Viaggio in Portogallo: Storia, natura e scoperte

Dopo aver saltato l’appuntamento dello scorso anno riparte il progetto planet explorer, che a inizio 2025 è tornato di nuovo in sella alle due ruote per la sua 17° esplorazione
Viaggio in Portogallo: Storia, natura e scoperte

Luca BracaliLuca Bracali

18 mag 2025

DAY 4: PONTE DE LIMA – PARCO DE GERÉS: 150 km effettivamente percorsi

La giornata di oggi, almeno sulla carta, sarebbe dovuta essere la più semplice di tutto il percorso dal momento che solamente una sola destinazione era stata selezionata. Certo una destinazione importante e anche piuttosto vasta da visitare tanto da poterci dedicare, senza troppo correre, anche una intera settimana! Ed è così che da Ponte de Lima in una sola tappa arriviamo dopo meno di due ore al Parco Nazionale Penda de Gerés, un parco unico sotto molti aspetti, primo fra tutti che non ha un punto di ingresso ed un tragitto guidato da seguire, non ci sono biglietti da pagare, né ranger che ci scrutano da lontano e tantomeno orde di turisti furibondi che sbucano fuori da ogni angolo. E non ci sono nemmeno bar, negozi di souvenir, cartelli di divieto, insomma siamo in un paradiso immerso della natura mantenuto così come è stato creato.
Penda-Gerés è l’unico Parco Nazionale di tutto il Portogallo ed ha un’estensione così ampia che per coprire i suoi 700 km2 di superficie ha bisogno di svilupparsi su quattro catene montuose. Eletto ufficialmente Parco Nazionale nel 1971, l’intero comprensorio è composto da una infinità di sentieri e strade che si snodano lungo le sue valli puntellate da villaggi ricchi di storia. Ma Gerés è anche un luogo di antiche testimonianze come evidenziano le numerose strutture megalitiche presenti e che confermano l’insediamento umano avvenuto già migliaia di anni fa, inclusi i romani che lasciarono le loro tracce in questo territorio.
Laghi, cascate, paludi, foreste, pietre dalle forme più bizzarre e tutto quanto fa natura si trova a Gerés che, crede temi, è uno dei luoghi più affascinanti del paese da visitare in moto. Le strade scorrono a tratti veloci alternando punti tortuosi e impegnativi ed una super- tourer come l’Africa Twin, che fa della fluidità di guida una delle sue caratteristiche principali, ha reso ancora più piacevole questa visita.
Infinite sono le cose da vedere a Gerés, tra le quali spicca senz’altro il villaggio di Vilarinho da Furna, fondato secondo le tradizioni nel I secolo d.C. dai romani e popolato da 300 abitanti fino al 1967, ma che ha tristemente cessato la sua esistenza con la costruzione di una diga nel 1972, quando è stato definitivamente sommerso prima che l’ultimo abitante lo abbandonasse. E solamente nei periodi di grande siccità, o quando il bacino viene svuotato, il villaggio torna a riemergere.
E per chiudere in bellezza la nostra splendida giornata nel parco non potevamo che visitare l’altra chicca di Gerés, questa invece ben visibile in ogni stagione dell’anno. È la cascata di Varzeas chiamata anche Tahiti. Un triplo salto di un torrente limpidissimo che va a confluire in un bacino dalle acque color smeraldo. È da qui che ha ereditato il soprannome dall’isola polinesiana. 

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