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Cosa vuol dire essere "Suzukista"?

Nel nostro viaggio tra le comunità motociclistiche ci fermiamo al cospetto dei Suzukisti, che negli anni hanno sviluppato una discreta fedeltà per il marchio, soprattutto da metà anni '80 in poi, quando lo "stile" di Suzuki si è imposto internazionalmente grazie al successo della serie GSX-R, che all'uscita ha rappresentato una vera rivoluzione per il motociclismo. Oggi i "suzukisti" non sono solo sportivi, ma anche turistici e tranquilli, e hanno una serie di caratteristiche che non sempre ritroviamo negli appassionati di altri marchi.

Il "culto" del GSX-R e dei telai di Hamamatsu

Come detto poco sopra, con la nascita della prima serie GSX-R c'è stata una piccola rivoluzione nel mondo delle moto sportive, che hanno fatto un salto dal classico al moderno nel giro di poco meno di un anno. In tantissimi casi, gli acquirenti di questo modello hanno continuato a comprare moto della stessa serie perchè semplicemente ha rappresentato il non-plus-ultra della sportività stradale per almeno 10 anni, altri sono andati anche oltre e non hanno mai abbandonato la "Gixxer" negli anni '90 e '00, nemmeno ora che non è più il riferimento della categoria.

Quello che rende questa sportiva unica è un equilibrio telaistico che ha stregato tantissimi appassionati, e continua ad essere così anche a 40 anni dalla prima presentazione. La capacità dei tecnici di Hamamatsu di realizzare telai di altissimo livello è ormai indubbia, e pure nelle moto stradali e turistiche è difficile trovare una Suzuki che non sia ottimamente equilibrata, con telai elastici e rigidi al punto giusto per svolgere lo scopo a cui sono designati. Non ne sbagliano uno, e il Suzukista ormai lo sa che la sua prossima Suzuki avrà un equilibrio generale all'altezza delle sue aspettative, qualsiasi cosa voglia farci con quella moto.

Understatement ma con orgoglio

I Suzukisti non sbandierano la propria fedeltà al marchio ovunque, benchè si incontrino spesso fra di loro in raduni e in eventi. Hanno l'orgoglio di chi difende il marchio in ogni circostanza, ma non esterna troppo la sua appartenenza quando si trova in compagnia di appassionati di altri marchi. Spesso si lancia in discussioni con chi fa la voce più grossa (soprattutto in ambito sportivo, quando ha a che fare con Ducatisti e Yamahisti, soprattutto), ma con compostezza e senza arrivare ad alzare troppo la voce. Il Suzukista sa quali sono i punti forti delle sue scelte ma non gli piace imporsi sugli altri, piuttosto invita a provare cosa significa avere un telaio Suzuki sotto il sedere per capire meglio. 

Ultimamente il seguace della S ha un rapporto un po' burrascoso con il suo marchio preferito. Sono diversi anni che Suzuki è la meno tecnologica e arriva sempre un po' in ritardo rispetto alle altre tre sorelle giapponesi. In questo contesto di competizione Suzuki ha sempre avuto un ruolo di innovatore e l'appassionato soffre un po' questa leggera arretratezza del brand nel panorama internazionale. Chissà se con la GSX-R 1000 2022 tornerà l'orgoglio vero del Suzukista con un prodotto da mani nei capelli. Di una sola cosa siamo certi... avrà un bel telaio!

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