Più di una curva meritevole, tante strade pigre che sembrano pensate per la filosofia custom, tonnare abbandonate, torri, mulini. E sale; il bianco abbacinante del sale marino asciugato che accompagna ogni cambiata di marcia e domina il paesaggio della Costa Lilibea. Fascinoso scenario dove refoli di vento africano dolce e salmastro fanno ancora girare pigramente le ultime pale a vento della Riserva naturale delle saline di Trapani.
PER GODERNE LA VISTA DALL’ALTO, prima di attraversare la zona, si salgano i tornanti della SP31 per Erice (imbocco periferia est di Trapani, raggiungibile da Palermo con la A29+variante dir, in un’oretta e mezza di guida tranquilla). In cima, il borgo medievale è un gioiello fatto di mura megalitiche antiche di millenni, vicoli pavimentati a ciottoli, un castello normanno fortificato (Castello di Venere, del ‘200, chiuso il lunedì) e amplissimi panorami.
PER RIDISCENDERE, si prenda invece la comunale che plana verso il golfo di Bonagia, guidando di passione sui tornanti lungo i quali ogni anno si disputa un celebre trofeo automobilistico: la Cronoscalata di Monte Erice. Facendo attenzione ovviamente alle condizioni del fondo e del traffico. La salsesidine ha la brutta tendenza a rendere saponosi gli asfalti. Non serve arrivare fino all’innesto della SS187; da Valderice si continua faccia a mare sulla sinistra (SP20), in direzione di Bonagia e della sua storica tonnara, ormai ridotta ad archeologia industriale. Gli edifici sono stati infatti trasformati in albergo.