HAT Pavia-Sanremo: un viaggio con la Suzuki V-Strom 800

HAT Pavia-Sanremo: un viaggio con la Suzuki V-Strom 800

Quello interiore, ma anche quello reale, fatto di strade da percorrere, montagne, e percorsi “offroad” da affrontare col sorriso. Meglio se in sella a una crossover media come abbiamo fatto noi

Nicola Biagetti

21.07.2023 ( Aggiornata il 21.07.2023 14:08 )

Cosa è la dimensione del viaggio se non un continuo stimolo sensoriale fatto di innumerevoli cambi di percorsi e orizzonti?
Manifestazioni come la Pavia-Sanremo inserita nel panorama delle HAT SERIES cercano di trasmettere propio questo ai loro partecipanti: attraverso una vastissima rete di strade, in gran parte sterrate, rigorosamente lontane dal traffico e dai percorsi più battuti, immerge chi le segue in una esperienza fatta di avventura, amicizia e scoperta continua.

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IL SIGNIFICATO DEll' Adventuring

Spesso sentiamo questa parola sulla bocca di chi descrive un viaggio in moto a metà tra la pratica del fuoristrada e del turismo, che è esattamente quello che gli organizzatori della HAT propongono. Tracciati che possano agilmente alternarsi tra piccoli borghi storici di cui è pieno il nostro paese e s?danti mulattiere in mezzo ai boschi. Il tutto, permettendo anche ai meno esperti di avvicinarsi a questa pratica non competitiva grazie ai tracciati pensati appositamente per diversi livelli di difficoltà. La HAT PAVIA SANREMO, appunto, che quest’anno giunge alla sua quinta edizione.

Sono 450 i km totali da percorrere, suddivisi nelle due giornate di sabato e domenica: abbiamo attraversato Lombardia, Piemonte e Liguria partendo come detto dal capoluogo lombardo, sostando a Cairo Montenotte e arrivando a Sanremo, percorrendo strade secondarie e sterrati, sia scorrevoli che più impegnativi, passando attraverso piccoli borghi e paesaggi lontani dal turismo più battuto, scoprendo valli e paesaggi meno noti.

Ai partecipanti, come al solito, è stata data la possibilità di scegliere tra due distinti tracciati: il Classic (450 km) e il Discovery (435 km). Il primo, quello che abbiamo percorso, è leggermente più lungo e di livello medio-facile, con alcuni tratti di fuoristrada più impegnativi, mentre il secondo è pensato per chi ha meno esperienza nella guida in fuoristrada ma comunque non vuole rinunciare al piacere di affrontare alcuni sterrati più semplici.

SQUADRE D'ECCEZIONE

Sono stati 220 gli iscritti all’edizione di quest’anno, quota limite che l’organizzazione aveva precedentemente fissato. Tra i partecipanti una serie di team d’eccezione: c'è quello Aprilia, con tutta la sua squadra ufficiale del Campionato Italiano Motorally con in testa il Campione Italiano in carica Jacopo Cerrutti. Poi quello Husqvarna, con il dakariano Maurizio Gerini e con lui, su Honda, la compagna Francesca Gasperi, entrambi freschi di ritorno da un lungo viaggio bene?co ?no in Madagascar.

Alla partenza anche Harley-Davidson, con il noto dakariano spagnolo Joan Pedrero e lo sportivo Alvise Rigo, e Moto Morini, con la Iena Matteo Viviani ed il pilota di motorally Luca Marcotulli. E poi Suzuki, con la simpatica coppia di gentleman-rider dakariani Cesare Zacchetti e Francesco Catanese.

Noi abbiamo preso parte al viaggio proprio con quest’ultimo gruppo, in sella alla media crossover Suzuki V-Strom 800 DE equipaggiata con pneumatici Anlas Capra X (un tassellato adatto anche ai trasferimenti su asfalto) e navigatore Garmin Montana 700, indispensabile per poter seguire agilmente la traccia GPS fornitaci dall’organizzazione.

È venerdì: i partecipanti cominciano ad arrivare dal pomeriggio, le moto vengono disposte ordinatamente nella piazza. Seguono le procedure di iscrizione e una prova fonometrica, novità di quest’anno, come spiegheranno gli organizzatori dell’evento Nicola Poggio e Corrado Capra durante il brie?ng nell’adiacente aula magna.

Tra le altre note del brie?ng viene sottolineato che non trattandosi di una manifestazione a cronometro sarà estremamente importante mantenere una velocità controllata su tutto il percorso, per garantire il pieno rispetto nei confronti degli abitanti, dei fruitori dei luoghi e delle strade attraversate. Ultimo “impegno” della giornata è un’apericena collettiva in uno dei suggestivi quadriportici dell’università di Pavia, poco distante dalla piazza.

La sveglia del giorno dopo suona alle ore 6:00

... per poter arrivare con anticipo al momento della partenza prevista per le 8:00. Come team ufficiale il Team Suzuki parte tra i primi, e verrà poi seguito l’ordine di iscrizione dei partecipanti.

Ponti via! Prendiamo direzione Sud-Ovest, che non abbandoneremo ?no alla meta finale. La giornata è limpida e il caldo fortunatamente non eccessivo. Si attraversa subito il Ticino passando sulle 5 arcate dell’elegante ponte coperto della città per andare in direzione del grande fiume Po, che costeggeremo ?no a Pieve del Cairo seguendone gli argini per oltre 35 km. Brevi tratti di asfalto si alternano alle prime sterrate, strade agricole che collegano i campi alle provinciali locali. Il fondo è per lo più ghiaioso con alcuni brevi tratti di sabbia che danno l’impressione di procedere per pochi metri sulle uova.

Viaggiamo completamente immersi nella nebbia: che non è quella classica autunnale della Pianura Padana, ma quella fatta dalla polvere alzata dei dakariani che ci precedono!

Arriviamo intorno alle ore 11:00 a Monbaruzzo, comune di 1028 abitanti, che ci accoglie tra i suo vicoli con vista sui tetti rossi, ?no a piazza Marconi, sede del comune, dove è segnalato il nostro ristoro del pranzo.

Siamo circa un ventina di moto ma minuto dopo minuto ci raggiungono anche gli altri partecipanti ?no a riempire la piccola piazzetta. “Siete in anticipo, non c’è ancora nulla di pronto!” Ci dice l’oste, che poco dopo ritorna dandoci notizia che di lì a poco riuscirà a portarci qualcosa, con conseguente esaltazione generale.

Clima di divertimento e di collettività

Siamo tutti qui con lo stesso obiettivo e voglia di piccole avventure, con le nostre moto tassellate e la polvere che disegna la sagoma del casco sui visi. Ci sentiamo tutti allo stesso livello, dal pilota dakariano a chi sta facendo le prime esperienze in fuoristrada e nell’aria c’è da subito una frizzante spensieratezza.

Mangiamo, dribbliamo le moto parcheggiate per trovare una via d’uscita e si riparte! I prossimi km sono mozza?ato, davanti a noi si apre un orizzonte di docili colline con distese di vigneti a perdita d’occhio. Attraversiamo il paesaggio alternando strette stradine asfaltate e strade agricole, ?no a giungere sulle prime mulattiere di sasso e in?ne passando attraverso scorrevoli sottoboschi che ci accompagnano, dopo circa 220 km fatti, all’arrivo della prima a tappa a Cairo Montenotte, in Piazza della Vittoria verso le ore 17:30.

Secondo e ultimo giorno di viaggio

Lasciamo Cairo percorrendo i primi km su una veloce statale che ci porterà tra i tornanti di un piccola provinciale asfaltata. Siamo in mezzo ad un bosco, e curva dopo curva saliamo sempre più in quota arrivando al Colle del Melogno a circa 1000 m di quota. Lì ci aspettano una serie di divertentissime mulattiere che prima ci portano qualche metro più in alto per poi svolgersi in discesa ?no al primo paese sottostante.

Passando per mulattiere scorrevoli e tornanti asfaltati arriviamo al primo ristoro a Zuccarello, uno stretto borgo medievale risalente al 1248 e che oggi conta 277 abitanti.

Proseguiamo ripartendo subito con una mulattiera molto smossa che ci accompagna per qualche km. A seguire il programma rimane il medesimo, mulattiere e sottoboschi a non finire alternati a strade asfaltate che salgono e scendono dai rilievi appenninici. Sempre in compagnia della nostra V-Strom 800 che al netto di una predisposizione di compromesso, spostata verso i percorsi asfaltati, ha saputo distinguersi anche in fuoristrada: il bilanciamento ciclistico e la fluidità del propulsore sono state le sue armi migliori tra pietre e facili mulattiere e solo aumentando il ritmo si sente il bisogno di un po' più di sostegno da parte delle sospensioni.

Arriviamo al secondo ristoro al santuario dei Santissimi Cosma e Damiano a 1070m s.l.m. e siamo letteralmente in mezzo alle nuvole. Mangiamo qualcosa e ripartiamo: ancora mulattiere e panorami montani ?no a che, a pochi km dall’arrivo, dietro a un tornante si apre l’orizzonte piatto del mare e la vista di Sanremo dall’alto. Percorriamo gli ultimi tornanti che ci introducono alla città, ci svincoliamo dal traffico e passiamo sotto l’arco di arrivo situato sul molo in corso Salvo D’acquisto. Siamo arrivati.

SFIDE IN AMICIZIA

Un’edizione davvero equilibrata: tratti di asfalto, borghi storici, ristori, percorsi scorrevoli e mulattiere più impegnative che hanno saputo far divertire l’endurista Doc e s?dato i meno esperti.

Se è vero che i paesaggi e le strade che percorriamo ci cambiano, probabilmente un viaggio così ha lasciato un piccolo segno in tutti i suoi partecipanti. D’altronde l’adventouring è questo: una costante ricerca di situazioni, strade e paesaggi ignoti in grado di stimolare le proprie percezioni e di lasciarti un ricordo, un pensiero, una s?da o un amicizia.

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