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Coronavirus, lava la moto al lavaggio pubblico: denunciato

Ancora troppi furbetti che violano il decreto anti coronavirus, anche se sono in molti a rispettare le regole e i dati sul traffico lo dimostrano. Ma tornando ai primi, qual è motivo più frequente? Trovarsi fuori casa senza una ragione valida. I controlli dei carabinieri e della polizia si fanno sempre più stringenti: chi viene beccato perché va a trovare un amico, chi in gruppo per fare sport al parco e chi, invece, rilascia autocertificazioni dubbiose e, dopo un accertamento, viene subito denunciato per false dichiarazioni a pubblico ufficiale.

E allora fioccano le multe.

Anche la moto diventa una scusa

Alcuni episodi strappano, inevitabilmente, un sorriso. Come quel ragazzo a Cairo Montenotte, paesino di 12mila abitanti in provincia di Savona, che ha violato le misure disposte dal Governo per contrastare il diffondersi del coronavirus andando a lavare la sua moto da cross. Il ventenne è stato, infatti, sorpreso e poi denunciato mentre si trovava in un lavaggio pubblico. È vero che la moto è come la fidanzata, necessita di cure e attenzioni, ma visti i tempi che corrono sarebbe meglio evitare i luoghi pubblici per un po’. E, per chi ne ha la possibilità, lavare la propria moto in giardino, o in cortile. Qualche soluzione si trova sempre e soprattutto si evitano multe e denunce.

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