Il nuovo CdS, voluto dal Ministro dei Trasporti, è legge. Aumento delle sanzioni per molte violazioni e multa per chi tiene il telefono in mano mentre guida, cosa che sicuramente farà piacere a molti motociclisti
Il nuovo Codice della Strada è (quasi) legge. Con l’approvazione del Senato, arrivata questa mattina, si conclude il passaggio in Parlamento del testo, che ora attende solo la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Le novità le avevamo anticipate mesi fa (in questo articolo), quando il testo era stato approvato alla Camera, e sono confermate. Con tutte le polemiche che le hanno accompagnate. Resta da vedere come verranno regolamentate nell’attuazione, con i necessari decreti, che dovranno ora essere messi a punto ed essere pubblicati. E che potranno cambiare molto gli effetti di certe nuove disposizioni di legge.
Il nuovo Codice appare sicuramente come una legge assai repressiva, con sanzioni fortemente aumentate su molte violazioni. Anche una legge contraddittoria, ci si passi il termine, visto che da una parte si aumentano le sanzioni, dall’altra si stabiliscono meccanismi che ne inibiscono l’applicazione in diverse circostanze. Ci torneremo con un approfondimento.
Ritiro patente. Il nuovo Codice parla di ritiro del permesso di guida in più casi. Si comincia con la guida con il telefono in mano a quella sotto effetto di alcool o stupefacenti, passando per gli eccessi di velocità o l’abbandono di animali. Violazioni per le quali la sospensione magari era già prescritta, ma ora sono anche aumentati i tempi di sospensione. In altri casi sono state introdotte le minisospensioni di una settimana.
Attenzione all'aumento delle contravvenzioni. Oggi circolare con tasso alcolemico fra 0,5 e 0,8 g/l comporterà una multa minima di 573 euro (il massimo edittale è fissato a 2.170 euro).
Se la percentuale di alcool rilevata sale allo scaglione da 0,8 g/l a 1,5, la multa minima passa a 800 euro. Se si fa segnare un preoccupantissimo tasso superiore a 1,5 g/l, la multa minima sarà di 1.500 euro. Ma ci saranno anche l’arresto, da 6 mesi a 1 anno, e la sospensione della patente da 1 a 2 anni. E l’obbligo quando si ricomincia a guidare di utilizzare veicoli dotati di Alcolock, quel sistema che impone di soffiare dentro un misuratore del tasso alcolico nel fiato espirato per accendere il motore. Ma per le moto l’Alcolock non ci risulta esistere.
Occhio anche agli eccessi di velocità, perché la multa minima per superamenti da 10 a 40 km/h è ora di 173 euro , ma se si è in un centro abitato sale a 220 euro.
Ultima annotazione: finalmente i mezzi superiori ai 120 cc (guidati da maggiorenni) e gli elettrici con potenza nominale superiore ai 6 kW potranno circolare in autostrada. E anche in Italia le moto potranno trainare un rimorchio.
Il nuovo Codice della Strada farà sparire molti monopattini dalle nostre strade: è passata infatti l’imposizione di casco, targa e assicurazione. Non potranno essere condotti contromano e potranno circolare solo su strade urbane con limite di velocità massimo di 50 km/h.
Occhio ai ciclisti, perché nel superarli bisognerà d’ora in poi mantenere una distanza minima di un metro e mezzo. Difficile capire come ci si potrà regolare sulle strade più strette.
Questa riforma dell’ordinamento della strada ha da tempo suscitato molte reazioni negative, prevalentemente dalle associazioni che si occupano di sicurezza stradale, che lo hanno polemicamente soprannominato il “Codice della Strage”.
In campo motociclistico la prima reazione arrivata è però positiva, ed è quella di Confindustria ANCMA, l’Associazione che riunisce i costruttori di motocicli e accessori. Ve la riportiamo integralmente.
Anche la Federazione Motociclistica Italiana ha commentato l'approvazione della riforma del Codice della Strada con un comunicato stampa. Eccone il testo.
"A partire da oggi, mercoledì 20 novembre, oltre a pedoni e ciclisti, anche i motociclisti sono considerati utenti vulnerabili della strada. E’ quanto prevede il testo di modifica del Nuovo Codice della Strada appena diventato legge, grazie all’approvazione dell’Aula del Senato. La Camera lo aveva approvato a marzo scorso".
"Ma non è questa l’unica novità importante per noi motociclisti: il testo contempla infatti la possibilità di ingresso nelle autostrade e nelle strade extraurbane principali ai motocicli di cilindrata inferiore a 150cc, interventi sulle barriere protettive, con installazione della terza fascia 'salva motociclisti' (DSM), la possibilità per i motoveicoli di trainare un carrello appendice".
"Inoltre il testo sottolinea l’opportunità di fare cultura all’interno della scuola anche attraverso corsi extracurriculari di educazione stradale e l’esigenza di tutelare i veicoli di interesse storico e collezionistico".
“Oggi abbiamo raggiunto un traguardo importante che rende giustizia al mondo motociclistico, che fornisce un grande aiuto allo snellimento del traffico cittadino, ma che ha bisogno di grande attenzione da un punto di vista della sicurezza. In particolare, il riconoscimento dei motociclisti quali utenti vulnerabili della strada è un ottimo e significativo risultato. Desidero ringraziare l’Intergruppo Parlamentare per la Mobilità Motociclistica che ha da subito ascoltato e fatto proprie le esigenze espresse dalla FMI e ringrazio il Parlamento che ha discusso ed approvato queste importanti novità per i motociclisti. Molto importante è stata anche la sinergia con ANCMA, che ci ha consentito di portare all’attenzione del legislatore la nostra voce unita e solida” ha dichiarato il Presidente Giovanni Copioli".
"Giunto al termine di questo lungo iter parlamentare, il testo attende adesso l’emanazione di una serie di decreti da parte del Governo, che procederanno a definire gli ambiti di applicazione del Provvedimento. Come sempre, la FMI seguirà da vicino i lavori, fornendo il proprio contributo tecnico in favore della sicurezza dei motociclisti".
“Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) plaude alle novità introdotte con il via libera definitivo di oggi al Codice della strada da parte dell’aula del Senato. In una nota, il presidente della rappresentanza dei costruttori e distributori della filiera delle due ruote Mariano Roman ha sottolineato ‘il passo in avanti compiuto con le novità riguardanti cicli e motocicli, frutto anche di una proficua collaborazione e attività di advocacy promosse con FMI’, la Federazione Motociclistica Italiana.
Bene, quindi, l’introduzione dello status di utente vulnerabile della strada per i motociclisti, che per l’associazione ‘rappresenta un passaggio significativo e non banale, in grado di avere effetti sul piano culturale, come anche per l’implementazione di progetti di sicurezza stradale e infrastrutture più a misura di moto’. Ugualmente il via libera per i conducenti maggiorenni di moto e scooter 125 ed elettrici dai 6 kw di accedere alle autostrade e tangenziali è per ANCMA ‘un risultato importante, che non solo permette all’Italia di allinearsi al resto dell’Europa, ma è in grado di dare ulteriore impulso al mercato e alla mobilità di prossimità su due ruote’.
Da Roman arriva infine ‘il sollievo nel vedere esclusa la prospettiva dell’introduzione di targa e assicurazione per le biciclette, misura miope e potenzialmente dannosa per un mercato già in affanno come quello del ciclo’.
- Dubbi sull’applicazione delle sanzioni per guida sotto l’effetto di stupefacenti o sostanze psicotrope (20-6-2024)
- Le novità previste nel Codice della Strada (19/6/2024)
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