Rewind, Cagiva Prima 50: il piccolo mito

Rewind, Cagiva Prima 50: il piccolo mito

Un ciclomotore? No, una vera e propria moto per i quattordicenni, con generose dimensioni e soluzioni tecniche di qualità nata sull'onda del successo della celebre 125

Redazione - @InMoto_it

10.12.2021 15:09

ECCELLE NELLA TENUTA E NELLA FRENATA

Cagiva Prima 50, il piccolo mito FOTO

Cagiva Prima 50, il piccolo mito FOTO

La proposta in scala della Mito 135, prodotta dal 1992, aveva un'impostazione prettamente da pista, ma si adattava anche a coloro che vogliono semplicemente andare a passeggio. Il cinquantino stradale di Cagiva presentava dimensioni generose e piena di soluzioni tecniche di qualità, e nonostante fosse classificato come ciclomotore si trattava di un modello adatto ai giovani motociclisti

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Il cinquanta sportivo Cagiva risulta sotto tutti i punti di vista una moto d'impostazione estremamente racing, con il pilota raccolto con le gambe piuttosto chiuse e con le braccia distese ad impugnare il semimanubrio particolarmente basso. Queste sono appunto le caratteristiche di una moto da pista che richiede una guida fatta di spostamenti veloci durante i cambi di direzione. Nonostante queste caratteristiche che piacciono tanto ai giovanissimi, il Prima si è dimostrato un mezzo in grado di condurre "un'esistenza normale", quindi adatto ad andare a scuola e a passeggio in tutta tranquillità. Un'impostazione così sportiveggiante non lascia molto spazio ai particolarmente dotati fisicamente, il finto serbatoio e la parte centrale del telaio sono comunque poco ingombranti e permettono alle ginocchia di stare all'interno della carenatura. Le sospensioni piuttosto dure, sono tarate in modo da garantire una discreta tenuta di strada, compromettendo un po' il comfort che comunque si mantiene su valori accettabili.

La tenuta di strada è ottima, anzi quasi inusuale per un cinquanta, infatti se di solito si lesina sulla qualità dei pneumatici per contenere i costi, in questo caso invece sono montati degli affidabili Pirelli MT 75. L'impianto frenante come spesso avviene su questi ciclomotori iperevoluti, svolge il proprio compito senza nessuna difficoltà, garantendo spazi d'arresto veramente contenuti grazie ad un generoso dimensionamento dei dischi ben serviti dalle relative pinze. L'obbligo di montare il cambio a tre marce limita sicuramente le doti di ripresa e di utilizzo del propulsore Cagiva, che altrimenti vanterebbe una miglior progressione dopo ogni cambiata. Le prestazioni limitate dal codice non compromettono comunque la possibilità di divertirsi e di godersi le doti del Prima. La frizione è morbida e modulabile mentre il cambio, soprattutto nella "scalate", si indurisce impedendo un'azione omogenea ed efficace.

REWIND, CAGIVA MITO 125 '90: SEMPLICEMENTE... MITICA!

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