Se la vostra indole è “sportiva” e siete alla ricerca di un’esperienza di guida emozionante e dinamica che rompa con lo stile tradizionale, potreste aver messo l’occhio sulla Sportster S.
È spinta da un potente motore Revolution Max 1250T di ultima generazione, che su questa moto è capace di erogare 121 CV e 125 Nm di coppia.
Inoltre, il peso complessivo in ordine di marcia è di 228 kg, il che la rende una delle proposte più leggere della gamma H-D, e di conseguenza anche un interessante riferimento per chi non ama moto troppo pesanti ma che è comunque attratto dal prodotto made in Milwaukee.
Lato design, anche la Sportster S è caratterizzata dalle finiture in gloss black e matte black sul motore e sullo scarico. Troviamo poi un nuovo medaglione vintage sul serbatoio e opzioni di verniciatura premium, come ad esempio la Mystic Shift, che presenta un cangiante che va dal grigio scuro al viola, al blu e al quasi arancione alla luce del sole, conferendole un look unico. Infine, il serbatoio e la parte posteriore della moto mantengono una linea piatta, che unita al telaio tubolare richiama e onora l’eredità Sportster, mentre il sistema di scarico in acciaio inox spazzolato è montato in alto, richiamando ancora di più la sportività.
Per gestire la navigazione e l’elettronica, la Sportster S dispone di un display TFT a colori di 10 cm di diametro, che combina la forma classica con la modernità e consente di regolare le modalità di guida, abilitare la navigazione turn-by-turn e migliorare la sicurezza del pilota grazie al completissimo pacchetto “tech” che è installato anche su questa moto.
Saliti in sella, inizialmente ci si sente disorientati, in particolare per quanto riguarda la posizione delle pedane, decisamente troppo avanzate per chi è abituato alla posizione di guida classica. Di conseguenza, anche il manubrio lo troviamo distante dal busto del pilota, portandolo quindi a tenere le braccia totalmente distese e i piedi molto avanzati, con la necessità di piegare il busto in avanti per avere un controllo ottimale della guida. Nonostante una posizione in sella che potrebbe risultare poco intuitiva, tutti i comandi della moto si raggiungono senza problemi, è solo necessario prendere la giusta confidenza con la triangolazione sella-pedane-manubrio.
Una volta alla guida, troviamo un altro elemento con cui è necessario fare i conti, ovvero la ruota anteriore 160/70-R17”, che sicuramente conferisce stabilità, ma non facilita la piega: per scendere infatti bisogna agire bene sul manubrio e portare il proprio peso verso l’interno della curva.
La novità più importante per il 2025 su questa moto è un assetto totalmente rivisto delle sospensioni, infatti il monoammortizzatore, regolabile nel precarico, compressione e ritorno, vanta ora una corsa maggiorata del 60% passando da 50 a 81 mm, senza influire sull’altezza della sella. All’anteriore, invece, troviamo sempre la stessa forcella a steli rovesciati di 43 mm di diametro, anch’essa regolabile alla stessa maniera del mono, ma che è stata semplicemente ritarata per seguire il nuovo assetto del posteriore.
La sensazione è quella di comfort totale, ogni asperità è assorbita totalmente, sia alle basse che alle alte velocità, e la moto non si scompone mai, neanche se si va a forzare la frenata o se si entra in curva anche con andatura più decisa. La sensazione è che sia proprio grazie alle sospensioni che si riesce a “ricucire” il feeling con la moto, permettendo di adattarsi alla particolare posizione di guida e all’anteriore di 160.
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