Batman: quanto costa la moto del cavaliere oscuro e che motore usa

L'incredibile veicolo dei film esiste davvero: ne sono stati costruiti sei. Ecco tutte le curiosità sul mezzo più iconico dell'universo DC

Dario Ballardini

26.03.2024 16:31

La realtà supera l’immaginazione: la moto di Batman esiste davvero. Pensavate che fosse tutto finto? Quel veicolo folle che compare nel secondo e nel terzo film della trilogia, “Il cavaliere oscuro” (2008) e “Il cavaliere oscuro - Il ritorno” (2012), non è un modellino né una ricostruzione al computer.

Incredibilmente basso, con due enormi ruote da auto Nascar larghe più di mezzo metro (508 mm), il pilota sdraiato in una posizione impossibile e nella parte anteriore cannoni da 40 mm, mitragliatrici calibro 50 e lanciarampini che spuntano minacciosi.

Non c’è nel primo film della serie, “Batman Begins” (2005), ma compare nel secondo, quando viene espulsa dalla Tumbler, l’auto di Batman, portandosi dietro tutta la parte sinistra della macchina. L’avete vista inseguire il Joker zigzagando nel traffico notturno di Gotham City, sparare, infilarsi in un centro commerciale sfiorando le vetrine, passare indenne sotto un TIR, cadere, saltare dalla rampa di un camion trasporto macchine, andare in testacoda.
Le scene più inverosimili sono state realizzate al computer, ma quelle più normali – si fa per dire – sono state girate realmente, perché il mostro funziona davvero.

Indice:

Moto di Batman: quanti esemplari sono stati realizzati e perché

Improbabile, inverosimile, invece ne sono stati allestiti diversi esemplari funzionanti e marcianti. Addirittura sei, un po’ perché in caso di guasto o incidente il tempo perso per la riparazione sarebbe stato costosissimo, tra attori e personale inattivo, attrezzature noleggiate, spazi pubblici concessi per un tempo limitatissimo; un po’ perché qualcuno di questi esemplari è stato spedito qua e là per essere esposto a scopo promozionale.

Com'è stata costruta la moto di Batman. "Ne fui sbalordito, ma pensavo dovevano essere fuori di testa"

Costruirla è stata un’avventura, perché la BatPod non è frutto del progetto di un ingegnere ma, della fantasia di due personaggi che di moto non capiscono niente.
Il regista Chris Nolan e lo scenografo Nathan Crowley hanno elaborato la loro visione senza preoccuparsi di come avrebbe potuto funzionare effettivamente.

Quello sarebbe stato un problema di Chris Corbould, il supervisore della squadra Effetti Speciali. Lo convocarono a Los Angeles e gli esposero l’idea. «Ne fui sbalordito – ricorda il poveretto – e rimasi lì in silenzio, ma pensavo che entrambi dovevano essere fuori di testa. Dove avrei messo il propulsore? E con quelle ruote massicce, sarebbe stato possibile sterzare? Non credo che Chris o Nathan avessero mai guidato una moto in vita loro, quindi erano completamente all’oscuro dei meccanismi necessari per far muovere quella cosa».

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