Report: 46° Motoraduno dell’Amicizia

In Friuli è il raduno per eccellenza, quello che dà inizio alla stagione. Una formula semplice, ruspante e amata da tutti 

Comelli SiriaComelli Siria

Pubblicato il 21 febbraio 2019, 18:25 (Aggiornato il 25 lug 2019 alle 13:26)

Fin dal 1973, la locandina del Motoraduno dell’Amicizia sul Monte Bernadia - a quasi 900 metri d’altezza – porta la dicitura “L’evento si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica”. In effetti ci sono stati anni contraddistinti da neve e gelo, ma anche da fitta nebbia o piogge torrenziali. In questi casi, presenziavano solo gli irriducibili. Bagnati e intirizziti, ma presenti.

IN OCCASIONE DELL’EDIZIONE 2019, invece, il clima è stato quasi primaverile. Il cielo terso e la temperatura mite hanno contribuito a portare sul monte quasi 4.000 motociclisti. La sussistenza non ha temuto l’assalto e le griglie e i chioschi funzionavano a pieno regime. Moto di ogni tipo e cilindrata affollavano il piazzale e ovunque si intavolano pic-nic improvvisati con salame, formaggio e beveraggi vari.

LA FORMULA È QUELLA ORMAI CONSOLIDATA fin dalla prima edizione: niente categorie e nessuna premiazione, si sale sul monte a partire dalle 9.00, solo per il piacere di ritrovare facce amiche e conosciute ed incontrarne di nuove. Si sta insieme, si chiacchiera e si ride finché si vuole. Poi si comincia a scendere.

UNA MOLTITUDINE DI MOTOCICLISTI si disperde lungo le numerose trattorie a scendere e nei paesi più a valle, mentre quelli che vogliono godersi fino in fondo la magica atmosfera del raduno rimangono imperterriti in cima e si affidano agli organizzatori per pranzare all’aperto. Curato da sempre dall’Associazione Motociclistica Friulana – che quest’anno compie mezzo secolo – l’evento ha ormai superato di gran lunga i confini regionali, richiamando non pochi motociclisti di fuori, ma anche austriaci e sloveni.

ALLE 16.00 È TUTTO FINITO. Il piazzale è vuoto e pulito. Ci si è già salutati e dati appuntamento all’anno successivo, perché chi va al Raduno dell’amicizia sul monte Bernadia ci ritorna.

(foto Franco Savio Fricoking)

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