Home

Test

Special

Scooter

Green

Turismo

Accessori

Abbigliamento

InMoto

LISTINO

Prova Ducati Multistrada V4 S, i voti del #SottoEsame

Niente telaio a traliccio, niente monobraccio, niente adesivo Desmo sulla carena. Può ancora chiamarsi Ducati? Dopo averla provata sulle strade dove è stata concepita (Futa-Raticosa e dintorni), possiamo affermarlo con certezza: sì, dalla prima all’ultima vite. La nuova Multistrada V4 porta l’esperienza Ducati a un altro livello di potenza, facilità e sfruttabilità, ma basta poco per capire che, sotto quel mare di tecnologia, batte un cuore italiano al 100%. Ecco come se l’è cavata alla prova del nostro #SottoEsame.

DESIGN DUCATI MULTISTRADA V4 S

Non è facile ottenere una moto aggraziata quando l’obiettivo è una maxi-enduro, ma i designer Ducati si sono dimostrati capaci nel nascondere le goffaggini tipiche di moto così imponenti. Il risultato appaga l’occhio, perché i volumi e le masse sono tutti concentrati nella zona centrale, lasciando fuori dall’interasse solo la coda puntuta e il muso da stallone. Il 19 pollici davanti poi le dona un’aria ancora più altezzosa. VOTO 8

CONTENUTI TECNICI DUCATI MULTISTRADA V4 S

Prendete tutto il bagaglio tecnologico di un’azienda come Ducati (che arriva anche dall’esperienza in MotoGP), comprimetelo a forza dentro una maxi-enduro e avrete un’idea della Multistrada V4. Impossibile raccontare tutto in poche righe ma ci proviamo. Cuore del progetto naturalmente è il motore, di cui avevamo già ampiamente parlato. Il V4 Granturismo ha una cilindrata di 1.158 cc ed eroga 170 CV a 10.500 giri e 125 Nm. L’elettronica comprende qualunque genere di diavoleria. La piattaforma inerziale gestisce il funzionamento di ABS Cornering, Wheelie Control, controllo di trazione e Cornering Lights. Sulla S sono presenti anche l’assistenza alle partenze in salita e le sospensioni semi attive DSS che, per la prima volta, regolano in automatico anche il precarico del mono (autoleveling). Tutto si regola dalla nuova strumentazione TFT di 5 pollici (6,5 per la S). Dulcis in fundo: con la Multistrada V4, Ducati introduce il rivoluzionario sistema radar anteriore e posteriore, che permette l’utilizzo del Cruise Control Adattivo (ACC) e del Blind Spot Detection (BSD). Per quanto riguarda la ciclistica, c’è un inedito telaio monoscocca in alluminio, ruota anteriore di 19 pollici e forcellone bibraccio, capace di ospitare anche ruote a raggi. VOTO 10

ERGONOMIA E COMFORT DUCATI MULTISTRADA V4 S

Ducati giura di aver trascorso un sacco di ore studiando come migliorare ergonomia e protezione dall’aria, e noi gli crediamo. Basta sedersi per capirlo: la sella del pilota è perfetta, uno schiumato soffice e sostenuto allo stesso tempo, le gambe rimangono distese anche ai piloti più alti (ben più che sulla precedente Multistrada), la protezione dall’aria è eccellente perfino ad alte (issime) velocità e si regola con un dito. E poi ci sono gli ausili alla guida come il Blind Spot Detection (sullo spigolo dello specchietto) o il cruise adattivo, che migliorano parecchio la vita nei tratti più noiosi (oltre ad aumentare la sicurezza). Vibrazioni? Poche e solo sulle pedane (peraltro molto vicine tra loro, grazie al girovita da modella). VOTO 9

PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE

Centro di tutta l’esperienza Ducati Multistrada V4 S è il suo cuore. Come fa un propulsore progettato per correre in pista a essere così trattabile e gestibile alle basse andature? Magia dell’elettronica. È più dolce e pastoso che in passato ma allo stesso tempo è ancora più impetuoso e devastante quando messo alla frusta. C’è qualcosa di primitivo nella forza di questo 4 a V, che allo stesso è capace di trotterellare a zonzo per la città senza fare un plissé. È accompagnato da una ciclistica estremamente rassicurante. La posizione eretta e il manubrio largo aiutano a direzionare la moto come fosse una maxi-motard, che da parte sua è ben felice di lanciarsi in pieghe mirabolanti. Anche nello stretto. L’avantreno non è piantato a terra come su alcune concorrenti con i cerchi di 17 pollici (S 1000 XR in primis) ma a centro curva è comunque svelta e solida. Tutto viene costantemente monitorato da un’elettronica sopraffina, sempre al lavoro per dare al pilota risposte coerenti e naturali. Come se non ci fosse. VOTO 9

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

Il conto è piuttosto salato: si parte da 18.990 euro ma basta concedersi a qualche pacchetto accessorio per sfondare sonoramente il muro dei 20.000 euro (la S parte da 21.990 euro). D’altra parte, le Ducati non sono mai state moto a buon mercato e la nuova Multistrada V4 è la bandiera tecnologica dell’azienda. VOTO 7,5

CONCLUSIONI

Una rivoluzione tecnologica, quella della nuova Multi, ma che non ha stravolto i suoi valori fondamentali. È più potente, tecnologica e anche facile da gestire (potrebbe rubare clienti alla regina del mercato, la BMW R 1250 GS? Forse), ma rimane una maxi-enduro Ducati al 100%. Ottimo lavoro. VOTO FINALE 8,7

Nuova Ducati Monster: si avvicina il debutto