Tra gli stando della fiera veronese tante le special realizzate con cura, passione ed estro da customizer che, come ogni stagione, si sono dati appuntamento nella città scaligera

Motor Bike Expo 2023: arte e passione in passerella a Verona

Nel mare magnum di preparatori e customizer, esiste ancora chi interpreta la propria “mission” come un presidio di buon gusto; ma anche impegno nel dar vita a rivisitazioni rispettose della tradizione di un marchio. Stiamo parlando di FCR Original, atelier francese che, con lo sguardo oltremanica, negli anni si è specializzato in bicilindrici inglesi - in particolare Triumph - andando a nutrire la propria creatività nei meravigliosi anni ‘50 e ‘60. Un lavoro accurato e di qualità che, moto inglesi a parte, è arrivato a spaziare anche altrove, con interessanti proposte su base BMW, Harley, Guzzi e Ducati. Ciò che propongono è soprattutto uno stile raffinato, con un approccio di tipo artigianale. I ragazzi di FC Original, infatti, non solo hanno a disposizione un ricco magazzino di componentistica e parti originali, sapientemente scovate e selezionate in giro per l’Europa, ma quando la fantasia supera la realtà, usando la tecnologia CAD, sono anche capaci di costruirsi da soli qualunque cosa occorra per completare le proprie opere. Il risultato? Ve lo mostriamo in questa gustosa gallery (Diego D’Andrea)

FCR Original e la ricerca del gusto

Tra le moto più suggestive viste al recente Motor Bike Expo di Verona va annoverata sicuramente la special "The Billet Sting", il Pungiglione di Alluminio, realizzato su base BMW R nineT dal reparto R&D dell'azienda di filtri DNA High Performance.

Dino e Marios Nikolaidis, padre e figlio, ad Atene hanno costruito una special futuristica dal forte accento racing con telaio monoscocca "honeycomb", leggero e resistente. A parte lo scarico Akrapovic in titanio e la forcella, la famiglia Nikolaidis ha fatto tutto in casa realizzando una moto-vetrina invidiabile per la loro azienda. Molto suggestivo il sistema di aspirazione con due lunghi condotti in alluminio frontali, che arrivano a mettere in pressione due filtri aria conici, protetti da plexiglass trasparente e raccordati poi al motore tramite sinuosi collettori d’aspirazione in titanio. Il serbatoio è in alluminio, i freni ISR racing, le sospensioni Hyperpro, e i 2 filtri aria, neanche a dirlo, DNA.

Il risultato è davvero… beh giudicate voi. (di Max Carani)

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La R nineT si trasforma: il Pungiglione di Alluminio by DNA