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Itinerari in moto: tra i laghi del Piemonte

Non tanto quanto il “sacro” Po, che resta il “number one”, ma la Dora Baltea, nobile affluente, è più d’un semplice fiume. È l’imprinting di un territorio segnato da una trama di acque e campagne lavoratissime: il basso Canavese. Dove laghi e laghetti, anche minuscoli, popolano anarchicamente il paesaggio.

TRA LAGHI E CASTELLI

Dunque, se affrontando la bretella A4-A5 nel tratto d’avvicinamento tra Santhià e Ivrea, al km 5,700, vi capitasse di scorgere zone d’acqua con capanni e/o rampe di salto per lo sci nautico, non datevi pena. Si tratta di una rosa d’improbabili invasi ostaggi di pianura della Dora Baltea, per lo più cave private di pesca sportiva. Vanno dal PoseidonLake, un nome quasi da manga, al Primavera, all’Isola del Pescatore a tantissimi altri. Mantenere con fede la rotta. Dall’A5 usciamo perciò a Ivrea e alla prima rotonda giriamo sulla SP68 per Pavone Canavese. Ora sostituiremo per un po’ i laghi con i castelli. Quello di Pavone, originario addirittura del IX secolo, è diventato hotel chic con annesso ristorante. Economia-storia: 1 a 0. A 7 km, nel cuore medievale del vicinissimo capoluogo, il trecentesco castello Sabaudo d’Ivrea, simbolo cittadino con le sue rosse torri, è invece, purtroppo, in ristrutturazione perenne e la strada muore alle transenne. Storia-economia: palla al centro.

Usciamo da Ivrea per la SP78 e in appena 15 minuti di strada ancora un’antichissima fortezza: il castello di Masino, quasi uno chateau della Loira piazzato nel Canavese. La visita è a cura del FAI: comprende sale stupendamente arredate e il parco monumentale con labirinto. Sempre in tema, a 22 km da Ivrea (in realtà più agevole raggiungerlo da Cuorgnè, nell’ultima parte dell’itinerario) si veda l’elegantissimo castello ducale di Agliè, del XIII secolo, location dei serial tv “Elisa di Rivombrosa” (orario visite 8:30-18). Infine, non distante da Masino (16 km), ecco il castello di Roppolo già ospitante l’Enoteca regionale (con i macabri resti di un murato vivo nella cripta delle cantine), alto sul suo colle da dove occhieggia di lontano il vasto panorama addomesticato a vigneti del lago di Viverone. E così torniamo ai laghi. Il Viverone, formatosi in era quaternaria, è il più grande e godibile in zona (terzo del Piemonte). Sul suo versante occidentale contiene un antico villaggio palafitticolo patrimonio Unesco, risalente all’età del bronzo, con 5.000 pali conficcati nel fondale. Purtroppo invisibili. Ad uso turisti sono state però ricostruite un paio di palafitte intere lungo le sponde.