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Yamaha, prorogata la chiusura degli stabilimenti in Giappone

Già alla fine di aprile, Yamaha aveva annunciato la chiusura dal 18 al 22 maggio delle sue 46 sedi produttive in Giappone, che danno lavoro a ben 9.200 dipendenti. Questa decisione era seguita allo stop dal 1° al 19 maggio dello stabilimento principale di Itawa e di altre cinque sedi di grande importanza per la produzione dell’azienda. A quanto pare, le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria sono troppo rigide per permettere al mercato delle due ruote di risalire, anche in Europa e negli Usa, e il calo della domanda sta diventando sempre più difficile da sostenere. Stando così la situazione, Yamaha ha deciso di continuare a tenere chiuse per altri 10 giorni, dal 25 maggio al 5 giugno, alcune sedi operative relative alle moto, senza però specificare gli stabilimenti interessati.

Ulteriori chiusure

È impossibile fare previsioni, ma Yamaha guarda già al mese prossimo e aggiunge ulteriore chiusure rispetto a quelle già citate. Dall’8 al 12 giugno, quindi ancora cinque giorni, saracinesche abbassate per sedi, fabbriche e uffici del Giappone. A fare da eccezione a questo ennesimo stop temporaneo sono l’Hamamatsu Robotics Building e il Myakoda Building, ovvero due strutture che si occupano di robotica e si trovano a Kita Ward.

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