Name: Rapido
Brand: Etriko
SKU: rapido
Price: 6527 EUR

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        Il primo monopattino elettrico di MV Agusta &egrave; realt&agrave;. Si chiama Rapido, e arriva dopo la bici a zero emissioni AMO a rimpolpare la gamma e-mobility del marchio di Schiranna. Rapido, essendo un prodotto MV Agusta, oltre a essere elettrico sa per&ograve; essere anche prestazionale, seppur con due ruote pi&ugrave; piccole rispetto a una moto.  Monopattino tecnologico e avanzato Ispirato ai modelli Serie Oro del marchio, Rapido mostra una livrea nero-oro-rossa e impiega materiali avanzati e tecnologie di ultima generazione, come il telaio in lega di magnesio, le ruote "fat" tubeless da 10", i freni a disco idraulici e il motore 48 volt e 500 watt per una coppia fino a 24 Nm. Senza dimenticare i 50 km d'autonomia e una velocit&agrave; massima da 40 km/h, anche se in Europa &egrave; limitata per legge a 25 km/h. Rapido inoltre pu&ograve; affrontare salite fino a 14&deg;, e offre la scelta tra 4 modalit&agrave; di guida: Pedestrian, Eco, Comfort e Sport+. Come pannello di controllo e tachimetro, ecco il cruscotto LCD 4", collegabile allo smartphone attraverso l'app dedicata. Quanto costa MV Agusta Rapido Serie Oro &egrave; gi&agrave; disponibile alla vendita online, e successivamente si potr&agrave; acquistare anche nelle concessionarie del marchio. Il prezzo &egrave; di 999 euro, mentre fino a Natale, o fino ad esaurimento scorte, si potr&agrave; acquistare al prezzo promozionale di 849 euro. BONUS BICI E MONOPATTINI, CI RISIAMO: ECCO COME OTTENERLO       

Tecnologico e prestazionale, si ispira agli storici modelli Serie Oro del marchio varesino: vanta 50 km d'autonomia e costa 999 euro

MV Agusta, il primo monopattino elettrico si chiama Rapido

La tecnologia sulle moto avanza e non mancano sistemi per supportare al meglio i nuovi modelli in listino, modificandone carattere e resa laddove lo riteniamo necessario. Abbiamo approfittato di una BMW R 1250 GS per scoprire tutte le virtù del nuovo modulo elettronico Rapid Bike Smart

Centralina Rapid Bike Smart VIDEO

Si pu&ograve; intervenire sulle prestazioni di una moto moderna, altamente tecnologica e raffinata per renderle ancora pi&ugrave; vicine alle nostre esigenze e gusti?  Prendiamo ad esempio la BMW R1250 GS, considerata l&rsquo;eccellenza in ambito turistico. Che sia un prodotto sopraffino lo dimostrano, oltre all&#39;alto gradimento del mercato, i risultati nelle nostre prove e comparative come l&#39;Alpen Master e non lo scopriamo di certo oggi. Tuttavia a noi incontentabili malati di moto viene comunque voglia di intervenire per &ldquo;migliorare&rdquo; in qualche modo ci&ograve; che &egrave; gi&agrave; superlativo di fabbrica per renderlo pi&ugrave; vicino a quello che sentiamo come un&rsquo;esigenza. E non &egrave; detto che questa coincida necessariamente con un incremento della prestazione massima, specie se il nostro utilizzo &egrave; di tipo turistico. Cerchiamo magari una risposta pi&ugrave; pronta e ancora pi&ugrave; coppia ai bassi giri. Ma dove intervenire senza stravolgere nulla, mantenere l&#39;affidabilit&agrave; e tutte le altre qualit&agrave; della nostra moto? E ancora, senza dover spendere un capitale? Scopriamolo con questo asso nella manica, la centralina elettronica Rapid Bike Smart.    Una modifica &quot;plug-and-play&quot;  Solitamente il primo intervento che viene in mente riguarda l&rsquo;impianto di scarico. Perlopi&ugrave; lo modifichiamo per un appagamento, diciamo cos&igrave;, multi sensoriale. Ormai abbiamo capito che un tempo bastavano un bravo artigiano per fare uno scarico pi&ugrave; efficace di quello di serie e un buon meccanico per una messa a punto, ma oggi non &egrave; pi&ugrave; cos&igrave;. Gli impianti di primo equipaggiamento hanno necessariamente seguito la sofisticazione che ha riguardato tutta la moto che &egrave; sempre pi&ugrave; uno strumento finemente accordato. Cambiare lo scarico pu&ograve; portare a degli squilibri; specie nell&#39;ultimo decennio si &egrave; iniziato perci&ograve; a fare interventi &ldquo;correttivi&rdquo; grazie all&rsquo;elettronica utilizzando centraline con mappature dedicate. Oggi per&ograve; stiamo superando anche questa fase.    Siamo stati perci&ograve; alla Dimsport in provincia di Alessandria, specializzata nel tuning elettronico, per capirne di pi&ugrave;. Con il marchio Rapid Bike offre soluzioni all&#39;avanguardia per le due ruote ed ha recentemente introdotto un nuovo modulo chiamato Smart. Si tratta di un piccolo asso nella manica: compatto e facile da installare e occultare alla vista, pu&ograve; essere attivato e disattivato a piacere con cinque colpi di manetta a motore spento e quadro acceso. Una volta in funzione comunica con le sonde lambda della moto impartendo loro un diverso rapporto stechiometrico in relazione a giri ed apertura delle valvole a farfalla. &quot;Da vent&#39;anni proponiamo applicazioni per i boxer, ma con il 1250 ci siamo accorti di aver bisogno di un nuovo prodotto&quot; - ci spiega Valentino Damonte, responsabile prodotto di Rapid Bike. &quot;Le moto di questo livello hanno una tecnologia elevatissima, ma tutto &egrave; orientato alla soddisfazione dei requisiti ambientali pi&ugrave; che al miglior rendimento del motore. Abbiamo notato che intervenendo proprio in funzione del rendimento, il motore poteva girare ancora meglio e pi&ugrave; fluido. Ci siamo quindi concentrati nell&#39;esaltare la coppia ai bassi giri e rendere il boxer ancora pi&ugrave; pronto e reattivo&quot;.  PI&ugrave; BRIO AL BOXER    I tecnici Rapid Bike hanno sviluppato quindi una mappatura apposita per rendere, per cos&igrave; dire, il boxer 1250 meno sornione. Abbiamo avuto modo di provare il suo effetto tra i dolci saliscendi del Monferrato e possiamo confermare che la differenza non solo si misura al banco, ma si sente tra le mani. Il boxer sembra ancor pi&ugrave; rinvigorito e la prontezza &egrave; davvero notevole con tutt&#39;altro carattere. A mano a mano che si sale di giri la differenza si nota sempre meno ed era proprio questa l&#39;intenzione dei tecnici Rapid Bike: dare pi&ugrave; corposit&agrave; in quei regimi maggiormente sfruttati su strada. Ma non sarebbe Smart se non fosse personalizzabile: grazie al software per pc fornito gratuitamente &egrave; possibile realizzare anche una propria curva e trasferire i dati al proprio motore. Insomma possiamo disegnare la nostra mappatura, seppur agendo in modo limitato per non compromettere la funzionalit&agrave; del motore. A breve, inoltre, Rapid Bike rilascer&agrave; una nuova app scaricabile sul cellulare cos&igrave; non sar&agrave; neppure necessario collegare la centralina al pc, ma baster&agrave; sfruttare il collegamento bluetooth. A quel punto, oltre ad attivare e disattivare a piacimento, potremo decidere in qualsiasi momento quale mappatura utilizzare, se una di quelle preparate da Rapid Bike o quella che abbiamo personalizzato. Il modulo Rapid Bike Smart &egrave; gi&agrave; disponibile a partire da 350 euro, per informazioni: www.rapidbike.it.   

Le nostre moto sono sempre pi&ugrave; &ldquo;elettroniche&rdquo; ed ecco che con loro cambia anche il modo di personalizzarne le prestazioni. Siamo stati da Dimsport per conoscere la nuova centralina &nbsp;capace di cambiare carattere ad un sofisticato boxer BMW quando pi&ugrave; ci pare e piace

Rapid Bike Smart: l&#39;asso nella manica per cucirsi la moto addosso

        Zero Motorcycles torna a far parlare di s&eacute; con una iniziativa commerciale alquanto interessante. L&rsquo;azienda californiana, infatti, metter&agrave; a disposizione dei clienti che acquisteranno una Zero SR/F non ancora immatricolata un Rapid Charger in omaggio. Zero Motorcycles, accordo con Reneos per il riciclo batterie FINO AD ESURIMENTO SCORTE Da oggi, 1 febbraio, fino ad esaurimento scorte, tutti coloro che acquisteranno il piccolo gioiellino elettrico da 110 cv riceveranno un caricatore aggiuntivo che consentir&agrave; loro di aumentare la capacit&agrave; di ricarica a bordo fino a 12 kW per la versione della SR/F Premium e 9 kW per la versione standard. Se, infatti, il Rapid Charge System in dotazione consentiva gi&agrave; ottimi tempi di ricarica - 122 km a 6 kW (modello Premium) e 61 km/h a 3 kW (modello standard) -, grazie al Rapid Charger messo sul piatto da Zero Motorcycles si potranno effettivamente dimezzare i tempi di ricarica per la prima e consentire un rifornimento tre volte pi&ugrave; veloce per la seconda.  RICARICA IN MENO DI UN&rsquo;ORA Come fanno sapere dalla stessa Casa californiana, l&rsquo;accessorio Rapid Charger sar&agrave; in grado di promette maggiore flessibilit&agrave; ai motociclisti che vorrebbero intraprendere viaggi un po&rsquo; pi&ugrave; lunghi. Quando viene collegata a una presa di ricarica pubblica, infatti, come quelle che si trovano nelle stazioni di servizio autostradali, una Zero SR/F Premium dotata di Rapid Charger, potr&agrave; essere ricaricata dallo 0 al 95% in meno di un'ora. Un&rsquo;occasione d&rsquo;oro per tutti quei motociclisti che strizzano l&rsquo;occhio all&rsquo;elettrico e alla mobilit&agrave; su due ruote senza combustione.       

Disponibile fino ad esaurimento scorte, il dispositivo offerto dall&rsquo;Azienda californiana sar&agrave; in grado di aumentare la capacit&agrave; di ricarica fino a 12 kW per la versione Premium e 9 kW per la standard

Zero Motorcycles, Rapid Charger in omaggio con l’acquisto di una SR/F

        LS2 ha realizzato il casco Rapid Mini FF353J con un livello di protezione elevato per la testa dei bambini, sempre pi&ugrave; spesso passeggeri in sella alle moto o agli scooter. COME E&rsquo; FATTO - La calotta esterna &egrave; stampata in HPTT (High Pressure Thermoplastic Technology), materiale termoplastico leggero (gr 1250 &plusmn; 50) e molto resistente, una delle caratteristiche pi&ugrave; importanti di questo nuovo casco, che &egrave; in grado di assorbire l&rsquo;energia generata da un eventuale impatto. La calotta interna &egrave; realizzata in EPS a densit&agrave; differenziata. La visiera, dotata del sistema di sgancio rapido (Quick Release System), offre ottimale visibilit&agrave; ed ha trattamento antigraffio ed anti-UV, oltre ad essere stampata con speciali polimeri che la rendono particolarmente resistente agli urti. La tecnologia 3D Optically Correct la priva di distorsione ottica, per comfort e sicurezza. Come nella versione per adulti, Rapid Mini FF353J &egrave; predisposto per il Pinlock 70 Max Vision, il miglior sistema anti-appannamento disponibile al mondo. Le imbottiture interne - estraibili e lavabili - sono realizzate con tessuti in microfibra traspiranti ed anallergici. Il sistema di ventilazione &egrave; composto da una presa regolabile sulla mentoniera, due prese regolabili sulla parte superiore e un estrattore posteriore, che funge anche da spoiler stabilizzatore. Cinturino in metallo inforzato, con chiusura a sgancio rapido e regolazione micrometrica per sicurezza e comfort. E&rsquo; omologato secondo la normativa ECE 22.05 Taglie: S, M e L. Vasta la scelta della grafica, con tre versioni e cinque colorazioni, pensate anche per le bambine: Solid White, Matt Black e Black; Monster White Blue e Crazy Pop White Pink. Prezzo: &euro; 89,00 per la grafica Solid e &euro; 99,00 per le versioni Monster e Crazy Pop. Qui maggiori informazioni. &nbsp;       

Dal nuovo integrale Road Touring  nasce il Rapid Mini FF353J dedicato ai bambini per vivere le due ruote in sicurezza con il look di pap&agrave;

LS2 per i piccoli passeggeri

Rarissima e destinata ai collezionisti pi&ugrave; facoltosi, questa autentica leggenda della produzione motociclistica &egrave; stata battuta, durante un&#39;asta inglese, alla folle cifra di circa 490.000 euro

Vincent Rapide serie A, la super costosa

Rarissima e costosissima, questa moto &egrave; il sogno dei collezionisti pi&ugrave; facoltosi, ma perlopi&ugrave; &egrave; destinato a rimanere tale. Vediamo perch&eacute;...  DUE DISEGNI PER UN&rsquo;IDEA - Dal 1934, la Vincent produceva un monocilindrico da 500 cc. A questo proposito la leggenda narra che un giorno due disegni su carta lucida del monocilindrico finissero sovrapposti sulla scrivania del progettista Phil Irving, da l&igrave; l&rsquo;idea che su questa base si potesse progettare e costruire un grosso bicilindrico a V longitudinale di 47&deg; che si adattasse alle dime ed agli utensili allora in uso. Con la Rapide l&rsquo;obbiettivo dichiarato dal giovane Vincent era quello di costruire la migliore moto del mondo e, se il traguardo non fu conseguito con la versione A - che ebbe comunque un grosso impatto sul pubblico - pu&ograve; sicuramente dirsi raggiunto con la versione C del 1949.  LA PI&Ugrave; VELOCE - Gi&agrave; con la serie A, infatti, la Vincent Rapide acquis&igrave; il leggendario status di moto pi&ugrave; veloce del mondo e sia la stampa che il pubblico la insignirono di soprannomi quali &quot;la bestia ringhiante&quot; o &quot;l&#39;incubo dell&rsquo;idraulico&quot;. Se il primo sopranome ben si adatta al rombo del monumentale bicilindrico e alle sue prestazioni, il secondo &egrave; stato coniato a causa della quantit&agrave; di tubi dell&#39;olio esterni presenti sulla prima serie. Sicuramente la versione A &egrave; oggi il sogno, quasi sempre irraggiungibile, dei collezionisti pi&ugrave; facoltosi. Questa serie, infatti, &egrave; l&rsquo;unica realizzata nell&rsquo;anteguerra, e sebbene simile per filosofia e soluzioni, &egrave; in molte parti diversa rispetto alle serie successive realizzate da Vincent, sempre assieme al talentuoso progettista australiano Phil Irving.  QUASI 500.000 EURO - La Rapide A fu costruita in appena un&rsquo;ottantina di esemplari (tra le 76 e le 80 unit&agrave;), tra il 1936 e il 1938 (e vendute fino al 1940), e gi&agrave; questo fa di lei una merce alquanto rara. A ci&ograve; si deve aggiungere inoltre che di queste ottanta circa, non pi&ugrave; di venti siano attualmente integre, e forse solo sei in uso regolare. Per dare un&rsquo;idea di quanto sia ambito e ricercato questo modello, segnaliamo che qualche anno fa, nell&rsquo;ambito di un&rsquo;asta motociclistica inglese, una Rapide A del &rsquo;38 &egrave; stata battuta a circa 380.000 Sterline (all&rsquo;epoca oltre 490.000 Euro) nonostante la moto non circolasse da oltre due decenni.    PERFEZIONISMO, SI PAGA MA NON SEMPRE RIPAGA - Purtroppo, gi&agrave; all&rsquo;epoca della sua produzione, la Vincent pagava il suo perfezionismo: come l&rsquo;uso dell&rsquo;acciaio inox ovunque possibile e la ricerca della qualit&agrave; senza compromessi. A seguito di questo, il suo prezzo di vendita risultava altissimo, superiore di oltre il 50% rispetto ai modelli top di gamma della concorrenza. Il che implic&ograve; bassi numeri di vendita e la fine della produzione della gamma &ldquo;Rapide&rdquo; e &ldquo;Black Shadow&rdquo; gi&agrave; a met&agrave; degli anni &rsquo;50, ma ci&ograve; nonostante il mito della Vincent - ora come allora - &egrave; in grado di appassionare qualsiasi motociclista.  MECCANICA AFFASCINANTE - Il motore, naturalmente, domina la scena. I freni a tamburo sono quattro, due per ruota, e sono identici a quelli montati sulle serie successive. Le differenze principali riguardano, invece, la presenza del telaio, in quanto dalla serie &ldquo;B&rdquo; in poi il motore sar&agrave; presente come elemento stressato, e per il cambio separato, che su tutti gli altri modelli sar&agrave; invece in blocco. L&rsquo;inclinazione tra i cilindri qui &egrave; di 47&deg; anzich&eacute; 50&deg;, la catena della primaria &egrave; singola anzich&eacute; tripla e sono diverse pure le molle delle valvole e la frizione, oltre naturalmente ai carter e alle tubature dell&rsquo;olio. 

La Rapide A &egrave; la prima grossa bicilindrica del prestigioso marchio con un motore realizzato in proprio

HRD Vincent Rapide serie A: esclusiva e irraggiungibile

Abbiamo montato la centralina Rapid Bike Racing su una Honda Africa Twin: ecco il risultato al banco

Honda Africa Twin: prova centralina Rapid Bike

&Egrave; sempre un piacere tornare a visitare la Dimsport e confrontarsi con il team di RapidBike; &egrave; sempre un piacere trovare una squadra cos&igrave; competente e dinamica, innamorata del proprio lavoro. Si perch&eacute; nello stabilimento di Serralunga di Crea l&#39;aria che si respira &egrave; salubre, appassionata, sincera. Quindi, alla chiamata di Alessandro Spinoglio, non ho saputo resistere: &quot;Federico vieni a trovarci, ti racconto le novit&agrave; che abbiamo in serbo e ti faccio provare la centralina Rapid Bike Racing, la installiamo sulla tua moto&quot;.    QUALCHE PERPLESSITA&rsquo; - Ma la mia moto, vecchia, a carburatori, poco potente e molto sputazzante, non era adatta allo scopo. La scelta &egrave; quindi ricaduta sull&#39;Africa Twin dell&#39;amico e collega Andrea Manferdini: modello 2017, uscita dal concessionario gi&agrave; corredata da un impianto di scarico Termignoni completo. Sulle possibilit&agrave; di migliorare il rendimento di un motore non lontano da un&#39;elettrica perfezione, nutrivo in verit&agrave; qualche dubbio.  DUBBI SGRETOLATI - Ma i dubbi, cos&igrave; come le certezze, son fatti per essere sgretolati, specialmente attraverso le prove inconfutabili del banco prova e il tocco magico di Valentino Damonte che ha ottimizzato il rapporto stechiometrico a tutti i regimi di rotazione intervenendo sull&#39;anticipo e sull&#39;iniezione. Insomma: ha cambiato carattere alla maxienduro giapponese andando ad arricchire tutti quelle piccole incertezze presenti soprattutto ai bassi e ai medi regimi.&nbsp;La peculiarit&agrave; della centralina Rapid Bike Racing &egrave; proprio questa: avere un range di intervento ampissimo e puntuale: la calibrazione avviene punto per punto grazie allo sfruttamento del segnale della sonda Lambda originale, che viene rimodulato in maniera dinamica, e alla gestione del segnale dell&#39;albero motore.&nbsp;    SOLO CENTRALINA - Nonostante la possibilit&agrave; di montare numerosi accessori come il cambio elettronico, lo YouTune (che permette di intervenire in tempo reale sulle calibrazioni e disporre di un controllo di trazione regolabile, del launch Control, del limitatore di andatura e di gestire in modo ottimale il freno motore), abbiamo deciso di arricchire l&#39;Africa Twin attraverso la sola centralina, spostando per&ograve; il limitatore 500 giri pi&ugrave; in alto e diminuendo leggermente il freno motore per ottenere un comportamento dinamico ancora pi&ugrave; fluido, specialmente durante la guida rilassata. &nbsp;  PIU&rsquo; TUTTO - Il risultato &egrave; qui, sotto gli occhi; pi&ugrave; potenza, pi&ugrave; coppia, pi&ugrave; allungo.&nbsp;Se decidete di fare il passo, non preoccupatevi, non avrete bisogno di andare fino a Serralunga di Crea: la calibrazione di Valentino per la Honda CRF 1000L sar&agrave; a brevissimo disponibile sul sito e si potr&agrave; &nbsp;installare con semplici passaggi sulla vostra centralina &quot;Racing&quot;. Sempre nel caso che la funzione autoadattativa, altra peculiarit&agrave; delle centraline Rapid Bike, non sia sufficiente per voi...&nbsp;    NEXT STEP - Il prossimo passo sar&agrave; montare il cambio elettronico, in attesa del &quot;blipper&quot; a cella di carico che verr&agrave; presentato ad EICMA e potr&agrave; essere aggiunto insieme agli altri accessori della linea Rapid Bike: lo YouTune, il Bluetooth Adapter (per vedere in tempo reale sul proprio smartphone numerosi dati aggiuntivi come i giri motore, l&#39;apertura del gas, la mappa utilizzata, il cambio elettronico, l&#39;angolo di piega e il cronometro GPS), il &quot;My Tuning Bike, lo switch delle mappe e il limitatore pit-lane oltre all&#39;adattatore &quot;Adori&quot; per riportare la moto in configurazione originale senza la necessit&agrave; di prendere in mano il cacciavite...  &nbsp; 

&nbsp;  In questa pillola vogliamo parlarvi della prototipazione rapida o stampa 3D, una tecnologia che dal giorno della sua &ldquo;invenzione&rdquo; ad oggi ha letteralmente rivoluzionato il mondo della progettazione e della industrializzazione e nei prossimi anni avr&agrave; ricadute tangibili anche nel mondo dell&rsquo;after market e della personalizzazione.  Un noto comico anni fa nei suoi spettacoli recitava pi&ugrave; o meno: &ldquo;Si fa il modello al computer, si prende una stampante 3D, polvere di metallo, raggio laser e il tuo pezzo &egrave; gi&agrave; pronto!&rdquo; In realt&agrave; le cose sono un tantino pi&ugrave; complesse, ma un fondo di verit&agrave; in questa boutade in effetti c&rsquo;&egrave;. Per costruire un oggetto al giorno d&rsquo;oggi si seguono due strade: per esemplari singoli o piccolissime serie in gergo si dice che lo si fa &ldquo;dal pieno&rdquo; ovvero si parte da un solido regolare, di metallo, di plastica, di legno e poi si ottiene la forma desiderata per asportazione di materiale, un processo lento che richiede macchinari costosi ma con pochi investimenti per attrezzature dedicate. Quando invece si pensa alla produzione di serie si realizzano i cosiddetti stampi: ovvero dei negativi della forma che si vuole ottenere, poi per deformazione plastica o per colata (o processi intermedi) si arriva al semilavorato. Servono pesanti investimenti in attrezzature dedicate, che vengono ammortizzati sui grandi numeri di produzione di particolari dal costo unitario ridotto.  Alcuni esempi nel nostro settore per chiarire meglio.&nbsp;Immaginiamo una piastra di sterzo: su una moto da corsa viene fatta per asportazione di truciolo partendo da un blocco di alluminio di alta qualit&agrave;, per una moto di produzione invece ci sar&agrave; uno stampo di fusione o di forgiatura e poi le lavorazioni meccaniche saranno ridotte al minimo (accoppiamento con gli steli forcella e cannotto di sterzo filetti delle viti di serraggio ecc). Altro esempio: una carena. Per un prototipo da corsa si realizza una forma in negativo su cui si stendono le pelli in vetroresina o fibra di carbonio, si lascia asciugare, si distacca il manufatto, lo si rifila e si operano le forature. Una moto di serie invece ha le carene in materiale plastico (ABS, polipropilene, Terblend, chi pi&ugrave; ne ha pi&ugrave; ne metta) che viene fuso e iniettato in stampi con finiture superficiali tirate a specchio che restituiscono il particolare finito, il processo dura pochi secondi, ma la realizzazione e la messa a punto richiede soldi e tempo.  Questo per fare capire che quando si deve realizzare uno stampo (di qualsiasi tipo si tratti) bisogna avere le idee chiare, una modifica in corso d&rsquo;opera richieder&agrave; tanti soldi e potenzialmente ritardi nell&rsquo;avvio di produzione, ecco quindi che la fase di progettazione deve essere a prova di bomba e richiede degli step di verifica intermedi, per non incorrere in costosi errori. Una volta si verificava la bont&agrave; del progetto realizzando modelli con tecnologie pi&ugrave; o meno artigianali, ma adesso c&rsquo;&egrave; la prototipazione rapida. Questi prototipi rapidi anni fa oltre ad essere costosi, erano delicatissimi e senza nessuna valenza funzionale, la finitura superficiale era molto grezza, le tolleranze dimensionali approssimate, servivano unicamente all&rsquo;occhio esperto degli addetti ai lavori, che potevano &ldquo;toccare con mano&rdquo; il progetto, valutare le forme, la resa estetica, la capacit&agrave; di accoppiarsi con altri particolari, insomma potevano decidere se dare il benestare al progetto e partire con gli investimenti. Niente di particolarmente interessante per l&rsquo;utente finale. Ma la tecnologia avanza, e avanza ad un ritmo impressionante, adesso ci sono macchine per la prototipazione sempre pi&ugrave; complesse, si sono evoluti i materiali ed i risultati che si possono ottenere lasciano veramente senza fiato.  Fatto salvo il concetto di base, ovvero una stampante molto simile ad una comune a getto di inchiostro che passata dopo passata deposita un sottilissimo strato di materiale che poi un raggio laser sinterizza, oggi un prototipo rapido pu&ograve; arrivare ad una consistenza pari a quella di un manufatto ottenuto da stampo e questo vale sia per oggetti in plastica che per oggetti metallici. Si perch&eacute; la prototipazione &egrave; in grado di lavorare anche sulle polveri di metallo e si possono ottenere oggetti capaci di resistere ad altissime temperature e a forti sollecitazioni meccaniche, insomma funzionali al cento per cento. In F1 ad esempio ci sono addirittura particolari dei collettori del sistema turbocompressore realizzate in 3D printing con polveri di titanio sinterizzate, ma senza andare in campi cos&igrave; estremi basti pensare alla CRP un azienda emiliana che produce una gamma di moto elettriche (la &ldquo;Energica&rdquo;) con le carene realizzate in prototipazione rapida e a prezzi ormai abbordabili. Negli USA poi &egrave; stata presentata &quot;Strati&quot; un automobile basata su meccanica Renault Twizy con tutta la carrozzeria realizzata con la tecnologia Direct Digital Manufacturing (DDM).  Questo vuol dire che &egrave; solo questione di tempo prima che questa tecnologia diventi veramente disponibile per tutti, anche per i semplici appassionati di personalizzazione che potranno modificarsi profondamente i propri veicoli, con soluzioni uniche, fatte sui propri gusti. Forse un giorno invece di comprarci una carena da pista o le pedane regolabili acquisteremo solo un modello 3D che poi potremo modificarci sul nostro PC per poi inviarlo al nostro stampista 3D di fiducia per avere un prodotto veramente unico. Ancora una volta il futuro si annuncia ricco di sorprese! 

La prototipazione rapida, o stampa 3D, ha stravolto il modo di progettare e di industrializzare. E siamo solo all&#39;inizio...

Prototipazione rapida... l&#39;inizio della rivoluzione

Dimsport, azienda specializzata nella calibrazione motore, ha sviluppato un nuovo dispositivo per i suoi moduli aggiuntivi Rapid Bike dedicati alle 2 ruote: l&rsquo;adattatore Bluetooth Blue Bike. Grazie al nuovo accessorio qualsiasi centralina Rapid Bike, Evo e Racing (anche nella versione Exclusive), potr&agrave; essere interfacciata con uno smartphone: &egrave; sufficiente installare l&rsquo;applicazione RaceTime (www.racetimeapp.com), sviluppata da una giovane start-up italiana, per poter visualizzare in modalit&agrave; wireless i numerosi parametri motore gestiti dalle centraline Rapid Bike. Grazie alla App, si possono anche registrare i dati relativi ai giri in pista o ai viaggi in moto, incrociandoli con le informazioni provenienti dal GPS e dall&rsquo;accelerometro dello smartphone.  Una volta installato l&rsquo;adattatore sulla moto (un&rsquo;operazione semplice, assicura Dimsport, grazie alla connessione plug &amp; play) e scaricata l&rsquo;applicazione RaceTime, si pu&ograve; accedere in ogni momento a un pacchetto di informazioni utili per valutare e affinare il proprio stile di guida: giri motore, apertura del gas, mappa utilizzata, cambio elettronico, gestione della sonda lambda, angolo di piega oltre alle funzionalit&agrave; tipiche di un cronometro GPS.  Per chi ama andare in pista, con RaceTime &egrave; possibile scaricare la mappa di oltre 600 circuiti, in tutto il mondo, e con la versione Pro si pu&ograve; caricare su un account personale i dati relativi ai giri percorsi, analizzando metro per metro le traiettorie in modo da individuare eventuali errori e migliorare le proprie prestazioni. Tutti i dati vengono registrati in tempo reale e con la funzione Live Timing si possono monitorare i giri in pista direttamente dai box con qualsiasi PC o Tablet, esattamente come i migliori Racing Team professionistici.  Blue Bike e RaceTime puntano ad esaltare il concetto di &ldquo;personalizzazione&rdquo; che da sempre caratterizza le centraline aggiuntive Rapid Bike Evo e Rapid Bike Racing prodotte da Dimsport e distribuite in Italia in esclusiva da SGR &ndash; Societ&agrave; Generale Ricambi (www.sgr-it.com).  Prezzi: BlueBike:&nbsp; &euro; 110,00  RaceTime:&nbsp; &euro; 2,39 (Sistemi Android) 

L&#39;azienda specializzata nella calibrazione motore presenta BlueBike, il nuovo adattatore Bluetooth che consente di accedere alle informazioni in modalit&agrave; wireless.

Dimsport: centraline &ldquo;smart&rdquo; con Blue Bike

Dimsport, azienda specializzata nella calibrazione del motore e distribuita in Italia da SGR Societ&agrave; Generale Ricambi, ha realizzato la centralina aggiuntiva Rapid Bike Evo di Dimsport per Ducati Scrambler.  Ducati Scrambler equipaggiato con un motore Desmodue da 803cc (75 CV a 8.250 giri/minuto e una coppia massima di 68 Nm a partire da 5.750 giri/minuto) ha spinto molti preparatori a farne versioni special sempre pi&ugrave; accattivanti.  Dimsport ha sviluppato la sua centralina aggiuntiva Rapid Bike Evo per esaltare le prestazioni di Ducati Scrambler, soprattutto ai bassi e medi regimi.  Le centraline Rapid Bike sono facili da installare grazie ai cavi Plug&amp;Play e sono in grado di gestire la mappatura dell&rsquo;iniezione dei 2 cilindri in modo specifico, promettendo una risposta del gas molto pi&ugrave; reattiva. Alle basse aperture del gas (4%, 8% e 14%) le centraline Rapid Bike promettono una migliore fluidit&agrave; dell&rsquo;erogazione motore che riesce a estendersi fino a 1.000 rpm in pi&ugrave; con un guadagno di circa 5 CV.  Queste prestazioni migliorano la guidabilit&agrave; della moto, soprattutto nei percorsi misti, quelli pi&ugrave; congeniali allo Scrambler, ottimizzando anche il consumo di carburante. Le centraline aggiuntive Rapid Bike agiscono infatti in modo simultaneo sui parametri di iniezione e della sonda Lambda. La funzione auto-adattativa della centralina consente di aggiornare automaticamente la carburazione durante la guida nel caso vengano installati nuovi componenti, quali un filtro aria o uno scarico. La Casa costruttrice promette che saranno sufficienti poche centinaia di chilometri per far s&igrave; che la centralina adatti i suoi parametri alla nuova configurazione della moto.  Rapid Bike Evo per Ducati Scrambler &egrave; disponibile in 2 versioni: Evo normale al prezzo di &euro; 420,00 + IVA o Exclusive a &euro; 350,00 + IVA, un kit dedicato solo a questa moto e ottimizzato per un uso specifico.  

Dimsport, azienda specializzata nella calibrazione del motore, ha realizzato la centralina Rapid Bike Evo per Ducati Scrambler

Dimsport: centralina per Scrambler

Accossato si &egrave; laureato campione del mondo Moto 2 nel 2013 con il Team Pons e il pilota spagnolo Pol Espargar&ograve; che ha avuto come sponsor tecnico la Casa piemontese, che ha fornito i&nbsp; dischi e le pinze freno. L&rsquo;impegno di Accossato continua nel 2014 con la stessa forza puntando sulla&nbsp; tecnologia &laquo;Made in Italy&raquo;. Ecco le novit&agrave; e i team che le utilizzano.  Pompa freno PRS Evolution 19x17-18-19 con corpo realizzato in Ergal 7075 T6 ricavato dal pieno e pistone interno da 19 mm regolabile 19x17-19x18-19x19 con leva snodata antirottura (Team Caterham in Moto 2, piloti Herrin-Johann Zarco; team Kawasaki Mahi Racing India in SBK EVO, pilota Fabien Foret)  Comando frizione 1500N dotato di impugnatura ergonomica e interasse di 34 mm. La leva &egrave; snodata con sistema antirottura e regolazione nel senso della manopola (Team Caterham in Moto 2, piloti Herrin e Zarco)  Pinza posteriore radiale AGPZ08 con corpo in Ergal 7075 T6, 2 pistoni in titanio T6 autoventilati del diametro di 29,5 mm. Interasse 60 mm-Off-Set 20,5 mm (Team Caterham in Moto 2, piloti Herrin e Zarco; Team CarXpert, piloti Aegerter e Mulhauser)  Controllo Leva Remoto, realizzato in Ergal 7075 e rivestito di una guaina in Teflon, ha un braccio di regolazione leva regolabile (Team Caterham Moto 2, piloti Herrin e Zarco; Team Kawasaki Mahi Racing India in SBK EVO, pilota Fabien Foret)  Controllo Leva Remoto (Team CarXpert in Moto 2, piloti Aegerter e Mulhauser; Team BMW Motorrad Italia in SBK Evo, pilota Barrier; Team Kawasaki Grillini in SBK Evo, piloti Fabrizio e Morais)  Comando frizione 1400N dotato di impugnatura ergonomica e interasse di 34mm. La leva &egrave; snodata con sistema anti rottura e regolazione nel senso della manopola (Team CarXpert in Moto 2, piloti Aegerter e Mulhauser; Team Kawasaki Mahi Racing India in SBK Evo, pilota Foret; Team BMW Motorrad Italia in SBK Evo, pilota&nbsp;Barrier; Team Kawasaki Grillini in SBK Evo, piloti Fabrizio e Morais; Team Kawasaki Mahi Racing India in SuperSport, pilota&nbsp; Sofuoglu)  Comando Gas sgancio rapido capace di ridurre i tempi di sostituzione dello stesso permettendone la sostituzione con un altro uguale senza dover intervenire sul motore e senza dover fare nessuna regolazione dei cavi (Team CarXpert in Moto 2,&nbsp; piloti Aegerter e Mulhauser; Team RW in Moto 3, piloti De Roue e Ana Carrasco; Team Kawasaki Mahi Racing India in SBK Evo, pilota&nbsp;Foret; &nbsp;Team Kawasaki Mahi Racing India in SuperSport, pilota Sofuoglu)  Dischi freno anteriori e posteriori mod. DKS entrambi dotati di un diametro di 300 mm e uno spessore di 5,5 mm (Team CarXpert in Moto 2,&nbsp; piloti Aegerter e Mulhauser)  Pompa freno 16x18 con corpo in alluminio forgiato, pistone interno da 16 mm e leva snodata antirottura (Team RW in Moto 3, piloti De Roue e Ana Carrasco)  Pinze freno radiali monoblocco con corpo monoblocco in Ergal 7075 T6, 2 pistoni in titanio T6 autoventilati del diametro di 34 mm. Interasse 60 mm-Off-Set 20,5 mm (Team RW e Moto 3, piloti De Roue e Ana Carrasco)  Tubi freno in treccia aeronautica dotati di anima in fluoro polimero e di raccordi in acciaio inox, eliminano completamente l&rsquo;effetto &laquo;fading&raquo; (Team RW/Moto 3 piloti De Roue e Ana Carrasco; Team Barni Ducati e Team EAB Racing Ducati SuperStock, piloti Massei e&nbsp; Schacht)  Pinze freno monoblocco ricavate dal pieno con corpo Pinza in Ergal 7075 T6, 4 pistoni in titanio T6 autoventilati del diametro di 34 mm, interasse 108 mm-Off-Set 22,5 mm (Team Kawasaki Mahi Racing India in SBK Evo, pilota Foret)  Pastiglie Freno mescola ZXC resistenti alle alte temperature di utilizzo, promettono un coefficiente di attrito capace di mantenere costante la frenata evitando l&rsquo;effetto fading (Team Kawasaki Mahi Racing India in SBK Evo, pilota Foret)  Comando Gas Rapido realizzato in Ergal 7075 con ruota interna rapida da 47 mm (Team BMW Motorrad Italia, pilota Barrier)  Leva freno snodata, antirottura. Dotata di impugnatura ergonomica ha il controllo remoto integrato con guaina di regolazione in teflon (Team Kawasaki Mahi Racing India in SuperSport, pilota Sofuoglu)  Leva freno snodata, antirottura. Dotata di&rsquo;impugnatura ergonomica ha il controllo remoto integrato con guaina di regolazione in teflon (Team Barni Ducati e Team EAB Racing Ducati in SuperStock, piloti Massei e Schacht)  Leva frizione snodata, antirottura. Dotata d&rsquo;impugnatura ergonomica ha il controllo remoto integrato con guaina di regolazione in teflon (Team Barni Ducati e Team EAB Racing Ducati in SuperStock, piloti Massei e Schacht)  Tappo serbatoio a sgancio rapido (Team Barni Ducati e Team EAB Racing Ducati in SuperStock, piloti Massei e Schacht.              

Rapido

Prezzo Franco concessionario

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