Honda NR 750: 30 anni fa la moto che stregò Tamburini

Honda NR 750: 30 anni fa la moto che stregò Tamburini

Svelata come concept nel 1989 fu al Salone di Ginevra del 1991 che la Casa dell’Ala tolse i veli definitivamente ad una delle moto più coraggiose e raffinate di tutti i tempi

25.10.2021 14:35

Quando vennero tolti i veli era il 3 ottobre 1992. Sono passati poco più di 30 anni da quel giorno. Al Salone di Ginevra del 1991 Honda presentò in veste definitiva una delle moto simbolo della sua storia, ma soprattutto della sua capacità tecnologica: la NR 750 Oval Piston.
Venne svelata come concept nel 1989 per poi debuttare sul mercato, seppure in piccola serie, nel 1992. La Honda NR 750 è stata un'autentica bomba lanciata dalla casa di Tokyo sul mercato del periodo. Dalla sua, oltre che linee futuristiche, anche tanti spunti tecnici e di design. Caratteristiche che ancora oggi ne fanno una delle moto più ammirate di sempre.

UN MOSTRO NEL MOTORE

I meriti? Beh, in primo luogo il motore: un V4 dotato dell'innovativa soluzione dei pistoni ovali, un autentico "mostro" (nel senso letterario del termine) tecnologico che ancora oggi suscita l'ammirazione di tanti riguardo la capacità tecnologica di Honda applicata al motore 4T. Il lavoro svolto dagli ingegneri di Tokyo incentrato sul controllo delle dilatazioni dei pistoni, con quel disegno così inusuale, fu (ed è ancora oggi riconosciuto) un notevole sfoggio di tecnica.

Una soluzione che ripescava quanto messo in campo nelle corse a fine anni '70 con la NR 500 che, seppur con poca fortuna, gareggiò nella classe 500. Un tentativo di Honda di contrapporre la tecnologia del motore 4T allo strapotere crescente della più semplice e prestazionale unità a 2T.

I pistoni ovali portavano in dote doppie bielle in titanio per ognuno, testata 8 valvole per cilindro, iniezione elettronica. Di contro si aveva una notevole complessità meccanica, un basamento pesante ed ingombrante (223 erano i Kg dichiarati a secco), seppure la soluzione della bancata a V limitava (o almeno ci provava) i centimetri laterali. I dati di potenza massima dichiarati parlavano di 125 CV, anche se all'inizio il progetto ne prevedeva ben 160 CV (record di categoria al periodo)  poi passati a 140 CV dichiarati al momento della sua presentazione, successivamente scivolati ai 125 CV della versione definitiva. Sostanzialmente per un discorso di affidabilità per la complessa meccanica.

La moto entrò nel Guinness dei primati nel 1993, quando Loris Capirossi la guidò - debitamente alleggerita - sull'anello di Nardò, stabilendo diversi record fra cui il chilometro da fermo (con velocità d'uscita a 299,825 km/h) ed i 10 chilometri con partenza da fermo (media 283,551 km/h) e record di velocità di punta a 303 Km/h.

ESEMPIO DI STILE CHE STUPì IL "MAESTRO"

Le linee colpirono lo stesso Massimo Tamburini, indiscusso mestro del design, e che ne stimolarono ancora di più l'estro nelle scelte per la futura 916. Ma altri erano gli spunti che la NR 750 lanciava: lo scarico con uscita sotto al codone (soluzione da cui Tamburini venne stimolato per la sua Ducati 916 del 1994, lasciandone però i silenziatori ben in vista), carenatura in carbonio dalle linee pulite e dagli accoppiamenti eccellenti, forcellone monobraccio e telaio in alluminio in travi estruse ripresi dalla sorella VFR750R (RC30). In ultimo la strumentazione con elemento LCD olografico, con il display della velocità che proiettava le informazioni tramite specchio riflettore, in modo che si vedessero le cifre più vicine all'occhio del pilota a vantaggio della leggibilità. Non dimentichamo, infine, le ruote in magnesio e il parabrezza ricoperto da uno strato indurente al titanio dai riflessi ora violacei ora ambrati, oppure chicche estremamente gratificanti come la chiave di contatto realizzata in un cocktail di nichel, argento e fibra di carbonio.

Honda NR 750: è ancora la moto più tecnologica? FOTO

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Famosa per i suoi pistoni ovali e la testata da ben 32 valvole, la 750 di Tokyo uscita ad inizio degli anni '90 non brillava per le prestazioni assolute, ma vantava una meccanica ed una ciclistica ancora oggi invidiabile sotto diversi aspetti

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Insomma, al prezzo di 90 milioni di Lire del periodo, si aveva il massimo delle tecnica. Un concentrato di soluzioni che chissà...  oggi la porrebbero davanti a molte blasonate sportive? Al netto delle prestazioni del motore che, come detto, non furono certo esaltanti.

Video: le sportive Honda che hanno fatto la storia

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