Dalla AF1 Project del 1987 con forcellone monobraccio, passando per la RS Extrema del 1992 che fu base tecnica per i modelli successivi fino all'arrivo dell'era 4T con la RS4/RS

Aprilia 125: storia di una piccola regina

<p>Una storia lunga 33 anni? E&#39; quella della <strong>Aprilia 125</strong>, la sportiva ottavo di litro che dalla met&agrave; degli anni &#39;80 ad oggi, ha segnato l&#39;adolescenza di frotte di giovani motociclisti. Una storia ricca di successi, sia sportivi che commerciali con alti e bassi. Insomma, una pietra miliare nel motociclismo in senso assoluto, non solo relegato alle piccole cilindrate. La Aprilia 125, dalla AF1 alla pi&ugrave; recente RS a 4 tempi ha fatto compagnia, ha fatto sognare ed ha suscitato (e lo fa ancora oggi) le ammirazioni di tanti appassionati. Piccoli e grandi. Come una vera regina, seppure in piccola scala, riesce a fare.&nbsp;<br />
Ripercorriamo le tappe partendo dalla <strong>AF1 del 1987,</strong> quella che di fatto ha segnato la vera svolta tra le ottavo di litro di Noale, quando la <strong>Project 108</strong> si present&ograve; al mondo proponendo contenuti tecnici e di design decisamente innovativi per l&#39;epoca. Concludendo poi la carrellata con l&#39;ultima versione della Aprilia 125: la RS replica dotata di motore 4 Tempi.</p>

<p><strong>Allacciatevi il casco&nbsp;e... girate pagina!</strong></p>

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<h2>Aprilia AF1 Project 108 (1987)</h2>

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<p>La AF1 125 del 1987 era la risposta alle <strong>Gilera KZ e KK</strong>, prime ottavo di litro a proporre contenuti tecnici derivati dalle corse. La 125 veneta alzava l&#39;asticella presentandosi con un inedito forcellone monobraccio (brevetto <strong>Project 108 </strong>che diede poi il nome alla moto) che la distingueva dal resto della produzione mondiale. Beggio, patron Aprilia al periodo, sfid&ograve; il mondo con questa ottavo di litro accreditata di un motore <strong>Rotax 2T</strong> da 124,7 cc con valvola Rave parzializzatrice&nbsp;allo scarico e con cavalleria di 27 CV dichiarati. Dalla sua la AF1 vantava un<strong> telaio doppio trave perimetrale in acciaio</strong>, ruote da 16&quot; ed una velocit&agrave; massima di 159 Km/h.</p>

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<h2>Aprilia AF1 Replica (1988)</h2>

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<p>Nel 1988 alla AF1 Project si affianc&ograve; la &quot;Replica&quot;, la prima moto di serie a replicare (appunto) la livrea delle moto da GP. In particolare la Replica del 1988 proponeva la livrea della 250 GP portata in pista da <strong>Loris Reggiani</strong> e che trionf&ograve; nel 1987 a Misano. In pratica, al netto del doppio faro anteriore, &nbsp;era uguale alla versione base, con la sola differenza delle colorazioni della <strong>Squadra Corse</strong>. Presentava inoltre un coprisella per il posto del passeggero, un estrattore aria ai lati della carenatura ed un cupolino leggermente differente, oltre a due piccole prese anteriori.</p>

<p>Il motore venne aggiornato con un <strong>carburatore Dell&#39;Orto</strong> VHSB 34 (al posto del &quot;28&quot; della base) permettendo di arrivare a una potenza di<strong> 29&nbsp;CV a 10.250 giri</strong>.</p>

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<h2>Aprilia AF1 Sintesi 125 (1988)&nbsp;</h2>

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<p>A pochi mesi di distanza dalla Replica, ecco piombare sul mercato la<strong> AF1 Sintesi</strong>, l&#39;altra grande svolta per Aprilia in 125. Il nome, non venne scelto a caso: la Sintesi sintetizza (appunto) il know-how del periodo di casa Aprilia maturato nelle competizioni. Dalla sua una estetica che tagliava i ponti con il recente passato ed una dotazione tecnica da vera GP: telaio in travi estruse di alluminio, ruote da 17&quot;, forcella a steli rovesciati da 38 mm ed una impostazione di guida pi&ugrave; sportiva, seppure non eccessivamente. Il design delle ruote si ispirava alla <strong>Honda RC30</strong>, e regalavano alla 125 veneta una personalit&agrave; del tutto originale, oltre che azzeccata. Di questa versione non manc&ograve; anche la &quot;Replica&quot; che, a differenza del modello precedente, manteneva i valori della sorella, al netto della livrea derivata dalle corse.</p>

<p>Da &quot;corsa&quot; anche le prestazioni: il motore Rotax 123 al posto del 127 vede l&#39;adozione del contralbero e della nuova valvola<strong> RAVE 2</strong>. La potenza era di<strong> 29 CV a 10.500 giri</strong> per una velocit&agrave; max di 165&nbsp;km/h.</p>

<p>Nel 1989 arriv&ograve; un aggiornamento per la Sintesi, che vedeva il motore adottare la valvola parzializzatrice allo scarico ora di tipo elettronico. A livello estetico cambi&ograve; il frontale, pi&ugrave; aggressivo. In quell&#39;anno debutt&ograve; anche la versione &quot;Sport&quot; dedicata alle competizioni Sport Production.</p>

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<h2>AF1 125 Futura (1990)</h2>

<p>Ancora una svolta, seppure meno radicale della precedente serie Sintesi, arriv&ograve; con la<strong> Futura</strong>. La nuova 125 tagli&ograve; i ponti con il passato nel&nbsp;design, forse tra i pi&ugrave; riusciti per le 125 di Noale. Codone, carenatura, mostravano con orgoglio gli stilemi della moto da corsa. Faro trapezoidale, e due prese d&#39;aria ai lati della carena che portavano aria al motore.<strong> Rivisto il telaio</strong>, sempre in travi estruse ma con andamento rivisto (pi&ugrave; &quot;bombato&quot;) per dare maggiore rigidit&agrave; all&#39;avantreno. Un motore, sempre Rotax 123 con carburatore da 34mm, che spingeva la piccola Aprilia alla velocit&agrave; di <strong>170 Km/h:</strong> un vero micro bolide.</p>

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<p>Nel <strong>1991 la Futura</strong> vide aggiornamenti alla livrea, con nuove colorazioni, un rivisto codone (che spiccava per le due prese d&#39;aria poste sui fianchetti) un aggiornato&nbsp;forcellone per una nuova misura della gomma da &quot;140&quot;,&nbsp;forcella con steli da 40 mm ed il ritorno della Replica. A queste si affianc&ograve; la<strong> Sport Pro</strong> con carburatore da 28mm, per correre&nbsp;nel campionato&nbsp;SP,&nbsp;scarico con silenziatore dotato di cover in fibra di carbonio e mono posteriore completamente&nbsp;regolabile.</p>

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<h2>Aprilia RS 125 Extrema (1992)</h2>

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<p>Nel 1992 avvenne il salto. Un salto cos&igrave; netto che Aprilia abbandon&ograve; la gloriosa sigla <strong>AF1</strong> per puntare sulla pi&ugrave; &quot;corsaiola&quot; RS. <strong>La nuova 125</strong>, battezzata <strong>Extrema</strong> (codice GS), era un capolavoro di tecnica. Dal telaio, sempre doppio trave in alluminio, ma pressofuso e con costruzione&nbsp;a guscio sottile con nervature interne di rinforzo. <strong>La moto era tutta nuova</strong>, come sottolineato anche dal forcellone, non pi&ugrave; monobraccio, ma doppio braccio ad andamento a &quot;boomerang&quot; sul lato sinistro e con copertura da &quot;150&quot; al posto della &quot;140&quot; della Futura del &#39;91. Rivista la linea, ora davvero replica fedele delle moto da corsa di Noale, sempre pi&ugrave; protagoniste nel mondiale 250 e anche 125, Campione del Mondo con<strong> Alex Gramigni</strong> nel 1992.<strong> Il motore Rotax sfiorava i 34 CV.</strong> La Extrema rimane in produzione fino al 1994 e viene affiancata dalle versioni Replica e Sport Pro prodotte in colorazione <strong>&quot;Reggiani&quot;</strong> nel 1992 e 1993 e <strong>&quot;Chesterfield&quot;</strong> nel 1994 che celebra i trionfi nel Mondiale&nbsp;250 con <strong>Max Biaggi</strong>. Da questa base tecnica del 1992, si succedettero le varie versioni della RS 125 fino al 2014, anno di svolta per il motore con l&#39;adozione del 4T.</p>

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<h2>Aprilia RS 125 (1995)</h2>

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<p>Via il nome Extrema,&nbsp;resta la sigla RS. Al pari cambiano anche le linee con la moto che vede un frontale completamente rivisto nel 1995. <strong>Doppio faro poliellissoidale e profilo del cupolino tutto nuovo</strong>. Cambia anche il codone, con singola gemma inglobata nelle linee del profilato design e diverso anche il serbatoio. Il telaio resta quello della precedente Extrema. La RS 125 di quell&#39;anno era accreditata di una potenza, per il suo motore Rotax 122, di 34,5 CV.<strong> Fu l&#39;ultima 125 a potenza piena, dal 1996 entr&ograve; in vigore l&#39;obbligo per i 16enni di condurre moto di potenza non superiore ai 15 CV</strong>. Fu la mazzata per il settore delle ottavo di litro.</p>

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<h2>Aprilia RS 125 1998-2002</h2>

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<p>Pur con potenza di &quot;soli&quot; 15 CV la 125 Aprilia continuava a farsi desiderare. L&#39;appeal di questa moto rest&ograve; intatto, merito anche di nuove linee riprese dalla 250 del Motomondiale, con carenatura pi&ugrave; &quot;bombata&quot; e con il codone spiovente. La ciclistica non differiva molto dalle sorelle passate, al netto di nuovi cerchi a 5 razze.</p>

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<h2>Aprilia RS 125 (2003)</h2>

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<p>Rivista nelle linee, la <strong>RS 125</strong> prodotta dal <strong>2003 al 2013</strong> fu l&#39;ultima 125 della serie ad adottare il motore 2T. Carrozzeria tutta nuova e pi&ugrave; affilata e spigolosa, nuovi cerchi a razze sdoppiate, pinze ad attacco radiale, questa RS (come la serie precedente) &egrave; ancora una moto ricercata sul mercato dell&#39;usato, grazie al motore 2T ed alla possibilit&agrave; di poterlo ripotenziare una volta compiuti i 18 anni.</p>

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<h2>Aprilia RS4 125 (2014)</h2>

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<p>E&#39; la prima 125 sportiva di Noale ad adottare il <strong>motore 4T</strong>. Finita l&#39;era delle 2T, motorizzazione messa al bando dalle stringenti norme anti-inquinamento e dalla cavalleria ridotta che ne castrava il rendimento, si opta nel 2014 per un pi&ugrave; affidabile, e parco nelle emissioni, motore 4T, sempre da 15 CV. La moto resta fedele, unica nel panorama, al telaio doppio trave in alluminio, ora completamente nuovo. <strong>Un telaio da moto di cilindrata ben superiore e che, dopo oltre 15 anni manda in pensione il pur valido perimetrale pressofuso che debutt&ograve; nel 1992</strong>. Nuovo anche il forcellone, che perde per&ograve; qualcosa in fatto di design rispetto al predecessore. La<strong> RS4, poi diventata - nel 2016 - RS, &egrave; attualmente sul mercato nelle varie versioni, Standard e Replica con livrea ripresa dalla RS MotoGP</strong>.</p>

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Dalla AF1 Project del 1987 con forcellone monobraccio, passando per la RS Extrema del 1992 che fu base tecnica per i modelli successivi fino all'arrivo dell'era 4T con la RS4/RS


Aprilia 125: storia di una piccola regina FOTO

<p>Dalla AF1 Project del 1987 con forcellone monobraccio, passando per la RS Extrema del 1992 che fu base tecnica per i modelli successivi fino all&#39;arrivo dell&#39;era 4T con la RS4/RS&nbsp;</p>
