        L'amatissimo attore italiano Stefano Accorsi ha confermato la sua grande passione per il marchio Ducati ricevendo la consegna della sua nuova Multistrada V4 Rally proprio a Borgo Panigale. Originario di Bologna e appassionato di motori, Accorsi incarna perfettamente i valori di "Style, Sophistication e Performance" che contraddistinguono la Casa motociclistica italiana.  DUCATI SEASON OPENING 2024, WEEKEND DI PORTE APERTE A FEBBRAIO Una Ducati personalizzata e il tour a Borgo Panigale La scelta della Multistrada V4 Rally scelta da Accorsi &egrave; stata personalizzata con il tricolore italiano sulle cover laterali. La versione per il quale l'attore ha optato &egrave; caratterizzata da un motore da 170 CV, un serbatoio da 30 litri e una marcata predisposizione per il fuoristrada. L'allestimento Adventure Travel &amp; Radar, con funzionalit&agrave; come l'Adaptive Cruise Control e il Blind Spot Detection, insieme alle manopole riscaldate e alla sella, ha reso la scelta di Accorsi ancor pi&ugrave; personalizzata. La giornata della consegna ha incluso un'esperienza esclusiva alla Borgo Panigale Experience, con la visita al Museo Ducati e un incontro con l'Amministratore Delegato Claudio Domenicali. IDENTITALIA, A ROMA LA MOSTRA CHE CELEBRA DUCATI, VESPA E NON SOLO        

L'attore ha ritirato la sua moto estremamente personalizzata e ha potuto gustare un tour negli stabilimenti insieme al amministratore delegato Domenicali

Una Ducati Multistrada V4 Rally per Stefano Accorsi

Stefano Accorsi ha ritirato la sua nuova Multistrada V4 Rally a Borgo Panigale. La scelta della moto è ricaduta su una versione Rally personalizzata con il Tricolore italiano 

Stefano Accorsi ritira la sua Ducati Multistrada V4 Rally a Borgo Panigale

Nel quarto episodio della Ducati World Première web series 2024 Ducati presenta la nuova V4 RS, la Multistrada più sportiva, raffinata ed esclusiva mai realizzata dalla Casa di Borgo Panigale. Prodotta in serie numerata, la Multistrada V4 RS è l’ultima nata della famiglia che quest’anno celebra il suo ventesimo anniversario ed è equipaggiata col motore Desmosedici Stradale, derivato da quello della Panigale V4

Ducati Multistrada V4 RS LE FOTO

Sono venti anni di Multistrada. Non sembrerebbe, ma tanti ne sono passati da quel lontano 2003, quando una Ducati dal nome Multistrada 1000 DS viene svelata al pubblico. Monta il desmodue raffreddato ad aria e la matita di Pierre Terblanche la disegna a met&agrave; strada tra una sportiva ed una motard, con un cupolino fuori dal normale, che per la met&agrave; inferiore &egrave; fisso, mentre quella superiore gira insieme al manubrio. In quel di Borgo Panigale, ben pochi immaginano che quella moto, dalla linea cos&igrave; inusuale, disegner&agrave; la storia, diventando in futuro uno dei modelli pi&ugrave; iconici e innovativi. Inizialmente il successo non &egrave; quello che si aspettava, ma la prima svolta decisiva arriva nel 2010, anno in cui la Multi si presenta totalmente rivoluzionata.  La prima svolta nel 2010    Quella Multi fa davvero onore al proprio nome; si rivela realmente una moto tutto fare, potente grazie al bicilindrico Testastretta &ldquo;1198&rdquo; da 150 CV e una ciclistica evolutissima, capace di cambiare faccia e carattere alla semplice pressione di un pulsante, grazie alle configurazioni dell&rsquo;elettronica per la prima volta impostabili selezionando i pratici riding mode. Il passo nel futuro di Ducati arriva nel 2020 con il nuovo motore V4 Granturismo, capace i prestazioni esaltanti con i suoi 170 CV, ma pure in grado di trotterellare mansueto e regolare alle minime andature. La ciliegina che era sempre mancata ai bicilindrici Ducati. Questo segna anche un importantissimo punto di rottura col passato, la distribuzione non &egrave; pi&ugrave; desmodromica, ma con molle di richiamo delle valvole e dell&rsquo;iconico telaio a traliccio in tubi resta solo il telaietto posteriore. Anche la ruota anteriore diventa una 19&rdquo;, un&rsquo;altra scelta decisiva per la facilit&agrave; di guida.  La Multistrada V4 oggi    Oggi la Multistrada V4 &egrave; una moto completissima e capace di affascinare diverse tipologie di appassionati, dallo smanettone in tuta, al turista macina chilometri, passando anche per l&rsquo;appassionato di viaggi avventura. Ma una maxi cilindrata, una top di gamma, diventa giocoforza anche l&rsquo;oggetto a cui dare in dote l&rsquo;intera gamma accessori della Casa, con una conseguente lievitazione del prezzo di acquisto.  Ecco la versione Grand Tour    Durante la celebrazione di questo ventesimo anniversario, Ducati presenta la versione Grand Tour, che a parte l&rsquo;originale livrea grigio-rossa, non porta in dote nulla di nuovo. Semplicemente &egrave; un modello full optional della Multistrada V4 S. &Egrave; dedicata a chi voglia il massimo, senza dover pensare agli accessori da aggiungere al modello base.  Un altro non indifferente vantaggio &egrave; il prezzo 27.590 euro franco concessionario, sono appena 3.600 euro in pi&ugrave; rispetto di una V4 S in versione standard. La lista dei componenti aggiuntivi rispetto ad una Multi sono tanti: borse laterali in tinta con la moto, luci addizionali a LED, radar con funzionalit&agrave; cruise control adattivo, cavalletto centrale, manopole e selle pilota e passeggero riscaldabili, super completa e capace di soddisfare anche il pi&ugrave; pignolo e incontentabile degli acquirenti.  Il primo elemento distintivo della Multi GT &egrave; indubbiamente la grafica dedicata, caratterizzata dall&rsquo;elegante alternanza del grigio delle sovrastrutture e del nero e rosso degli altri componenti.  Partiamo dal reparto sicuramente pi&ugrave; succoso e incisivo, quello elettronico: il fondamentale controllo della ciclistica &egrave; affidato al sistema Skyhook di sospensioni semiattive, che ora offre anche la comoda funzione &ldquo;Minimum Preload&rdquo; capace di abbassare l&rsquo;altezza moto azzerando totalmente il precarico posteriore quando si &egrave; fermi o a bassa andatura. Si attiva solo manualmente, premendo a lungo il tasto mappa sospensioni sul blocchetto sinistro. Una volta innescato, la moto rester&agrave; pi&ugrave; bassa fintanto che non si ripremer&agrave; il pulsante, o si supereranno i 70 km/h, soglia sopra la quale la moto &egrave; programmata per rimettersi in assetto corretto, per ovvie ragioni di guidabilit&agrave;. L&rsquo;abbassamento della moto &egrave; minimamente avvertibile se si &egrave; in configurazione solo pilota, mentre &egrave; pi&ugrave; incisivo in configurazione pilota+passeggero+borse. Ducati lo presenta come il sistema Easy Lift, adatto a facilitare il sollevamento della moto sul cavalletto centrale. A nostro avviso &egrave; semplicemente un buon consiglio del tipo: &ldquo;lascia il quadro acceso&rdquo; per non bloccare le valvole idrauliche delle sospensioni, se si vuol faticare meno a issarla sul centrale. Altri utili sistemi, specialmente in ottica di viaggio, sono il TPMS di monitoraggio pressione pneumatici e il Veicle Hold Control, che semplifica realmente la vita nelle partenze in salita.  Anche alla voce &ldquo;motore&rdquo; non si potrebbe desiderare di meglio: la piattaforma inerziale gestisce il funzionamento di ABS Cornering, Ducati Wheelie Control (DWC) e Ducati Traction Control (DTC), tutti sistemi che lavorano in perfetta sintonia col pilota e di cui ormai &egrave; difficile fare a meno.  Parlando di sicurezza, una grande differenza la fanno i due radar (anteriore e posteriore). Il sistema BDS che controlla l&rsquo;angolo cieco posteriore, tanto utile sulle auto, si rivela un ottimo accessorio anche in moto, quando illuminando una porzione dello specchietto retrovisore, regala una sicurezza in pi&ugrave; ad ogni sorpasso o svolta. L&rsquo;Adaptive Cruise Control, a nostro avviso meno utilizzato su una moto rispetto alle auto (in moto si tende a stare meno in coda dietro agli altri veicoli) torna comunque utile nei lunghi trasferimenti, quando pi&ugrave; il traffico aumenta, pi&ugrave; rende la guida rilassata.  Per non far mancare proprio nulla, oltre a collegare lo smartphone alla strumentazione, &egrave; possibile replicare le mappe del navigatore su display TFT da 6,5&rdquo;, ottenendo una sorta di &ldquo;Android o Apple Car Play&rdquo;, che per motivi prevalentemente commerciali, non ci risulta vengano supportati su alcuna moto al mondo.  Lo diciamo subito, la laboriosa connessione della app Ducati Connect e la risposta a volte tardiva della app di Navigazine Sygic (unica maniera per avere lo screen mirroring) non ci hanno soddisfatto. Bello invece avere comprese le borse laterali in tinta, con capienza 60 litri; queste richiedono d&rsquo;inserire la chiave per essere aperte, mentre su una moto di questo livello le avremmo preferite integrate al sistema key-less, come gi&agrave; &egrave; il comodo tappo del serbatoio.  La piattaforma inerziale permette anche di montare le Cornering Lights (DCL), sistema che fa una differenza abissale nella guida notturna extraurbana, illuminando notevolmente l&rsquo;interno di ogni curva, a tutto vantaggio del piacere e della sicurezza di guida.    Come va su strada la Multistrada V4 Grand Tour    Una volta in sella, l&rsquo;unica differenza dalla versione S base riguarda il manubrio, che &egrave; fissato su supporti privi di silent-block, come avviene sulla versione Rally. Questo permette un pi&ugrave; diretto feedback con la ruota anteriore, al minimo costo di qualche piccola vibrazione in pi&ugrave;. Per il resto tutto &egrave; al proprio posto e la postura &egrave; di quelle da &ldquo;controllo totale&rdquo; della moto e da intere giornate in sella. Quest&rsquo;ultima non &egrave; troppo alta da terra e nel caso, due secondi di pulsante premuto e la moto si abbassa. Da notare che spegnendola da abbassata, la si ritrova esattamente cos&igrave; al successivo riavvio. In realt&agrave; cos&rsquo;altro pu&ograve; offrire una moto che ha gi&agrave; tutto? Ducati gi&agrave; da anni sta dedicando particolare attenzione a tutto ci&ograve; che riguarda il post-vendita, ovvero l&rsquo;affidabilit&agrave; dei componenti e il service. In passato, la percezione di qualit&agrave; da parte del pubblico non era a livello delle avversarie, ma poi l&rsquo;Azienda ha scelto di cambiare rotta adeguando processi e politiche interne. In merito potete leggere cose interessanti nei due box intervista compresi in questa prova. Tutte le Multi V4 hanno il tagliando &ldquo;serio&rdquo;, quello di controllo gioco valvole, fissato a 60.000 km, una percorrenza impensabile solo qualche anno fa e che buona parte dei proprietari nemmeno riesce a percorrere. La garanzia a chilometraggio illimitato &egrave; di 4 anni e a questa si aggiunge, in opzione, la Roadside Assistance, che comprende tutto il mondo: assistenza stradale, trasporto pilota e passeggero, veicolo sostitutivo e pernotto in hotel 4 stelle.  SCOOP DUCATI, ARRIVA IL MONOCILINDRICO: ECCO LA PROSSIMA MOTARDONA IN ROSSO 

Per celebrare i 20 anni dal lancio, arriva un allestimento speciale dedicato ai viaggi (e con un prezzo interessante). Ecco la nostra prova

Prova, Ducati Multistrada V4 S Grand Tour: tutto e subito

Per tutti gli amanti del viaggio senza limiti, nel massimo del comfort e della sicurezza. Una Multistrada per i viaggiatori attenti ai dettagli, che alla propria Ducati chiedono sempre il meglio, anche nello stile. La nuova Multistrada V4 S Grand Tour arriva nel ventesimo anniversario della famiglia Multistrada e si colloca all&rsquo;interno della rivoluzionaria gamma V4 di cui il supercompatto e leggero motore V4 Granturismo &egrave; indubbiamente il fulcro. La Multistrada V4 S Grand Tour sar&agrave; disponibile nelle concessionarie della rete Ducati a partire da fine settembre

Ducati Multistrada V4 GT LE FOTO

La versione pi&ugrave; avventurosa della gamma Multistrada la riconosci dalla sigla Rally. Un mezzo dalla dotazione ricchissima, nato per affrontare qualunque percorso, dalle esplorazioni dietro casa, ai grandi raid in giro per il mondo. Efficace su strada - dove mette in campo performance &quot;100% Ducati&quot; - stupisce anche per la facilit&agrave; con cui si lascia condurre in off-road nonostante la mole.  Cliccate play e buona visione!  Le novit&agrave; pi&ugrave; importanti della nuova Multistrada V4 Rally  Aumentano comfort per pilota e passeggero, autonomia e l&rsquo;attitudine per il fuoristrada. Ma c&rsquo;&egrave; spazio anche per il&nbsp;miglioramento delle prestazioni, dell&rsquo;affidabilit&agrave; e dei costi di gestione&nbsp;(con intervalli di manutenzione ogni 60.000 km e Oil Service ogni 15.000 km/24 mesi). A spingere la moto c&rsquo;&egrave; sempre il&nbsp;V4 Granturismo da 1.158 cc che eroga 170 CV&nbsp;e grazie alla&nbsp;nuova strategia di deattivazione, che si estende a tutta la bancata posteriore anche in movimento alle basse andature, il regime di rotazione e la richiesta di coppia dall&rsquo;acceleratore sono contenuti, riducendo i consumi di circa il 10%.  Non macano raffinate sospensioni semiattive dall&rsquo;escursione maggiorata a 200 mm, cerchi a raggi alleggeriti, protezioni motore rinforzate, un Riding Mode Enduro con inedito Power Mode dedicato al fuoristrada, pedane pilota pi&ugrave; ampie e una strategia di controllo Skyhook DSS EVO ancora pi&ugrave; precisa ed efficiente. &Egrave; stato poi ridisegnato il parabrezza (maggiorato di 40 mm in altezza e 20 mm in larghezza), il codino &egrave; stato allungato e l&rsquo;attacco valigie arretrato per un maggior spazio nella zona gambe al passeggero, con pedane con inserto in gomma maggiorato per ridurre il livello di vibrazioni trasmesse. C&rsquo;&egrave; spazio anche alla personalizzazione grazie alla disponibilit&agrave; di selle di altezze diverse sia per il pilota che per il passeggero e del kit di sospensioni ribassate, e i convogliatori in zona gambe sono ora parzializzabili per poter mantenere il calore sprigionato dal motore nelle stagioni fredde.  TOP 10 Mercato: le moto pi&ugrave; vendute ad Aprile 

Inarrestabile tuttoterreno con tante soluzioni per sentirla propria e abbattere il classico &quot;timore&quot; da maxi-enduro. Performante su strada e confidente in off-road. il prezzo, purtroppo, non &egrave; per tutti. Scopriamo come va in questa prova

Prova Ducati Multistrada V4 Rally: motoavventure sartoriali VIDEO

La versione pi&ugrave; avventurosa della gamma Multistrada la riconosci dalla sigla Rally. Un mezzo dalla dotazione ricchissima, nato per affrontare qualunque percorso, dalle esplorazioni dietro casa, ai grandi raid in giro per il mondo. Efficace su strada - dove mette in campo performance &quot;100% Ducati&quot; - stupisce anche per la facilit&agrave; con cui si lascia condurre in off-road nonostante la mole. Cliccate play e buona visione!

Video-prova: Ducati Multistrada V4 Rally

Una bolognese inarrestabile, pronta a scatenarsi sulle strade più belle del mondo, asfaltate e non

Ducati Multistrada V4 Rally: la gallery del test

Non sempre si traduce in realt&agrave; e non sono poi tanti, alla fine, quelli che intraprendono lunghi viaggi su due ruote intorno al mondo, ma la voglia di avventura &egrave; un imperativo categorico che presidia ormai da tempo, e con ostinata determinazione, i gangli pi&ugrave; profondi della passione motociclistica. Una frenesia collettiva che sta portando le case ad articolare sempre di pi&ugrave; la propria gamma crossover, adventure e maxi-enduro, con versioni e allestimenti capaci di intercettare sogni&hellip; e togliere il sonno. A vent&rsquo;anni dalla nascita della prima (e a quel tempo anche sottovalutata) Multistrada, Ducati accende i riflettori sull&#39;ultima evoluzione di questo modello, la V4 Rally, che va ad affiancare in listino V4, V4 S e V4 Pikes Peak. Una moto pensata per gli amanti dei grandi raid, desiderosi di mettere in garage un mezzo upper premium, allestito di tutto punto e senza compromessi. Per testarla a fondo, ci siamo teletrasportati sui fantastici tracciati, asfaltati e non, del sud della Sardegna. Di seguito, un succoso antipasto: l&rsquo;analisi &ldquo;voce per voce&rdquo; nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualit&agrave;/prezzo. Il test completo, insieme agli approfondimenti e i contenuti esclusivi, li trovate invece sul prossimo numero di In Moto in edicola.  DUCATI MULTISTRADA V4 RALLY: DESIGN    Che la Multi V4 sia riuscita a instillare scampoli di pura bellezza in un segmento crossover/maxi enduro non sempre virtuoso sul fronte dello stile, non &egrave; una novit&agrave; e anche la V4 Rally non fa eccezione. Anzi, l&rsquo;aria da giramondo, soprattutto con gli accessori giusti &ldquo;on board&rdquo; - barre paramotore, faretti, gadget coreografici e avventurosi di vario genere - le giova ulteriormente, senza andare ad intaccare le linee affilate e seducenti che contraddistinguono l&rsquo;intera famiglia. Persino il nuovo serbatoio dalla capienza importante (30 L) maschera bene i suoi volumi, e le differenze con la V4 &ldquo;normale&rdquo; sono evidenti solo quando le due moto sono una di fianco all&rsquo;altra. Davvero un ottimo lavoro. VOTO: 8,5  DUCATI MULTISTRADA V4 RALLY: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONE  La base tecnica su cui poggia questa versione dedicata ai grandi raid &egrave; la stessa delle altre Multistrada quadricilindriche. A partire dal V4 Granturismo di 1.158 cc che eroga 170 CV, passando per il telaio monoscocca e la ruota anteriore da 19&rsquo;&rsquo; (Pikes Peak esclusa); fino all&#39;elettronica sofisticatissima (&ldquo;gestita&rdquo; da una piattaforma inerziale IMU che ottimizza l&rsquo;intervento dei sistemi anche in base all&rsquo;angolo di piega e di beccheggio del veicolo), al cruise control adattivo con tecnologia radar e al blind spot detection. In questo spazio, quindi, ci concentreremo sulle specifiche novit&agrave; introdotte su questo modello. E non sono poche. Proprio con riferimento al motore, la prima &egrave; il sistema di deattivazione estesa della bancata posteriore: in pratica, durante le soste a motore acceso, o quando si guida a bassi regimi in determinate condizioni, i due cilindri posteriori si disattivano, a tutto vantaggio di consumi, emissioni e comfort termico. All&rsquo;aumentare della velocit&agrave;, o sopra una certa richiesta di coppia dalla manopola dell&rsquo;acceleratore, i cilindri vengono riattivati (circostanza che si avverte solo dal chiaro cambio di sound allo scarico).&nbsp; Per aumentare l&rsquo;attitudine alla guida off-road arrivano: un inedito riding mode &ldquo;Enduro&rdquo; con power mode dedicato al fuoristrada (potenza limitata a 114 CV, risposta del gas dinamica, traction control poco invasivo, disattivazione dell&rsquo;anti-wheelie e delll&rsquo;ABS sulla ruota posteriore, comprese le funzioni cornering); e sospensioni semiattive dall&rsquo;escursione maggiorata a 200 mm, sia all&rsquo;anteriore (+30 mm rispetto alla Multistrada V4 S) che al posteriore (+20 mm rispetto alla Multistrada V4 S). La Rally, inoltre, &egrave; proposta esclusivamente con i cerchi a raggi tubeless (ridisegnati e alleggeriti), ha pedane pi&ugrave; ampie e una strategia di controllo Skyhook DSS EVO pi&ugrave; precisa. Tutte le funzionalit&agrave; sono mostrate sul cruscotto TFT a colori da 6,5&rdquo;, comprese quelle di navigazione cartografica grazie all&rsquo;applicazione Ducati Connect. Tre sono gli allestimenti previsti: Adventure Radar (dotato di funzionalit&agrave; di Adaptive Cruise Control e Blind Spot Detection), Adventure Travel &amp; Radar (con l&rsquo;aggiunta di valigie laterali in alluminio, manopole e selle riscaldabili), Full Adventure (con il silenziatore Akrapovic omologato e il parafango anteriore in fibra di carbonio). VOTO: 9,5  DUCATI MULTISTRADA V4 RALLY: ERGONOMIA E COMFORT  Sartoriale. &Egrave; questo il primo aggettivo che viene in mente al momento di descrivere ergonomia e comfort sulla Rally. E non &egrave; una cosa da poco, se si considerano le difficolt&agrave; che tanti - soprattutto i meno alti - incontrano nel sentire &ldquo;propri&rdquo; certi mezzi; al punto, talvolta, da rinunciarvi. Beh, in Ducati hanno preso la faccenda molto sul serio, con diverse soluzioni interessanti, alcune studiate appositamente per questo modello.&nbsp; Si parte dalla sella, che in versione standard pu&ograve; essere regolata ad un&rsquo;altezza di 870/890 mm. Ma non mancano (in optional) anche una seduta pi&ugrave; alta (885/905 mm), una pi&ugrave; bassa (855/875 mm) e una ultra bassa (825/845 mm); possibilit&agrave; prevista anche per il passeggero, con una opzione &ldquo;high seat (+15 mm) e una &ldquo;low seat (-10 mm). Inoltre, il codino allungato e con attacco valigie arretrato offre maggior spazio per le gambe a chi sta dietro.&nbsp; Oltre alla gi&agrave; nota funzione Minimum Preload, che consente al pilota di &ldquo;abbassare&rdquo; la moto nelle soste e nella marcia a bassa velocit&agrave;, riducendo al minimo il precarico dell&rsquo;ammortizzatore, la nuova funzione Easy Lift, apre l&rsquo;idraulica delle sospensioni quando la chiave &egrave; su ON, riducendo lo sforzo necessario per il sollevamento della moto dal cavalletto laterale. E comunque, il cavalletto centrale &egrave; offerto di serie.&nbsp; Per massimizzare il controllo dei comandi a pedale, quello del cambio &egrave; regolabile su due posizioni - pi&ugrave; alta e pi&ugrave; bassa, in base al tipo di percorso da affrontare e allo stivale utilizzato - ed &egrave; ulteriormente regolabile (con attrezzi) alla ricerca della &ldquo;calzata&rdquo; perfetta. Quello del freno posteriore, invece, pu&ograve; essere ruotato su due posizioni: bassa, &ldquo;On road&rdquo;, e alta, &ldquo;Off-road&rdquo;. Un&rsquo;opzione particolarmente apprezzabile che rende super comoda (ed efficace) la gestione del comando in fuoristrada. Insomma, &egrave; davvero difficile non sentirsi a proprio agio sulla Rally, grazie anche ad una perfetta triangolazione sella, pedane, manubrio (quest&rsquo;ultimo bello largo, offre un&rsquo;eccellente leva), che dona&nbsp;al mezzo un&rsquo;elevata manovrabilit&agrave;. Certo, a motore spento ingombri e peso (che in ordine di marcia, si assesta intorno ai 260 chili) rendono tutto pi&ugrave; impegnativo; ma non appena in movimento - voil&agrave; - si compie la magia. Sempre in termini di comfort si segnalano il nuovo parabrezza (+40 mm in altezza e +20 mm in larghezza), con una buona protettivit&agrave; anche ad andature sostenute, e i convogliatori dell&rsquo;aria in zona gambe parzializzabili per poter &ldquo;godere&rdquo; del calore sprigionato dal motore nelle stagioni fredde. VOTO: 9  DUCATI MULTISTRADA V4 RALLY: PIACERE DI GUIDA    Una moto davvero efficace e centrata, la Multistrada V4. E non &egrave; un caso che da due anni primeggi all&rsquo;Alpen Masters; la nostra comparativa folle, che ad ogni inizio estate ci vede impegnati ad eleggere la regina dei passi alpini insieme ai colleghi tedeschi di Motorrad. Ma qualche dubbio, prima di affrontare questo test in sella alla Rally, aleggiava nell&#39;aria: pi&ugrave; pesante, taratura differente delle sospensioni, il serbatoio enorme e tanti altri piccoli particolari facevano temere che qualcosa, in termini di emozionalit&agrave;, si fosse perso per strada. Spiazzante, poi, la scelta di farcela provare su un percorso di 180 Km - un terzo dei quali da affrontare in off-road e il restante sulle montagne russe tra Chia e Teulada - con moto allestite &ldquo;pronto viaggio&rdquo;, come in un vero raid, con tanto di valigie laterali montate, tubi paramotore (non proprio leggeri), faretti e quant&rsquo;altro.&nbsp; Che in Ducati siano tutti impazziti? La risposta, probabilmente, la potete gi&agrave; intuire. Partiamo subito con le sensazioni su asfalto. Nelle manovre da fermo la stazza si fa indubbiamente sentire; pronti via, per&ograve; - complice anche l&rsquo;ottima distribuzione di pesi e masse - tutto diventa facile. Sorprendentemente, facile. Tanto da dare l&#39;impressione di guidare un mezzo molto pi&ugrave; leggero. La moto &egrave; omologata per tre differenti tipi di gomme: Pirelli Scorpion Trail II (OEM), Pirelli Scorpion Rally STR e Pirelli Scorpion Rally; per questa prova, con lunghe tracce in fuoristrada e tratti su asfalto curvosissimi, da pista Hot Wheels, sono state scelte le STR, con una buona resa sia in on che in off. I primi chilometri con il Riding Mode Touring ricordano all&rsquo;istante l&rsquo;estrema trattabilit&agrave; del V4 Granturismo, uno dei motori pi&ugrave; riusciti dell&rsquo;era motociclistica contemporanea. Il comando del gas &ldquo;smooth&rdquo; e il power mode &ldquo;medium&rdquo; invitano a pennellare le curve una dietro l&rsquo;altra, lasciando correre fluida la moto in piega, per poi godersi la bella progressione, mai scorbutica, al momento di aprire il gas in uscita. Switchando in modalit&agrave; Sport - il piccolo joystick di selezione sul blocchetto sinistro si manovra bene anche con guanti da turismo voluminosi - il carattere della moto cambia radicalmente, e dal pennello si passa al martello. Un martello pneumatico, che picchia duro sull&rsquo;asfalto, catapultandoti all&rsquo;istante in tutt&#39;altra dimensione. Quella dell&rsquo;adrenalina e del coltello tra i denti. E poco importa se hai le valigie montate, o i faretti da giramondo infilati &ldquo;sotto al muso&rdquo;, il DNA Ducati si strappa deciso i vestiti touring di dosso e si lancia sui nemici come Ken il Guerriero. La risposta del gas si fa pi&ugrave; aggressiva. L&rsquo;erogazione del V4 gonfia i pettorali come un bodybuilder, mentre la moto si lascia timonare con precisione tra le curve, grazie all&rsquo;ottima leva offerta dal manubrio. Andando forte, in particolare nei rapidi cambi di direzione, il peso si fa sentire un po&rsquo; nei bicipiti - soprattutto nelle staccate pi&ugrave; violente, dove l&#39;impianto Brembo fa un gran lavoro - ma l&rsquo;equilibrio generale e il feeling che sa infondere questa Multi - merito anche della resa eccellente delle sospensioni - permettono di mantenere un ritmo indiavolato, tipico di ben altre cavalcature. Con la prima traccia in fuoristrada arriva il momento di inserire la modalit&agrave; di guida Enduro. Presa confidenza con pesi e ingombri, in piedi sulle pedane, ci si sente a proprio agio piuttosto in fretta: posizione del manubrio, rastrematura della sella (che permette alle gambe di &ldquo;stringere&rdquo; il serbatoio nonostante le dimensioni generose), pedane ben dimensionate e accorgimenti come quello del pedale del freno ruotabile, fanno davvero la differenza. Un mezzo, la Rally, che soprattutto a pieno carico non nasce certo per l&rsquo;enduro estremo o le performance in off-road; ma che proprio a pieno carico, stupisce per la capacit&agrave; di arrampicarsi bene ovunque, su ogni terreno, senza mai mettere in apprensione. Proprio il comportamento che deve avere una giramondo DOC dal carattere inarrestabile. Una menzione d&#39;onore, nell&rsquo;uso in off, va alla frenata posteriore, che convince per feeling, potenza e modulabilit&agrave;. VOTO: 8  DUCATI MULTISTRADA V4 RALLY: RAPPORTO QUALIT&Agrave;/PREZZO  Non &egrave; un mezzo alla portata di tutti i portafogli vista la forbice di prezzo che oscilla tra i 27.490 euro e i 31.940, in base ad allestimento e colorazione. Davvero tanti soldi, nonostante dotazione, qualit&agrave; costruttiva, cura del dettaglio e fascino del blasone siano fuori discussione. Un piccolo appunto va all&rsquo;alloggiamento &ldquo;air cooled&rdquo; dedicato allo smartphone e alla sua ricarica, che in off-road si riempie totalmente di polvere. OK, nessuno terrebbe il telefono l&igrave; nell&rsquo;affrontare un percorso accidentato, ma con il vano impolverato in quella maniera non ce lo metteresti neanche dopo; e pulirlo, di primo acchito, non pare un&#39;operazione semplice. Di contro, c&rsquo;&egrave; da segnalare l&rsquo;ottimo range raggiunto dagli&nbsp; intervalli di manutenzione: ogni 60.000 km e Oil Service ogni 15.000 km/24 mesi. VOTO: 7,5  ?  DUCATI MULTISTRADA V4 RALLY: CONCLUSIONI  Ducati, ultimamente, non sta sbagliando un colpo e ogni nuovo modello che esce dalle sue linee di produzione aggiunge un pezzo di qualit&agrave; ad un mosaico sempre pi&ugrave; vario e prezioso. Tanto, prezioso. Al punto che in pochi, purtroppo, possono arrivare a goderne. Ma se si pu&ograve; spendere, una moto come la V4 Rally pu&ograve; abbattere davvero ogni confine. Persino quelli, irraggiungibili, del regno dei sogni... trasformandoli in realt&agrave;. VOTO FINALE: 8,5 

L&rsquo;ultima evoluzione della crossover bolognese punta al cuore di tutti quei globetrotters alla ricerca di un mezzo totale, senza compromessi. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, scopriamo con quali voti ha superato il nostro test

Test Ducati Multistrada V4 Rally: i voti del #SottoEsame

        A vent&rsquo;anni dalla nascita della prima Multistrada, nello stabilimento di Borgo Panigale si lavora per portare alla luce la Multistrada V4 Rally. Si tratta della Ducati pensata per gli amanti dei grandi e lunghi viaggi, un modello che va ad ampliare ulteriormente la famiglia touring del Marchio. Vent&rsquo;anni di Multistrada  In questi venti anni, dalla prima Multistrada 1000 a oggi, i modelli si sono rinnovati ed evoluti. Con la Multistrada sono state introdotte diverse novit&agrave; nella gamma Ducati, come i Riding Mode e la fasatura variabile DVT, ma &egrave; anche stata la prima moto al mondo dotata di innovazioni tecnologiche come le sospensioni semiattive Skyhook, o pi&ugrave; di recente la prima mondiale del radar anteriore e posteriore a supporto dei sistemi di Cruise Control Adattivo e Blind Spot Detection nonch&eacute; la deattivazione estesa. La nuova V4 Rally   Quali sono le novit&agrave; pi&ugrave; importanti della nuova V4 Rally? Aumentano comfort per pilota e passeggero, autonomia e l&rsquo;attitudine per il fuoristrada. Ma c&rsquo;&egrave; spazio anche per il miglioramento delle prestazioni, dell&rsquo;affidabilit&agrave; e dei costi di gestione (con intervalli di manutenzione ogni 60.000 km e Oil Service ogni 15.000 km/24 mesi). A spingere la moto c&rsquo;&egrave; sempre il V4 Granturismo da 1.158 cc che eroga 170 CV e grazie alla nuova strategia di deattivazione, che si estende a tutta la bancata posteriore anche in movimento alle basse andature, il regime di rotazione e la richiesta di coppia dall&rsquo;acceleratore sono contenuti, riducendo i consumi di circa il 10%. Comfort e offroad  La moto dei viaggiatori non poteva che migliorare nell&rsquo;offroad. Per questo troviamo sospensioni semiattive dall&rsquo;escursione maggiorata a 200 mm, cerchi a raggi alleggeriti, protezioni motore rinforzate, un Riding Mode Enduro con inedito Power Mode dedicato al fuoristrada, pedane pilota pi&ugrave; ampie e una strategia di controllo Skyhook DSS EVO ancora pi&ugrave; precisa ed efficiente. &Egrave; stato poi ridisegnato il parabrezza (maggiorato di 40 mm in altezza e 20 mm in larghezza), il codino &egrave; stato allungato e l&rsquo;attacco valigie arretrato per un maggior spazio nella zona gambe al passeggero, con pedane con inserto in gomma maggiorato per ridurre il livello di vibrazioni trasmesse. C&rsquo;&egrave; spazio anche alla personalizzazione grazie alla disponibilit&agrave; di selle di altezze diverse sia per il pilota che per il passeggero e del kit di sospensioni ribassate, e i convogliatori in zona gambe sono ora parzializzabili per poter mantenere il calore sprigionato dal motore nelle stagioni fredde. Sicurezza  Tra le novit&agrave;, non poteva mancare qualche miglioramento sul versante sicurezza con l&rsquo;ABS Cornering, che permette di sfruttare la potenza frenante dell&rsquo;impianto anche in piega, le Ducati Cornering Lights (DCL), che migliorano la visibilit&agrave; notturna illuminando l&rsquo;interno curva, Ducati Wheelie Control (DWC) e Ducati Traction Control (DTC). Tutti sistemi che utilizzano la piattaforma inerziale (IMU) per ottimizzare l&rsquo;intervento in base all&rsquo;angolo di piega e di beccheggio del veicolo. Tutte le funzionalit&agrave; sono mostrate sul cruscotto TFT a colori da 6,5&rdquo;, comprese le funzionalit&agrave; di navigazione cartografica grazie all&rsquo;applicazione Ducati Connect. Quando arriva e quanto costa  Da febbraio 2023 la Ducati Multistrada V4 Rally sar&agrave; nelle concessionarie, con un prezzo che parte da 27.490 euro. Due le colorazioni disponibili: Ducati Red e Brushed Aluminium &amp; Matt Black (la seconda con serbatoio in alluminio spazzolato a vista). In entrambe troviamo cerchi a raggi dal canale di colore nero. Sono tre gli allestimenti: Adventure Radar (dotato di funzionalit&agrave; di Adaptive Cruise Control e Blind Spot Detection), Adventure Travel &amp; Radar (con l&rsquo;aggiunta di valigie laterali in alluminio, manopole e selle riscaldate), Full Adventure (con il silenziatore Akrapovi? omologato e il parafango anteriore in fibra di carbonio). DUCATI, PER IL NONO ANNO RICEVE LA CERTIFICAZIONE TOP EMPLOYER       

La moto dei grandi viaggi migliora comfort per pilota e passeggero, autonomia e attitudine all'offroad. Da febbraio 2023 nelle concessionarie

Ducati Multistrada V4 Rally, pronta all'avventura

La moto dei grandi viaggi amplia la famiglia touring della Casa di Borgo Panigale e migliora comfort per pilota e passeggero, autonomia e attitudine all'offroad. Sarà nelle concessionarie da febbraio 2023, con un prezzo che parte da da 27.490 euro.  

Ducati Multistrada V4 Rally

Se le sono date di santa ragione, tutte e 8 le finaliste, per un posto da sfidante della Ducati Multistrada V4, vincitrice della scorsa edizione della probante Alpen Masters. Andiamo a scoprirle tutte insieme e vediamo chi &egrave; arrivata a conquistare lo scettro di regina delle Alpi 2023.  &nbsp;  9- Kawasaki Z 650 RS    L&rsquo;apparenza inganna. Come nelle migliori tradizioni motociclistiche, in cima ad ogni passo ci si ferma, in questo caso non tanto per ammirare il panorama, ma per decidere quel moto eliminare dal gruppo. Con 7 voti su 9, &egrave; la Kawasaki Z650RS a risultare la prima eliminata. Per questa semplice naked retr&ograve; &egrave; comunque un grande risultato essere giunta fin qui, facendosi parecchio apprezzare anche di fronte ad avversarie decisamente pi&ugrave; dotate sotto tutti i punti di vista. Briosa e facile da gestire, divertente e giocosa in tutte la situazioni, con pochi cavalli, ma un buon carattere da bicilindrica. Ci&ograve; che abbiamo imparato da questa verdona &egrave; il non giudicarla frettolosamente dal suo aspetto decisamente anzianotto, perch&eacute; chi non l&rsquo;ha provata, mai e poi mai immagina quanto &egrave; in grado di fare.  La semifinale:  Kawasaki Z650RS Vs Moto Guzzi V7 Stone: generazione eritage  &nbsp;  8a classificata KTM 1290 Superduke GT    Troppi muscoli non sempre servono. Seconda votazione ed ecco arrivare la prima sorpresa: la KTM&nbsp;Superduke GT non piace a tutti ed &egrave; quella che prende pi&ugrave; voti contrari. Ma com&rsquo;&egrave; possibile sia gi&agrave; fuori, sulla carta &egrave; un portento di motore e ciclistica, poi la conosciamo e sappiamo bene quanto sia prestante. Per&ograve; il fatto sia pensata per essere prestazionale e dare il meglio ad andature sportive, non soddisfa i tester meno smanettoni. A rincarare la dose arriva un problema di settaggio elettronico sulla regolazione freno motore, che lo rende praticamente inesistente ad ogni chiusura del gas, fatto molto antipatico, specialmente nelle curve in discesa. &Egrave; un vero peccato, soprattutto perch&eacute; rende vani gli sforzi del muscoloso ed eccitante bicilindrico e delle sospensioni semiattive, che lavorano in modo sopraffino. Alla fine 4 miseri voti sfavorevoli su 9 bastano ad eliminarla.  La semifinale:  KTM 1290 Super Duke GT VS Suzuki GSX-S1000GT: arancia meccanica  &nbsp;  7e classificate Yamaha MT-09 SP e Yamaha MT-10    Quando la ragione supera l&rsquo;entusiasmo. L&rsquo;Alpen ci ha abituati a cose strane, ma che le due Yamaha MT venissero eliminate insieme causa punteggio ex-equo, proprio non ce l&rsquo;aspettavamo. In effetti si beccano ognuna 4 voti negativi, e ci dispiace, soprattutto per la MT-10, che per noi &egrave; stata un colpo di fulmine, uno di quegli amori a prima guida da lasciarti fulminato. Il 4 in linea &egrave; quanto di pi&ugrave; eccitante si possa desiderare su strada e i suoi a scoppi irregolari regalano un&rsquo;erogazione pronta e terribilmente uguale a quella di un V4. &Egrave; un armonioso insieme di cilindrata, potenza e trattabilit&agrave;, perfetto anche sui passi pi&ugrave; tortuosi. Di potenza ne ha pure troppa, accompagnata da un suono di scarico esaltante e per questi motivi va sempre usato con il cervello sempre acceso e la vena mai chiusa. La ciclistica &egrave; precisione assoluta e le sospensioni, seppur dotate di registri manuali, regalano un assetto quasi imperturbabile e pure confortevole. Insomma, se ancora non fosse chiaro, la MT-10 ci &egrave; molto piaciuta e non l&rsquo;avremmo eliminata cos&igrave; presto.  Tutt&rsquo;altra cosa, ma non meno valida, la sorella minore MT-09 SP, dotata del famoso motore tricilindrico CP3 &nbsp;e pi&ugrave; votata alle smanettate in montagna, piuttosto che al turismo, quindi a casa sua sulle strade alpine, a patto di arrivarci nella maniera meno scomoda se si viene da lontano. Voce del verbo &ldquo;efficacia sempre&rdquo;, in sella ci trova seduti alti sulla moto, con un motore estremamente lineare e con una ciclista decisamente pi&ugrave; agile, ma comunque precisa. Le sospensioni pi&ugrave; sofisticate della versione SP regalano. Alla fine si fa lo stesso uso con entrambe, precisi e taglienti con la MT-10, leggiadri e scattanti con la MT-09.  Le due MT pagano il fatto di essere le ultime due nude della prova, quindi per nulla protettive e con poco spazio per bagaglio o passeggero, anche se con la MT-10 una altro viaggetto alpino lo faremmo subito.  La semifinale:  Yamaha MT-10 Vs Triumph Speed Triple RS: Sushi, please!  Ducati StreetFighter V2 vs Yamaha MT-09 SP: accidenti che sorpresa!  &nbsp;  5a classificata Triumph Tiger 1200 GT Pro    Allegra non troppo. L&rsquo;ammiraglia delle crossover inglesi &egrave; superdotata sotto tutti i punti di vista, tanto da risultare una moto adatta ad ogni configurazione di viaggio. Contro le altre gioca le carte di notevoli confort e abitabilit&agrave;, oltre all&rsquo;asso di un&rsquo;elettronica completissima. Altro punto a suo favore &egrave; la trasmissione ad albero che trasmette praticamente lo stesso feeling di una a catena. In questa finale risulta anche essere tra le pi&ugrave; voluminose e pesanti, seconda solo alla K 1600 GT, ma come l&rsquo;avversaria tedesca, appena in movimento sfoggia un ottimo equilibrio, che la rende relativamente facile da gestire. Viene istintivo confrontarla soprattutto con la Multistrada, con la quale non riesce a competere a livello di peso, e soprattutto di erogazione. Dal tre cilindri inglese ci si aspetterebbe maggior forza ai bassi e medi regimi, specialmente se a confronto col V4 bolognese. Questa Tiger poteva fare di meglio, soprattutto perch&eacute; si &egrave; fatta battere dalla 660, la sua sorellina minore.  La semifinale:  H-D Pan America 1250 Special Vs Triumph Tiger 1200 GT Pro  &nbsp;  4a classificata Triumph Tiger Sport 660    Il bello del non esagerare. &Egrave; una delle moto che amiamo raccontare, visto che nel suo &ldquo;piccolo&rdquo; &egrave; arrivata sin ai piedi del podio, meritandosi l&rsquo;appellativo di vincitrice morale di quest&rsquo;anno. Fosse per noi l&rsquo;avremmo messa anche davanti alla BMW, perch&eacute; quando il piccolo e leggero risulta anche molto pratico, allora non c&rsquo;&egrave; super moto che tenga. La Sport 660 ha il grande pregio di essere una crossover adatta anche ai viaggi, facile e appagante per tutti, pure per chi ha esperienza ridotta. Non costa pochissimo, ma sa ripagare pienamente ci&ograve; che si &egrave; speso. In sella ti senti immediatamente a tuo agio come sulla Kawasaki o sulla MT-09, dove la guida &egrave; subito istintiva, ma qui hai il vantaggio di un&rsquo;ottima protezione, viaggi con borse laterali integrate e magari col passeggero. Il tre cilindri non impressiona per potenza, ma ha trattabilit&agrave; e prontezza da manuale, insieme ad un gustoso shifter bidirezionale.  La semifinale:  Triumph Tiger Sport 660 vs CFMOTO 650MT: la tigre e il dragone  &nbsp;  3a classificata BMW K 1600 GT    La danza degli ippopotami. E finalmente siamo al gradino basso del podio, dove la BMW sale alla faccia della sua mole esagerata. I suoi 340 kg di peso effettivo amano giocare a nascondino con chi la guida, perch&eacute; ad ogni partenza o manovra da fermo sono tutti quanti li a renderti le cose difficili, ma appena in movimento scompaiono in gran parte. Guardandola la si immagina impacciata e difficile da condurre nelle strette salite e discese, invece la magia del baricentro basso BMW si ripete anche su questo piattissimo 6 cilindri in linea. Non appena si inserisce la prima e ci si muove, le leggi della fisica paiono ribaltarsi e questa bestiona diventa una ballerina, facile da gestire anche nello stretto. Certo, non &egrave; la moto ideale per i passi alpini, ma ti porta fin qui con un comfort sconosciuto alle altre e tra salite e tornanti ti accompagna con la dolce potenza del suo 6 cilindri, che gira liscio e preciso come nessun altro. Avete mai provato un 6 cilindri su una moto? &Egrave; un&rsquo;esperienza da fare!  La semifinale:  BMW K 1600 GT Vs Honda Gold Wing Tour DCT: aristocratiche presenze  &nbsp;  2a classificata Husqvarna Norden 901    Solidit&agrave; da giramondo. Ci &egrave; piaciuto vedere la Norden al secondo posto, perch&eacute; &egrave; una delle moto che meglio impersonifica l&rsquo;indole da Alpen Masters. Prendete 900 cc di un brillante motore, mantecatelo aggiungendo una ciclistica da 21&rdquo;-18&rdquo; molto solida e ben studiata per fare di tutto, condite con abbondante e freschissima elettronica, poi servite, senza rafferdarla, su letto di asfalto o su terra compatta. Ecco la ricetta per una ottima moto da sfruttare con grande soddisfazione su ogni tipo di strada. Comoda quanto basta per viaggiare anche in due, brillante al punto giusto per essere molto veloce quando glielo si chiede, la Norden nasconde anche l&rsquo;asso di un serbatoio che sposta tutto il peso del pieno verso il basso, e insieme al 21&rdquo; anteriore, la rende estremamente facile e fluida nello stretto. Il suo aspetto fuori dagli schemi pu&ograve; piacere o meno, ma gli spazi a bordo sono ben studiati per essere al tempo stesso comodi e adatti ad una guida dinamica. Nel confronto con la Multistrada regge bene sotto tutti gli aspetti, ma specialmente su strada, si deve arrendere al netto predominio della Ducati, che prevale ovunque, d eccezione della gestione da fermo, pi&ugrave; facile sulla Norden grazie al minor peso e al baricentro pi&ugrave; basso. Con 8 voti contro e solo 1 a favore, la Norden abbandona la competizione con onore e con una importante medaglia d&rsquo;argento sul cupolino.  La semifinale:  Ducati DesertX Vs Husqvarna Norden 901: lotta sul filo di lana  &nbsp;  1a classificata Multistrada V4 S    La regina imbattibile. Gi&agrave; al termine delle semifinali, tra i tester si vociferava che nessuna delle finaliste avrebbe potuto contenderle il trono, e tale convinzione si &egrave; ulteriormente rafforzata il giorno della finale. La carta vincente della Multi &egrave; il suo portentoso V4 e la sua forza non &egrave; solo la scalpitante potenza massima, ma la trattabilit&agrave; e l&rsquo;elasticit&agrave;, che lo rendono estremamente gustoso, efficace, pulito ad ogni regime e in ogni situazione. Se a questo aggiungiamo la ruota anteriore da 19&rdquo;, che la rende molto facile e intuitiva in ogni curva e un&rsquo;elettronica allo stato dell&rsquo;arte, allora capite che questa rossa bolognese diventa un osso durissimo per tutte, tanto che ad oggi non vediamo chi potrebbe batterla nella prossima edizione, forse solo la nuova GS, quando arriver&agrave;.  &nbsp; 

L&#39;Alpen Masters elegge la regina della edizione 2022. Al termine di una sfida accesa andiamo a scoprire se la rossa bolognese riesce a tenere tutte sotto

Sfida alla Ducati Multistrada V4 S: lotta sulle Alpi per il trono di regina

La Multistrada V4 ancora regina delle Alpi? Scopriamolo in questo video dove vi raccontiamo tutto sulla finale di una delle prove pi&ugrave; massacranti dell&#39;anno

Alpen Masters 2022: la finale!

        Torna come ogni anno la supersfida tra le Alpi per incoronare la regina tra le curve di montagna. L&rsquo;Alpen Masters rappresenta un&rsquo;occasione unica, che risveglia ogni recondita cellula sensoriale, in cerca della pi&ugrave; piccola differenza di guida. Rispetto alla grande sfida che &egrave; sempre stata, con il corposo numero di 20 moto in semifinale, i recenti anni di lockdown e le difficolt&agrave; per l&rsquo;approvvigionamento delle moto, avevano spinto a semplificare le cose, riducendo a 10 il numero delle semifinaliste, sempre suddivise in 5 gruppi. EDIZIONE 2022 Quest'anno la sfida ha visto 16 contendenti divise per categorie in 8 gruppi che sfideranno la vincitrice della scorsa Edizione. Scopriamo in questo video le protagoniste in lizza per lo scettro della Ducati Multistrada V4, regina 2021!  Elspeth Beard: il giro del mondo in moto per ritrovare s&eacute; stessi       

Quale sar&agrave; quest'anno la moto perfetta per la montagna? Ecco le protagoniste che si sifdano coltello tra i denti e a suon di curve per giocarsela poi in finale con la regina della edizione 2021

Alpen Masters 2022, le semifinali: caccia aperta alla Multistrada V4

Arrivano novit&agrave; per la gamma Multistrada V4 nel 2022. A partire dalle colorazioni della variante S, che Ducati amplia con la nuova livrea Iceberg White, un bianco lucido, disponibile nelle concessionarie a partire da marzo. Il nuovo colore si aggiunge al Ducati Red e all&#39;Aviator Grey. La moto &egrave; ordinabile in quattro differenti allestimenti: Essential, Radar, Travel &amp; Radar e Full.    Elettronica: ecco il Minimum Preload  Dal punto di vista dell&#39;elettronica, la novit&agrave; riguarda Minimum Preload:&nbsp;la nuova funzione semiautomatica delle sospensioni elettroniche, che riduce l&#39;altezza della moto e rende pi&ugrave; agevole e sicuro l&#39;appoggio dei piedi a terra durante la guida cittadina o nelle manovre a bassa velocit&agrave;, in particolare con un passeggero a bordo. Altro importante aggiornamento del software riguarda l&#39;interazione tra pilota e moto, ora pi&ugrave; funzionale grazie a una serie di miglioramenti per l&#39;infotainment Ducati Connect e l&#39;interfaccia utente HMI.  Novit&agrave; per un viaggio pi&ugrave; confortevole  Debuttano anche gli inediti accessori Ducati Performance: il kit sospensioni ribassate e il set di borse in alluminio. Il kit &egrave; composto da molle forcella, molle ammortizzatore e cavalletto laterale, progettati per consentire di ridurre l&#39;altezza sella da terra di 20 mm. La presenza dell&#39;accessorio sella bassa (-30 mm) e della sella rialzata (+15 mm) d&agrave; al pilota la possibilit&agrave; di scegliere in un range compreso tra 790 e 875 mm per trovare la configurazione pi&ugrave; adatta alle proprie caratteristiche fisiche e allo stile di guida. Le valigie laterali e il top case in alluminio, disegnati dal Centro Stile Ducati e realizzati in collaborazione con Givi, hanno una capacit&agrave; totale rispettivamente di 76 e 41 litri. Per aumentare ulteriormente la praticit&agrave; sono disponibili come accessorio anche le borse interne, realizzate in resistente tessuto waterproof con cuciture termosaldate e personalizzate con il logo Ducati Performance. Le pratiche maniglie consentono di trasportarle come bagaglio a mano.  Il nuovo pacchetto di aggiornamenti &egrave; disponibile di serie sia sulle moto nuove, sia, gratuitamente, per quanti gi&agrave; possiedono la Multistrada. I proprietari che possono usufruire di queste nuove funzionalit&agrave; verranno contattati attraverso la MyDucati App e via e-mail.  DUCATI, MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA CON SCONTO SUI RICAMBI 

L&#39;enduro stradale best-seller di Borgo Panigale introduce la livrea Iceberg White, un inedito sistema semiautomatico delle sospensioni elettroniche e un set di borse in alluminio

Ducati Multistrada V4 2022: ora si abbassa per... i pi&ugrave; bassi

Il modello di Borgo Panigale introduce il nuovo colore bianco lucido Iceberg White, l'inedita funzione semiautomatica delle sospensioni elettroniche Minimum Preload, il kit sospensioni ribassate e il set di borse in alluminio

Ducati Multistrada V4, gli aggiornamenti 2022 della crossover

        Il nome completo &egrave; "La Galerie by Ducati", &egrave; un pop-up store nel cuore della Ville-Lumi&egrave;re a Parigi ed &egrave; dedicato esclusivamente alla Multistrada V4. Inaugurato il 17 dicembre, &egrave; pensato per tutti gli appassionati che vogliono scoprire caratteristiche e attitudini di questo particolare modello, anche in terra francese. Ducati in galleria  Per visitare lo store, che &egrave; basato sull&rsquo;idea e con il design di una vera e propria galleria d&rsquo;arte, &egrave; necessario recarsi in via Place de la Madeleine 32, in una delle zone pi&ugrave; prestigiose ed eleganti di Parigi. A presentare l&rsquo;iniziativa &egrave; stata Patrizia Cianetti, direttrice del marketing e della comunicazione di Ducati Motor Holding: "Il progetto del pop-up store esprime la volont&agrave; di Ducati di sperimentare nuove forme di interazione con i suoi appassionati e di creare sempre pi&ugrave; occasioni di incontro con il pubblico. "La Galerie by Ducati", in particolare, valorizza in un contesto di prestigio le caratteristiche e la versatilit&agrave; della Multistrada V4 nello stile di una galleria d&rsquo;arte. L'allestimento &egrave; pensato non solo per far sognare i Ducatisti, ma per prepararli alla loro prossima avventura". C'&egrave; tempo fino al 15 gennaio 2022  La galleria &egrave; dedicata a tutti coloro che amano le creazioni della Casa di Borgo Panigale, hanno vissuto esperienze sulle loro selle o magari hanno anche girato il mondo, come Emerson Gattafoni e Valeria Cagnoni che hanno visitato ogni angolo del pianeta con varie generazioni di Multistrada e saranno presenti alla galleria. L&rsquo;esposizione sar&agrave; aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2022 dal marted&igrave; al sabato dalle 11 alle 19 e la domenica dalle 11 alle 18. Le porte dello store resteranno chiuse soltanto 25 e 26 dicembre e 1&deg; e 2 gennaio. DUCATI MULTISTRADA: DA BRUTTO ANATROCCOLO A REGINA DELLE ENDURO STRADALI       

Si chiama "La Galerie by Ducati" ed &egrave; una galleria temporanea appena inaugurata interamente rivolta al modello della Casa di Borgo Panigale

Ducati, a Parigi un pop-up store dedicato alla Multistrada V4

        "Ducati Multistrada V4 Silk Road Grand Tour": &egrave; il titolo di una suggestiva avventura con protagonista la endurona di Borgo Panigale e il suo viaggio in Cina, un percorso ripreso dalle telecamere e suddiviso in cinque episodi che verranno pubblicati a cadenza mensile sul sito web ufficiale e la pagina YouTube del marchio. MOTO CINESI: "PREFERISCO UN USATO. MA LA QUALIT&Agrave; CRESCE E COSTANO POCO" Le riprese del documentario sono durate circa due mesi, durante i quali la Multistrada V4 ha percorso oltre 10.000 km, attraversando cinque province differenti e 2.000 anni di storia. Il viaggio tocca luoghi come le praterie della Mongolia, il deserto del Gobi, le foreste pluviali tropicali dello Yunnan e la citt&agrave; di Chongqing. In ognuno dei cinque episodi, un ospite speciale mostra un aspetto diverso della Multistrada V4, mentre si scoprono le tradizioni locali e i paesaggi della Cina.  LA TRAMA DEI CINQUE EPISODI Nella prima puntata Zhao Hongyi, il primo pilota di nazionalit&agrave; cinese a completare la Dakar, accompagna la propria famiglia a scoprire la bellezza selvaggia dello Xinjiang. Nel secondo episodio Wen Congping e 9 rappresentanti delle concessionarie Ducati in Cina percorrono la strada che collega Wuhan a Suizhou per prendere parte a un progetto di beneficenza insieme alla Shangzhen Central Primary School. Il terzo episodio vede la Multistrada V4 cimentarsi sulle strade di montagna di Chongqing guidata da Xu Qun, un esperto del settore automotive. Il quarto episodio ha invece come protagonista la foresta tropicale dello Yunnan con l'influencer Chen Zhen che ha potuto testare la versatilit&agrave; della endurona in un percorso ricco di colori. Infine, nel quinto episodio Luo Hao e il cantante Mao Chuan attraversano le vaste praterie della Mongolia, sperimentando il senso di libert&agrave; tipico dei viaggi in moto in compagnia. VIAGGIARE IN SOLITARIA: L'ESPERIENZA CHE OGNI MOTOCICLISTA DOVREBBE FARE       

La endurona di Borgo Panigale protagonista in "Ducati Multistrada V4 Silk Road Grand Tour", documentario in cinque episodi che racconta i suggestivi paesaggi e le tradizioni asiatiche

Con la Ducati Multistrada V4 si va alla scoperta della Cina

Era nell&rsquo;aria. Fin da quando Domenicali tolse il velo da quella che era la nuova, rivoluzionaria Multistrada V4, tutti sotto sotto abbiamo pensato &ldquo;come mai il cerchio da 19 pollici?&rdquo;. Non che l&rsquo;avantreno da 19 sia un problema, anzi molte volte &egrave; perfino meglio del pi&ugrave; stradale 17, ma un&rsquo;azienda come Ducati (e un AD come Domenicali) ha l&rsquo;asfalto nel sangue, le pieghe del Mugello come riferimento. Ed eccola, dunque, la nuova Ducati Multistrada V4 Pikes Peak, che rispetto al passato non &egrave; soltanto una Multistrada con sospensioni pi&ugrave; sportive, ma &egrave; praticamente un&rsquo;altra moto.    Multistrada V4 Pikes Peak: la tecnica  Attualmente, nel segmento delle crossover cos&igrave; improntate all&rsquo;utilizzo sportivo-stradale c&rsquo;&egrave; soltanto la BMW S 1000 XR, solitaria crossover con ruote da 17 derivata dallo sportivissima RR. Ma da oggi non pi&ugrave;. La nuova Ducati Multistrada V4 Pikes Peak utilizza cerchi da 17 pollici con pneumatici in misura puramente stradale (120/70 - 190/55, Pirelli Rosso 4) e monobraccio al posteriore. A livello estetico &egrave; riconoscibile grazie alla livrea &ldquo;Pikes Peak&rdquo;, ispirata nei colori e nelle grafiche a quella della Desmosedici, oltre alle numerose parti in fibra di carbonio e al silenziatore Akrapovic?. Non mancano nemmeno il plexi fum&egrave; basso, la forcella &Ouml;hlins con foderi dorati e la sella posteriore bicolore nera e rossa con il logo V4.&nbsp;  Ma parliamo di sostanza: la Ducati Multistrada V4 Pikes Peak &egrave; stata rivista in maniera consistente nella ciclistica e nell&#39;ergonomia. Nel primo caso, il telaio monoscocca in alluminio ha diverse quote ciclistiche, pi&ugrave; aperte, probabilmente per smorzare la maggiore rapidit&agrave; della moto data dai nuovi cerchi di 17 pollici. Parlando di numeri, il cannotto ora &egrave; inclinato di 25,75&deg; (24,5&deg; la Multi standard), l&rsquo;avancorpo &egrave; di 120 mm (102,5 la standard) e l&rsquo;interasse di 1.595 mm (1.567). Oltre a questo, la Pikes Peak utilizza cerchi forgiati Marchesini, incredibilmente leggeri (-2,7 kg), sospensioni Ohlins semi-attive Smart EC 2.0 con sistema event based (le stesse montate sulla Panigale, qui con corsa portata a 170 mm), freni Brembo con dischi di 330 mm e pinze Stylema monoblocco.&nbsp; L&rsquo;anima pi&ugrave; sportiva &egrave; sottolineata anche dalla posizione di guida: le pedane sono pi&ugrave; alte (+10 mm) e arretrate (+10 mm), mentre il manubrio &egrave; pi&ugrave; stretto, pi&ugrave; basso e ha una curvatura meno accentuata.    Il resto del pacchetto bene o male &egrave; confermato. Sotto le sue forme minacciose infatti si nasconde il V4 Granturismo senza distribuzione desmo (il primo nella storia Ducati), 1.158 cc, capace di 170 CV a 10.500 giri con una coppia massima di 125 Nm. &Egrave; assistito dal pacchetto elettronico Ducati, che attraverso gli ormai classici Riding Mode (qui Urban, Touring, Sport e Race, invece che Enduro) regola tutti i controlli, ovvero ABS Cornering, Wheelie Control, controllo di trazione, mappa motore, taratura sospensioni ecc. Non mancano poi le Cornering Lights, il cruise control adattivo e il Blidn Spot Detection, oltre alla strumentazione a colori di ben 6,5 pollici collegabile via bluetooth allo smartphone. Il tutto per 239 kg o.d.m., proprio niente male. Non vediamo l&rsquo;ora di metterla alla frusta&hellip;&nbsp;  EICMA 2021, le tourer da non perdere d&#39;occhio 

Ma quale maxi enduro! La nuova Ducati Multistrada Pikes Peak ha tutto quello che serve per essere una sportiva fatta e finita, ma con il plus della guida comoda e rialzata

Maxi enduro da sparo: ecco la Ducati Multistrada V4 Pikes Peak!

        Per Ducati Multistrada V4 arrivano tre nuove selle, frutto della collaborazione stipulata con Nad, casa madre di Shad, azienda specializzata in sedute e valigeria per l'industria motociclistica. TRE SELLE PREMIUM Per la crossover di Borgo Panigale il brand spagnolo ha pensato a tre diversi tipi di sella: una riscaldata, una ribassata e una standard, tutte e tre realizzate con lo stesso scopo, quello di permettere al motociclista di poter godere di maggior comfort durante i lunghi viaggi, senza tralasciare le connotazioni chiaramente sportive del modello. Ducati Multistrada V4, venduto l'esemplare numero 5.000 Tutte e tre le selle premium sono state realizzate a Barcellona, sede di Shad, dove il brand ha anche esposto un esemplare della Multistrada V4. "In Shad siamo certi che questo primo importante progetto per la Ducati Multistrada V4, rafforzer&agrave; le sinergie tra le due aziende - dichiarano dalla Catalogna -, sancendo l'inizio di una lunga collaborazione".  (Photocredit: www.shad.es)       

L'azienda spagnola ha realizzato tre selle premium per la crossover di Borgo Panigale, tutte pensate per il comfort del motociclista durante i lunghi viaggi

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