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Aumento benzina: l’Italia occupa i primi posti in Europa

Torna nuovamente sul tavolo il dibattito sul tema benzina in Italia. Se, infatti, il carburante nelle pompe di rifornimento aveva toccato il minimo storico durante il maggio 2020 – anche a causa della pandemia da covid –, ecco che a distanza di nemmeno un anno ci troviamo nuovamente ad affrontare un aumento considerevole.

Stangata che purtroppo ricade sulle tasche degli automobilisti e dei motociclisti italiani, facendo aumentare un pieno di benzina di ben 6,50 euro rispetto lo stesso periodo dell’anno appena passato e proiettando l’Italia sul podio dei paesi più cari d’Europa sui prezzi del carburante.

Prezzi del carburante in aumento, i consumatori protestano

TERZI SU GASOLIO E QUINTI SU BENZINA

Stando ai dati forniti dalla Commissione europea, infatti, il nostro paese occuperebbe il terzo gradino del podio per quello che riguarda i prezzi del gasolio e la quinta posizione in classifica per i prezzi della benzina.

Anche Assoutenti – associazione consumatori specializzata nei trasporti e nel servizio pubblico – ha segnalato il problema stimando che, complice anche una tassazione estremamente elevata sui carburanti (64,5% di tasse su ogni litro di benzina e il 61% sul diesel), oggi gli automobilisti italiani pagherebbero il gasolio l’11,2% in più rispetto la media europea e l’8,9% in più la benzina.

RINCARI ANCHE PER I PRODOTTI CHE VIAGGIANO SU GOMMA

Oltre al danno, poi, anche la beffa. Infatti, se vengono considerati i prezzi dei carburanti al netto delle tasse, l’Italia risulterebbe agli ultimi posti della classifica europea: 20° posto (su 27 paesi) per il gasolio e 18° posto lato benzina.

Questi numeri dimostrano ancora una volta come gli italiani subiscano una tassazione abnorme sui carburanti, con Iva e accise che oggi pesano per il 64,5% sulla benzina e per il 61% sul diesel – ha dichiarato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Una pressione fiscale che non solo fa schizzare l’Italia ai primi posti in Europa per il caro-carburante, ma danneggia la collettività determinando rincari sia per i rifornimenti, sia per i prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti che viaggiano su gomma”.

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