La nuova Ducati XDiavel V4 è un enigma, un’esplosione di follia racchiusa in una veste affascinante.
Sfrontata nel suo essere Ducati, si fa apprezzare per le sue indubbie doti dinamiche. Piace per quello che è, per la sua essenza e il suo carattere. Un carattere che però, rispetto al passato, si mostra un po’ più scontato da un punto di vista estetico.
Inutile girarci intorno: il vecchio monobraccio, con la sua struttura a traliccio e la trasmissione finale a cinghia dentata, regalava qualcosa di più in termini di appeal. Quell’appeal da realizzazione quasi artigianale che – a volte, in modo spesso abusato – definisce il concetto di special di serie.
La tecnica però non fa sconti: i 168 CV del nuovo V4 richiedevano una trasmissione più robusta e meno esigente (benvenuta, quindi, la catena finale) in termini di manutenzione e sicurezza. Il nuovo telaio scatolato è coerente con il nuovo corso Ducati, che ha ormai soppiantato il vecchio traliccio. Ma forse - e sottolineo forse- in questo caso una eccezione poteva farsi per una moto fuori dagli schemi come la XDiavel.
Ducati XDiavel V4: altri approfondimenti
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