Home

Test

Special

Scooter

Green

Turismo

Accessori

Abbigliamento

InMoto

LISTINO

Prova Moto Morini Super Scrambler: i voti del #SottoEsame

Elettronica? No grazie! Con la Super Scrambler, Moto Morini va contro corrente, a caccia di quegli appassionati che preferiscono ancora un rapporto diretto e senza filtri con la meccanica. Veri e propri highlanders del motociclismo muscolare, pronti a rinunciare a traction control, riding mode, piattaforme inerziali e a tutti quei sistemi a cui oramai siamo abituati, per rimanere totalmente “padroni” incontrastati dell’azione di guida.
Un mezzo “analogico”, quindi, che punta forte su pochi ma fondamentali punti: artigianalità, equilibrio generale, componentistica premium; e su un bicilindrico sempre pronto a ringhiare forte tutte le volte che si spalanca il gas. Dolce come il canto di una sirena, o teppistica e irriverente, a deciderlo sei solamente tu. Ecco con quali voti ha superato il nostro #SottoEsame.

DESIGN

Il look non passa certo inosservato. Con quel “fatta a mano in Italia” orgogliosamente impresso sul serbatoio, che ne incrementa fascino e carattere, donandole esclusività. Le linee sono minimal e pulite, ma allo stesso tempo aggressive; classiche, senza cedere ai soliti cliché del segmento. Al centro della moto troneggia il motore, stretto in un abbraccio possente dal telaio a traliccio e dai meravigliosi collettori di scarico, che si intrecciano sinuosi fino al doppio terminale, che spara in alto. In sella alla Super Scrambler è davvero facile attirare sguardi ammirati. VOTO: 9

CONTENUTI TECNICI

Protagonista a bordo è sicuramente il bicilindrico CorsaCorta, quattro valvole, raffreddato a liquido. Un po’ di numeri: 1.187 centimetri cubi, 116 CV e 108 Nm di coppia massima. Un candelotto di dinamite pronto a esplodere lungo l’intero arco del contagiri, sebbene non difetti in quanto a trattabilità ed elasticità. I cilindri sono in blocco col basamento, la distribuzione è bialbero, e le teste sono in lega di alluminio con il 10% di silicio. Accanto a soluzioni classiche, quest’unità propone anche scelte tecniche originali, come la distribuzione con alberi a camme comandati da due catene in opposizione, mosse da un albero comune intermedio che attraversa la V dei cilindri. L’alesaggio di 107 mm ha permesso inoltre di sfruttare valvole sufficientemente grandi da consentire margine anche in allungo, dove in genere i bicilindrici soffrono un po’. Come già specificato, manca l’elettronica, ma convince il resto della componentistica: ottimo l’impianto frenante Brembo e di qualità le sospensioni. VOTO: 8