La situazione monopattini elettrici continua a tenere banco. Sebbene le vendite crescano e i servizi sharing si amplino, la regolamentazione non &egrave; ancora abbastanza chiara, e gli incidenti (anche gravi) accadono. Sul tema &egrave; intervenuto pure il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che sta lavorando per imporre una stretta sulla velocit&agrave;, ma non esclude nemmeno la possibilit&agrave; di seguire l&rsquo;esempio della Francia, dove in primavera si voter&agrave; per abolire o meno la circolazione dei mezzi in sharing. Premesse dovute, passiamo ai fatti: ad Arezzo, un uomo &egrave; stato fermato dalla polizia perch&eacute; il suo monopattino era tarato a 90 km/h.  Sanremo, se i cantanti fossero moto? Elodie una RSV4, Amadeus una GS e...  Il caso ad Arezzo  L&rsquo;uomo, uno straniero residente in citt&agrave;, &egrave; stato inevitabilmente bloccato dagli agenti della municipale di Arezzo, che hanno notato subito l&rsquo;eccessiva velocit&agrave; a cui stava viaggiando. Una volta fermato, il mezzo &egrave; stato posto sul banco prova e il tecnico ha stabilito che era tarato su una velocit&agrave; raggiungibile di 90 km/h, ovvero molto di pi&ugrave; dei 20 km/h consentiti dalla legge per questi veicoli. Per l&#39;uomo &egrave; scattata una multa.  Non si tratta, purtroppo, del primo caso di monopattino truccato: sono in tanti, infatti, coloro che fanno appositamente modificare il mezzo per poter raggiungere velocit&agrave; pi&ugrave; elevate non solo di quanto la legge consenta, ma anche di quanto questi due ruote siano in grado di sostenere. A questo, aggiungiamo, spesso si accompagnano le cattive abitudini di non indossare il casco (anche se &egrave; obbligatorio solo per i minori) e di far salire un&rsquo;altra persona a bordo.  ESCO IN MOTO O STO A CASA? IL &quot;DRAMMA&quot; DEL MOTOCICLISTA D&#39;INVERNO 

Per il proprietario &egrave; scattata subito una multa: non si tratta del primo caso di veicoli a due ruote truccati

Arezzo, polizia ferma monopattino elettrico: era tarato a 90 km/h

        Quando il danno &egrave; fatto, non si pu&ograve; che peggiorarlo. &Egrave; cos&igrave; che, da un mancato pagamento per un rifornimento in un&rsquo;area di servizio, arriva una denuncia per tante altre violazioni amministrative. Vuole rubare una Ducati ma... davanti ai poliziotti: arrestato SENZA ASSICURAZIONE, REVISIONE E PATENTE &Egrave; accaduto in Toscana, in provincia di Arezzo. Un giovane di 23 anni, originario della provincia di Latina, ha fatto benzina nell&rsquo;area di servizio di Fabro, in A1, salvo poi non pagare il conto e ripartire alla svelta in sella alla sua moto. La Polizia Stradale, immediatamente avvertita, &egrave; riuscita a bloccare il reo a Monte San Savino, scoprendo che il mancato pagamento non era l&rsquo;unica infrazione commessa dall&rsquo;avventore: una volta fermato in sella alla Yamaha, il pilota aveva con s&eacute; soltanto la carta d&rsquo;identit&agrave; ma non la patente, che non ha mai conseguito. Al veicolo mancavano anche la copertura assicurativa e la revisione. SEQUESTRO DELLA MOTO La denuncia delle autorit&agrave; &egrave; scattata all&rsquo;istante per insolvenza fraudolenta (cio&egrave; per non aver pagato il rifornimento di carburante) e guida reiterata senza patente, il mezzo &egrave; stato sequestrato ai fini della confisca e il giovane pontino &egrave; stato costretto, come specificato dalla Polizia Stradale, a tornare a casa in treno. Un viaggio pi&ugrave; lungo del previsto, durante il quale il 23enne avr&agrave; potuto riflettere sul proprio sciagurato comportamento. Ruba una moto e cade nella fuga, la madre accusa... la polizia!       

Il protagonista &egrave; un 23enne di Latina, fermato dalla Polizia Stradale senza documento di guida e con la Yamaha non assicurata: mezzo sequestrato e accusa di insolvenza fraudolenta

Motociclista senza patente scappa senza pagare il rifornimento: denunciato

Gli appassionati delle due ruote, bici e moto, avranno certamente notato recentemente cartelli inusuali lungo le strade della Valtiberina, Arezzo. Il motivo di questa novit&agrave; si spiega nella decisione dell&rsquo;amministrazione provinciale di istituire nuovi limiti di velocit&agrave; in alcuni tratti: fino a 5 km/h per le bici e fino a 10 km/h per le moto. Ma &egrave; davvero possibile rispettare limiti del genere? Forse &egrave; pi&ugrave; facile scendere dal mezzo e andare a piedi e, infatti, spuntano anche alcuni cartelli con la dicitura &ldquo;a passo d&rsquo;uomo&rdquo;.  Itinerario Alto Adige Sudtirol: salite in vetta e voli in planata  La risposta  A dare risposta di queste regole &egrave; Angiolino Piomboni, consigliere delegato alla viabilit&agrave; della Provincia di Arezzo. &ldquo;Le risorse a nostra disposizione per gli asfalti sono davvero poche: pensate che sono circa 2 milioni di euro le entrate destinate alla manutenzione per circa 1200 chilometri di strade asfaltate. Ci sono strade che hanno un traffico medio giornaliero sostenuto e altre irrisorio: siamo stati costretti a sacrificare un tipo di utenza, seppure &egrave; una forma di tutela anche loro; una sensibilizzazione a centauri e ciclisti ad andare piano poich&eacute; il fondo stradale non versa in ottimo stato e soprattutto presenta delle fessure longitudinali pericolose&rdquo;. Sembra, infatti, che alcuni tratti di strada in questa zona siano davvero dissestati e, in mancanza di fondi per sistemarle, l&rsquo;amministrazione ha preferito ricorrere a misure drastiche. &ldquo;L&rsquo;installazione di questo tipo di cartello non rappresenta n&eacute; cattiveria e n&eacute; tantomeno negligenza, ma in questo momento non ci sono le risorse necessarie per intervenire. &Egrave; una situazione temporanea, ma al tempo stesso anche di tutela doppia sia nei confronti dell&rsquo;utente che dell&rsquo;ente. La provincia di Arezzo ha provveduto a installare dei limiti di velocit&agrave;, ma altre province confinanti hanno proprio messo il divieto di transito. Una decisione presa senza far torto ai ciclisti: sono circa 30 i chilometri di viabilit&agrave; interessati da questi limiti, tutte strade di montagna con bassi tassi di traffico giornaliero. Una posizione anche per sensibilizzare il Governo centrale a mettere a disposizione maggiori risorse&rdquo; prosegue il consigliere.  Interventi futuri  Questi limiti, tuttavia, sono temporanei e destinati a trasformarsi in interventi. &Egrave; lo stesso consigliere ad annunciare che &ldquo;lungo la Sp50 per esempio, la strada che da Pieve Santo Stefano conduce al Passo di Viamaggio gi&agrave; nel 2020 prenderanno il via degli interventi di sistemazione degli asfalti, i quali proseguiranno anche per il 2021&rdquo;. Ma per il momento, i limiti ci sono e questo vincola non poco tutti gli appassionati che vorrebbero fare una gita&nbsp; lungo le strade delle Valtiberina. La multa &egrave; dietro l&rsquo;angolo.  Bonus vacanze, tutto quello che c&#39;&egrave; da sapere per l&#39;estate 

In provincia di Arezzo l&rsquo;amministrazione provinciale, data la mancanza di fondi per i lavori di rifacimento del manto stradale, ha imposto limiti quasi impossibili da rispettare. Il turismo ne risentir&agrave;?

Strade dissestate? Limiti da 5 e 10 km/h e Autovelox

        I Carabinieri Forestali del Gruppo di Arezzo, dopo un'indagine durata un anno, hanno denunciato tre giovani riminesi di et&agrave; compresa tra i venti e i trent'anni che andranno a processo per aver imbastito delle gare di velocit&agrave; clandestine sul passo dello Spino, nel comune di Pieve Santo Stefano. Gare clandestine e lockdown: quando la strada diventa un circuito UN SET DI "FAST &amp; FURIOUS" AD AREZZO Protagonisti della vicenda tre uomini, uno alla guida di un'auto, un esemplare di Toyota GT86, e due motociclisti: un individuo alla guida di una Honda CBR1000 e un altro in sella a una Suzuki DRZ 400. I tre si sono sfidati in vere e proprie gare di velocit&agrave; tra agosto e settembre 2019, mettendo naturalmente a rischio la sicurezza di se stessi e degli altri. I tre infatti, sfruttando le caratteristiche della coup&eacute; Toyota, della Fireblade Honda e della enduro Suzuki, non perdevano mai il contatto tra di loro, rimanevano ognuno in scia dell'altro per poi sorpassarsi a vicenda, anche in corrispondenza delle curve e muovendosi tra una corsia e l'altra, andando anche contromano in alcuni tratti. Va da s&egrave; che il limite di velocit&agrave;, in quel tratto compreso tra i 50 e i 90 km/h, &egrave; stato ampiamente superato, di almeno 60 km/h. UN ANNO DI INDAGINI I due motociclisti e l'automobilista sono stati rintracciati dopo un'indagine complessa durata un anno, che ha richiesto l'utilizzo di ben 10 telecamere, telelaser, sistemi di localizzazione telefonica e satellitare, pedinamenti e perquisizioni, oltre ad alcune indagini sui social media e l'analisi di materiale informatico. Un largo utilizzo di mezzi, insomma, che per&ograve; alla fine ha portato alla svolta decisiva. I tre adesso saranno chiamati a processo. Le moto e la macchina sono state naturalmente gi&agrave; sequestrate dalle forze dell'ordine. Follia a Ciampino: in scooter a 127 km/h senza mani       

I fatti sono avvenuti tra agosto e settembre 2019: due motociclisti e un automobilista denunciati nell'aretino per aver imbastito spericolate e pericolose gare di velocit&agrave;

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Gare clandestine su Honda CBR1000 e Suzuki DRZ 400: in tre a processo