Royal Enfield Scram 411: i voti del Sottoesame

Royal Enfield Scram 411: i voti del Sottoesame

Abbiamo provato la nuova scrambler indiana. Prezzi, dotazioni e piacere di guida: vi diciamo tutto con la nostra pagella

07.05.2022 10:15

Arriva in questi giorni nelle concessionarie Royal Enfield la nuova Scram 411. Si tratta del sesto modello di una gamma sempre più completa e variegata ma sempre sviluppata secondo pochi e chiari concetti base: accessibilità, versatilità, look classico e motori di media cilindrata robusti e con tanta coppia ai bassi. I tempi in cui il glorioso marchio indiano proponeva la sola Bullet sembrano ormai lontani anni luce e la crescita della proposta è sotto gli occhi di tutti. La nuova arrivata, come si intuisce nel nome, è una vera e propria scrambler e deriva dalla già apprezzatissima adventure bike Himalayan. Da questa eredita motore e telaio (sviluppato dalla Harris Performance, sempre parte del gruppo Eicher Motors Ltd) ma ne cambia lo stile, il tipo di guida e di destinazione. Abbiamo avuto l'opportunità di provarla sulle strade asfaltate e bianche dell'Oltrepò pavese in un giro di un paio d'ore e siamo pronti a raccontarvela nel dettaglio e a darle i voti con il consueto #SottoEsame.

DESIGN

Guardando la Scram 411 si ha l'impressione che la cara "vecchia" Himalayan sia passata dalla beauty farm per darsi più di un'aggiustatina. Se i volumi sono rimasti gli stessi, qui abbiamo un look più curato e decisamente meno ruvido. Come se avesse abbandonato la tuta mimetica e indossato jeans e maglietta per una serata con gli amici, la Scram è la versione happy hour dell'avventurosa sorella della quale mantiene in pratica solo il caratteristico serbatoio in alluminio. Il resto delle sovrastrutture cambiano anche se ci vuole più di qualche secondo per rendersene conto al 100%. Parafango anteriore basso aderente alla ruota da 19" e posteriore più corto, manubrio leggermente più basso e poi un frontale diverso con faro sempre tondo ma più grande e ancorato alla forcella, non più solidale al telaio. Non c'è più il windscreen ma una cover metallica raccorda piacevolmente faro e strumentazione trovando anche un'originale posizione per riproporci il logo di casa. La sella è in un pezzo unico, più organica nella forma e scavata per il pilota e i fianchetti non sono più piatti. Spariscono i telaietti laterali e anche quello posteriore e con loro anche il cavalletto centrale e i paramani. In tutto sono 14 i chili che se ne vanno a tutto vantaggio - come vedremo - della dinamica di guida. Il design è pulito e funzionale da moto concreta quale questa Scram 411 è quindi... Voto 8.

CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI

Il monocilindrico quattro tempi di 411 cc raffreddato ad aria è lo stesso della Himalayan. Il che non è un male, anzi. Non è un prodigio della tecnologia, ma un classico e generoso corsa lunga che funziona a dovere e offre buone sensazioni a patto di non volergli tirare il collo. Non siamo di fronte a super potenze, tutt'altro: 24 CV a 6500 giri fanno quasi sorridere eppure la coppia di 32 Nm viene raggiunta ad appena 4250 giri e questo rende la guida della Scram non solo alla portata dei neofiti ma piacevole anche per chi è più esperto. In pochi metri si raggiungono quei 70-80 km/h che sono la velocità di crociera ideale per questo tipo di moto e per il suo habitat. La semplicità prosegue nel cambio a 5 marce (un po' duro negli innesti ma preciso) e nella ciclistica con telaio a doppia culla smontabile, forcella telescopica da 41 mm e 190 mm di escursione (10 mm meno della Himalayan), monoammortizzatore centrale con 180 mm di corsa. A differenza della Himalayan l'ABS non è disinseribile al retrotreno ma non è una grave perdita visto che non stiamo parlando di una moto chiamata ad affrontare enduro impegnativo ma al massimo qualche strada bianca. Le ruote a raggi sono belle, ma non tubeless. Le concessioni alla modernità sono poche e ben calibrate come nella strumentazione, la stessa della Meteor. Qui ritroviamo anche il navigatore Turn-by-Turn. La costruzione nel complesso pare molto buona, più votata alla solidità che ad appagare l'occhio. Tanta concretezza e pochi fronzoli meritano un plauso, ma non possiamo essere di manica troppo larga: voto 6,5 di apprezzamento.

ERGONOMIA E COMFORT

La Scram 411 (come del resto la Himalayan) è una moto decisamente comoda. Busto eretto, gomiti larghi, sella ampia e comoda e a soli 795 mm da terra sono tutti fattori che consentono una posizione molto naturale e di mantenere sempre bene il controllo del mezzo. Chi supera il metro e novanta potrebbe soffrire le dimensioni un po' contenute e il fatto che la sella così bassa porta ad avere le ginocchia molto piegate. Chi è più bassino, invece, ne sarà entusiasta e non avrà di che lamentarsi neppure l'eventuale passeggero che, tutto sommato, ha una porzione più che dignitosa. Le vibrazioni del mono si sentono solo ai regimi più alti e comunque non sono particolarmente fastidiose. Nel complesso l'ergonomia ci pare molto buona quindi diamo un bel 8.

PIACERE DI GUIDA

Il rapporto peso/potenza non è dei più sportivi e questo fa presupporre che la Scram possa essere una moto goffa. Nulla di più sbagliato. Risulta amichevole sin dai primi metri, non mette mai in difficoltà e allo stesso tempo appare ben bilanciata. Il pilota è al centro della moto e abbastanza inserito e ne ricava subito una sensazione di agilità, maneggevolezza. Rispetto alla Himalayan che ha la ruota anteriore da 21", la Scram appare più sicura nell'inserimento della curva e più stabile nel mantenere la traiettoria. Si vede che è molto più stradale e lo si apprezza nel misto stretto. Il motore risponde sempre con generosità e in collina si viaggia con soddisfazione mantenendo sempre la terza inserita e il gas costante. Qualcosina su cui migliorare c'è: la sospensione posteriore è un po' secca nelle risposte e bisogna strizzare un po' troppo il freno anteriore. Infine gli pneumatici Ceat di primo equipaggiamento non solo non rendono giustizia alle doti ciclistiche ma non danno una gran fiducia quando l'asfalto si fa viscido. E quando la strada finisce la Scram 411 se la cava benone anche su terra e ghiaia nel perfetto spirito scrambler. Voto: 7.

RAPPORTO QUALITà PREZZO

Royal Enfield propone la Scram 411 a partire da 5.000 euro (5.200 nella colorazione White Flame in foto), ovvero 200 euro in meno della Himalayan. A questo prezzo ci si porta a casa una prima (o perché no, una seconda) moto ben fatta, solida e molto più divertente da guidare di quanto i suoi 24 CV lascino supporre. Si tratta dunque di una proposta ancora competitiva anche perché comprende una garanzia di 36 mesi comprensiva di soccorso stradale. Vi è anche la possibilità di acquistare con un finanziamento ad anticipo zero con rate di 88 euro. Insomma la semplicità paga e appaga. Voto: 9

CONCLUSIONI

Questa nuova Scram 411 è perfetta per chi inizia e vuole andare in moto sul serio senza perdersi nulla, anzi. Va benissimo per scoprire il mondo oltre che il piacere di andare in motocicletta. Il suo stile un po' classico e la sui guida rilassata però piaceranno anche a chi è più avanti con l'età e ha già fatto le sue esperienze. Magari ha bisogno di una seconda moto per gli spostamenti più brevi o per andare in campagna, o magari ha deciso di viaggiare in lungo e in largo senza mai sfiorare un'autostrada. Perché oggigiorno rallentare è rivoluzionario. Voto complessivo: 7,7.

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