Honda, il design raccontato dall'interno: ergonomia, metodo e stile

Honda, il design raccontato dall'interno: ergonomia, metodo e stile
Il Chief Designer Valerio Aiello svela la filosofia dietro la Transalp 2025: "Forme semplici e leggibili che, già dal primo sguardo, trasmettono facilità"

28.04.2025 14:31

Il design di quasi tutti i modelli Honda che vediamo in ciroclazione sono figli di una matita italiana: un bel vanto, no? Merito di Valerio Aiello, che dal 2001 lavora all'interno del colosso giapponese (con una breve parentesi nel Gruppo Piaggio, ma questa è un'altra storia). Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui a proposito dell'ultima Honda Transalp (di cui trovate il nostro test qui), e non solo. Perché Valerio è una di quelle persone che ha qualcosa da dire non solo nel suo ambito specifico.

Com’è lavorare con i giapponesi?  Ci sono tanti momenti di scontro oppure ascoltano la voce italiana? 

Per me è stata una grande opportunità, perché avendo una mentalità un po’ artistica, quasi caotica, lavorare in un'azienda meticolosa come Honda mi ha aiutato ad apprendere un metodo. I giapponesi sono prima di tutto molto rispettosi, è davvero difficile scontrarsi con loro. Hanno anche un modo diverso di dire no, di declinare una tua richiesta. Diciamo che ti spiegano nel dettaglio i motivi del no…Io mi trovo molto bene, ovviamente le difficoltà del nostro lavoro sono difficoltà che hanno un po’ tutte le grandi aziende, Honda in particolare produce milioni di veicoli all’anno, non può ragionare come un’azienda che ne produce anche solo qualche centinaia di migliaia. Ovviamente con gli anni ho imparato a conoscere il loro metodo di lavoro, a rispettarlo e questo mi rende più veloce ed efficiente in quello che devo fare. 

 

 

Secondo te, un buon designer deve sapere andare in moto?

Non saprei dire se è una regola, però secondo me sì. Perché se non conosci il prodotto che stai facendo, potresti finire per fare solo stile, a mio avviso uno dei problemi del design attuale. 

 

 

Parli delle moto o in generale?

In generale, anzi nel mondo delle auto ritrovo molto questa sorta di ignoranza progettuale. È importante invece conoscere quello che si sta progettando e soprattutto farlo nel modo giusto per quell’azienda specifica, perché quello che vale per Honda, non vale per KTM, Aprilia o altri marchi. 

 

Parliamo della Transalp 2025. I nuovi fari sono forse la novità principale; come mai questo cambiamento?

Quella della Transalp è stata una messa a punto leggera, sia a livello tecnico che stilistico, ma ora ha ciò che mancava. La trovo molto più equilibrata nella parte anteriore, sembra più sofisticata. Anche le grafiche in realtà, sebbene siano abbastanza simili a quelle vecchie, sono migliorate: il logo Transalp è più grande, molto più evidente, e le colorazioni sono più azzeccate. 

 

Cosa significa per te design?

Design sulla moto significa anche ergonomia, una delle parti che viene spesso sottovalutata quando si giudica una moto, ma il fatto che non ci siano spigoli che possano infastidire è molto importante. Se ci fai caso la Transalp rispetto alla concorrenza va proprio in una direzione opposta: mentre tutti esaltano spigoli, aggressività e anche complessità della forma, lei è molto semplice, di facile lettura, mette subito l’utilizzatore a suo agio. Attraverso lo stile e i colori noi esseri umani tendiamo inconsciamente a farci un'idea di ciò che vediamo, di come sarà una cosa, anche se non ce ne rendiamo conto. Siamo fatti così. Il lavoro di un designer è adeguare lo stile a quel concetto di moto. Per fare un esempio, se avessi lavorato a una moto sportiva avrei avuto un approccio completamente diverso. Nella Transalp inoltre c’era la volontà di richiamare il modello originale, che era una moto estremamente facile, trasversale. Un design molto aggressivo e spigoloso ti comunica una sportività estrema, che la Transalp non ha e non vuole avere. 

 

Quindi è un design funzionale?

Sì, perché le moto a differenza delle auto non hanno un interno e un esterno. Nelle auto per esempio lavori sulla forma esterna che di fatto è una scultura; poi c'è l'interno che ha regole e necessità diverse. Addirittura, i team di designer di interni ed esterni sono separati. Nella motocicletta invece stai lavorando su un mezzo che viene cavalcato dal pilota, sei continuamente tra esterno e interno, non c’è distinzione. Tutto ciò che è design è anche qualcosa che il pilota toccherà, e toccherà in maniera molto importante, con le gambe, con il sedere, con le mani. In Honda i tester sono estremamente attenti a questa cosa, in maniera quasi maniacale. Ed è anche per questo che tutte le volte che si guida una Honda si dice “Sembra di guidarla da sempre”, proprio perché dietro c'è questo incredibile lavoro di rifinitura, da un punto di vista ergonomico. Il design poi influenza anche la dinamica della moto: i tester ti chiedono piccoli cambiamenti per migliorare i movimenti della moto per via dell’aerodinamica. Le forme della moto influenzano l'handling.

Test Honda XL750 Transalp 2025, affila gli artigli

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Con poche ma indovinate modifiche, Honda ha sensibilmente migliorato la Transalp, la sua adventure di media cilindrata che in questi due anni ha già riscosso un grande successo. Nuovo faro, più originale, sospensioni più sostenute e qualche altra miglioria la rendono una moto ancora più desiderabile. Peccato le manchi ancora qualcosa per essere perfetta…Cosa? Scopritelo in questa video-prova!

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