Nel nostro Paese sono state immatricolate 271.380 unità, +0,7% rispetto al 2021. Ecco la situazione nei maggiori mercati europei
Parola chiave: stabilità. È quanto emerge dal mercato motociclistico del 2022, primo vero anno in cui il mercato delle due ruote in Europa ha potuto operare senza le incombenze e le difficoltà legate alla pandemia. L'ultimo rapporto stilato da ACEM, l'associazione europea dei costruttori con sede a Bruxelles e presieduta da Michele Colaninno, parla chiaro in tal senso.
Le immatricolazioni di nuove moto nei cinque maggiori mercati del continente, ovvero Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, sono state 950.400, un aumento dello 0,1% rispetto alle 949.480 unità vendute nel 2021. A sorridere maggiormente sono Spagna, +6,3%, e Regno Unito, +1,9%. In Italia sono state 271.380 le moto vendute nel 2022, +0,7%. Male la Germania, +0,1%, e la Francia, che ha addirittura registrato un calo del -6,6%. Per quanto riguarda i ciclomotori, i sei mercati europei di riferimento monitorati da ACEM (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna) registrano un dato combinato di 255.900 nuove immatricolazioni, -3,4% rispetto all'anno precedente.
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"Gli ultimi dati sulle immatricolazioni mostrano che il mercato europeo è rimasto complessivamente stabile nel 2022 rispetto al 2021 - ha commentato il Segretario Generale di ACEM, Antonio Perlot -. In un contesto di mobilità in evoluzione è un'ulteriore conferma che i cittadini continuano a valutare positivamente i veicoli a due o tre ruote per la mobilità personale, sia per la loro comodità nell'utilizzo quotidiano, anche per la piccola logistica, che per le grandi opportunità ricreative che continuano ad offrire".
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