Per le aziende giapponesi, il Mondiale Endurance ricopre un ruolo particolarmente importante, perché per ragioni che si intuiscono facilmente, certifica che la moto, oltre che nelle performance, eccelle anche nell’affidabilità. E se conoscete un po’ le aziende giapponesi, sapete quanto l’affidabilità sia un parametro fondamentale, nella progettazione di una moto. Meglio un CV in meno che un tagliando in più, mettiamola così.
Suzuki GSX-R1000R: continuità e affidabilità, evoluzione senza rivoluzione
Ed è proprio durante una delle tappe più importanti del Mondiale Endurance che Suzuki ha tolto i veli alla sua superbike per eccellenza, la nuova GSX-R1000R, una moto che evolve nel segno della continuità. Niente rivoluzioni o trasformazioni tali da poterla definire una nuova moto, i tecnici si sono concentrati soprattutto sull’omologare il motore e sull’aggiornare l’elettronica secondo le indicazioni dei piloti. Piloti che, tra l’altro, stanno facendo molto bene proprio in questo Campionato.
Su come è fatta la moto e sulle modifiche che sono state apportate ne avevamo parlato tempo fa: quello che si può dire osservandola dal vivo è che, rispetto a quanto ci si possa aspettare, la Gixxer è una sportiva compatta, anche parlando di ingombro laterale, ma al tempo stesso è molto abitabile. I semimanubri non caricano eccessivamente i polsi, lasciando immaginare una moto piacevole da guidare anche su strada (in effetti, il video di presentazione è abbastanza esplicativo: metà strada, metà pista). Invece, un’occasione che Suzuki ha perso è quella di aggiornare la strumentazione: ok il contenimento dei costi, ma oggi come oggi anche le moto entry level di qualunque tipologia montano limpidi schermi TFT a colori, mentre la nuova Gixxer utilizza lo stesso schermo LCD a retroilluminazione negativa. Il prezzo non è ancora stato dichiarato, ma dovrebbe essere svelato a breve.