Caro benzina: le cause e come difendersi dall'aumento dei prezzi

Caro benzina: le cause e come difendersi dall'aumento dei prezzi

I prezzi dei carburanti sono volati di nuovo alle stelle, e a meno di 1,9 euro/litro è difficile trovare la benzina per la moto. Cosa c'è dietro questi aumenti? E, soprattutto, come possiamo sopravvivere a questi rincari?

31.07.2023 11:26

2,553 euro per un litro di benzina, servito. È successo tra il 27 e il 28 luglio sull’A4 Venezia-Trieste, con il distributore che ha stabilito il triste primato di essere il più costoso d’Italia. Il dato è stato diffuso da Assoutenti, che ha elaborato la statistica quotidiana del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Il problema non c’è però solo sul servito e sulle autostrade. Anche le pompe bianche in modalità fai da te ormai viaggiano intorno a quota 1,9 euro/litro, e la tendenza sembrerebbe essere all’aumento.

Dal 1° agosto prezzi medi esposti

Martedì 1° agosto entrerà in vigore la misura decisa nel marzo scorso dal Governo, e tanto osteggiata dalle associazioni di benzinai: l’obbligo di esposizione di un cartello con i prezzi medi giornalieri dei carburanti, così come comunicati dal Mimit.

Il tentativo è di aiutarci a capire se ci stiamo recando presso una pompa di benzina allineata con il prezzo medio, più cara o più economica. E questo dovrebbe anche stimolare la concorrenza fra operatori, perché chi esporrà un prezzo al dettaglio sensibilmente superiore al prezzo medio si sentirà penalizzato agli occhi della clientela.

Funzionerà? Probabilmente no. Perché le cause degli aumenti non sembrerebbero risiedere nell’esosità dei benzinai. Sicuramente però ci darà un aiuto a orientarci.

Le cause degli aumenti

Assoutenti presentando la sua ricerca ha fatto notare che in due mesi il prezzo della benzina alla pompa è salito del 4,9%. E che il barile di Brent è a 84.75 euro. Vero. Il petrolio sta salendo perché le scorte degli Stati Uniti sarebbero molto ridotte al momento, cosa che riscalderà la domanda. E perché in Europa continuano a chiudere raffinerie. Però le colpe non sono tutte qui.


L'andamento del prezzo del Brent negli ultimi 10 anni

Andando a vedere il grafico dell’andamento delle quotazioni del greggio negli ultimi 10 anni, è palese che siamo in una fase di quotazioni elevate, ma anche che già in passato abbiamo avuto questi valori, e siamo sopravvissuti senza i prezzi odierni; tranne un periodo nel quale si superarono i 2 euro/litro.

Del resto, il prezzo del petrolio conta per una frazione piccola per un prodotto che ha nel suo prezzo di commercializzazione il 57% di tasse (fonte Unem).

E allora? Allora ci saranno sicuramente altri motivi, che vanno dalla chiusura delle raffinerie in Italia (e in Europa) alla catena della distribuzione. Una scarsa efficienza che si riverbera sui costi.

Sul numero di maggio 2022 di In Moto ci eravamo occupati proprio dell’argomento caro carburanti, intervistando un trader esperto, Salvatore Carollo. Lui aveva puntato il dito sulla chiusura delle raffinerie, che aveva dilapidato un grande patrimonio italiano.

Dagli anni Settanta la nostra capacità di raffinazione si è ridotta del 60%”, ci aveva detto, e aveva continuato: “oggi siamo costretti ad andare a comprare i prodotti finiti nelle bancarelle del mercato petrolifero internazionale. Mercati spot, dove ovviamente non c’è stabilità dei prezzi, e non troviamo neanche le qualità che vogliamo. I mercati spot sono i mercati fatti dalle raffinerie indipendenti del Mediterraneo e in giro per il mondo. Aziende che comprano petrolio, lo raffinano e poi lo immettono sul mercato dei prodotti finiti al prezzo del giorno. Si chiamano mercati spot perché fanno il prezzo del momento, del luogo, di quell’istante. Come al mercato rionale. Sono mercati che non hanno una continuità nei rifornimenti e nella disponibilità. Non danno sicurezza degli approvvigionamenti né di trovare sempre il prezzo migliore”.

Alla fine però resta il solito sospetto che in tanti, guardando il calendario, abbiano scoperto che siamo nel periodo delle ferie, quando le vacanze fanno salire la domanda di benzina e gasolio: un’ottima occasione per lucrare un po’ di più. Non è bello, ma a pensar male...

Come sopravvivere agli aumenti?

Non sono ovviamente molte le opzioni possibili, e la speranza è che il Governo vari nuovi provvedimenti emergenziali. Nel frattempo una buona scelta è installare sul proprio smartphone un’App che ci aiuti a individuare le pompe più economiche nelle nostre vicinanze. E magari anche a pianificare i rifornimenti durante un viaggio.

In questo modo si risparmiano facilmente anche 10 o più centesimi al litro. Vi sembra poco? Su 10 litri si parla di un euro. E se fate i conti di quanti litri mettete nell’arco dell’anno, viene fuori una cifra non disprezzabile sicuramente.

 

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