Test, le Adventure di QJ Motor: potenziale elevato, non il prezzo

Test, le Adventure di QJ Motor: potenziale elevato, non il prezzo

Con le SVT 650 X, SRT 700 X e SRT 800 SX, la Casa cinese entra con decisione nel segmento. L'abbiamo provate e siamo rimasti sorpresi

29.03.2024 10:50

Dopo un 2023 vissuto in scala ridotta, QJ Motor arriva in forze sul mercato italiano e con tanta voglia di vendere. 
Tecnicamente
 ci sono alcuni punti trasversali a questi tre modelli, come i telai a traliccio in acciaio, la coppia di ruote 19”-17” per tutte le versioni X e SX, l’impianto freni marchiato Brembo e ultimo ma non ultimo, il prezzo decisamente accattivante, che resta anche abbondantemente sotto il muro dei 10 mila euro.
Su tutte le moto abbiamo notato dei settaggi delle leve e dei pedali poco precisi e diversi da moto a moto. Solo la 800 si dimostra un po’ più curata sotto quest’ultimo punto.
Identica sui tre modelli e ridotta quasi all’osso è l’elettronica che, a livello sicurezza, vede solo l’ABS non disinseribile e con singola mappa, mentre, ad arricchire il comparto ci pensano gadgets come il largo display TFT a colori da 7” della strumentazione, dotato di connessione per gli smartphone e la presenza di
 manopole e sella riscaldate.
Su tutte e tre i cambi olio sono fissati ogni 6.000 km.

Indice:

La storia di QJ Motor

Per chi ancora non lo sapesse, QJ è la sigla di QuanJang Group, realtà nata nel 1985, anno da cui inizia una crescita esponenziale, che nel 2005 segna l’acquisizione di Benelli e nel 2022 l’ingresso nel mondiale Moto3. Sappiamo bene che la Casa possiede e attinge dal marchio italiano, con cui condivide strettamente parecchi modelli, come la SRT 700 X di questa prova.
La politica di QJ si può definire l’esatto contrario di quella BMW: la Casa cinese, infatti, non fornisce un listino parti extra, perché le moto vengono esclusivamente fornite full optional, compreso il trittico di valige in metallo, una scelta che sicuramente non lascia dubbi sul prezzo finale di ogni modello. L’importatore italiano Volta Tech, anch’esso di proprietà cinese, si sta adoperando al meglio per organizzare una solida rete commerciale e di assistenza, attributo importantissimo per dare credibilità e solidità al marchio, fattore di cui sicuramente QJ ha ora più bisogno.

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