Test Honda CB750 Hornet, i voti del #SottoEsame

Test Honda CB750 Hornet, i voti del #SottoEsame#sottoesame

Torna un nome storico per una moto fresca, brillante e dal giusto rapporto qualità/prezzo. Avrà meritato la lode? 

23.11.2022 07:16

Non molte moto possono vantare una storia di successo come lei, né suscitano un simile sentimento negli appassionati: la Hornet, per molti, è stata la prima, vera compagna di scorribande. Tantissimi motociclisti sono cresciuti in sua compagnia, dalla patente fino alle sparate domenicali, senza dimenticarsi il solito tragitto casa-ufficio, che la Hornet è sempre stata felice di percorrere. Oggi però i tempi sono molto cambiati da quegli anni. Oggi si fanno economie di scala ed è per questo che, se un’azienda progetta un nuovo motore, deve poterlo utilizzare su diversi veicoli, anche molto differenti tra loro. Questo (ma non è il solo) è uno dei motivi per cui la nuova Honda CB750 Hornet è equipaggiata con un bicilindrico parallelo (lo stesso della nuovissima Transalp); ma ridurla a questa scelta tecnica sarebbe piuttosto riduttivo. L’abbiamo provata in un percorso ricco di curve ed ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame. 

HONDA CB750 HORNET: DESIGN

Disegnata completamente in Italia, secondo i designer la nuova Honda CB750 Hornet dovrebbe incontrare i gusti dei più giovani. Che probabilmente non coglieranno la citazione al mitico “calabrone” tra le linee taglienti del serbatoio (questa era l’intenzione), ma potrebbero apprezzare le sue forme pacifiche e moderne. E dal nostro punto di vista, questo forse è anche un po’ il suo limite: per una moto che si propone (anche) come mezzo di divertimento, e non solo di spostamento, si poteva azzardare qualcosina in più. Anche a livello di colorazioni. VOTO 6,5

HONDA CB750 HORNET: CONTENUTI TECNICI

Se il design potrà far discutere, il pacchetto meccanico ed elettronico convincerà anche i più scettici. Cuore di tutto il progetto è il nuovo motore, un bicilindrico parallelo frontemarcia, 755 cc con distribuzione monoalbero e due contralberi di bilanciamento, è capace di ben 92 CV e 75 Nm di coppia massima. È assistito da un’elettronica completa, che comprende acceleratore Throttle By Wire, controllo di trazione (funziona anche da anti-wheeling), mappe motore e freno motore, tutto regolabile attraverso 4 Riding Mode visualizzabili sulla strumentazione TFT a colori di 5 pollici. Il telaio è un diamante in tubi di acciaio (il telaietto è saldato), stesso materiale utilizzato per il forcellone (scatolato). Le sospensioni sono fornite da Showa e prevedono forcella a steli rovesciati non regolabile e mono con leveraggio Pro-Link. Il peso dichiarato è di soli 190 kg col pieno e optional c’è il quickshifter bidirezionale. VOTO 8

HONDA CB750 HORNET: PRATICITÀ E COMFORT

Parlare di praticità su una naked è un po’ un ossimoro, però la Honda Hornet si difende bene. Non ha spazio di stiva, ovviamente, ma è piuttosto confortevole. Non ha un’impostazione estrema: il busto rimane abbastanza eretto, il manubrio è stretto e ricurvo verso il pilota, la sella è a soli 795 mm (un po’ pochi per chi supera il metro e ottanta: avremmo gradito una sella rialzata, anche optional). Il raggio di sterzo è notevole e complice l’avantreno molto leggero, in città diventa un vero giocattolo. Ottimo, soprattutto per chi sta muovendo i primi passi.  VOTO 8,5

HONDA CB750 HORNET: PIACERE DI GUIDA

Non capita spesso di trovare una differenza così grande tra ciò che l’aspetto lascia immaginare e ciò che invece è la guida reale. Per essere chiari: non giudicatela dal suo aspetto un po’ anonimo. Perché sarà pure una Honda, facile e intuitiva da subito (“sembra di guidarla da sempre” è già stato detto?), ma questo bicilindrico parallelo è un tipo tutto pepe. Ai bassi e medi sa essere regolare, ma al tempo stesso spinge di gusto. È aiutato anche da una rapportatura piuttosto corta, soprattutto nelle prime marce. Poi però la festa non finisce. Se infatti ci si spinge oltre i 5-6.000 giri (dove c’è un piccolo flesso), si scopre un allungo insistente, deciso, che non fa rimpiangere frazionamenti maggiori. Altro che bicilindrico senza carattere! A un motore così pimpante, gli ingegneri Honda volevano abbinare una ciclistica altrettanto brillante, ed è ciò che hanno fatto. L’agilità è sicuramente il suo punto di forza. Richiede pochissimo tempo e sforzo per cambiare direzione (il peso contenuto e il pneumatico posteriore da 160 sono probabilmente i due elementi essenziali) e alla corda ci arriva alla svelta, senza richiedere correzioni. Le sospensioni non sono sportive, nel senso che non sono sostenute, ma riescono comunque a offrire un certo rigore direzionale. Meglio di qualche concorrente, mettiamola così. Eccellenti i freni, modulabili e molto potenti, solo buono invece il quickshifter (preciso ma non molto rapido). Una moto pimpante, facile e immediata, che non richiede periodi di adattamento e che in cambio offre una guida brillante e piuttosto competente. VOTO 9

HONDA CB750 HORNET: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Anche sul prezzo, Honda non ha sbagliato: si parte da 7.990 euro, una cifra più che ragionevole se pensiamo al livello delle prestazioni offerte. Perché se il design potrà non piacere a tutti, sulla validità della meccanica non si discute. VOTO 8,5

HONDA CB750 HORNET: CONCLUSIONI

Honda CB750 Hornet, LE FOTO DELLA PROVA

Honda CB750 Hornet, LE FOTO DELLA PROVA

Honda rispolvera dall’armadio un nome storico, Hornet, per proporre al pubblico una moto fresca, brillante e dal giusto rapporto qualità/prezzo. Ecco le foto della prova

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Honda si gioca molto, con il nome Hornet. È vero che le nuove generazioni, probabilmente, nemmeno sanno di cosa si parla, ma i non-più-così-giovani cresciuti con la prima, fedelissima Hornet sono molto esigenti. Ma state tranquilli: anche se non più 4-in-linea, la nuova Hornet è la perfetta erede di quella che era un tempo. Una moto facile, abbastanza economica e veloce come il vento. VOTO FINALE 8,1

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