortuna fin&igrave; tutto in una bolla di sapone. Bursi invece aveva ottenuto il 18&ordm; tempo nella 500 ma si ritir&ograve; dopo sei giri.  Nonostante il putiferio, la prima uscita di Jos&egrave; Cecotto con la 350 era stata incoraggiante e l&rsquo;anno dopo &ndash; era il 1978 &ndash; decisero di correre nel GP del Venezuela. &quot;Un po&rsquo; da incoscienti perch&eacute; pagavamo di tasca nostra: un milione e mezzo a testa per il viaggio, mentre il trasporto della moto (un altro milione e mezzo, n.d.a.) lo pag&ograve; Ippolito, proprietario dell&rsquo;importatore Yamaha Venemotos e sponsor di Johnny Cecotto. L&agrave; fummo suoi ospiti. In prova avevamo il quarto tempo, in gara Jos&egrave; lottava tra il settimo e l&rsquo;ottavo posto ma ruppe il rinvio della frizione e dovette fermarsi.&quot;  &nbsp;  Risultati modesti, ma passione infinita  Cecotto fece un altro paio di corse a Misano ottenendo un 12&ordm; posto nel campionato italiano e un 17&ordm; in una gara internazionale, Palomo nonostante il contratto Sonauto fece il GP Austria con la Lombardini e arriv&ograve; 19&ordm;, ma si gareggiava saltuariamente. &quot;A fine 1980 smettemmo, perch&eacute; cominciavamo ad avere le nostre aziende con degli operai e richiedevano attenzione. Ma abbiamo continuato a lavorare sulle moto per passione. Vezzani invece and&ograve; avanti per conto suo con i colori Lombardini e fece correre Gianni Rolando e poi Germano Guerri con le Suzuki quattro cilindri&quot;.  Sbaglierebbe chi pensasse che questa sia la fine della storia. Mentre ancora facevano le gare, i vulcanici Franceschini e Bianchi avevano messo in cantiere anche altri motori da Gran Premio: un 650 quattro cilindri in linea e un 250 &ldquo;tandem&rdquo;. Il primo aveva gli stessi attacchi della Yamaha 750 OW31 e venne spedito a Palomo perch&eacute; lo montasse sul suo telaio per provarlo, ma l&rsquo;11 febbraio 1985 lo spagnolo mor&igrave; per coma diabetico senza averlo mai guidato. Lo risped&igrave; a Reggio Emilia suo fratello, nel frattempo il telaio era stato costruito e la Lombardini 650 venne provata al Campovolo da Tiricola, che ha quasi ottant&rsquo;anni ma resta il tester di fiducia.    Il motore 250 invece fin&igrave; nel mondo dei kart, prima alla Sonik e poi, dopo la chiusura dell&rsquo;azienda, alla SGM che ne mise in produzione una versione profondamente modificata. Gli uomini della scuderia Lombardini hanno ricevuto dalla SGM alcuni pezzi e a loro volta hanno finito il proprio prototipo, hanno costruito un telaio e hanno provato pure questa moto al Campovolo. Di recente hanno esposto alla rievocazione della Mototemporada a Milano Marittima la 650, la 250 e una 500, l&rsquo;unica tre cilindri che &egrave; rimasta loro. Le altre tre sono 350 cm&sup3;, due sono nel museo di Nello Salsapariglia a Bagnolo in Piano (RE) e una nel Piccolo Museo della Moto di Emilio Bariaschi a Guastalla (RE).  E i nostri eroi? Continuano a giocare. Sono in pensione ma non sono capaci di stare fermi. &quot;Abbiamo la nostra officina con le attrezzature e i pezzi che avevamo tenuto. Corriamo con una Yamaha 350 e abbiamo vinto tre campionati italiani moto d&rsquo;epoca con Claudio Ferri. Andiamo via per vincere ma per noi l&rsquo;importante &egrave; il sabato sera: la baldoria con gli amici del paddock&quot;  La filosofia di Colin Chapman vive ancora grazie alle moto 

Un gruppo di amici&nbsp;costruivano moto da corsa per hobby, le provavano in un aeroporto privato e arrivarono&nbsp;al mondiale con Victor Palomo, campione della 750 GP e con il fratello di Johnny Cecotto

La banda del Campovolo: storia della Lombardini GP

Oggi vi parliamo di un progetto nato nel 2006 con un solo scopo: essere lo scooter pi&ugrave; potente di sempre. Il GP800 &egrave; riuscito cos&igrave; bene in questo obbiettivo, che nel 2022 - a carriera ormia terminata - i suoi numeri risultano ancora imbattuti e nessun prodotto della concorrenza &egrave; mai stato capace anche solo di avvicinarsi ai valori della sua scheda tecnica... vi spieghiamo anche perch&egrave;.  Nato per stupire  Quando il GP 800 entr&ograve; ufficialmente sul mercato, le strade d&#39;Italia pullulavano di TMax, era il trend del momento e nelle grandi citt&agrave; era uno status symbol, una moda difficile da contrastare. Il Gruppo Piaggio ha deciso di accettare la sfida e all&#39;idea di realizzare uno scooter pi&ugrave; veloce e motociclistico del cult giapponese si &egrave; fatta prendere un po&#39; la mano, puntando su qualcosa di grosso e stupefacente: Il GP 800 aveva un motore bicilindrico a V di 839cc ed erogava la bellezza di 75CV, 31 CV pi&ugrave; dello scooter che andava a sfidare... un&#39;infinit&agrave;. L&#39;accelerazione strappava davvero le braccia, al semaforo era impossibile trovare un altro mezzo del genere capace anche solo di tenerle la ruota, cos&igrave; come nelle riprese da velocit&agrave; media in tangenziale. Era una scheggia.  Tecnicamente si trattava di un prodotto complesso e raffinato. Il motore non era di certo facile da mettere dentro le forme canoniche di uno scooter, ma il telaio a traliccio di tubi studiato dai tecnici Gilera abbracciava il grosso propulsore derivato dall&#39;Aprilia Mana, che era posizionato pi&ugrave; centralmente possibile. La testa superiore occupava tutto lo spazio del sottosella e quindi non aveva un vano come i classici scooter.  La trasmissione era una classica CVT a variazione continua, ma la finale era a catena come le moto per limitare le masse non sospese e dare un comportamento dinamico migliore. Come il TMax aveva un baricentro basso e molto pi&ugrave; al centro dei normali scooter, questo gli dava una guida molto pi&ugrave; da moto grazie anche alle sospensioni &quot;oversize&quot; derivate direttamente dal mondo delle grosse cilindrate.    &nbsp;  Grandi numeri ma grandi difetti  All&#39;apparenza era un mezzo straordinario, ma i suoi limiti sono anche il perch&egrave; della sua unicit&agrave;: il GP800, per voler essere uno scooter cos&igrave; esagerato, ha dovuto scendere a compromessi che si sono rivelati grossi difetti: prima di tutto il peso: 249kg a secco, che con pieno di liquidi saliva fino ad avvicinarsi a 3 quintali, decisamente troppo per un mezzo che dovrebbe performare bene anche in citt&agrave;, e seppure sullo scatto al semaforo e sulla ripresa era imbattibile, nelle situazioni di traffico era impacciato e goffo. Performava da dio nei tratti veloci e in autostrada, comportandosi da moto GT pi&ugrave; che da scooter, due cose diametralmente opposte che hanno avuto un effetto deterrente sull&#39;utenza, che rimaneva confusa dopo la prima prova.&nbsp;  Il problema di peso e dimensioni dava anche problemi all&#39;impianto frenante che &egrave; stato rivisto dopo il primo lotto di mezzi consegnati. L&#39;assenza di vani portaoggetti (nemmeno nel retroscudo) in un mezzo cos&igrave; abbondante era un altro aspetto &quot;da moto&quot; che giocava a suo sfavore. Infine l&#39;estetica, sportiva ma forse troppo sobria (soprattutto nel frontale) e poco accattivante, in un segmento dove l&#39;immagine era veramente importante. Ultimo difetto. il prezzo: costava 1000 euro pi&ugrave; del TMax, che a sua volta era considerato come molto costoso.  Le riviste ne esaltavano sia pregi che difetti, e l&#39;utenza non &egrave; mai riuscita a comprendere bene il GP 800, che sembrava davvero troppo pretenzioso. Forse il gap di cilindrata e potenza dal TMax era troppo elevato e in qualche modo intimoriva chi non era un motociclista gi&agrave; esperto, e i maxi scooter avevano come target proprio le persone che non volevano impegnarsi con moto vere in termini di dinamica e prestazioni.    &nbsp;  Prima Gilera, poi Aprilia... ancora pi&ugrave; confusione  Nel 2012, piuttosto che farne un restyling, si &egrave; deciso di ribrandizzare il mezzo come Aprilia (dato che Gilera era ormai un marchio morente) e dotarlo di un&#39;estetica simile ai prodotti sportivi di Noale, cambiando nome in SRV 850 e mettendo il triplo proiettore tipo RSV4 sul frontale. Un lavoro riuscito anche qui a met&agrave;, perch&egrave; &egrave; diventato senza dubbio pi&ugrave; cattivo e sportivo, ma non proprio armonico nelle forme e nella proporzione dei volumi. Le vendite non sono andate meglio con il marchio veneto, e nel 2016 &egrave; stato ufficialmente ritirato dal mercato senza struggenti addii.  Perch&egrave; venne venduto come Gilera e Aprilia dopo, se gi&agrave; dall&#39;inizio aveva in comune il motore con una moto di Noale? Una domanda che in molti si sono fatti alimentando la confusione che ha causato il flop commerciale di questo ambizioso progetto. Inizialmente nasce proprio come progetto originale Gilera, come parte del rilancio del brand che avrebbe dovuto portare Supersport 600 e Ferro sul mercato.  Il motore a V 850 derivava appunto da quest&#39;ultima, ma l&#39;acquisto di Aprilia da parte del Gruppo Piaggio ha rimischiato le carte in tavola facendo nascere la Mana con marchio Aprilia e GP 800 con marchio Gilera. Un pasticcio in perfetto stile &quot;Gruppo Piaggio anni &#39;00&quot; che accompagnato a una pessima comunicazione e marketing ha causato prima il ripensamento e il rebranding del prodotto, poi l&#39;abbandono senza grandi risultati. Nessun altro concorrente ha mai pi&ugrave; preso la strada dello scooter con mega cilindrata e mega potenza, quindi i record del GP/SRV sono ancora tutt&#39;oggi imbattuti.  Aprilia SRV 850, la nostra prova 

Nato come progetto Gilera e proseguito col logo Aprilia, nacque per battere i record: voleva essere il pi&ugrave; grosso, potente e veloce scooter mai realizzato, e ci&nbsp;riusc&igrave;... pur con tanti difetti

Gilera GP 800/Aprilia SRV 850: lo scooter pi&ugrave; estremo di sempre

Oltra alla gi&agrave; vista 890 Duke R, per il 2022, la gamma delle pepate roadster &quot;orange&quot; si arricchisce della versione GP, caratterizzata da una livrea ispirata al mondo delle corse e alle tonalit&agrave; decise del classico arancione KTM. Questa versione della media naked austriaca si distingue anche per le ruote arancioni in stile &quot;R&quot; e un nuovo guscio coprisella del passeggero.  COME CAMBIA LA 890 DUKE GP    A livello tecnico non segnaliamo cambiamenti di rilievo rispetto alla versione &quot;Standard&quot;. Quindi restano confermati le sospensioni WP APEX e il compatto bicilindrico parallelo LC8c, da 115 CV di potenza e 92 Nm di coppia.  A livello tecnologico troviamo il&nbsp;Cornering Traction Control&nbsp;con piattaforma inerziale 6D in grado di rilevare il rollio, il beccheggio e l&rsquo;imbardata; questo si traduce in una gestione completa del controllo di trazione, resa possibile grazie all&#39;impiego di due sensori: uno per lo slittamento della ruota posteriore e l&#39;altro per il controllo dell&#39;angolo di beccheggio.  Disponibili di serie i tre Riding Mode (RAIN, STREET, SPORT) ed &egrave; possibile acquistare una quarta modalit&agrave;, chiamata TRACK, che consente di personalizzare l&rsquo;intervento del traction control su nove livelli, la risposta del comando dell&rsquo;acceleratore ride-by-wire e l&#39;anti-impennata.&nbsp;Cornering ABS con modalit&agrave; Supermoto, display TFT interamente a colori e luci LED completano le dotazioni di serie della 890 Duke GP.  La nuova KTM 890 DUKE GP 2022 viene venduta al prezzo di 11.350 euro f.c. e sar&agrave; disponibile presso i concessionari KTM a partire da marzo 2022. Non mancano,&nbsp;infine, le Powerparts, gli accessori dedicati per renderla ancora pi&ugrave; affilata.  GasGas, abbiamo provato a Maggiora la gamma 2022 

Per il 2022 da Mattighofen arriva una versione celebrativa della media naked che riprende la livrea della RC 16 MotoGP

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