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La Piaggio in mobilità: 110 lavoratori reintegrati con i pensionamenti ma...

Mentre in Italia sempre più regioni si uniscono per chiedere che la Vespa Piaggio del Novecento diventi patrimonio culturale italiano, a Pontedera tira una brutta aria. Negli stabilimenti è stata infatti appena aperta una procedura di mobilità che riguarderà 110 lavoratori, tra i quali, come spiegato dalle Rsu di Usb, comprendono 80 operai e 30 impiegati.

Soddisfazione e timori per i lavoratori

Il documento afferma: "Siamo contenti per quei lavoratori che finalmente andranno in pensione dopo oltre 40 anni, ma anche allibiti da come si possa firmare l'ennesima procedura di mobilità senza fare alcuna riflessione sul fatto che, ormai da più di 10 anni, con queste procedure abbiamo una continua perdita di posti di lavoro nello stabilimento di Pontedera e nell'intero territorio della Valdera".

Usb rivela quindi la sua paura riguardo al misero numero delle assunzioni programmate per il 2024, "derogando il Decreto Dignità, la triade si genuflette alla dirigenza e firma per 40 assunzioni senza prevedere neanche il criterio di anzianità. Siamo contenti per chi avrà il tanto sperato posto fisso, ma non lo siamo per la mercificazione che ogni anno viene fatta sui contratti a termine".

Il documento si conclude così: "Per migliorare la situazione di noi lavoratori e lavoratrici dobbiamo riconoscere chi non fa i nostri interessi, chi è il nemico da combattere e lottare per avere reali miglioramenti, iniziando proprio dal pretendere di tornare a fare le assemblee, perché il confronto è la cosa più democratica gli operai Piaggio devono far capire a chi vuole tagliare la democrazia e la partecipazione che non sono disposti a vendere i propri diritti". 

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