        &ldquo;Non buttate via la vita in un secondo&rdquo;. &Egrave; questo il nome, ma anche il messaggio, del nuovo progetto lanciato dalla squadra piloti di motociclismo paralimpico Di.Di. Diversamente Disabili in collaborazione con OCTO Telematics. Una sfida, nata per sensibilizzare i ragazzi sull&rsquo;importanza dell&rsquo;educazione stradale, della sicurezza e della prevenzione degli incidenti e per far conoscere loro il mondo della disabilit&agrave; in una prospettiva diversa. InMoto consiglia: primo soccorso dopo un incidente, cosa fare? Incontri virtuali e un progetto da premiare Tutti i ragazzi &ndash; oltre 3mila studenti di scuole medie e superiori di 60 citt&agrave; in tutta Italia &ndash; sono stati chiamati a partecipare a un ciclo di incontri virtuali gratuiti - un percorso di 7 video-lezioni, pi&ugrave; un incontro live -, e nel produrre elaborati e progetti sul tema della sicurezza stradale, sia in prima persona sia lavorando con la propria classe. Progetti che poi verranno valutati dagli organizzatori, con il pi&ugrave; bello che verr&agrave; poi premiato il prossimo 31 maggio. "A causa dell'emergenza sanitaria &ndash; ha spiegato Emiliano Malagoli, Presidente Onlus Di.Di. - non siamo pi&ugrave; potuti andare in presenza nelle Scuole per condividere il nostro progetto di educazione stradale. Cos&igrave; lo abbiamo fatto diventare digitale e questo ci ha permesso di confrontarci con tantissime scuole che probabilmente non avremmo mai potuto raggiungere. Durante i live i ragazzi ci hanno sommerso di domande, significa che c'&egrave; interesse su questi temi: ci auguriamo che vengano inseriti presto nel programma didattico obbligatorio". Le strade pi&ugrave; pericolose d'Italia: lo studio ACI sugli incidenti        

Un progetto nato da Di.Di. Diversamente Disabili e OCTO Telematics, per sensibilizzare i ragazzi sull&rsquo;importanza dell&rsquo;educazione, della sicurezza stradale e della prevenzione degli incidenti

Nelle scuole italiane si va a lezione di educazione stradale con i piloti paralimpici

        I tempi complessi come questi, legati all'emergenza sanitaria, hanno cambiato il nostro modo di vivere. E se gli studenti di tutta Italia possono fare lezione o sostenere esami universitari online, perch&eacute; non fare lo stesso per insegnare come comportarsi in strada quando si &egrave; sopra un mezzo? Ed ecco allora che Automobile Club Roma, insieme all'Istituto Francesca Morvillo della Capitale, ha avviato la sperimentazione per dei corsi di educazione stradale per gli alunni di due classi della scuola secondaria di primo grado, attraverso la piattaforma didattica utilizzata dallo stesso Istituto per le attivit&agrave; a distanza. DAI PI&ugrave; PICCOLI AI PI&ugrave; GRANDI Il materiale didattico &egrave; quello dei corsi ACI, e sar&agrave; suddiviso in base all'et&agrave; dei ragazzi: i pi&ugrave; piccoli approndiranno la segnaletica stradale, il corretto uso della bicicletta, gli attraversamenti pedonali e l'utilizzo della cintura di sicurezza. Tutti gli altri studenti, invece, che per et&agrave; si avvicinano a conseguire la patente per i ciclomotori, saranno sensibilizzati all'uso del casco, i limiti di velocit&agrave; e i rischi connessi all'alcol e all'uso di sostanze stupefacenti. Coronavirus e moto, occhio a non cedere alle tentazioni Interventi, slides esplicative, animazioni saranno fruibili dagli studenti in tutta comodit&agrave; da casa. Le lezioni, che prevedono anche un'interazione diretta con i formatori, hanno gi&agrave; riscosso successo sia tra gli stessi alunni che tra i loro genitori. "I provvedimenti di sospensione delle attivit&agrave; didattiche nelle scuole a causa della epidemia da Coronavirus - ha dichiarato Giuseppina Fusco, Presidente di AC Roma - hanno reso necessario interrompere le manifestazioni e i corsi di educazione stradale, svolti a favore degli alunni presso gli Istituti scolastici e che, con oltre diecimila ragazzi formati nell&rsquo;ultimo triennio, costituiscono un punto di forza dell&rsquo;AC Roma. Tuttavia, anche alla luce del protrarsi della situazione di emergenza e dell&rsquo;incertezza sui tempi per il ritorno alla normalit&agrave;, abbiamo voluto sperimentare modalit&agrave; a distanza per proseguire nella formazione, contribuendo alla promozione della sicurezza stradale e, nel contempo, creando una occasione di intrattenimento in questa difficile fase di isolamento domestico". Ducati Cares, parola d'ordine: sicurezza Arrivano anche le parole del Prof. Salvatore Filosa, docente del Morvillo: "L&rsquo;estensione della piattaforma scolastica alla educazione stradale ci consente di proseguire nel progetto formativo costruito con ACI Roma e con il VI Gruppo della Polizia Locale, che l&rsquo;epidemia da COVID-19 ha repentinamente interrotto. Si tratta di una buona prassi di didattica a distanza che potr&agrave; essere estesa anche alle classi della scuola primaria, consentendo di anticipare i programmi di educazione civica, che verranno introdotti dal prossimo anno scolastico, tra i quali rientrer&agrave; proprio l&rsquo;educazione stradale".       

I corsi sono realizzati in collaborazione con l'Istituto Morvillo della Capitale e saranno suddivisi in base all'et&agrave; degli alunni: dalla segnaletica ai rischi legati all'alcol, ecco cosa insegneranno i formatori

Educazione stradale online: l'iniziativa di AC Roma per gli studenti

Dopo cinque mesi di iniziative itineranti nelle scuole, si conclude con successo il progetto realizzato da Federmoto con la Polizia Stradale. “Abbiamo raggiunto direttamente oltre 4.000 ragazzi per sensibilizzarli sull'importanza di una guida consapevole”, dice il presidente Copioli 

Io… non me la bevo! - LE FOTO

        Ben 4.000 studenti direttamente coinvolti e, sui social, 220.000 persone raggiunte e 5.000 interazioni. Questi i numeri del progetto &ldquo;Io&hellip;non me la bevo!&rdquo;, il progetto realizzato dal&nbsp;Dipartimento di Educazione Stradale della FMI&nbsp;in collaborazione con&nbsp;Observo Onlus,&nbsp;con l&rsquo;Istituto Labriola, con la&nbsp;Polizia Stradale&nbsp;e grazie al contributo del&nbsp;Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Partita cinque mesi fa, l&rsquo;iniziativa si &egrave; conclusa a Roma, al Liceo Scientifico J.F. Kennedy, ma ha toccato varie citt&agrave;, da Potenza a Trieste, da Venezia a Rapallo, da Bologna a Foggia e ha riscosso grande interesse da parte di dirigenti scolastici, docenti e, soprattutto, alunni grazie alle modalit&agrave; di svolgimento. ATTENZIONE E LUCIDITA&rsquo; - &nbsp;&ldquo;Io&hellip;non me la bevo! &egrave; un progetto molto interessante nel quale, come FMI, abbiamo creduto fin da subito&rdquo;, ha detto Giovanni Copioli, Presidente FMI. &ldquo;Abbiamo raggiunto direttamente oltre 4.000 ragazzi di numerosi istituti per sensibilizzarli sull'importanza di una guida consapevole.  &ldquo;L'attenzione, la lucidit&agrave;, sono elementi fondamentali che possono aiutarci ad avere un comportamento pi&ugrave; sicuro in strada. Vogliamo far capire agli alunni la pericolosit&agrave; degli effetti di alcool e droghe, che vanno assolutamente evitati, soprattutto prima di mettersi al manubrio o al volante. Abbiamo portato loro un messaggio positivo che, spero e credo, abbiano recepito. Con il nostro Dipartimento di Educazione Stradale e con questo tipo di attivit&agrave;, la FMI vuole andare ad incidere nel sociale e in particolare sui giovani. Un consiglio agli studenti? Prudenza e molta attenzione quando si circola per strada, perch&eacute; molto spesso si pagano a caro prezzo gli errori degli altri". IL PROGRAMMA - Ogni appuntamento si &egrave; tenuto nell&rsquo;arco di tre giornate. Una di queste &egrave; stata sempre dedicata ad una conferenza interattiva, durante la quale i giovani hanno potuto capire &ndash; attraverso dati e immagini di impatto &ndash; quanto sia importante guidare con la massima lucidit&agrave; e attenzione. Della durata di due ore l&rsquo;uno, con questi incontri si &egrave; voluta trasmettere ai ragazzi una maggiore consapevolezza dei rischi che si corrono guidando in strada. Nel corso delle altre giornate gli alunni hanno partecipato a tre laboratori: sulla sicurezza attiva e passiva, sul primo soccorso e sulla guida in stato di ebrezza (simulata attraverso appositi occhiali). Al termine di tali prove pratiche, ad ogni classe veniva chiesto di elaborare una frase che rispondesse alla domanda: &ldquo;Perch&eacute; io&hellip;non me la bevo?&rdquo;. I CAMPIONI DI ENDURO - La riuscita del progetto &egrave; stata resa possibile dal grande impegno dei Formatori di Educazione Stradale FMI, che con la loro passione, competenza e capacit&agrave; di rivolgersi ad un pubblico giovane, hanno trasmesso concetti di fondamentale importanza. Forte attrattiva per gli studenti, la presenza di Matteo Cavallo, Davide Soreca e Andrea Verona ad alcune tappe del progetto. I campioni del mondo di Enduro, testimonial dell&rsquo;iniziativa, si sono interfacciati con gli studenti svelando la loro esperienza in una disciplina che richiede il rispetto del Codice della Strada e una guida molto attenta in ogni momento. UN PROGETTO DI SQUADRA - &nbsp;&ldquo;Con &lsquo;Io...non me la bevo!&rsquo; abbiamo fatto prevenzione e sensibilizzazione su una tematica molto importante&rdquo;, ha aggiunto Francesca Marozza, Coordinatrice Dipartimento di Educazione Stradale FMI. &ldquo;I riscontri sono stati davvero incoraggianti sia con i ragazzi, che in pi&ugrave; occasioni hanno dimostrato di aver assimilato i concetti trasmessi, che con i docenti, i quali a pi&ugrave; riprese ci hanno chiesto di tornare nelle loro scuole. Voglio ringraziare il Dipartimento delle Politiche Antidroga, la Polizia Stradale, l'Istituto Labriola e Observo Onlus per il supporto dato a questa iniziativa. Il plauso pi&ugrave; grande va per&ograve; ai Formatori di Educazione Stradale FMI, vero cuore del progetto. Trasmettono le loro competenze con una grande passione. Grazie alla loro dedizione, non ci fermeremo qui e continueremo in questa avventura di sensibilizzazione degli utenti della strada, giovani e meno giovani&rdquo;.       

Dopo cinque mesi di iniziative itineranti nelle scuole, si conclude con successo il progetto realizzato da Federmoto con la Polizia Stradale. 'Abbiamo raggiunto direttamente oltre 4.000 ragazzi per sensibilizzarli sull'importanza di una guida consapevole,' dice il presidente Copioli

Io… non me la bevo!

&ldquo;La Federazione Motociclistica Italiana promuove l&rsquo;utilizzo corretto e responsabile delle due ruote&rdquo; spiega Giovanni Copioli, Presidente FMI. &ldquo;Poter trasmettere ai giovani questi valori &egrave; fondamentale perch&eacute; loro rappresentano il futuro ed &egrave; quindi determinante coinvolgerli nei nostri progetti. Tanti di questi, organizzati dal Dipartimento di Educazione Stradale, si svolgono nelle scuole di ogni ordine e grado e in tutte le regioni d&rsquo;Italia. La Federazione ha dato vita all&rsquo;iniziativa Io Non Me La Bevo con grande passione e sono certo che anche gli studenti la recepiranno con altrettanto entusiasmo&rdquo;.  L&rsquo;iniziativa &quot;Io&hellip; non me la bevo&rdquo; parte da Napoli, il 22 di questo mese, dall&rsquo;Istituto di Istruzione Superiore &ldquo;Sannino-De Cillis&rdquo; e si concluder&agrave; a fine gennaio a Roma dopo numerosi appuntamenti in tutta Italia.  La campagna &egrave; realizzata dal Dipartimento di Educazione Stradale FMI - in collaborazione con Observo Onlus e l&rsquo;Istituto Labriola, grazie al contributo del Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri - &egrave; rivolta agli studenti delle Scuole Superiori e si svilupper&agrave; in nove appuntamenti (di tre giorni l&rsquo;uno) in otto citt&agrave; italiane. Dopo la tappa inaugurale in Campania, il progetto coinvolger&agrave; altre scuole a Potenza, Trieste, Venezia, Rapallo (GE), Bologna, Foggia e Roma.  GLI OBIETTIVI - Obiettivo di tale iniziativa &egrave; trasmettere ai giovani tra i 14 e i 16 anni la consapevolezza dei rischi che si corrono in caso di guida in stato di ebbrezza o sotto l&rsquo;effetto di sostanze stupefacenti. In ogni tappa si svolger&agrave; una lezione strategica di educazione alla sicurezza stradale e si aprir&agrave; un laboratorio di lavoro al quale prenderanno parte circa 400 ragazzi.  Durante gli incontri con gli studenti, i Formatori di Educazione Stradale FMI terranno lezioni interattive e dimostrazioni pratiche sull&rsquo;importanza di guidare il proprio mezzo, sia questo a due o quattro ruote, con attenzione e lucidit&agrave;. Verr&agrave; inoltre posto l&rsquo;accento sulle protezioni passive da indossare alla guida di moto e ciclomotori - con focus relativi all&rsquo;utilizzo del casco - e su come comportarsi in caso di incidente. A questi temi faranno riferimento le aree in cui saranno suddivise le mostre allestite in ogni scuola.  &nbsp; 

Al via, il 22 ottobre, una serie di iniziative per la sicurezza promosse da Federmoto per gli studenti. Obiettivo: trasmettere la consapevolezza dei rischi della guida in stato di ebbrezza o sotto l&#39;effetto di stupefacenti

5 risultati per 'Educazione stradale'

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Io… non me la bevo!

Al via la campagna 'Io... non me la bevo!'