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Aprilia: c'è la fasatura variabile nel futuro della RSV4

Un brevetto del Gruppo Piaggio mostra un nuovo sistema di distribuzione a fasatura variabile, sviluppato per Aprilia e che andrà ad equipaggiare la futura versione del motore quattro cilindri a V della serie RSV4, una novità assoluta e il primo vero cambiamento profondo nella storia di questo motore dal debutto sulla prima superbike V4 di Noale. Piaggio non conferma nè smentisce queste informazioni, ma se verranno confermate che tipo di miglioramento vedremo nella futura supersportiva italiana?

Come è fatto?

Il VVT in oggetto è di tipo meccanico simile a quello che Suzuki utilizza sul suo 4-in-linea. L'utilizzo di un sistema che cambia l'angolo delle camme a un certo numero di giri grazie all'utilizzo di sfere e forza centrifuga è condiviso con la casa di Hamamatsu nel principio, ma sviluppato in maniera diversa per semplificare il meccanismo (sole 3 sfere per albero, contro le 12 di Suzuki) in modo da avere più affidabilità e un costo di produzione inferiore. Una scelta controcorrente rispetto alle versioni elettroniche di BMW, Kawasaki, Ducati e Yamaha che punta a semplificare il sistema e a renderlo sia più affidabile che più economico. 

In MotoGP i sistemi VVT elettronici sono proibiti dal regolamento, ma quelli meccanici sono accettati. In questo caso il sistema che Piaggio starebbe sviluppando non si sa se arriva da uno studio per le competizioni, ma sulla versione stradale potrebbe essere utilizzato principalmente per il contenimento delle emissioni e non per soli motivi prestazionali.

Una questione di emissioni

Con i nuovi regolamenti dell'Euro 5+ in arrivo a partire dal 2024, molti costruttori stanno mettendo le mani avanti per poter far rientrare nelle normative anche motori che sono stati realizzati diversi anni fa e che a fatica riuscirebbero a rientrare nei nuovi parametri per le emissioni nocive. Con il sistema a fasatura variabile, Aprilia ha più possibilità di "allungare la vita" del V4 e poter equipaggiare le moto di Noale con questo propulsore ancora per molti anni... almeno fino all'arrivo dell'Euro 6.

Come detto poco più su, non abbiamo dichiarazioni ufficiali e quindi possiamo attenerci solo a queste supposizioni, ma siamo sicuri che durante l'anno arriverà qualche parola (o una palese conferma) da parte del Gruppo Piaggio.

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