Home

Test

Special

Scooter

Green

Turismo

Accessori

Abbigliamento

InMoto

LISTINO

Ducati, Milicia: "Moto elettrica? Lavoriamo anche su altre soluzioni"

Il futuro elettrico di Ducati non arriverà subito, perché si nutrono ancora forti dubbi sulla sua efficacia e sul confronto con il carburante sintetico per la gestione di consumi ed emissioni. A confermarlo è stato Francesco Milicia, VP Global Sales e After Sales del Marchio, che ha parlato alla rivista inglese MCN.

Elettrico? Non ora

Le dichiarazioni di intenti sono importanti: “In Italia il mercato è leggermente cambiato, abbiamo molta concorrenza sul prezzo. Ma non vogliamo entrare in lotta con produttori economici. Dobbiamo proteggere il nostro Marchio. Attirare i clienti più giovani è importante. Anche per questo stiamo lavorando sull’elettrico, e inoltre facciamo parte di un gruppo che sta andando velocemente verso l’elettrificazione. Questa è una buona opportunità per la Ducati, ma non produrremo presto una moto elettrica”. 

Ducati, identità forte

Il focus è sull’identità del Marchio Ducati, un nome che punta sul piacere della guida, sull’essenza delle due ruote e sull’esperienza della velocità più che della mobilità quotidiana: “Pensiamo che per il tipo di modelli che produciamo ora, una moto elettrica non possa garantire il piacere, l’autonomia, la guidabilità che i clienti Ducati si aspettano. Di conseguenza stiamo anche esaminando attentamente altre soluzioni per emissioni più contenute, come il carburante sintetico. Altri marchi del nostro Gruppo, come Porsche, ci stanno pensando, ed è qualcosa che stiamo guardando a medio termine”.

Ripresa positiva con Streetfighter

Un commento anche sul particolarissimo 2020 che anche Ducati ha dovuto affrontare: “All’inizio pensavamo che forse la pandemia avrebbe colpito solo alcuni paesi, ma entro marzo 2020 abbiamo potuto vedere quanto fosse grave. In Italia abbiamo avuto il più alto tasso di mortalità in quella prima ondata, soprattutto al nord. Mi ricordo una riunione al venerdì pomeriggio nella quale si diceva che la fabbrica sarebbe stata chiusa entro il lunedì mattina seguente, con tutte le spedizioni bloccate proprio mentre ci stavamo preparando a distribuire lo Streetfighter. La nostra prima stima era stata posta su una perdita del 30% delle nostre vendite per l’anno, ma siamo rimasti colpiti positivamente dalla ripresa. E lo Streetfighter sta vendendo di più nel secondo anno rispetto al primo”.

Mercato moto: marzo riaccende l'ottimismo