Target-Egli Honda CBX, mix esotico anni '80

Target-Egli Honda CBX, mix esotico anni '80

Telaio svizzero, design tedesco, motore giapponese: ancora oggi, la superbike special del 1981 incuriosisce per il suo elevato livello tecnico

Redazione - @InMoto_it

12.04.2023 16:37

Telaio svizzero, motore giapponese, design e progettazione Made in Germania: una moto speciale e unica, e per alcuni anche desiderabilissima: è la Target-Egli Honda CBX. O meglio, era. Perché parliamo di un esercizio di stile risalente ormai al 1981, ma che dopo 42 anni conserva ancora un suo esotico "sex appeal".

Target-Egli Honda CBX

Target-Egli Honda CBX

Nel 1981 il mercato delle superbike accolse questa special con telaio svizzero, design di matrice tedesca e motore Honda 6 cilindri della CBX 1000 da 1.047 cc e 100 cv. Il modello presentava un elevato livello tecnico: il forcellone era tubolare, vi erano due cerchi in lega da 18", con doppi freni a disco anteriori da 280 mm, incanalati da pinze Lockheed, più un disco posteriore, e il sedile imbottito separato in tre parti, che conferiva alla moto uno stile originale e di personalità. Il faro rettangolare era perfettamente inserito nella carenatura altamente aerodinamica e, per la prima volta, sotto il cupolino trasparente c'era una presa d'aria per evitare turbolenze. Due livree disponibili, rosso fuoco e argento metallizzato

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C'erano uno svizzero, un tedesco e una giapponese...

Il nome racconta (quasi) tutto della creazione di questa superbike: il progettista del telaio era lo svizzero Fritz Egli, chi ha curato l'estetica era lo studio tedesco Target Design, e il fornitore del motore, ovviamente, era Honda. Egli voleva creare una nuova moto con il 6 cilindri della naked Honda CBX 1000. Per riuscire nell'opera, contattò Target Design - fondato da Hans A. Muth -, per creare una moto con lo stesso telaio ma con un design differente.

Moto di livello 

Lo stile di questo modello ha una certa somiglianza con la Katana 1100, se non altro per la forma del serbatoio nel punto di incontro con la sella. Il telaio monotubo centrale Egli in acciaio inox ospitava il 6 cilindri in linea trasversale della Honda CBX 1000 - 4T, raffreddato ad aria, 24 valvole - da 1.047 cc e 100 cv. Anche il forcellone era tubolare, con irrigidimento superiore, mentre la forcella era un'unità da 35/145 mm; presente un monoammortizzatore posteriore. Sono montati due cerchi in lega da 18", con doppi freni a disco anteriori da 280 mm, incanalati da pinze Lockheed, più un disco posteriore. Spicca anche il sedile imbottito separato in tre parti, oltre a una parte superiore imbottita sul codone, che conferiva alla moto uno stile originale e di personalità. Il faro rettangolare era perfettamente inserito nella carenatura altamente aerodinamica e, per la prima volta sotto il cupolino trasparente era presente una presa d'aria per evitare turbolenze. Insomma, il livello tecnico era alto. Gli specchietti retrovisori erano una coppia di Vitaloni California, anch'essi molto aerodinamici. La strumentazione era quella originale della CBX 1000, con due grandi quadranti per il tachimetro e il contachilometri, più un terzo quadrante più piccolo per la temperatura del liquido di raffreddamento.

Pochissimi gli esemplari realizzati

HONDA CBX 1000 6 CILINDRI, PRIMA DONNA

La moto era stata offerta in due livree, la più tradizionale rosso fuoco e una splendida versione argento metallizzato. I dati tecnici parlavano di un peso di 242 kg, di un serbatoio di 18,9 litri, di un'altezza della sella di 770 mm e di una velocità massima di 232 km/h. Non si sa con certezza quanti esemplari siano stati costruiti su ordinazione, ma si stima che siano circa 6, che nel 1981 venivano venduti al prezzo di 35.000 marchi tedeschi, circa 18.000 euro di oggi. 

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