Cosa succede al tuo cervello quando sali in sella a una moto?

Cosa succede al tuo cervello quando sali in sella a una moto?
Uno studio universitario conferma i benefici psicologici della guida della moto, che tiene il cervello allenato e attivo

08.06.2025 ( Aggiornata il 16.06.2025 09:34 )

C’è qualcosa che succede, a livello cerebrale, ogni volta che prendiamo la moto. Non è solo il piacere della guida, il vento in faccia o l’odore dell’asfalto caldo, ma è come se si accendesse una parte del cervello che nel resto delle nostre attività rimane in stand-by. E no, non è solo una sensazione, è scienza.

Quando la scienza spiega perchè la moto fa bene

Un team dell’Università di Tohoku, in Giappone, guidato dal neuroscienziato prof. Ryuta Kawashima e pubblicato nel International Journal of Automotive Engineering qualche anno fa, ha dimostrato che l’uso regolare della moto stimola la corteccia prefrontale e migliora le funzioni cognitive legate alla memoria e all’attenzione, anche dopo brevi periodi di guida. Nello specifico lo studio è stato condotto su un gruppo di uomini di mezza età che, dopo anni senza toccare una moto, sono tornati a guidare regolarmente. Bastano due mesi di utilizzo regolare con qualche tragitto breve durante la settimana per cambiare la struttura del cervello. Letteralmente.

I ricercatori hanno osservato miglioramenti evidenti nella “rotazione mentale” – ovvero la capacità di immaginare un oggetto mentre ruota nello spazio, come se lo stessi rigirando tra le mani. È una funzione del cervello che si usa di continuo senza pensarci, per esempio quando infili una chiave nella serratura, quando valuti una traiettoria da seguire, quando leggi una mappa della strada e immagini nella mente il percorso. Chi è tornato in sella ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo in questa funzione,  ma non è finita qui.

 

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Il cervello si mette "in moto"

Anche la memoria di lavoro e l'attenzione divisa migliorano, ovvero le due aree del ragionamento che si usano quando si ascolta il traffico mentre si guardano gli specchietti e nel mentre si pensa già alla prossima curva.Chi ha partecipato allo studio ha raccontato una sensazione nitida di maggior controllo nello spazio, di benessere mentale e minore stress.

È come se la moto costringesse il cervello a rimettersi in moto davvero, e questo non succede alla stessa maniera con l’auto. Al volante di una macchina puoi distrarti, pensare ad altro e guidare con una serie di aiuti alla guida che ci tolgono responsabilità sull'attenzione. In moto no, devi essere presente, concentrato e consapevole sempre. Quella presenza mentale si traduce in attività cerebrale con un’attivazione della corteccia prefrontale – la zona dove risiedono le funzioni cognitive più evolute: pianificazione, decisione, flessibilità mentale.

Insomma, guidare una moto – anche solo per andare al lavoro o uscire un’ora la domenica – è come fare ginnastica per il cervello. Una palestra che allena equilibrio, riflessi, attenzione e anche una certa forma di meditazione attiva. Perché quando sei in moto, tutto quello che non serve svanisce. Resti tu, la strada, il rumore del motore e quella sensazione di essere vivo, presente e vigile. E forse è per questo che, ogni tanto, basta un giro anche breve per sentirsi un po’ più lucidi.

 

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