Marelli, chiude lo stabilimento di Crevalcore: 230 dipendenti a casa

Marelli, chiude lo stabilimento di Crevalcore: 230 dipendenti a casa

Stefano Bonaccini, Matteo Lepore e Vincenzo Colla hanno espresso il loro rammarico per la decisione presa dall'azienda, intanto i sindacati chiedono un intervento del Governo

Redazione - @InMoto_it

20.09.2023 11:09

Marelli, produttore di componenti automobilistici, ha dichiarato la chiusura del suo stabilimento di Crevalcore, con conseguente spostamento dellla produzione a Bari. L'annuncio è stato fatto durante un incontro a Roma tra l'azienda e i sindacati. La fabbrica con 230 dipendenti, produce collettori di aspirazione aria e componenti in alluminio per motori automobilistici. La decisione è motivata da gravi perdite finanziarie, l'aumento dei costi energetici e dalla riduzione della domanda di componenti per motori a combustione interna. La chiusura è prevista per l'inizio del prossimo anno, intanto I sindacati hanno indetto uno sciopero.

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"Una decisione inaccettabile"

Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, Matteo Lepore , sindaco della Città Metropolitana di Bologna e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla, hanno commentato: “Una decisione assurda e inaccettabile. Non possiamo perdere una eccellenza del territorio, per storia e competenze, un pezzo importante della filiera della Motor Valley dell’Emilia-Romagna. Né permettere che vengano messi a rischio i posti di lavoro e la realtà produttiva. C’è una sola soluzione: il Fondo americano KKR riveda la decisione di chiudere lo stabilimento di Crevalcore.

Siamo a fianco dei lavoratori in questo momento critico. Come Istituzioni chiederemo la convocazione urgente del tavolo regionale e ci uniamo alle richieste dei Sindacati affinché il Governo convochi immediatamente un tavolo di confronto. In questo nuovo scenario di transizione del sistema dell’automotive, non affatto semplice, occorre tenere il tradizionale ma al contempo investire puntando sulle prospettive future dell’elettrico e dell’ibrido, non fare facili scelte che colpiscono solamente e duramente i lavoratori, impoverendo il territorio.

Il passaggio da Stellantis alla giapponese Calsonic Kansei, controllata dal fondo americano Kkr, avvenuto nel 2018, doveva garantire la continuità della Marelli- sottolineano Bonaccini, Lepore e Colla-, un marchio storico conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Non possiamo permettere che venga depauperata in questo modo la filiera italiana dell’automotive, a tutto vantaggio di altri Paesi europei, lasciando a casa centinaia di lavoratori. A maggior ragione alla luce dell’accordo fra Mef e Kkr su NetCo, la nuova società che comprenderà la rete di telecomunicazioni di Tim, non è accettabile un disimpegno del fondo americano sullo stabilimento di Crevalcore”.

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