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Honda Riding Assist 2.0, la moto che si guida da sola (o quasi)

Il progetto Honda Riding Assist 2.0 non è un vero e proprio sistema di guida autonoma piuttosto un incremento della sicurezza sulle due ruote. Presentato all’Automotive Engineering Exposition 2022 di Yokoama, è l’evoluzione del sistema che fu mostrato al CES di Las Vegas nel 2017.

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Come funziona

Se nel 2017 il sistema comprendeva solo la capacità di autobilanciamento attraverso sensori e servomotori capaci di correggere l’inclinazione e la posizione della ruota anteriore e una serie di sensori e telecamere per l’assistenza alla guida, quella attuale è appunto la versione 2.0 del Riding Assist di 5 anni fa. Realizzato a partire da una Honda Vultus (anziché da una NC750S come nella prima versione), ora il prototipo si configura come un mezzo sperimentale contro la possibilità di caduta, con il veicolo capace di restare in equilibrio sia in verticale che quando si è in curva a bassa velocità. L’inclinazione è corretta grazie ad un forcellone mobile rispetto all’asse di rotazione della moto.

Attraverso radar e telecamere poi (oltre all’aggiunta di tecnologia liDAR che crea una sorta di mappa in 3d attorno al veicolo), è possibile avere controlli automatici sui freni, acceleratore e sterzo, oltre che sulla postura del pilota attraverso la pressione esercitata su manopole e pedane. Honda ha inoltre già depositato numerosi brevetti sul recupero delle perdite di aderenza in curva tramite un controsterzo automatico.

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