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MV Agusta riparte, obiettivo: 25.000 moto

Nella sede storica di MV Agusta a Schiranna, tutto è pronto per il ritorno alla produzione dopo lo stop forzato per l’emergenza da Coronavirus lo scorso 26 marzo: controllo della temperatura all’ingresso per dipendenti, fornitori e visitatori; fornitura di dispositivi di protezione individuali quali mascherine e guanti; ottimizzazione delle linee produttive e degli spazi di lavoro per garantire il corretto distanziamento; regole e procedure esposte con chiarezza e comunicate a tutti i lavoratori e anche nuove modalità per la mensa, in accordo con il fornitore esterno, nel pieno rispetto di tutte le disposizioni vigenti.

MV Agusta, che nel frattempo ha anche donato un’attrezzatura all’ASST dei Sette Laghi di Varese per aumentare e velocizzare i tamponi e individuare il COVID-19, si è preparata per quella che sarà la “nuova normalità”, conseguenza della pandemia che induce a cambiare – almeno temporaneamente - il nostro modo di vivere e di lavorare.

I preparativi

Pensando al futuro, prima del lockdown totale i vertici di MV Agusta avevano già preso gli opportuni provvedimenti, per garantire la massima protezione ai dipendenti e instaurare una nuova cultura aziendale della sicurezza, riprogettando le procedure interne e le modalità di svolgimento del lavoro.

MV Agusta: si va avanti, ma con cautela

Con la chiusura totale, in MV Agusta si è approfittato del tempo a disposizione per effettuare una nuova sanificazione degli spazi e affinare ulteriormente i processi di lavoro.

Obiettivo: 25.000 moto l’anno

In questo periodo di lockdown, buona parte dei dipendenti amministrativi e commerciali di MV Agusta hanno continuato ad operare in modalità smartworking, mentre il magazzino ricambi è rimasto in piena attività per garantire il supporto ai clienti nel mondo intero.

Ora MV Agusta è pronta a riprendere la produzione a pieno regime ed è determinata ad attuare l’ambizioso piano quinquennale annunciato poco prima della scoppio della pandemia.

L’intenzione rimane quella di portare in pochi anni la produzione dalle attuali 5.000 unità l’anno ad oltre 25.000 grazie ad ingenti investimenti in produzione e ricerca, oltre che al lancio di nuovi modelli rivolti ad un pubblico più vasto e all’espansione della rete di concessionari nel mondo.

Un nuovo futuro

Questo non è il momento per essere timidi, dobbiamo abbracciare il cambiamento e concentrare tutte le forze nel costruire un nuovo futuro per il nostro settore e per questo territorio, mantenendo, e addirittura incrementando, i livelli occupazionali”, dichiara Timur Sardarov, CEO di MV Agusta.

Se è vero che dovremo fare i conti con una realtà completamente mutata in ogni aspetto della nostra società, non dobbiamo avere paura di credere nel nostro potenziale. Siamo pronti a raccogliere la sfida. Noi siamo ancora quelli che costruiscono le moto più belle e più veloci del mondo, e continueremo a farlo, forse in modo diverso, ma con lo stesso orgoglio e con la stessa determinazione.

"Stiamo già facendo gli investimenti necessari per entrare in nuovi mercati e conquistare nuovi segmenti, come stabilito dal nostro piano strategico. Il posizionamento di altissima gamma della nostra produzione tradizionale probabilmente risentirà meno della crisi rispetto ad altri settori, più ampi, meno stabili e meno flessibili.

“Le moto rappresentano inoltre per definizione la quintessenza della mobilità individuale. Sono simbolo di libertà ed una naturale, agile alternativa al trasporto di massa. Un aspetto da non sottovalutare in questi tempi difficili", conclude Timur Sardarov.

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