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LISTINO

Prezzi carburante, da Codacons ipotesi di 'possibile truffa'

Continua la guerra tra il Codacons e i prezzi del carburante in Italia. Il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, nei giorni scorsi aveva tuonato contro il caso particolare dei costi del carburante nel territorio italiano, che non corrispondevano al crollo del petrolio registrato a causa della pandemia. "E' incredibile che con le quotazioni del petrolio ai minimi storici e con un crollo record della domanda, alla quale non riesce a far fronte nemmeno il taglio della produzione deciso dall'Opec+, la benzina costi ancora 1,411 euro al litro ed il gasolio 1,306 euro. In questi mesi di grave emergenza, il prezzo dei carburanti è sceso troppo poco", aveva affermato Dona.

Ebbene, la vicenda si arricchisce di un nuovo capitolo, perché il Codacons vuole esporre denuncia ai petrolieri in tutte le Procure della Repubblica, con l'intenzione di aprire delle indagini sui listini dei carburanti in Italia "per verificare speculazioni e la possibile fattispecie di truffa aggravata".

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LE RAGIONI DEI CONSUMATORI

Lo stesso Codacons ha infatti osservato che nell'ultimo periodo le quotazioni internazionali del petrolio sono scese del 74 %, mentre nello stesso periodo il prezzo della benzina alla pompa è diminuita solamente dell'11%, mentre per il gasolio la riduzione è del -12,1 %. "Certamente - spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi - il peso delle tasse rallenta la discesa dei prezzi alla pompa, ma un tale squilibrio non è giustificabile. Il rischio è che i petrolieri, per recuperare i minori consumi di benzina e gasolio scesi del -75% ad aprile (fonte Up), mantengano elevati i listini al dettaglio, ipotesi che potrebbe configurare una truffa aggravata a danno dei consumatori".

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Il Codacons, inoltre, ha intenzione di diffidare il Mise "affinché ritiri autorizzazioni al commercio nei confronti degli operatori che speculano sui prezzi di benzina e gasolio in Italia".