        La trentesima edizione del Goodwood Festival of Speed ha visto le case motociclistiche italiane Ducati e Aprilia ottenere un enorme successo da parte dei visitatori che hanno potuto scoprire, o meglio riscoprire, l'eccellenza del Belpaese nel mondo delle due ruote. Quello del 2023 &egrave; stato un festival particolarmente significativa per Ducati, per il tributo ricevuto per la vittoria del Campionato Mondiale MotoGP 2022.  APRILIA, TRIBUNA RISERVATA E KIT ESCLUSIVO PER I FAN AL GP DI MISANO Tributo ai successi Ducati  Il Ducati Lenovo Team si &egrave; presentato al completo, con "Pecco"&nbsp;Bagnaia ed Enea Bastianini, il collaudatore Michele Pirro, il Direttore Generale Ducati Corse Luigi Dall'Igna e il Direttore Sportivo Ducati Corse Paolo Ciabatti. Uno dei momenti pi&ugrave; attesi &egrave; stato l'incontro tra Bagnaia e Casey Stoner: la loro foto insieme alle loro moto &egrave; diventata un'icona dell'evento, rappresentando i 15 anni di impegno di Ducati per rimanere al vertice del campionato pi&ugrave; competitivo del mondo. Oltre alla competizione sportiva, Ducati ha presentato anche i suoi modelli di serie: la Streetfighter V4 Lamborghini, frutto della collaborazione tra Ducati e Lamborghini. Aprilia da brividi  Il festival ha attirato migliaia di appassionati provenienti da tutto il mondo per due giorni di intense emozioni. Una delle sorprese pi&ugrave; apprezzate &egrave; stata l'Aprilia RS-GP che si &egrave; unita alle leggende del motorsport su due e quattro ruote. Guidata da Lorenzo Savadori, pilota e tester della MotoGP,&nbsp; la V4 italiana ha conquistato il pubblico con acrobazie mozzafiato e uno spettacolare burnout. Purtroppo, il maltempo ha costretto alla sospensione delle attivit&agrave; per un intero giorno di sabato, ma la manifestazione &egrave; ripresa poi domenica con Ra&uacute;l Fernandez ai comandi della RS-GP.  DUCATI MULTISTRADA V4 S, ARRIVA LA FUNZIONE EASY LIFT       

Le due eccellenze italiane hanno catturato gli sguardi dei tantissimi visitatori presenti sia attraverso piloti come Lorenzo Savadori, Bagnaia, Bastianini e Stoner, sia con modelli super attesi

Ducati e Aprilia: stelle tricolori in parata a Goodwood

C&rsquo;&egrave; un ospite d&rsquo;onore al Goodwood Festival of Speed 2022, in programma dal 23 al 26 giugno. Ed &egrave; Wayne Rainey che la prossima estate torner&agrave; in sella alla sua Yamaha YZR500. D&rsquo;altronde, il Goodwood ci ha sempre abituato a grandi sorprese: questa &egrave; una di quelle che difficilmente dimenticheremo.  Le emozioni di Rainey    Il tre volte campione del mondo nella classe 500cc torna in sella alla moto che lo consacr&ograve; tra i grandi di ogni tempo nella top class, con i titoli dal 1990 al 1992, ma che purtropop gli cost&ograve; anche un brutto incidente a Misano, nel 1993, in cui perse l&#39;uso delle gambe. Ma&nbsp;l&rsquo;emozione &egrave; gi&agrave; tanta: &ldquo;Sono incredibilmente felice&nbsp;non solo di partecipare al mio primo Goodwood Festival of Speed quest&rsquo;estate - ha dichiarato Rainey -, ma di guidare la mia Yamaha YZR500 su per la famosa cronoscalata. &Egrave; davvero&nbsp;un&#39;opportunit&agrave; irripetibile&nbsp;che non potevo lasciarmi sfuggire. Voglio ringraziare la Yamaha Motor Company per aver preparato la mia YZR500 e averla adattata alla mia guida, MotoAmerica per aver contribuito a far volare l&#39;intero progetto e The Duke of Richmond per averlo reso realt&agrave;. Non vedo l&#39;ora di incontrare i fan che verranno da tutto il mondo per il Goodwood Festival of Speed&rdquo;. Questo grande momento diventer&agrave; realt&agrave; grazie alle innovazioni apportate da Yamaha alla YZR500 di 30 anni fa, riconfigurata in modo da essere guidata utilizzando solo i comandi al manubrio. Non un ritorno assoluto per l&#39;ex iridato che l&#39;ultima volta, nel 2019, gir&ograve; a Suzuka in sella ad una YZF-R1 debitamente allestita.    L&rsquo;entusiasmo non &egrave; solo del pilota, e degli organizzatori dell&rsquo;evento, ma anche di Yamaha. Sull&rsquo;argomento &egrave; intervenuto infatti Lin Jarvis,&nbsp;amministratore delegato del Marchio: &ldquo;Il Goodwood Festival of Speed &egrave; un evento straordinario, una vetrina per le leggende degli sport motoristici a due e quattro ruote. Wayne Rainey &egrave; una vera leggenda delle corse motociclistiche che ha ottenuto tre titoli mondiali nella 500cc con la Yamaha prima del suo incidente e infortunio che ha posto fine alla sua carriera. Il pensiero di Wayne in sella alla leggendaria Factory YZR del 1992 che ha portato alla sua ultima vittoria in campionato &egrave; qualcosa di veramente sorprendente che non avrei mai immaginato potesse essere possibile. So che significher&agrave; cos&igrave; tanto per Wayne e sar&agrave; qualcosa di veramente speciale per tutti i fan di Goodwood e di tutto il mondo. Siamo orgogliosi di poter supportare Wayne nella realizzazione del suo sogno&rdquo;.  Kawasaki ZXR 750 R K2 venduta all&#39;asta per circa 61mila euro 

Il tre volte campione del mondo della 500 far&agrave; un&rsquo;indimenticabile ritorno in quel di Goodwood in sella alla moto che port&ograve; alla conquista del titolo mondiale nel 1990, &#39;91 e &#39;92

Wayne Rainey torna sulla Yamaha YZR500: &quot;Opportunit&agrave; che non potevo lasciarmi sfuggire&quot;

        Quella del Festival of Speed di Goodwood &egrave; una tipica storia inglese da raccontare al pub davanti a un paio di birre. In questa localit&agrave; del West Sussex, nota anche per essere la sede della Rolls-Royce, vive Charles Gordon-Lennox, 11&deg; Duca di Richmont, proprietario della residenza di Goodwood House e gentleman driver. Alla fine degli anni Ottanta partecipa alla 24 Ore di Sebring rimanendo colpito dallo show di pubblico, auto e piloti generato dal libero accesso ai box e paddock, in totale antitesi con quanto stava avvenendo in F1 e MotoGP. UN CIRCUITO DENTRO CASA - Ritornato tra le verdi colline del Sussex inizi&ograve; a pensare a come ripetere un simile spettacolo all&rsquo;interno della sua immensa residenza, sulla quale gi&agrave; erano presenti un ippodromo, un campo da golf nonch&eacute; un circuito di 3,8 km nato nel 1948 per gentleman driver e rimasto tale, anche nelle infrastrutture principali. Non avendo la possibilit&agrave; di ampliarlo decise di utilizzare il parco della sua villa facendo costruire una spettacolare strada immersa nel verde che, attraverso tre curve a destra e due a sinistra porta in cima alla collina della sontuosa residenza.Il tracciato viene completato nell&rsquo;ottobre del 1992 e il Duca di Richmont lo inaugura percorrendolo alla guida della sua moto, una Ducati 888 SP4, telaio 254. LA NASCITA DEL FESTIVAL - L&rsquo;anno successivo nasce il Festival of Speed: 25.000 spettatori a fronte di una previsione di qualche migliaio. Nelle ultime edizioni le presenze superano quota 200.000 nonostante un prezzo medio del biglietto non certo popolare (150 sterline, quasi 170 euro). Al Festival of Speed la gara &egrave; comunque soprattutto un pretesto per ammirare il meglio del passato, presente e futuro del motorismo mondiale. Il tracciato misura meno di 2 km, con una pendenza massima del 5%. Quest&rsquo;anno, per la prima volta, &egrave; stato abbattuto il muro dei 40 secondi, stabilito dalla mostruosa VW ID.R, bimotore elettrica, la stessa che ha vinto la Pikes Peak e frantumato il record della Nordschleife (6 minuti e 5,336 secondi). Lungo questa nobile striscia d&rsquo;asfalto sfilano circa 70 moto e 700 auto divise in 44 categorie tematiche, principalmente ispirate alla celebrazione di piloti, marchi e record. OGNI ANNO UN TEMA - In ogni edizione vi &egrave; sempre un tema dominante e quest&rsquo;anno era i &ldquo;Record breakers&rdquo; (primatisti). Tra i motociclisti sono stati celebrati Giacomo Agostini con il suo record di 122 vittorie nel Campionato mondiale e le 50 vittorie ottenute al Tourist Trophy dalla dinastia della famiglia Dunlop. Su 44 &ldquo;Batches&rdquo;, o gruppi, solo tre sono dedicati alle moto, ma di qualit&agrave; altissima. Come per i piloti anche le moto sono state selezionate secondo il criterio del record. Primati di vittorie, record di velocit&agrave;, supremazie tecnologiche. La pi&ugrave; nota alle nostre latitudini &egrave; certamente la MV Agusta 500 3 cilindri, la moto che pi&ugrave; ha contribuito al record di 122 vittorie di Giacomo Agostini. Altrettanto famosa &egrave; la Gilera 500 del 1957, dominatrice della classe regina negli anni &rsquo;50 con il suo motore a quattro cilindri in linea frontemarcia. Autentica rarit&agrave; conosciuta per la famosa fotografia del pilota sdraiato supino sul serbatoio &egrave; la Vincent HRD Black Lightning del 1949, prima moto a conquistare un record di velocit&agrave; sul lago salato di Bonneville. Passando dal Nevada alla Florida ma rimanendo nel 1949, la Norton Daytona, che vinse sull&rsquo;omonimo circuito ma venne squalificata per il motore con albero a camme in testa, lasciando cos&igrave; la vittoria alla Harley-Davidson. Direttamente dal museo Audi Tradition di Ingolstadt &egrave; arrivata una perfetta DKW UL500 del 1937, bicilindrica 500 a 2 tempi con compressore prodotta da quella che, negli anni &rsquo;30, era la pi&ugrave; grande Casa motociclistica del mondo. In questo viaggio nella storia non poteva mancare la Suzuki XR41 del 1984, prima moto da corsa con telaio in alluminio e progenitrice della saga delle GSX-R. Dal National Motorcycle Museum di Birmingham e guidata dal suo direttore James Hewing ha fatto tremare i timpani pi&ugrave; sensibili la Norton Wankel Rotary RCW che nel 1990 vinse con Steve Spray il TT nella categoria F1, ultima moto inglese a fregiarsi di tale questo titolo. OCCHI SULLA HAYABUSA - Tra le moto pi&ugrave; curiose, la Suzuki Hayabusa Turbo da 540 cavalli con la quale Ted Brady ha ottenuto il record di velocit&agrave; in Wheeling a 217,85 miglia e la Madmax C208, spinta da una turbina Rolls-Royce 250 C-20B realizzata per l&rsquo;elicottero Agusta A109 che con i suoi 550 cavalli ha il primato di essere la moto pi&ugrave; potente presente quest&rsquo;anno a Goodwood. Honda ha celebrato i suoi 60 anni attraverso le pi&ugrave; significative moto da corsa prodotte, partendo dalla RC142 che partecip&ograve; al TT nel 1956 con Naomi Tanighuchi ottenendo i primi punti iridati della storia del marchio di Hamamatsu. Tra le pi&ugrave; ammirate sicuramente la NS500R di Freddie Spencer, la RC45 di John Kocinski e la controversa bicilindrica SP1 con la quale la Honda vinse la 8 Ore di Suzuka del 2001 grazie al formidabile duo Valentino Rossi e Colin Edwards. Degne di nota anche la CBR1000 del 2015 con la quale John McGuinness vinse il suo ultimo TT e la Mugen, il marchio fondato dal fratello di Sochiro Honda che ha dominato nella TT Zero Race anche nel 2019. La regina della rassegna tuttavia non poteva che essere la RC213V-S con la quale Marc Marquez ha vinto il suo ultimo titolo, per una volta non guidata al limite della fisica come ci ha abituati il fenomenale pilota iberico.L&rsquo;anniversario della Honda ha per- messo di rivedere in sella anche i fenomeni australiani Michael Doohan e Casey Stoner, che si sono alternati alla guida dei diversi modelli Honda, compresa la italianissima RC30 del team Rumi, prima moto a vincere il titolo WSBK nel 1988 con Freddie Merkel. TUTTI A GOODWOOD - Nel West Sussex si danno appuntamento celebrit&agrave; del motociclismo, facoltosi collezionisti e piloti. &Egrave; il caso di Sammy Miller, leggenda del trial, 11 volte campione britannico e titolare dell&rsquo;omonimo museo di New Milton nell&rsquo;Hampshire, alla guida di una BMW Rennsport 500, giunta seconda nel mondiale del 1956 dietro alla MV Agusta di Surtees. Altra celebrit&agrave; locale &egrave; sicuramente John McGuinnes, 23 vittorie al Touri- st Trophy, che si &egrave; alternato alla guida della Norton V4RR e della Superlight, mossa del nuovo motore bicilindrico 650 che andr&agrave; a equipaggiare i prossimi modelli di serie. Tra i britannici, malgrado il cognome tradisca origini tricolori, anche Maria Costello, prima e unica donna a salire sul podio al Tourist Trophy nel 2005 nella categoria Ultra Lightweight. Si &egrave; rivisto anche James Toseland, alla guida della Triumph Moto2, prototipo spinto dal motore 3 cilindri di 765 cm3 che la DORNA ha scelto come propulsore ufficiale della categoria fino al 2021. Unico pilota italiano presente quest&rsquo;anno era Giacomo Agostini, alla guida di una delle MV Agusta 500 3 Evoluzione, una delle rarissime repliche realizzate da Castiglioni e Mascheroni a fine anni 2000.       

L'evento, nato dalla mente del Duca di Richmont, &egrave; ormai un appuntamento fisso per tutti gli amanti di moto e auto dal 1993, con presenze di pubblico che superano le 200 mila unit&agrave;

3 risultati per 'Goodwood Festival'

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