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Test, Suzuki DR-Z4SM: confidenza immediata, divertimento garantito

Quando Suzuki decise di interrompere l’importazione della DR-Z originale nel 2008, il mercato rimase spaccato: da una parte le enduro-motard specialistiche, sempre più estreme e complicate per chi voleva solo divertirsi; dall’altra le adventure, grandi, pesanti e comode per viaggiare ma poco adatte a chi cercava immediatezza. In mezzo, il nulla. È proprio quel vuoto che la DR-Z4SM viene a colmare, riprendendo ciò che ha reso celebre il modello originale e attualizzandolo alle esigenze di oggi.
Di seguito il test della DR-Z4SM, ma basta girare pagina alla fine per leggere le impressioni di guida sella alla DR-Z4S (qui invece il nostro Sottoesame della prova fatta tra le montagne dell'Oregon) e gustarvi la nostra video-prova.

Test, Suzuki DR-Z4SM: il ritorno di una filosofia semplice

La filosofia non è cambiata: una moto semplice, sincera, adatta a tutti, capace di accompagnarti in città, tra le curve di montagna e perfino su qualche pista motard senza mai mettere in difficoltà. Dal punto di vista estetico, Suzuki ha scelto di non stravolgere il design che ha reso iconico questo modello. Le linee restano semplici e funzionali, le plastiche ridotte al minimo. Le colorazioni disponibili per la versione motard sono due: bianco e azzurro. Non vuole stupire con effetti speciali, ma ha quel fascino un po’ “old school” che conquista chi ama la sostanza più della forma, pur con un design delle plastiche rivisto che dona un look accattivante e moderno, destinato a durare.

Il telaio in acciaio è robusto ma leggero. Le sospensioni hanno un assetto più basso rispetto alla sorella enduro, i cerchi sono da 17 pollici e la componentistica privilegia l’affidabilità. Niente elettronica superflua o complicata: solo ciò che serve per migliorare la guida senza snaturare la moto.

Test, Suzuki DR-Z4SM: motore rivisto, elettronica moderna

Il motore non impressiona con i numeri (38 CV dichiarati), ma su strada fa esattamente ciò che ci si aspetta: spinge bene ai bassi, è lineare nella progressione e non ha “buchi” che possano mettere in crisi i meno esperti. È stato aggiornato con nuove mappature e un traction control a tre livelli. Le mappe motore (A, B e C) permettono di scegliere tra una risposta aggressiva, una più equilibrata e una dolce, ideale per la pioggia o per chi è alle prime armi.

Compatto, affidabile e grintoso, il monocilindrico da 398 cc raffreddato a liquido della DR-Z è stato rivisto da cima a fondo per migliorare la coppia a tutti i regimi. L’obiettivo è un’erogazione pronta, piena e controllabile in ogni situazione, rispettando le normative Euro 5+, OBD II e i severi limiti acustici. Gran parte del merito va alle nuove doppie candele, che riducono i consumi, semplificano l’accensione, stabilizzano il minimo e rendono più efficiente la combustione. A completare il pacchetto c’è l’acceleratore elettronico ride-by-wire con iniezione Suzuki, che ottimizza la gestione del carburante.

Non mancano dettagli tecnici di alto livello: valvole di aspirazione e scarico in titanio e sodio per migliorare la combustione, nuova testa e profili camme per ridurre emissioni e potenziare l’erogazione ai medi e agli alti. Il nuovo design di pistone e basamento riduce le perdite meccaniche del 20%, rendendo il motore più brillante e reattivo. Anche lo scarico è stato riprogettato: catalizzatore a doppio stadio, doppio sensore ossigeno e silenziatore a doppia parete che abbassa la rumorosità, protegge dal calore e snellisce il profilo della moto.

La DR-Z adotta il pacchetto elettronico Suzuki Intelligent Ride System, sviluppato per assistere senza invadere. Un sistema che adatta il mezzo alle condizioni e allo stile di guida, semplificando il controllo e riducendo la fatica. L’idea è chiara: dare più confidenza, più sicurezza e sfruttare al meglio il potenziale della moto in ogni situazione.

La DR-Z4SM è la versione motard, pensata per l’asfalto e per il divertimento tra le curve. Rispetto alla sorella enduro DR-Z4S, ha sospensioni con escursione ridotta di 20 mm, altezza sella più contenuta e un feeling più piantato. I cerchi da 17 pollici calzano pneumatici stradali, il disco anteriore è maggiorato per garantire frenate più incisive e la corona posteriore con due denti in meno (41 invece di 43) allunga leggermente i rapporti, migliorando velocità e dolcezza nell’apertura del gas.

Test, Suzuki DR-Z4SM: divertimento e versatilità su strada

In sella, la DR-Z4SM trasmette subito confidenza. La triangolazione pedane-sella-manubrio è ben studiata, l’altezza contenuta consente di toccare facilmente a terra e le sospensioni assorbono buche e pavé senza mai dare sensazioni di precarietà. È una moto che perdona, ma che allo stesso tempo regala puro piacere di guida. In città è agilissima: sterzo ampio, baricentro basso, peso ridotto e una frizione a cavo alleggerita del 25% rispetto al passato, ora così morbida da non stancare mai.

Ma è sulle strade extraurbane e nei percorsi tortuosi che la DR-Z4SM rivela la sua vera anima. Con la mappa A l’erogazione diventa reattiva, perfetta per giocare tra le curve come in pista; la B è l’ideale per chi cerca equilibrio tra prestazioni e comfort, mentre la C è pensata per pioggia e neofiti. Il traction control con modalità “Gravel” permette di far scivolare leggermente il posteriore senza perdere il controllo, anche se su asfalto è un’opzione per piloti esperti.

Durante la prova, l’ex campione del mondo di supermotard Bernd Herm ci ha mostrato come sfruttare al meglio la DR-Z4SM nelle derapate controllate. Con la tecnica giusta, la DR-Z si è rivelata capace di emozioni e divertimento puri, proprio come una vera motard da pista. La potenza gestibile, il telaio stabile e l’ottimo bilanciamento la rendono perfetta anche per imparare queste tecniche in sicurezza.

Test, Suzuki DR-Z4SM: perdona ma sa emozionare

Pur con sospensioni a corsa ridotta, gestisce bene i fondi sconnessi: la usi ogni giorno per andare al lavoro, ma anche per il giro domenicale tra le curve, e non ti senti mai limitato. Puoi affrontare perfino facili strade bianche in configurazione motard. Il telaio comunica sempre bene e i freni Nissin, potenti e modulabili, danno sicurezza anche nelle staccate più aggressive.

Certo, non è perfetta. Il cambio a cinque marce oltre i 130 km/h fa “urlare” il motore, e l’assenza di protezione aerodinamica non aiuta nei lunghi tratti autostradali. Il serbatoio da 8,7 litri non regala autonomie record, ma è adeguato all’uso previsto. Più critico il prezzo: 9.700 euro, non poco per una moto che sulla carta potrebbe sembrare semplice, ma la componentistica è di livello (forcella Kayaba regolabile, freni Nissin, paramani e paramotore di serie) e la qualità costruttiva è fuori dal comune.

Test, Suzuki DR-Z4SM: conclusioni

In sintesi, la DR-Z4SM è la moto che riporta in vita un concetto atteso da tanti: quello della motard versatile, essenziale ma completa, capace di mettere a proprio agio chiunque. Una moto che puoi usare in città, sulle strade di montagna e perfino in pista, sempre con il sorriso. Non ti stanca, non ti mette paura e non ti chiede di essere un pilota professionista per divertirti: se lo sei, saprà comunque regalarti emozioni autentiche.

Gira pagina per leggere le impressioni in sella alla Suzuki DR-Z4S e la nostra video prova: