Siamo nell&#39;epoca dei bicilindrici paralleli, perch&egrave; quest&#39;architettura permette alle aziende di contenere i costi di produzione senza perdere prestazioni e carattere del motore, con quest&#39;ultimo che viene definito in base al manovellismo studiato in fase di progettazione e che, nella configurazione a 270&deg;, pu&ograve; dare il feeling dei cari vecchi bicilindrici a V.  Ma se, invece, di avere un motore che simula il comportamento di un V, volete una moto con i cilindri disposti realmente uno davanti all&#39;altro? Beh, il mercato ne offre ancora molti, ma sono tutti tendenzialmente di grossa cilindrata e con prezzi di listino che vanno a coprire la fascia alta del mercato.  Se il budget, invece, sta al di sotto dei 10.000 euro, la scelta a disposizione &egrave; tutta in questa Top5, che vi invitiamo a leggere se siete appassionati di V-Twin e ne cercate uno in fascia media.  Suzuki V-Strom 650  Questa moto non ha bisogno di introduzioni convincenti, &egrave; semplimente una delle pi&ugrave; longeve e concrete crossover del nostro mercato, con uno zoccolo duro di appassionati e una fama eccellente creata pi&ugrave; dal passaparola che dalle campagne marketing.&nbsp; La V-Strom 650 offre un equilibrio generale fra i pi&ugrave; convincenti della categoria crossover, e il suo telaio &egrave; uno dei pi&ugrave; riusciti del mondo moto negli ultimi 20 anni.  Grazie alla lunghezza del bicilindrico a V &egrave; che &egrave; anche generosa nelle dimensioni, il che la rende una moto accogliente anche per il passeggero e anche per i lunghi viaggi. Il resto &egrave; in linea con la concorrenza con la sella a 83,5 cm e il peso di 213 kg.&nbsp;  Il listino &egrave; un altro suo punto forte, perch&egrave; con poco pi&ugrave; di 9.000 euro ci si porta a casa la versione XT super accessoriata, che questi giorni &egrave; in offerta a 8.490 euro.    &nbsp;  &nbsp;  QJ Motor SVT 650  &Egrave; l&#39;ultima arrivata nel mondo delle moto avventurose e riprende in pieno lo schema del motore a V Suzuki, anche la cilindrata &egrave; la medesima. Nella versione montata su questa crossover eroga&nbsp;76 CV e 62 Nm di coppia, in linea con la concorrenza da cui trae ispirazione. Esteticamente &egrave; originale, soprattutto nel frontale molto alto con proiettore verticale e 6 strisce a LED che la rendono subito riconoscibile.  Il profilo &egrave; muscoloso con protezioni laterali, un serbatoio che ricorda le dakariane e una combinazione di colori giallo-nero molto aggressiva e avventurosa.&nbsp;Bench&egrave; ispirata alle off-road, ha ruote da 19&quot; davanti e 17&quot; dietro con pneumatici pi&ugrave; da strada che da sterrato.  Considerando i&nbsp;238 kg&nbsp;dichiarati si tratta a tutti gli effetti di una crossover stradale per chi vuole viaggiare comodo e protetto. Altro pro &egrave; il prezzo: si parte da 7.490 euro.  &nbsp;  Tutte le info sulla SVT 650  &nbsp;  Ducati Scrambler 800 Icon  L&#39;abbiamo inserita in questa classifica perch&egrave; il prezzo di partenza &egrave; all&#39;interno dei 10k (10.690 euro) ma &egrave; facile superare i 12.000 con le versioni e personalizzazioni proposte da Ducati. Se ci si accontenta della semplice versione Icon, comunque, si ha un bicilindrico a V (o meglio a L, data la disposizione ruotata in avanti dei motori Ducati) fra i pi&ugrave; longevi del mercato e fra i pi&ugrave; ricchi di carattere.&nbsp;  Con la Scrambler 800 non si compra solo una moto alla moda e dall&#39;estetica ricercata, ma anche un pezzo di storia del motociclismo italiano, con una meccanica che riprende i punti forti del desmodue di 20 o 30 anni fa e li trasporta nell&#39;epoca moderna con carattere e gusto, caratteristiche che &egrave; difficile trovare nelle altre Ducati a listino che sono pi&ugrave; orientate pi&ugrave; verso la tecnologia che verso la tradizione.  TEST DUCATI SCRAMBLER ICON 2023, I VOTI DEL #SOTTOESAME    &nbsp;  Suzuki SV 650  Se abbiamo messo la V-Strom, non possiamo che mettere anche la SV, perch&egrave; la meccanica &egrave; condivisa, ma la filosofia della moto &egrave; ben diversa. Dalla seconda met&agrave; degli anni &#39;90 a oggi, questa naked ha vissuto diverse evoluzioni, ma &egrave; rimasta sempre molto fedele alla sua filosofia, tant&#39;&egrave; che anche nell&#39;ultima versione presente a listino presenta il classico faro alogeno &quot;a padella&quot; come le sue concorrenti di due decenni fa!  Chi sceglie SV nel 2024 non lo fa soltanto per una questione di portafoglio, ma anche perch&egrave; abbraccia una filosofia motociclistica profondamente radicata nel secolo scorso e che (anche) grazie al motore a V regala senzazioni decisamente analogiche, con poco spazio per le diavolerie elettroniche dell&#39;epoca moderna. C  on il suo telaio sveltissimo e una ciclistica incredibilmente bilanciata, pu&ograve; togliere ancora tante soddisfazioni sia ai neofiti che ai motociclisti navigati. A partire da 7.190 euro  SUZUKI SV650X-TER: #SOTTOESAME    &nbsp;  &nbsp;  SWM Stormbreaker 1200  Questa &egrave; la moto che non ti aspetti in una lista del genere, ma che &egrave; di fatto figlia dei tempi bizzarri in cui stiamo vivendo. La SWM Stormbreaker 1200 &egrave; una Harley Davidson Sportster di penultima generazione, quella dotata del glorioso motore V-Twin Small Block ad aste e bilanceri che la casa di Milwaukee non propone pi&ugrave; a listino.  E il brand italiano ha avuto l&#39;ottima idea di rimarchiarle e continuare a proporle sul mercato, con alcuni piccoli cambiamenti tecnici ed estetici che sottolineano l&#39;appartenenza a un nuovo brand, senza per&ograve; tradire tutto quello che ha reso leggenderia questa serie di custom e cruiser americane.  Un bicilindrico a V per chi cerca emozioni immortali, stavolta offerte anche a un prezzo interessantissimo di 9.990 euro.   

Hanno rappresentato il segmento medio per tanti anni. Quali sono i &quot;superstiti&quot; di questa architettura? L&#39;ultima della lista &egrave; una 1200 cc

Top 5 moto sotto i 10 mila euro: le bicilindriche con motore a V

        Il 4 aprile a Torino, in Piazza d'Armi, nei pressi dello Stadio Olimpico Grande Torino, &egrave; avvenuta la messa a dimora di 11 alberi donati alla citt&agrave; da Suzuki e il Club granata. La promessa &egrave; stata mantenuta dopo l'annuncio in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi. All'evento hanno partecipato diverse personalit&agrave; tra cui rappresentanti di Suzuki Italia, l'assessora alle politiche ambientali di Torino, e dirigenti e giocatori del Torino FC.  SUZUKI V-STROM OFF ROAD ACADEMY: SI TORNA IN SELLA PER LA SETTIMA EDIZIONE 11 alberi, un numero simbolico Gli alberi, 10 aceri giapponesi e 1 liquidambar, sono stati scelti per il loro colore granata che assumono durante la primavera, rendendo omaggio alla squadra di calcio. Quest'azione simbolica richiama sia gli 11 giocatori che scendono in campo, sia gli 11 anni di collaborazione tra Suzuki e il Torino FC, di cui Suzuki &egrave; il main sponsor. Oltre a celebrare l'impegno di Suzuki verso Torino, citt&agrave; che ospita la sua sede italiana, questo gesto omaggia anche il Giappone, in particolare con Nagoya, citt&agrave; gemellata con Torino. L'iniziativa si inserisce in una serie di azioni volte a promuovere il verde a Torino, incluso il precedente impianto di ciliegi sakura e il ripristino della vegetazione danneggiata da una tempesta nel 2022. Complessivamente, Suzuki ha donato 166 alberi a Torino, contribuendo sia a decorare la citt&agrave; che a migliorare la qualit&agrave; dell'aria. Inoltre, l'impegno verde di Suzuki non si limita solo a Torino ma coinvolge anche i concessionari, che hanno piantato circa 430 alberi nei loro territori. Questo sforzo complessivo ha portato a una riduzione annuale di CO2 pari a 18.000 kg grazie a una rete di oltre 600 alberi. "Orgogliosi di collaborare con Suzuki" Dichiarazione Massimo Nalli, Presidente Suzuki Italia: &ldquo;Ognuno di noi ha il dovere di dare il proprio contributo alla salute del pianeta, cos&igrave; da realizzare assieme un risultato adeguato all&rsquo;importanza della situazione. La squadra di 11 aceri giapponesi si unisce cos&igrave;, oggi, al bosco diffuso di 600 alberi che Suzuki ha piantato a Torino, grazie ad una amministrazione sensibile e presente, e in tutta Italia e ci auguriamo che il colore rosso granata delle foglie sia di buon auspicio per i risultati della squadra che amiamo, anche per la sensibilit&agrave; ai temi ecologici, il Torino Football Club". Dichiarazione Lorenzo Barale, Direttore Commerciale Torino FC: "Siamo orgogliosi di collaborare con Suzuki a questa iniziativa green a supporto del territorio in Piazza D&rsquo;Armi, proprio vicino alla nostra casa, lo stadio Olimpico Grande Torino. Questo progetto realizzato insieme al nostro main partner Suzuki rappresenta molto bene lo spirito di squadra che caratterizza la nostra partnership". Dichiarazione Assessora Chiara Foglietta e Assessore Francesco Tresso: &ldquo;Con questa donazione Suzuki e il Torino Football Club, che ringraziamo, rinnovano un impegno concreto verso l'ambiente e di grande attenzione verso la nostra citt&agrave;". SUZUKI BIKE DAY: LA QUARTA EDIZIONE INIZIA DALL'AUTODROMO &ldquo;ENZO E DINO FERRARI&rdquo;       

Il gesto &egrave; un simbolo della forte e lunga collaborazione tra la Casa giapponese e il club calcistico

Suzuki e Torino FC insieme per aiutare il capoluogo piemontese

        Il 1974 &egrave; stato un anno di grande&nbsp;importanza nella storia del motociclismo, per via di alcuni avvenimenti particolarmente significativi. Cominciamo dicendo che, per la prima volta nella storia, sono entrati in produzione due modelli azionati da un motore Wankel, prodotti dalla&nbsp;Hercules e dalla Suzuki. A interessarsi a questa rivoluzionaria unit&agrave; motrice a pistone rotante sono stati anche gli altri costruttori giapponesi, che hanno realizzato prototipi che non hanno avuto seguito alcuno. Le prime Case a realizzare prototipi con motore a pistone rotante pare siano state la Yamaha,&nbsp;la cui RZ 201 birotore &egrave; comparsa&nbsp;alla fine del 1972, e la Honda (A16,&nbsp;realizzata con scarsa convinzione&nbsp;attorno al 1973).&nbsp; La Suzuki RE-5 &egrave; stata presentata al&nbsp;Salone di Tokyo del 1973 ed &egrave; entrata in produzione l&rsquo;anno successivo, preceduta dalla Hercules W-2000&nbsp;(venduta anche con il marchio DKW).&nbsp;Quest&rsquo;ultima, raffreddata ad aria, &egrave;&nbsp;stata costruita per un paio d&rsquo;anni in&nbsp;circa 1800 esemplari. Unica tra le&nbsp;moto Wankel prodotte in serie, aveva&nbsp;l&rsquo;asse di rotazione dell&rsquo;albero motore&nbsp;longitudinale: la potenza era di una&nbsp;trentina di cavalli. La Suzuki era raffreddata ad acqua, aveva la trasmissione primaria a catena duplex e disponeva di 62 cavalli. Entrambe le moto erano monorotore. Indice:  Il 1974 segna la svolta anche nel mondo delle corse Suzuki RG 500: caratteristiche del motore Honda nel 1974: la creazione della capostipite    &nbsp; Il 1974 segna la svolta anche nel mondo delle corse Parlando di corse, il 1974 va ricordato perch&eacute; &egrave; stato l&rsquo;anno dell&rsquo;ultimo Mondiale di una moto quattro tempi nella classe 500 (MV Agusta), del primo alloro della bicilindrica Harley-Davidson 250 (con Walter Villa) e dell&rsquo;entrata in scena della Suzuki RG 500, con quattro cilindri in quadrato e ammissione a disco rotante. La lunga evoluzione delle quadricilindriche raffreddate ad aria era iniziata con la Gilera nel 1949 (iridata l&rsquo;anno successivo, con 50 cavalli a 9000 giri/min, ovvero giusto 100 CV/litro) ed &egrave; terminata con l&rsquo;ultima MV 500. Il motore di quest&rsquo;ultima, aveva la distribuzione bialbero con quattro valvole per cilindro&nbsp; e la bancata dei cilindri in unica fusione con il semicarter superiore. Le misure caratteristiche erano 58 x 47,2 mm e i cavalli erogati erano 104 a 14.700 giri/min (pari a 208 CV/litro). Dunque, in circa 25 anni la potenza &egrave; raddoppiata, mentre la PME &egrave; passata da 9,8 a 12,5 bar. Oggi i quadricilindrici della classe regina, di 1000 cc, erogano 265 cavalli e hanno una PME dell&rsquo;ordine di 14 bar. Il Mondiale 250 &egrave; tornato nelle mani di una Casa italiana nel 1974, dopo la vittoria della Benelli nel 1969.  &nbsp; Suzuki RG 500: caratteristiche del motore La Suzuki RG 500 &egrave; stata per anni grande protagonista dei Gran Premi, conquistando quattro titoli iridati e diventando la moto pi&ugrave; impiegata dai piloti privati. Posta in vendita dal 1975, l&rsquo;anno successivo i suoi piloti hanno occupato i primi sei posti nella classifica del Mondiale. La prima RG ufficiale (XR 14) risale al 1974: le misure caratteristiche del motore, che alla fine dell&rsquo;anno era arrivato a erogare quasi 100 cavalli a 11.200 giri/ min, erano 56 x 50,5 mm. I quattro cilindri individuali erano disposti in quadrato e l&rsquo;ammissione era regolata da quattro dischi rotanti. In pratica, si trattava della stessa architettura gi&agrave; impiegata dalla Casa per la sua 250 quadricilindrica apparsa originariamente nel GP Giappone di undici anni prima (RZ 63). Nel corso della sua evoluzione la Suzuki 500 ha subito numerose modifiche, che hanno interessato quasi tutti i principali componenti (i cilindri sono stati dotati di sette travasi e successivamente di riporto al nickel-carburo di silicio, le misure caratteristiche sono state variate, il basamento &egrave; stato completamente riprogettato, ecc.).  &nbsp; Honda nel 1974: la creazione della capostipite Il 1974 ha visto anche la presentazione di una Honda che ha aperto una nuova strada per la Casa, quella delle super tourer, e che si distaccava nettamente da tutti gli altri modelli dell&rsquo;intera produzione mondiale. Si trattava della GL 1000 Gold Wing con motore a quattro cilindri contrapposti, raffreddato ad acqua, con distribuzione monoalbero comandata da cinghie dentate e trasmissione finale ad albero. Le misure caratteristiche erano 72 x 61,4 mm e la potenza dichiarata era di 80 cavalli a 7500 giri/min. Da noi ha avuto una diffusione discreta ma negli USA in quattro anni ne sono stati venduti pi&ugrave; di 90.000 esemplari! Del resto era stata studiata principalmente proprio per il mercato americano.&nbsp;        

Da segnalare anche il primo titolo Harley-Davidson e l'ultimo della MV Agusta. A met&agrave; anni '70, un cambiamento per il mondo delle moto, da corsa e di serie

La Honda Goldwing, il Wankel e la Suzuki RG 500: la svolta del 1974

A Torino, il 4 aprile, sono stati piantati 11 alberi regalati da Suzuki alla squadra del Torino. Gli alberi, scelti per il loro colore granata in primavera, simboleggiano gli 11 giocatori in campo e gli 11 anni di collaborazione tra Suzuki e il Torino FC

Suzuki, 11 alberi granata per celebrare il legame tra l'azienda e Torino

        La Suzuki V-Strom Off Road Academy torna quest'anno con una settima e scoppiettante edizione. L'evento offre a tutti coloro che amano il mondo delle due ruote, di sviluppare al meglio le loro capacit&agrave; nella guida in off road o di impararne le tecniche di base, potendo provare le qualit&agrave; le V-Strom 800DE e V-Strom 1050DE in questo specifico contesto. Indice:  Com'&egrave; organizzato il corso L'obiettivo del corso Come iscriversi Quanto costa  Suzuki V-Strom Off Road Academy: com'&egrave; organizzato il corso Il corso, che dura un giorno, si rivolge davvero a tutti: per il 2024 sono previsti sei appuntamenti, da aprile a giugno, nella location del Castello di Luzzano, a Rovescala, in provincia di Pavia. Il Castello di Luzzano &egrave; situato in posizione strategica, facile da raggiungere vista la distanza di soli 65 km da Milano. Il corso &egrave; tenuto da istruttori coordinati dal Coach Andrea Beconi, ex pilota professionista di enduro e Campione Europeo sulla Suzuki RM-Z450E. I partecipanti hanno a disposizione le Suzuki V-Strom 800DE e V-Strom 1050DE equipaggiate con pneumatici Dunlop Trailmax Raid, adatti al fuoristrada non specialistico. Suzuki V-Strom Off Road Academy: l'obiettivo del&nbsp;corso  L'obiettivo della Suzuki Off Road Academy &egrave; insegnare le tecniche della guida in fuoristrada a chi si accosta al mondo della guida in off road e che vorrebbe partecipare agli eventi adventouring o anche solo avventurarsi per le strade sterrate in piena sicurezza. Un corso, come dicevamo in apertura, rivolto sia ai neofiti, sia a chi ha gi&agrave; esperienza e vuole affinare le proprie capacit&agrave; di guida. Nella giornata di &ldquo;lezione&rdquo; i partecipanti passeranno attraverso un briefing sulle moto e sulle tecniche di guida, con una parte teorica e un focus anche sulla corretta posizione da assumere in sella, quindi si dar&agrave; inizio alla parte pratica: la mattina sar&agrave; dedicata al campo prove dove verranno affrontati esercizi che avranno l'obiettivo di aumentare in modo significativo la sicurezza di guida su terreni scivolosi o sconnessi e di arrivare a sentirsi sicuri percorrendo sentieri, strade sterrate, mulattiere o pietraie. Per adattarsi alle capacit&agrave; di ciascun partecipante, gli esercizi verranno sottoposti in diversi livelli di difficolt&agrave;. Nel pomeriggio, invece, tutte le tecniche apprese nella mattinata saranno messe a frutto in un percorso off road di circa 40 km, sempre sotto l'occhio attento degli istruttori Suzuki pronti a dare suggerimenti agli allievi durante gli stop didattici. Suzuki V-Strom Off Road Academy: come iscriversi Per prenotare un corso bisogner&agrave; andare sul sito dedicato e selezionare data e modello preferito tra i due a disposizione: ricevuta la mail di conferma si verr&agrave; ricontattati dallo staff della V-Strom Off Road Academy per definire gli ultimi dettagli e le modalit&agrave; di pagamento. I tre fine settimana sono: 6 e 7 aprile, 4 e 5 maggio, 1 e 2 giugno. Suzuki V-Strom Off Road Academy: quanto costa Sar&agrave; necessario presentarsi con la patente di guida, il certificato medico rilasciato dal medico di base ed essere in buona salute, oltre a essere equipaggiati con l'abbigliamento tecnico adeguato, quindi casco, guanti, giacca e pantaloni con protezioni, paraschiena e stivali, preferibilmente con suola artigliata. Il costo del corso &egrave; di 350 euro (IVA inclusa) ed &egrave; comprensivo del pranzo. SUZUKI BIKE DAY: LA QUARTA EDIZIONE INIZIA DALL'AUTODROMO &ldquo;ENZO E DINO FERRARI&rdquo;       

Gli appuntamenti saranno divisi in tre weekend: 6 e 7 aprile, 4 e 5 maggio, 1 e 2 giugno

Suzuki V-Strom Off Road Academy: si torna in sella per la settima edizione

        La quarta edizione del Suzuki Bike Day, improntata sulla mobilit&agrave; condivisa, fluida e sostenibile, in cui al centro c'&egrave; la bicicletta, prender&agrave; il via l'8 giugno. Le iscrizioni si sono aperte luned&igrave; scorso, e l'epicentro dell'evento sar&agrave; l&rsquo;Autodromo &ldquo;Enzo e Dino Ferrari&rdquo;, da cui si partir&agrave;. Suzuki conferma cos&igrave; il proprio impegno nella diffusione del concetto di &ldquo;strada per tutti&rdquo;, regalando agli appassionati di ciclismo una giornata di sport, sfida ai propri limiti e divertimento sulle strade della Romagna. Il tracciato comprender&agrave; l&rsquo;anello di 28,5 km del percorso su cui si &egrave; svolto il Campionato del Mondo di ciclismo su strada del 2020, con l&rsquo;aggiunta di un ulteriore tratto per un totale di circa 53,5 km. I partecipanti pedaleranno sull&rsquo;asfalto del circuito imolese e sul percorso impiegato in occasione della prova iridata del 2020, con le salite del Gallisterna e del Mazzolano, raggiungendo pendenze fino al 16%. Tutto questo prima di entrare in borgo molto suggestivo, ossia Brisighella, con la salita del Monticino, percorrendo in anteprima alcuni passaggi della seconda tappa del Tour De France 2024. Suzuki Bike Day permette di pedalare insieme ai grandi sportivi Si potr&agrave; partecipare con qualsiasi tipologia di bicicletta e pedalare al ritmo che pi&ugrave; si preferisce e fa sentire tranquilli, in base ovviamente alla propria preparazione. Tra gli invitati che hanno gi&agrave; confermato la presenza ci sar&agrave; Davide Cassani, dirigente sportivo e presidente dell&rsquo;Azienda di Promozione Turistica Emilia Romagna, Filippo Baroncini, Campione Mondiale su Strada U23 nel 2021, Giada Borgato ex ciclista professionista, campionessa italiana nel 2012 e attualmente voce del ciclismo rosa, Francesca Lollobrigida, Davide Ghiotto, Pietro Sighel plurimedagliati e campioni olimpici, i plurimedagliati Sara Conti e Nicol&ograve; Macii (coppia di pattinaggio di figura) e Charl&eacute;ne Guignard e Marco Fabbri (coppia di danza) e la squadra maschile e femminile di curling, della FISG &ndash; Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, Franco Pesavento e Sandra Mairhofer, campioni mondiali di Winter Triathlon e Marta Mendittocampionessa europea di Triathlon cross, in rappresentanza della FITri &ndash; Federazione Italiana Triathlon, una rappresentanza di atleti e atlete della FIR-Federazione Italiana Rugby, Alberto Barile COO del Torino Fc. Le quote di iscrizione sono:  quota di iscrizione standard di &euro; 5, interamente devoluti in beneficenza a favore di Dynamo Camp - il primo camp di Terapia Ricreativa sorto in Italia per i bambini affetti da patologie gravi o croniche - che chiunque pu&ograve; per&ograve; liberamente alzare, a seconda della propria generosit&agrave;. quota premium di &euro; 20 che comprende oltre alla quota di iscrizione devoluta in beneficenza a Dynamo Camp di cui sopra (&euro; 5, eventualmente aumentabile), anche l&rsquo;esclusiva maglia tecnica Al&egrave; Cycling, disegnata in collaborazione con il Centro Stile di Suzuki il cui concept fonde le 3 anime del Suzuki Bike Day #4: il design del kimono e il kangi WA (&ldquo;comunit&agrave; della bicicletta&rdquo;) testimoni della identit&agrave; giapponese di Suzuki, l&rsquo;iconico tracciato dell&rsquo;Autodromo, e il giallo, colore simbolo del Tour de France.  L&rsquo;intero ricavato dalle quote di iscrizione all&rsquo;evento sar&agrave; devoluto a Dynamo Camp, il primo camp di Terapia Ricreativa sorto in Italia per i bambini affetti da patologie gravi o cronich. SUZUKI MOTOR FEST, IL CIRCUITO DI MISANO SI PREPARA A FARE FESTA              

L&rsquo;intero ricavato dalle quote di iscrizione all&rsquo;evento sar&agrave; devoluto a Dynamo Camp, il primo camp di Terapia Ricreativa sorto in Italia per i bambini affetti da patologie gravi o croniche

Suzuki Bike Day: la quarta edizione inizia dall'Autodromo “Enzo e Dino Ferrari”

        La pista del Misano World Circuit si prepara ad accogliere un evento imperdibile: il Suzuki Motor Fest, in programma l'11 maggio 2024, promette di trasformare il paddock in un villaggio dedicato all'adrenalina, al divertimento e alla pura passione per le quattro e due ruote. SUZUKI INIZIA LA STAGIONE CON I VANTAGGI SULLA GAMMA SPORT ENDURO TOURER Test ride e campioni presenti al Suzuki Motor Fest Sar&agrave; una giornata intensa e indimenticabile con innumerevoli appuntamenti per gli amanti del marchio Suzuki. I test ride di auto e moto faranno brillare gli occhi gli appassionati, offrendo l'opportunit&agrave; di sperimentare la potenza e l'eleganza delle ultime creazioni della casa automobilistica giapponese. Le sessioni di prove in pista promettono emozioni ad alta velocit&agrave;, mentre le parate, i percorsi ad ostacoli e molto altro renderanno l'evento un'esperienza unica nel suo genere. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati &egrave; la presenza di tre leggende viventi della classe 500: Kevin Schwantz, Franco Uncini e Marco Lucchinelli. Gli appassionati possono gi&agrave; assicurarsi un pass per questa giornata con i biglietti gi&agrave; in vendita su TicketOne. Il costo dell'ingresso &egrave; di 8 euro per l'intero e di soli 2 euro per il ridotto fino a 14 anni.&nbsp; SUZUKI HAYABUSA, L'ARTE DEL KIGUMI D&Agrave; VITA AD UN MODELLINO UNICO       

L'evento &egrave; in programma l'11 maggio: imperdibili i test ride e l'appuntamento con i grandi piloti della Casa. I biglietti sono gi&agrave; in vendita

Suzuki Motor Fest, il circuito di Misano si prepara a fare festa

        Quando si pensa ad affrontare dei viaggi, le Suzuki V-Strom sono una delle scelte preferite per gli appassionati del marchio e in generale per i motociclisti, perch&eacute; riescono a combinare comfort e divertimento, ed essere anche emozionanti. E cos&igrave;, il marchio decide di iniziare la stagione con una serie di vantaggi sulla gamma Sport Enduro Tourer. Iniziamo con il primo: per dare la possibilit&agrave; ai propri clienti di adattare la moto alle proprie esigenze e di avere ancora pi&ugrave; versatilit&agrave;, capacita di carico, manegevolezza e protezione, il marchio propone tre tipologie di kit per le V-Strom 800DE e V-Strom 800SE:  Kit Super Adventure; Kit Super Touring; Kit Touring.  I kit sono composti in modo diverso per le due Sport Enduro Tourer, per andare incontro alle differenti attitudini: pi&ugrave; avventurosa la V-Strom 800DE con il cerchio anteriore da 21&rdquo;, pi&ugrave; stradale quella della V-Strom 800SE che monta cerchi in lega e ruota anteriore da 19&rdquo;. I kit e gli accessori che li compongono sono disponibili sia per le moto di prima immatricolazione sia per quelle gi&agrave; targate. Tutti i kit sono disponibili presso i concessionari che aderiscono all'iniziativa, fino ad esaurimento scorte e fino al 30/09/2024. Il costo del montaggio &egrave; escluso dai prezzi indicati: trovate tutti i dettagli sul sito Suzuki. Sfoglia per leggere &nbsp; I kit  Per la Suzuki V-Strom 800DE &nbsp;il kit Touring comprende: Il bauletto da 56 litri con piastra e serrature dedicate;  Cavalletto centrale; Parabrezza maggiorato; Adesivo paraserbatoio.  Il costo del kit Touring DE &egrave; di 900 Euro (vantaggio cliente 196 Euro). Chi desidera anche maggiore protezione per la moto, trover&agrave; il Kit Super Touring che prevede:  Borse laterali in plastica complete di supporti con serrature dedicate; Barre paramotore; Cavalletto centrale; Parabrezza maggiorato; Adesivo paraserbatoio.  Il costo del kit Super Touring DE &egrave; di 1.500 Euro (vantaggio cliente 471 Euro). Oppure c'&egrave; il Kit Super Adventure che ha: &nbsp;un completo set di valigie composto da bauletto in alluminio (38 litri) e borse laterali in alluminio, compreso di supporti e serrature dedicate;  barre paramotore; &nbsp;piastra paramotore in alluminio; cavalletto centrale; parabrezza maggiorato; manopole riscaldabili; adesivo paraserbatoio.  Il costo del kit Super Adventure DE &egrave; di 2.600 Euro con un vantaggio cliente di 1.190 Euro. Passando alla Suzuki V-Strom 800SE, il Kit Touring &egrave; composto da:  Bauletto da 56 litri con piastra e serrature dedicate; Cavalletto centrale; Parabrezza maggiorato; Adesivo paraserbatoio.  Il costo del kit Touring SE &egrave; di 900 Euro (vantaggio cliente 223 Euro). Il Kit Super Touring comprende invece:  borse laterali in plastica complete di supporti e serrature dedicate; barre paramotore (comprese quelle inferiori); cavalletto centrale; parabrezza maggiorato; adesivo paraserbatoio.  Il costo del kit Super Touring SE &egrave; di 1.700 Euro (vantaggio cliente 640 Euro). Per una versione ancora pi&ugrave; ricca e propensa ai viaggi il Kit Super Adventure offre:  bauletto in alluminio (38 litri) e borse laterali in alluminio, compreso di supporti e serrature dedicate; piastra paramotore in alluminio; &nbsp;barre paramotore (comprese quelle inferiori); cavalletto centrale; manopole riscaldabili; parabrezza maggiorato; adesivo paraserbatoio.  Il costo del kit Super Adventure SE &egrave; di 2.800 Euro con un vantaggio cliente di 1.360 Euro. Sfoglia per leggere &nbsp; Vantaggi V- Strom 1050DE, V-Strom 650 e V-Strom 650XT  Per i clienti che desiderano entrare nel mondo Suzuki, il marchio offre, con l'iniziativa RidePlus, un bonus di 1.000 Euro, disponibile con l'acquisto di una V- Strom 1050 DE, la "Master of Adventure" dal motore bicilindrico a V di 90&deg; e 107 CV di potenza massima. Con l'acquisto di una V- Strom 1050DE, il cliente ricever&agrave; un bonus di 1.000 Euro da spendere liberamente tra accessori originali Suzuki, abbigliamento Suzuki, manutenzione o come supervalutazione dell'usato. Suzuki RidePlus &egrave; valido presso tutte le Concessionarie ufficiale Suzuki che aderiscono all&rsquo;iniziativa. L'offerta &egrave; valida fino al 31/03/2024. Concludiamo con l'ultima offerta: a partire da oggi, 7 marzo, e fino al 30 giugno 2024, il V-Strom 650 &egrave; disponibile a partire da Euro 7.940 F.C., presso i concessionari Suzuki che aderiscono all&rsquo;iniziativa. SUZUKI HAYABUSA, L'ARTE DEL KIGUMI D&Agrave; VITA AD UN MODELLINO UNICO        

Il marchio, per questa primavera, propone diverse offerte che riguardano la V-Strom 800DE, la 800SE, la 1050DE e la nuova 650 e 650XT

Suzuki inizia la stagione con i vantaggi sulla gamma Sport Enduro Tourer

Suzuki si lancia nel segmento delle sportive stradali di media cilindrata, presentando la GSX-8R. Sfrutta ovviamente la base meccanica della sorella naked, quindi motore bicilindrico parallelo da circa 83 CV e telaio in acciaio, ma rispetto a questa adotta semimanubri, una carena piuttosto striminzita e sospensioni Showa invece di Kayaba. L’abbiamo provata in strada e in pista: godetevi il resoconto!

Prova Suzuki GSX-8R, più sportiva che stradale

        Spesso chi &egrave; appassioanto di moto non si ferma solo all'acquisto dei propri modelli preferiti per sfrecciare sulle strade a tutto gas. Nel mondo esistono anche tanti appassionati delle due ruote che si rivelano anche collezionisti di modellini e gadget: a loro &egrave; rivolta una creazione davvero particolare, la Suzuki Hayabusa di kigumi. LA NEW ENTRY DI CASA LEGO &Egrave; LA KAWASAKI NINJA H2R Fragile e unica L'arte del kigumi &egrave; una tecnica di costruzione giapponese, incentrata sul legno. Si tratta di un processo dove n&eacute; chiodi n&eacute; adesivi vengono impiegati per unire i pezzi, ma ogni componente &egrave; intagliato con precisione per adattarsi perfettamente al suo compagno. Il "Suzuki Hayabusa Kigumi" da collezione, &egrave; un modellino composto da tre tavole, ognuna dedicata ad alcuni dei componenti della moto. La creazione, con licenza Suzuki, ha una lunghezza di soli 15 centimetri ed &egrave; estremamente fragile: &egrave; fondamentale maneggiarlo con cura, magari disporlo all'interno di una teca chiusa e non toccarla se non in casi eccezionali.&nbsp; UNA HONDA TUTTA D'ORO: UNA MONKEY IN MINIATURA CHE COSTA PI&Ugrave; DI QUELLA VERA       

Si tratta di un oggetto in scala 1:12 realizzato totalmente attraverso la minuziosa tecnica giapponese dell'utilizzo del legno

Suzuki Hayabusa, l'arte del kigumi dà vita ad un modellino unico

        &Egrave; arrivata nelle concessionarie la Suzuki GSX-8R, la nuova sportiva di Hamamatsu che sfoggia un design accattivante e compatto, catturando l'attenzione di chiunque la guardi. Monta un propulsore bicilindrico parallelo di 776 cc da 83 CV a 8.500 giri/min di potenza massima e 78 Nm a 6.800 giri/min di coppia massima. Cosa sappiamo? Il telaio in acciaio, progettato intorno al motore dalla struttura rigida e compatta, porta il peso complessivo della moto a 205 kg in ordine di marcia con il serbatoio da 14 litri pieno, ed &egrave; completato da un forcellone in alluminio che determina un interasse di 1.465 mm. La GSX-8R &egrave; gi&agrave; in concessionaria in tre livree: Blu Sydney, Nero Parigi e Argento New York. La posizione di guida e l'ergonomia puntano a un'efficace controllo nella guida veloce e un ottimale comfort nei brevi trasferimenti cos&igrave; come nel turismo a lungo raggio, dove gli accessori originali permettono di enfatizzare la versatilit&agrave; con un cupolino ancora pi&ugrave; protettivo, manopole riscaldabili o con un set di borse integrate. Il prezzo &egrave; di 9.700 euro. Test Suzuki GSX-8R, LE FOTO       

La moto monta un motore bicilindrico parallelo di 776 cc da 83 CV a 8.500 giri/min di potenza massima

Suzuki: in concessionaria è arrivata la sportiva GSX-8R

A Piacenza le regine del passato hanno messo in mostra forme colori e motori. Ecco agli acuti della Suzuki iridata nel 1981 con Marco Lucchinelli

Suzuki RG 500: che sound per la moto di Lucchinelli!

        I proprietari di Suzuki Hayabusa italiani possono stare tranquilli, perch&eacute; il richiamo interessa i modelli in Inghilterra prodotti nel 2021. Il motivo? Un difetto della pompa del freno anteriore (che in Italia pare essere stato risolto gi&agrave; da tempo, chiss&agrave; perch&eacute; Oltremanica, invece, ci sia questo importante ritardo). &ldquo;Il passaggio del fluido all'interno del corpo della pompa freno anteriore pu&ograve; rimanere chiuso con la leva del freno rilasciata a causa della posizione errata del passaggio per la regolazione della pressione del liquido dei freni&rdquo;, si legge sito inglese dedicato al richiamo dei veicoli. Le conseguenze Quali sono le conseguenze? &ldquo;Ci&ograve; pu&ograve; portare a un gioco eccessivo della leva del freno in determinate condizioni e, nel peggiore dei casi, la distanza di frenata pu&ograve; aumentare&rdquo;. Come da prassi, ai proprietari viene consigliato di recarsi presso un concessionario Suzuki cos&igrave; da fissare un appuntamento per effettuare la sostituzione della pompa freno anteriore della Hayabusa. E come succede sempre in questi casi, non c&rsquo;&egrave; alcuna spesa. Secondo quanto rilasciato dal sito inglese dedicato al richiamo dei veicoli, le moto che potrebbero essere coinvolte nel richiamo sono 484. TEST SUZUKI GSX-8R, I VOTI DEL #SOTTOESAME        

Nulla di allarmante per i modelli italiani, la notizia infatti riguarda i modelli inglesi prodotti nel 2021

Suzuki Hayabusa, richiamo per problemi alla pompa freno

        Chi ha buona memoria sa bene quanto Suzuki sia legata al mondo delle moto sportive. Sono tantissime i modelli di questa categoria che hanno caratterizzato la storia del Marchio, comprese vecchie glorie con motore a due tempi (ricordate la Suzuki RG Gamma, vero?). Oggi per&ograve; il mondo &egrave; molto diverso, i motociclisti sembrano desiderare moto sportive non cos&igrave; estreme, utilizzabili con semplicit&agrave; anche su strada e dal prezzo accessibile. Suzuki vuole provare a rispondere a questa domanda con la nuova arrivata, la GSX-8R, una sportivetta che sfrutta la base meccanica della vincente sorella naked. L&rsquo;abbiamo provata, in pista e su strada, e vi raccontiamo come se l&rsquo;&egrave; cavata in questo #SottoEsame.  SUZUKI GSX-8R: DESIGN Come sempre la resa estetica di una moto &egrave; un parametro soggettivo, ma qualcosa di concreto si pu&ograve; comunque dire. Per prima cosa, anche la GSX-8R come tutte le Suzuki &egrave; realizzata benissimo, la qualit&agrave; delle finiture e degli assemblaggi &egrave; ancora oggi una caratteristica tipica della scuola giapponese. Non &egrave; la moto pi&ugrave; aggraziata della categoria, ma alcuni dettagli che richiamano il mondo GSX-R (come le due feritoie ai lati del faro anteriore) sono un toccasana. Il triplo faro anteriore invece &egrave; lo stesso della naked, solo che qui &egrave; affogato nella carena. Peccato che in Italia non arriver&agrave; la colorazione giallo-nera. VOTO 7  SUZUKI GSX-8R: CONTENUTI TECNICI Come gi&agrave; anticipato, la Suzuki GSX-8R sfrutta la piattaforma della sorella naked, ma si differenzia per alcune scelte tecniche. Prima fra tutti ovviamente la carenatura che fornisce un indubbio vantaggio se parliamo di protezione aerodinamica (anche se, va detto, il cupolino non &egrave; regolabile in altezza). &Egrave; una carena studiata per offrire comfort sui lunghi viaggi, pi&ugrave; che proteggere nella guida tra i cordoli, e infatti copre giusto parte del motore, della forcella e i collettori di scarico. L&rsquo;adozione di una carenatura tra l&rsquo;altro ha permesso di svincolare lo sterzo dal faro anteriore, che ora &egrave; attaccato direttamente al telaio: in questo modo, dovrebbe risultare pi&ugrave; libero e leggero. Non &egrave; tuttavia l&rsquo;unica novit&agrave;: per la 8R i tecnici hanno previsto due semimanubri in alluminio agganciati sopra la piastra di sterzo, al posto del classico manubrio da naked, e questo dovrebbe conferire sicuramente una posizione di guida leggermente pi&ugrave; raccolta e caricata sull&rsquo;avantreno. Cambia anche il fornitore delle sospensioni: ora abbiamo delle Showa al posto di Kayaba, sia per la forcella (upside-down non regolabile, Big Piston) sia per il mono (link progressivo, regolabile nel precarico attraverso la classica ghiera). Il resto del pacchetto &egrave; confermato, a partire dal bicilindrico parallelo di 776 cc fasato a 270&deg; con doppio contralbero (&ldquo;Suzuki Cross Balancer&rdquo;) capace di 83 CV a 8.500 giri e 78 Nm. &Egrave; abbracciato da un telaio a diamante in acciaio che lavora con un forcellone in alluminio; il tutto per un peso in ordine di marcia di 205 kg (+3 rispetto alla S). Il sistema SIRS (Suzuki Intelligent Ride System), grazie al ride by wire, permette di selezionare tre mappature (A,B e C). Anche il controllo di trazione pu&ograve; essere regolato su tre livelli, o disattivato. Tutto &egrave; gestito dal TFT a colori di 5 pollici. Non mancano poi la frizione assistita, il cambio quickshifter bidirezionale, fari a LED e l&rsquo;assistenza alla partenza (mollando la frizione, il motore sale leggermente di giri anche se non si accelera). I cerchi sono entrambi da 17 pollici e montano pneumatici 120/70 e 180/55. Il serbatoio &egrave; di 14 litri, la sella &egrave; a 810 mm, i dischi freno anteriori hanno un diametro di 310 mm e sono lavorati da pinze radiali. Niente male, soprattutto per il quickshifter di serie. VOTO 8  SUZUKI GSX-8R: COMFORT ED ERGONOMIA Ci sono due modi di fare una moto con i semimanubri. Il primo &egrave; il classico, quello delle supersportive da cordoli: si ha una posizione di guida distesa sul serbatoio, con le braccia allungate e i manubri bassi e aperti. Ma quel modo di fare le sportive &egrave; (quasi) del tutto sparito, perch&eacute; troppo estremo per l&rsquo;utilizzo su strada, dove i movimenti esasperati del corpo non sono richiesti. Su strada &egrave; molto meglio poter contare su un&rsquo;ergonomia raccolta, con i manubri pi&ugrave; vicini al busto e non cos&igrave; spioventi. Suzuki questo lo sa e infatti anche la GSX-8R, come la sorella naked, ha un&rsquo;ergonomia eccellente. Rispetto alla S si sta pi&ugrave; protesi sull&rsquo;avantreno (i semi-manubri sono pi&ugrave; bassi di 60 mm e pi&ugrave; lontani dal busto di 6 mm) ma come detto senza eccedere nell'estremo. La sella &egrave; a un&rsquo;altezza ragionevole, il giorvita &egrave; snello e la triangolazione soddisfa sia per mordere le curve sia per andare a spasso sul lungomare. Invece la protezione dall&rsquo;aria offerta dal piccolo cupolino&hellip;&egrave; praticamente inesistente, soprattutto se superate il metro e ottanta. Naturalmente il discorso cambia quando si entra in pista. Allora s&igrave; che vorresti pedane pi&ugrave; alte e arretrate, semimanubri pi&ugrave; lontani dal busto e pi&ugrave; spioventi, maggiore distanza tra sella e pedane&hellip;Ma allora, perch&eacute; avresti scelto una sportiva stradale? VOTO 9  SUZUKI GSX-8R: PIACERE DI GUIDA Ore 08:00 di una mattina (ancora) invernale, la brina copre le strade. Quella che cerchi &egrave; una moto amichevole, che si lasci condurre con un dito. E la GSX-8R lo consente. Come la sorella naked, &egrave; facile e intuitiva fin dai primi metri, complici gli aiuti elettronici (frizione assistita e il sistema che alza i giri motore quando si rilascia la frizione) che semplificano la vita in citt&agrave;. Soprattutto se avete appena cominciato. Tuttavia, soltanto quando si affronta un tratto di statale ricco di curve emergono differenze sensibili con la naked. Che sono sopratutto a livello di ciclistica, com&rsquo;&egrave; lecito aspettarsi. Senza girarci attorno, la 8R ha un comportamento pi&ugrave; sportivo; significa che parte dell&rsquo;agilit&agrave; e della capacit&agrave; di chiudere le traiettorie &egrave; andata perduta, in cambio di una gran bella dose di stabilit&agrave;, anche alle alte velocit&agrave;. Un comportamento dovuto soprattutto alla nuova forcella Showa Big Piston, che tipicamente &ldquo;fatica&rdquo; ad affondare, rimanendo sempre piuttosto sostenuta. Questo da una parte assicura tanto rigore e sostegno in frenata, dall&rsquo;altra per&ograve; riduce la capacit&agrave; di mantenere la linea, soprattutto quando si mollano i freni. Per il resto la 8R conferma la validit&agrave; del pacchetto. Guidandola si ha una chiara percezione del grande lavoro svolto a livello di distribuzione dei pesi ed equilibrio della ciclistica. &Egrave; una bella moto da guidare, che invita a mordere le curve e a uscire con mezza chiappa dalla sella. Il bicilindrico ha un carattere brillante, spassoso. Ha una generosa dose di coppia, soprattutto ai bassi e medi regimi, che tra l&rsquo;altro sono aiutati da una corta rapportatura del cambio. Le uscite di curva nelle prime tre marce sono il suo forte. Quello che manca &egrave; nella parte alta del contagiri, oltre gli 8.000 giri. La 8R continua ad accelerare, ma lo fa con una spinta decisamente meno veemente. Vorresti una decina di cavalli in pi&ugrave;, soprattutto in pista. &Egrave; proprio tra i cordoli infatti che la mancanza di un allungo pi&ugrave; consistente pu&ograve; essere snervante, pi&ugrave; che altro perch&eacute; obbliga a un utilizzo molto frequente del cambio. Meglio buttar dentro marce una via l&rsquo;altra, piuttosto che insistere a spremerlo fino all&rsquo;ultimo giro. In pista per&ograve; il vero pezzo forte &egrave; la solidit&agrave; dell&rsquo;avantreno. Anche arrivando a staccare molto &ldquo;sotto&rdquo; la curva (ottimo l&rsquo;impianto frenante, se pensiamo alla categoria; meno l&rsquo;ABS, che ha un comportamento piuttosto conservativo), &egrave; difficile arrivare a comprimere tutta la forcella. Il mono invece &egrave; pi&ugrave; morbido e se si adotta una guida arrembante tende a ribellarsi, innescando movimenti piuttosto evidenti. Meglio adottare una guida pulita, privilegiando la velocit&agrave; di percorrenza. Guidata cos&igrave; &egrave; realmente divertente, anche per chi muove i primi passi in pista. VOTO 8  SUZUKI GSX-8R: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO Considerato tutto, il prezzo della nuova Suzuki GSX-8R &egrave; del tutto ragionevole: 9.700 euro, compreso quickshifter e 4 anni di garanzia. Tra i vari accessori segnaliamo sicuramente le borse latrali morbide (volume espandibile da 15 a 20 litri; i supporti sono da ordinare a parte) e quella da serbatoio, quasi indispensabili se prevedete un utilizzo ad ampio raggio. VOTO 7,5 SUZUKI GSX-8R: CONCLUSIONI Suzuki sta cavalcando un&rsquo;onda di positivit&agrave; e fermento come non si vedeva da tempo. Tra nuovi modelli e piattaforme, le stanno azzeccando una dopo l&rsquo;altra e anche con questa 8R non hanno sbagliato il tiro. Qualcuno se l&rsquo;aspettava pi&ugrave; sportiva forse, qualcun altro con qualche accessorio in pi&ugrave; per il turismo (tipo delle borse rigide da agganciare direttamente al codino, o un monoammortizzatore con regolazione remota del precarico). Ma a parte questo, il pacchetto &egrave; valido e la guida entusiasmer&agrave; anche il pi&ugrave; scettico dei puristi. VOTO FINALE 7,9       

Con una carena, un paio di semimanubri e qualche aggiustamento, Suzuki ha trasformato la sua naked in una sportiva stradale centrata, venduta tra l&rsquo;altro al giusto prezzo

Test Suzuki GSX-8R, i voti del #sottoesame

Con una carena, un paio di semimanubri e qualche aggiustamento, Suzuki ha trasformato la sua naked in una sportiva stradale centrata, venduta tra l’altro al giusto prezzo. Ecco le foto della prova

Test Suzuki GSX-8R, LE FOTO

        Nella mattina di oggi 19 gennaio su CharityStar &egrave; iniziata un'asta benefica che vede esposti due scooter Suzuki Address 110&nbsp;che hanno attraversato il paddock della stagione MotoGP 2022 con i campioni Joan Mir e Alex Rins alla guida. Ogni esemplare sfoggia una livrea esclusiva, creata appositamente per accompagnare Mir e Rins nelle performance durante il Gp d'Australia e quello di Valencia.  SUZUKI GSX-S1000GX, ARRIVANO LA TOURING E LA SPORT Tutto il ricavato i beneficenza Il via all'asta &egrave; stato dato con una base di 800 euro per ciascuno dei due scooter, e la gara delle offerte &egrave; gi&agrave; iniziata, con rilanci che partono da 50 euro. Gli appassionati e i collezionisti che intendono fare le loro offerte hanno due settimane a disposizione per partecipare alla vendita. Tutto il ricavato della vendita andr&agrave; alla Casa Ugi Torino, una struttura nata nel 2006, dedicata a ospitare gratuitamente le famiglie dei bambini in terapia presso il Centro di oncoematologia pediatrica dell'Ospedale Infantile Regina Margherita, che risiedono al di fuori dei confini torinesi. NUOVA SUZUKI V-STROM 800DE DJEBEL, SAPORE DI DAKAR       

I due veicoli sono stati guidati a Joan Mir e Alex Rins al MotoGP 2022: il ricavato della vendita di CharityStar andr&agrave; alla Casa Ugi Torino &nbsp;

All'asta benefica due scooter Suzuki che sono apparsi... in MotoGP

Durante il Motor Bike Expo, Suzuki presenta al grand pubblico una versione speciale dell'apprezzata V-Strom 800DE. Che nei colori, strizza l'occhio alla Parigi-Dakar degli anni 80. Ecco le foto

Nuova Suzuki V-Strom 800DE Djebel, LE FOTO

Alla kermesse veronse, Suzuki presenta due versioni della solida maxi-crossover sportiva: la versione Touring e la Sport. Ecco le foto

Suzuki GSX-S1000GX, arrivano la Touring e la Sport - LE FOTO

Suzuki si sta rivelando tra le aziende pi&ugrave; attive e dinamiche, se parliamo di novit&agrave; presentate. Abbiamo gi&agrave; provato la concreta GSX-S1000GX, crossover sportiva con ruote di 17 pollici, motore quattro cilindri in linea di derivazione racing da 152 CV a 11.000 giri e sospensioni semi-attive. Al Motor Bike Expo, l&#39;azienda giapponese presenta due interessanti varianti con equipaggiamenti specifici.    Scendendo nel dettaglio, le nuove versioni sono la Touring (borse laterali in tinta da 36 litri ciascuna, sella premium a doppio strato, manopole riscaldabili e cavalletto centrale) e la Sport (come la Touring ma al posto del cavalletto centrale sul piatto mette il parabrezza fum&eacute; basso e lo scarico Akrapovi?&nbsp;in titanio con fondello in carbonio). Costeranno 19.000 euro ciascuna, quindi 1.400 euro pi&ugrave; della standard.   

Alla kermesse veronse, Suzuki presenta due versioni della solida maxi-crossover sportiva: la versione Touring e la Sport