L&rsquo;ente francese S&eacute;curit&eacute; &amp; R&eacute;paration Automobiles (SRA), ha messo a confronto il costo medio delle riparazioni dopo incidente delle varie moto, facendo una suddivisione per marchi e tipologie. Potenzialmente &egrave; un qualcosa di estremamente interessante per noi. Perch&eacute; al momento di scegliere l&rsquo;acquisto di una moto possiamo valutare anche se questa sar&agrave; pi&ugrave; o meno costosa in termini di ricambi e riparazioni. E c&rsquo;&egrave; un altro risvolto non da meno: mettere nero su bianco una graduatoria come questa potrebbe spingere le assicurazioni a differenziare maggiormente le tariffe, penalizzando chi fa spendere loro di pi&ugrave;.  La classifica delle moto pi&ugrave; costose da riparare  Vi state chiedendo quale sia la casa pi&ugrave; costosa? Prima che scorriate in fondo per leggere tutte le schede, vi anticipiamo che la risposta &egrave; Harley-Davidson, che posto 100 il costo medio, si posiziona a quota 139,6%. Subito dietro due case (Aprilia e Ducati) per le quali per&ograve; la percentuale di veicoli presa a riferimento &egrave; troppo bassa per considerare la media attendibile. Quindi la BMW (117) e la Triumph (101,2). In mezzo ci sarebbe ancora la KTM, ma pure in questo caso &egrave; troppo poco rappresentata per considerare attendibile il dato.  Tutte le altre case sono sotto la media, pi&ugrave; economiche. In particolare, Honda (94,4), Kawasaki (88,6), Yamaha (87,6) e Suzuki (78,5).  Da Harley alle Case giapponesi: cosa cambia?   La classifica dei costi di riparazione per marche vede svettare l&#39;Harley-Davidson. Tutte pi&ugrave; economiche della media le marche giapponesi, insieme alla Moto Guzzi. Sul lato sinistro la percentuale di perizie assicurative fatte per marca.  Ci scappa un ragionamento. Harley &egrave; specializzata su un prodotto molto originale e poco standardizzato. Pochi pezzi, magari anche molto curati nell&rsquo;estetica. Ovviamente questo fa salire i costi. Diversamente i giapponesi, che sono per loro natura molto generalisti, riescono ad avere una superiore razionalizzazione nell&rsquo;uso dei componenti, utilizzando la stessa parte per pi&ugrave; modelli.  Un&rsquo;altra cosa che ci ha colpito &egrave; come, scorrendo le varie schede, in Francia torni sempre una supremazia commerciale delle marche pi&ugrave; economiche: vendono di pi&ugrave;. Insomma, casuale o meno che sia, i motociclisti d&rsquo;Oltralpe sembrerebbero premiare i marchi meno costosi sul prezzo delle riparazioni. E le case giapponesi sono quasi sempre sotto il costo medio.  Discorso diverso per gli scooter, dove proprio i giapponesi divengono all&rsquo;improvviso fra i pi&ugrave; cari. Quello degli scooter &egrave; per&ograve; un segmento particolare, che vende forte solamente in Italia e Spagna. Diviene allora pi&ugrave; difficile attivare quelle economie di scala che per le aziende nipponiche sono abituali nel caso delle moto. E la scheda relativa agli scooter mostra anche quanto concorra ai costi la determinazione del costo dei ricambi e quanto invece la manodopera, di cui abbiamo parlato poco sin qui. Perch&eacute; c&rsquo;&egrave; solo in questa scheda, ma che in realt&agrave; &egrave; assai importante: un mezzo sul quale si mettono le mani con difficolt&agrave;, alla fine costa di pi&ugrave; in manutenzione.  La voce dell&rsquo;SRA   Rodolphe Pouvreau &egrave; il direttore della SRA  Per saperne di pi&ugrave; abbiamo contattato la SRA: ci ha risposto Rodolphe Pouvreau, il suo direttore, con il quale abbiamo poi organizzato una lunga chiacchierata in videocall. Ve la riproponiamo sintetizzata.  Iniziamo presentando S&eacute;curit&eacute; &amp; R&eacute;paration Automobiles (SRA), che sicuramente in Italia non &egrave; conosciuta?  &ldquo;SRA &egrave; un organismo professionale senza fine di lucro. Siamo finanziati da 76 aderenti, assicuratori che coprono i rischi legati all&rsquo;utilizzazione dei veicoli a motore terrestri. Tutte le compagnie d&rsquo;assicurazione che offrono polizze per auto e moto aderiscono a noi. Che non avendo fine di lucro non dobbiamo fare business, non stacchiamo fatture a fine anno. Il nostro bilancio &egrave; sempre in pari&rdquo;.  &ldquo;Per le auto facciamo questa ricerca tutti gli anni, con marche, segmenti e addirittura modelli. I dati sui singoli modelli li aggiorniamo annualmente, mentre i dati pi&ugrave; generici su marche e segmenti li aggiorniamo ogni trimestre&rdquo;.  &ldquo;Un&rsquo;altra cosa che facciamo &egrave; fornire delle basi dati alle assicurazioni. Prendiamo le fiche d&rsquo;omologazione dei veicoli, le fiche tecniche e le fiche di tutte le versioni dei veicoli. Elaborando i dati forniamo alle assicurazioni gli strumenti per identificare con certezza ogni modello (marca, versione&hellip;); informazioni fondamentali per calcolare il premio. Loro poi raggruppano i veicoli per classi in funzione del costo d&rsquo;acquisto dei veicoli, delle loro prestazioni, dei costi di riparazione&rdquo;.  &ldquo;Ecco, il grosso del lavoro di SRA &egrave; proprio questo: costituire e tenere aggiornate queste basi dati, che contano pi&ugrave; o meno 180mila veicoli. In Francia sono 132mila auto, 14mila mezzi a due ruote, 42mila camper, 2mila e 500 microcar e 1200 monopattini. Perch&eacute; oltre alle auto non facciamo solo le moto&rdquo;.  Come &egrave; venuta l&rsquo;idea di questa ricerca sulle moto e quali ne sono le finalit&agrave;?  &ldquo;Siamo appassionati anche di moto noi. Consideri che facciamo gi&agrave; sia la classificazione degli antifurto motociclistici con test in laboratorio che degli airbag da moto. Quindi, ci siamo detti, perch&eacute; non fare anche le due ruote? Ed ecco questa prima edizione relativa ai dati del 2022, con una suddivisione per marche e segmenti. E inizieremo ad aggiornarla annualmente, come gi&agrave; facciamo per le auto&rdquo;.  Come avete reperito i dati?  &ldquo;In Francia ci sono molte agenzie specializzate in perizie. Noi abbiamo una convenzione con la Federazione Francese dei Periti automobilistici (FFPA) e con la BCA, che di suo copre il 30% del totale delle perizie auto in Francia. Riceviamo dunque tutte le perizie a seguito di incidente, circa 4 milioni l&rsquo;anno&rdquo;.  &ldquo;I dati utilizzati sono quindi solo quelli relativi agli incidenti, sia in caso di collisione con altri veicoli sia in caso di incidente autonomo del motociclista. Mancano dalla nostra ricerca i furti, gli incendi, gli atti vandalici. Si parla comunque di oltre 35mila sinistri in un anno. E abbiamo volutamente scelto di lavorare sui veicoli di cilindrata superiore ai 125 cc, perch&eacute; al di sotto di questo limite sono diversi sia gli utilizzatori delle due ruote che i modi di utilizzazione&rdquo;.  Come hanno reagito le aziende moto alla pubblicazione di questi dati?  &ldquo;Con i costruttori auto facciamo pi&ugrave; incontri nell&rsquo;arco dell&rsquo;anno e c&rsquo;&egrave; totale collaborazione. Per le moto questa &egrave; la prima uscita e non abbiamo ancora delle eco, non ci sono ancora arrivati riscontri. Per ora questa ricerca &egrave; stata ripresa da 3-4 riviste francesi - anche da In Moto! -&rdquo;.  Farete anche per le moto una ricerca modello per modello?  &ldquo;A oggi non &egrave; possibile. Riusciamo a farla per le auto che sono un settore numericamente pi&ugrave; importante, per il quale &egrave; pi&ugrave; facile avere dati. Sotto i 150 pezzi a modello non riusciamo a fare studi, perch&eacute; la base statistica &egrave; troppo esigua. E se si guardano le moto, in alcuni casi, su alcuni modelli abbiamo 15 esemplari rappresentati&rdquo;.  Le altre schede con i costi di riparazione   I costi di riparazione suddivisi per tipologia di moto. A sinistra ci sono ancora le percentuali di veicoli periziati per tipologia. Nelle schede successive i costi per marche nell&#39;ambito di specifiche categorie               

Una ricerca francese, che sembrerebbe l&rsquo;unica di questo genere a livello globale, mette sulla bilancia i costi di riparazione delle varie marche motociclistiche&nbsp;in caso d&rsquo;incidente

Le moto pi&ugrave; costose da riparare, quali sono e perch&eacute;

        In Indonesia, l'officina Batakastem ha realizzato una caf&eacute; racer che ricorda nello stile la MV Agusta Superveloce, utilizzando come base una Kawasaki ER-6n e alcune parti di una Ducati. &Egrave; stato il designer Toropriant a disegnare il modello su cui poi &egrave; avvenuta la creazione: la base, come si &egrave; detto, era una Kawasaki ER-6n. Pragmaticamente, almeno il motore a due cilindri in linea e il telaio anteriore erano in giro. Il telaio posteriore o la carenatura di una ER-6f non sarebbero stati comunque necessari. Dettagli e caratteristiche  Le modifiche principali sono state fatte sul telaio accoppiato ad un forcellone monobraccio di una Ducati 1098. Di conseguenza &egrave; stato svolto un lavoro nel riposizionare i punti di montaggio sul telaio. Dopodich&eacute; la forcella telescopica a steli rovesciati della Ducati Multistrada &egrave; stata messa sulla testa di sterzo della Kawasaki, accoppiata a un ammortizzatore di sterzo &Ouml;hlins. Di provenienza 1098 sono anche i freni Brembo e i cerchi. Le parti della carenatura in alluminio sono state poi verniciate, ed inclusi anche spoiler ad alette. &Egrave; poi stato realizzato un impianto di scarico 2 in 2 in acciaio inox e non c'&egrave; n&eacute; un catalizzatore n&eacute; un silenziatore. Infine la: per questa speciale biciclindrica si parla di una potenza di circa 75 CV. INTERVISTA AL PILOTA E LA SUA MOTO VA A FUOCO DOPO 17 SECONDI       

La moto, realizzata dall'officina indonesiana, &egrave; in stile MV Agusta e prend eparti di pezzi Ducati per la ciclistica

Una Kawasaki un po' Superveloce e qualche Ducati qui e lì: la café racer di Batakastem

L'officina Batakastem ha realizzato una café racer su base Kawasaki ER-6n, usando parti di una Ducati. Nello stile la moto si rifà ad una MV Agusta Superveloce. Il progetto è stato disegnato dal designer Toropriant.

La café racer dell'officina indonesiana Batakastem

        Il nome lascia gi&agrave; intendere il suo habitat naturale: "Sabbia". Quella del deserto oppure dei percorsi sterrati, dove sono terra e polvere a fare da padroni. &Egrave; il nome del nuovo terminale di scarico slip-on della piemontese Officine Zard, realizzato specificamente per tre enduro: Yamaha T&eacute;n&eacute;r&eacute; 700, Ducati DesertX e Aprilia Tuareg 660.  Zard "Sabbia": caratteristiche Scopo primario del terminale &egrave; quello di conferire un sound pi&ugrave; corposo e rumoroso ai tre modelli. "Sabbia" presenta un design ispirato ai rally raid africani, e ha una protezione per il calore in fibra di carbonio. Resistente al calore &egrave; anche la serigrafia attraverso il quale sono state realizzate le grafiche. OFFICINE ITALIANE ZARD: NUOVI SCARICHI AD EICMA 2022 "Sabbia" di Zard &egrave; realizzato in acciaio inox ed &egrave; omologato Euro 5. Pesa 2,6 kg. Il guadagno di potenza &egrave; di 1,6 cv. L'installazione di "Sabbia" non comporta modifiche alla centralina originale. Nel listino dell'usato di InMoto, tante occasioni da non perdere a portata di click       

L'azienda piemontese ha realizzato l'unit&agrave; slip-on in acciaio inox con protezione in carbonio per i tre modelli Yamaha, Aprilia e Ducati

Officine Zard, il terminale "Sabbia" per Ténéré, Tuareg e DesertX

        Tra i protagonisti della 79esima edizione di EICMA che si terr&agrave; a Rho (Milano) dall'8 a 13 novembre 2022, c'&egrave; sicuramente Officine Italiane Zard. L'azienda piemontese, specializzata in sistemi di scarico, ha in serbo diversi nuovi modelli che saranno esposti allo stand S71 presso il padiglione 13. APRILIA RS 660: UN NUOVO SCARICO DA ZARD Novit&agrave; in arrivo Mancano davvero pochissimi giorni alla nuova edizione di EICMA e gli amanti delle due ruote che visiteranno l'esposizione avranno, come di consueto, l'opportunit&agrave; di scoprire le novit&agrave; del settore motociclistico ma anche degli accessori. Officine Italiane Zard sar&agrave; infatti presente allo stand S71 del padiglione 13, dove sar&agrave; esposto un nuovo prodotto dedicato al panorama off-road e Adventouring, un progetto totalmente inedito e caratterizzato da un design connotativo e lavorazioni di alto livello. Dopo 3 anni, il brand made in Italy torna a far parlare di s&eacute; con i suoi particolari modelli, sulla scia del successo dei recenti impianti di scarico Top Gun e GT l&rsquo;Harley-Davidson Sportster S 1250. MOTO GUZZI V7, IL NUOVO SCARICO &Egrave; FIRMATO ZARD .       

L'azienda di Asti presenter&agrave; i nuovi modelli all'esposizione che si terr&agrave; a Milano dal prossimo 8 novembre

Officine italiane Zard: nuovi scarichi ad Eicma 2022

        Si chiama &ldquo;Storm&rdquo; cio&egrave; &ldquo;tempesta&rdquo; la customizzazione della BMW R nineT ed &egrave; tutto merito della creativit&agrave; e dell&rsquo;ingegno di Wayne Buys, fondatore dell&rsquo;officina FabMan Creations, in Sudafrica. La carenatura della moto &egrave; totalmente realizzata a mano in alluminio attraverso una tecnica che la fa sembrare quasi una navicella spaziale&nbsp; a ben vedere delle forme che ricordano il famoso Robocop il robot-poliziotto degli ani '80  BMW, DOPO LA R18 IN ARRIVO LA R12 (EREDE DELLA R1200 C)? "Strana" e affascinante Potrebbe tranquillamente essere utilizzata per il nuovo capitolo di Star Wars, perch&eacute; a primo impatto il suo grigio siderale la rende tutt&rsquo;altro che una moto qualunque. In effetti, il design della BMW R nineT Storm &egrave; ispirato al mondo aeronautico in chiave vintage. Dopo aver creato il progetto, Wayne &egrave; passato direttamente alla sagomatura delle lamiere a mano libera, utilizzando una tecnica estremamente artigianale. Tutto della moto sembra somigliare ad una aereo, dalle viti con testa esagonale, fino alle prese d&rsquo;aria. Entrambe le ruote sono carenate, mentre tutta la carrozzeria &egrave; dipinta da una mano di vernice argentata.  BMW R 18 CUSTOM, TRE SPECIAL DAL CANADA       

L'idea arriva dall'officina FabMan Creations di Wayne Buys e si ispira al mondo dell'aeronautica rivisitato in chiave vintage

BMW R nineT Storm, dal Sudafrica arriva la moto di Robocop

Omicidio colposo plurimo. &Egrave; questo il capo d&rsquo;accusa che ha portato alla denuncia del titolare di una concessionaria moto e di due meccanici suoi dipendenti. All&rsquo;origine del fatto la morte di due persone, padre e figlia, che viaggiavano su una moto acquistata pochi giorni prima. A provocare l&rsquo;uscita di strada sarebbe stato un malfunzionamento dei freni, dovuto forse a un errato montaggio. La perizia ha accertato che si sarebbe sfilato uno dei bulloni che tengono la pinza frenante.  Il corretto montaggio della pinza  Cosa sia successo ovviamente lo accerter&agrave; la Magistratura. Le possibilit&agrave; sono molteplici e, sempre che venga accertato l&rsquo;errore di montaggio, si va dalla dimenticanza di serrare correttamente i bulloni all&rsquo;errore vero e proprio. Perch&eacute; anche un&rsquo;operazione apparentemente semplice come il rimontaggio sulla forcella della pinza dei freni, richiede delle attenzioni. Alcune case ad esempio prescrivono (o consigliano) la sostituzione dei bulloni a ogni smontaggio delle pinze frenanti.  Scegliere l&rsquo;officina fidata  La notizia ripropone l&rsquo;eterna questione della fiducia che tutti noi dobbiamo riporre nel meccanico al quale mettiamo in mano la nostra moto, o scooter. Spesso ci chiediamo quanto sia accurato nel fare gli interventi di manutenzione, ma anche per operazioni semplici dovremmo chiederci pure quanto sia preparato.  E si torna all&rsquo;annoso dilemma: assistenza ufficiale o meccanico generico? Dopo le prime due puntate pubblicate qui sul sito (in basso ne trovate i link), siamo tornati a occuparci dell&rsquo;argomento officine generiche sul numero di giugno di In Moto. Lo abbiamo fatto intervistando Piergiorgio Beccari, presidente di Adira, l&rsquo;Associazione dei Distributori Indipendenti di Ricambi Autoveicoli (oggi anche moto), e Domenico Mainoli, General Manager della Bergamaschi, azienda leader nella distribuzione di ricambi.  A margine, per capire meglio la diffusione in e-commerce dei ricambi moto, abbiamo sentito anche Lutz Kordges di Auto-Doc, uno dei principali rivenditori europei online di ricambi e accessori per veicoli.  Il numero di giugno di In Moto con il nostro articolo &egrave; gi&agrave; in edicola. Noi promettiamo di continuare a occuparci dell&rsquo;argomento. E se avete storie da raccontare a riguardo, scriveteci!  Le puntate gi&agrave; pubblicate    Cara moto, quanto mi costi? La spesa su manutenzione e ricambi (parte 1)  Cara moto, quanto mi costi? La spesa su manutenzione e ricambi (parte 2)  

Padre e figlia erano morti nell&rsquo;agosto scorso in moto a causa di un problema dei freni. La perizia richiesta dai Carabinieri avrebbe accertato un errore nel montaggio. Notizia dolorosa che rilancia l&rsquo;annosa domanda: come scegliere il meccanico giusto?

Due morti per un malfunzionamento dei freni, si torna a parlare di officine

        1.142 euro per un tagliando. &Egrave; una delle denunce che abbiamo trovato in rete, in materia di costi di gestione delle nostre moto; con tanto di foto della fattura. Si trattava ovviamente di un tagliando importante (30mila km) su una moto top di gamma. I partecipanti alla discussione non erano stupiti: il costo era infatti allineato a quello che anche loro spendono per lo stesso modello di moto in altre concessionarie. Per&ograve; non &egrave; mancato chi ha fatto le pulci ai prezzi dei ricambi, confrontandoli con quanto li si paga acquistandoli privatamente: &ldquo;kit pastiglie freni Brembo 60 euro, qui 200; catena Did 110 euro, qui 201; corona 50 euro, qui 140&rdquo;. Pi&ugrave; avanti troviamo un&rsquo;altra discussione analoga, con la risposta di un motociclista che fa da s&eacute; le operazioni di manutenzione: &ldquo;Se te lo fai tu, con cinghie olio e filtri spenderai sui 150 euro. Se vai da un meccanico generico 500/600 euro. Se vai in concessionaria 900/1000 euro&rdquo;. Seguono commenti di appassionati intenzionati ad attendere lo scadere della garanzia per tornare dal proprio meccanico, abbandonando la rete ufficiale. Abolito l&rsquo;obbligo del tagliando dal concessionario In molti ancora non lo sanno, ma il vincolo di fare i tagliandi presso i concessionari ufficiali praticamente non esiste pi&ugrave;. Si fa infatti riferimento al Block Exemption Regulation (BER), vale a dire il regolamento relativo all&rsquo;articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell&rsquo;Unione Europea (TFUE), che liberalizza questo tipo di servizi per il settore automobilistico. Di moto non si parla in quel Regolamento, ma l&rsquo;interpretazione che &egrave; passata &egrave; che se si finisse davanti a un giudice, in una causa per una garanzia su una moto sulla quale i tagliandi sono stati fatti da un&rsquo;officina generica, il giudice equiparerebbe la moto all&rsquo;auto, e considererebbe dovuto il riconoscimento della garanzia. Lo sapevate? Forse no, perch&eacute; se ne parla poco. In effetti in questa situazione di mancanza di una legge specifica, sono diversi i concessionari che continuano ad alimentare l&rsquo;idea che per mantenere la garanzia sui mezzi da loro venduti si debba far eseguire la manutenzione presso la loro officina. Invece &egrave; sufficiente che la manutenzione sia eseguita da un&rsquo;officina generica, se questa dichiara in fattura di aver seguito scrupolosamente quanto riportato nei protocolli di manutenzione ufficiali della casa costruttrice e di aver utilizzato esclusivamente ricambi originali; indicando anche le specifiche dei lubrificanti utilizzati. &nbsp; Info tecniche obbligatoriamente disponibili Per quanto riguarda i protocolli di manutenzione, le case debbono obbligatoriamente renderli disponibili sui cosiddetti portali RMI (Repair and Maintenance Information), come stabilito dal Regolamento UE 168/2013, la norma d&rsquo;omologazione dei mezzi a due ruote. Si tratta di portali ai quali possono accedere a pagamento specifiche categorie di operatori del settore. Non mancano per&ograve; i portali aperti a tutti, con costi di consultazione che vanno dai pochi euro per un&rsquo;ora all&rsquo;abbonamento annuale da mille e pi&ugrave; euro. Il parere delle case  E le case cosa ne pensano? Ovviamente loro debbono tutelare la loro rete ufficiale, e ribadiscono che solo gli operatori ufficiali godono della formazione necessaria a intervenire correttamente sui modelli di moto o scooter della loro marca; utilizzando tra l&rsquo;altro sempre attrezzatura specifica. Corretto, ma questo non significa che il nostro meccanico di fiducia non possa essere altrettanto preparato e attrezzato. Il mondo della meccanica, o meglio della meccatronica, oggi richiede una formazione continua agli operatori. Bisogna studiare, seguire corsi, acquistare diagnostiche specifiche e l&rsquo;accesso ai portali RMI, per avere tutte le specifiche e le indicazioni per eseguire a regola d&rsquo;arte gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Fra le varie domande che abbiamo mandato alle case, in maniera un po&rsquo; provocatoria abbiamo inserito anche quella relativa alla possibilit&agrave; o meno di mantenere la garanzia facendo i tagliandi presso officine generiche. Tutte o quasi ci hanno scritto che la legge oggi impone questa possibilit&agrave;. Per&ograve; non sono mancate le puntualizzazioni. La Benelli, ad esempio, non fornisce strumenti o software per la diagnosi alle officine generiche. Altre case propongono estensioni della garanzia opzionali, vincolandole per&ograve; all&rsquo;effettuazione dei tagliandi presso la rete ufficiale. Lo fa la Honda: &ldquo;Honda offre gratuitamente ai propri clienti la possibilit&agrave; di estendere la garanzia di anno in anno fino al sesto a partire dalla data di prima immatricolazione del mezzo, a patto che la manutenzione venga eseguita presso la rete assistenza ufficiale&rdquo;. Come la Kymco: &ldquo;Affinch&eacute; non decadano le condizioni di garanzia 5PRO, bisogna rivolgersi esclusivamente alle Officine Autorizzate Kymco e utilizzare sempre ricambi originali&rdquo;. O anche la Benelli: &ldquo;Rivolgersi all'officina autorizzata, permette al cliente di poter usufruire anche del terzo anno aggiuntivo di garanzia, che Benelli offre a tutti i propri utenti&rdquo;. Va ancora pi&ugrave; in l&agrave; KTM, con una proposta diversa e particolarmente interessante: &ldquo;A tutti i Clienti che effettuano la manutenzione programmata, anche oltre i 2 anni di garanzia della casa, i dealer ufficiali omaggiano il KTM Mobility Service, ovvero l&rsquo;estensione della garanzia per l&rsquo;intera vita delle moto (per le moto con motore monocilindrico: max 60.000 km o 8 anni; per le moto con motore bicilindrico: max 80.000 km o 8 anni). KTM Mobility Service offre altri servizi, come il trasporto in caso di guasto e la successiva riparazione, sia in Italia che all&rsquo;estero&rdquo;. Nella prossima puntata  Quando conviene rivolgersi all&rsquo;officina generica e quando al concessionario I costi dei ricambi        

La manutenzione, i suoi costi, e la fiducia che necessariamente dobbiamo avere nel meccanico al quale diamo in mano la nostra moto. Come scegliere l&rsquo;officina giusta? Generica o ufficiale? E le case cosa ne dicono? (Primo di due articoli)

Cara moto, quanto mi costi? La spesa su manutenzione e ricambi (parte 1)

&nbsp;  Ascolta &quot;Outdoor in Alta Valtaro, in cerca di emozioni&quot; su Spreaker.   Tra i tanti esemplari che si possono ammirare al Motor Bike Expo 2022, a Veronafiere fino al 16 gennaio, c&rsquo;&egrave; anche un&#39;inedita Triumph Speed Triple presentata dall&rsquo;atelier torinese Officine GP Design e visibile allo stand Olitema. La moto, una special su base Triumph Speed Triple T309, &egrave; dedicata a Carlo Talamo, importatore del marchio inglese, scomparso nel 2002 e da sempre grande sostenitore del potenziale delle moto britanniche.  COSA VUOL DIRE ESSERE &quot;TRIUMPHISTA&quot;?  Le caratteristiche    Alla base, dicevamo, una Triumph Speed Triple T309 del 1993 che &egrave; stata rivisitata in chiave moderna: l&rsquo;essenza &egrave; rimasta intatta, porta infatti i segni del tempo, e accompagnata da alcuni mirati interventi. La &ldquo;Tribute Carlo Talamo&rdquo; presenta un nuovo telaietto posteriore dove alloggia il codone in alluminio (realizzato a mano e che ricorda quello voluto da Talamo nelle sue versioni speciali &ldquo;ALU&rdquo;) e a segnare la modernit&agrave; il faro a Led, sia anteriore che posteriore e le frecce manopole, con firma Rizoma. Ai lubrificanti, invece, ci ha pensato Olitema al doppio scarico tre in due Hpcorse. Da segnalare anche la verniciatura semi lucida, color verdone metallizzato, che esalta le linee del serbatoio e del codone. A proposito del serbatoio, qui troviamo una targa apposita con il nome della moto.  &ldquo;Lavorare a questa special - ha spiegato Luca Pozzato, CEO di Officine GP Design - ha dato forti emozioni a tutto il team perch&eacute; ci ha permesso di rivivere la storia di un uomo che con la sua visione e il suo impegno &egrave; riuscito a costruire e realizzare il sogno di una vita. Un sogno che &egrave; diventato realt&agrave; per tutti gli appassionati come noi che credono che questo sia un mondo fantastico dove potersi ancora esprimere e sperimentare soluzioni innovative per creare emozioni&rdquo;.  TEST TRIUMPH SPEED TRIPLE RR, I VOTI DEL #SOTTOESAME 

La special, dedicata all&rsquo;importatore del marchio inglese scomparso nel 2002, &egrave; in mostra allo stand Olitema al MBE 2022

Triumph Speed Triple &quot;Tribute Carlo Talamo&quot;, l&#39;omaggio di Officine GP Design

        Nel 2021 le ricorrenze non sono mancate, e per un caso del destino sono anche collegate tra loro. I 110 anni della FMI, i 110 anni di Benelli e pure i 90 anni del Moto Club Pesaro Tonino Benelli nato nel 1931 e che fin dalla fondazione ha potuto vantare nel consiglio direttivo campioni come Tonino Benelli e Riccardo Brusi e tra i soci un altro grande campione, Dorino Serafini. Per festeggiare questo traguardo &egrave; in programma un evento il 4 dicembre presso il Museo Officine Benelli, per ripercorrere le tappe di questa lunga storia. PESARO, DUE MILIONI DI EURO PER IL MUSEO NAZIONALE DELLA MOTOCICLETTA La storia del Moto Club Di esperienza da raccontare il Moto Club Pesaro Tonino Benelli ne ha davvero tante, come il raduno dei Centauri a Roma nel 1933 o, nel dopoguerra, la nascita del Circuito di Case Bruciate. Tante anche le manifestazioni organizzate a carattere internazionale, per non parlare dei sette Gran Premi Pesaro Mobili che divennero famosi in tutto il mondo sportivo, cos&igrave; come i duelli che vi nacquero. Chi non si ricorda la battaglia tra Giacomo Agostini e Jarno Saarinen nel 1972? Tanti i traguardi raggiunti anche sul circuito di Imola nel Gran Premio delle Nazioni, la 200 miglia, la 24 Ore del Bol Dor e infine negli anni &rsquo;80, quattro gare Gran Prix svolte all&rsquo;autodromo di Misano. Il Moto Club oggi Tanti successi che hanno portato a quello che il Moto Club Pesaro Tonino Benelli &egrave; oggi. Circa 300 iscritti e il numero di affiliazione 00004 alla Federazione Motociclistica Italiana. Collaborando con Registro Storico Benelli, &egrave; poi nato nel 2000 il Museo Officine Benelli di Pesaro che attualmente ospita circa 200 motociclette di interesse storico e da circa un anno accoglie la collezione Asi-Morbidelli. E si continuano a organizzare manifestazioni che chiamano a raccolta tantissimi appassionati e si inaugurano interessanti progetti, come quello di maggio 2021, quando &egrave; stata inaugurata la nuova pista di Motocross &ldquo;Junior Camp Tonino Benelli&rdquo; a Tavullia. &ldquo;Siamo davvero orgogliosi di celebrare i 90 anni del Moto Club Pesaro Tonino Benelli &ndash; ha dichiarato il presidente Paolo Fontana &ndash;. In questi anni abbiamo portato avanti numerose iniziative che hanno coinvolto migliaia di motociclisti e proseguiremo in questa direzione, per un cammino che celebri sia la storia e che la grande passione per la motocicletta&rdquo;. EICMA 2021, BENELLI: LA FAMIGLIA LEONCINO SI ALLARGA       

Per festeggiare il traguardo, lo storico club organizza un evento presso il Museo Officine Benelli. Appuntamento il 4 dicembre

Moto Club Pesaro Tonino Benelli compie 90 anni

        Sabato 29 maggio riapre a Pesaro il Museo Officine Benelli. Con una grande novit&agrave;, la possibilit&agrave; di visitare la Collezione Morbidelli, ovvero 71 moto storiche acquistate da ASI, ospitate al piano nobile dell'edificio di Viale Mameli. Quest'ultima collezione si aggiunge alle oltre 200 motociclette della produzione Benelli e MotoB&igrave; di cui si compone il percorso museale.  I NUOVI ORARI DI APERTURA Il Museo Officine Benelli &egrave; visitabile dal luned&igrave; al sabato dalle ore 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 19. In occasione della "Stradomenica", evento che si tiene a Pesaro ogni terza domenica del mese, &egrave; visitabile dalle ore 16 alle ore 19. Ed eccezionalmente, dopo la riapertura, il Museo rimarr&agrave; aperto anche domenica 30 maggio, dalle ore 16 alle ore 19. MATERIALI DELL'EPOCA Al Museo Benelli sono inoltre presenti quattro totem multimediali e due maxi-schermi attraverso i quali i visitatori possono consultare materiale inedito, documenti originali dell'epoca, foto e video relativi ai modelli di moto presenti al museo. "Siamo davvero molto contenti di poter finalmente riaprire le porte del Museo Officine Benelli - afferma il presidente del Registro Storico Benelli Paolo Marchinelli -. Quest'anno abbiamo anche l'onore di ospitare la storica Collezione Morbidelli (per cui cogliamo di nuovo l'occasione per ringraziare ASI) che va ad arricchire e ad ampliare la nostra esposizione. Non vediamo l'ora di poter accogliere tutti i visitatori". Benelli, nuova promozione finanziaria per l'estate italiana       

A partire da sabato 29 maggio, i visitatori potranno tornare ad ammirare le moto del marchio pesarese assieme ai modelli storici della Collezione Morbidelli

Benelli, riapre il Museo a Pesaro

        I ragazzi di Officine Sbrannetti di La Spezia hanno voluto rendere omaggio allo storico marchio Moto Guzzi - che da poco ha varcato la soglia dei cento anni di vita -, proponendo una custom basata su una Griso 1100 del 2005. La rivisitata due ruote &egrave; stata rinominata &ldquo;Caff&egrave; Lungo&rdquo; e vanta una ricca serie di modifiche estetiche e tecniche. Ducati 998, Upcycle Motor Garage trasforma il mito in una special retr&ograve;  La bicilindrica si fa pi&ugrave; cattiva La naked di Mondello del Lario pu&ograve; contare ancora sul suo bicilindrico a V 1.064 cc da 86 cv a 7.800 giri/min e 85 Nm di coppia a 6.000 giri, con trasmissione a sei velocit&agrave;. Tuttavia, attorno al potente motore, ora trovano spazio anche una nuova forcella Ohlins, un monoammortizzatore preso in prestito da una Aprilia RSV 1000 R, un faro anteriore prelevato da una MV Agusta Brutale, illuminazione posteriore integrata sul codino alla base della sella, nuovi cerchi creati su misura in collaborazione con Jonich Wheels e nuovo impianto frenante targato Brembo. Motore ancora pi&ugrave; in vista Inoltre, per riuscire a mettere ancora pi&ugrave; in bella vista il motore della Griso 1100, Officine Sbrannetti ha pensato di rivisitarne i fianchi, lasciando ancora pi&ugrave; &ldquo;nuda&rdquo; la bicilindrica della storica Casa italiana. Chiudono il cerchio, poi, una nuova sella trapuntata in pelle marrone di costruzione artigianale, con stile a met&agrave; tra il classico e il vintage, e un nuovo scarico con doppia uscita laterale - una per lato - con terminali a cono inverso.&nbsp; Moto Guzzi, nuova naked con motore 850?       

La naked di Mondello del Lario pu&ograve; contare ancora sul suo bicilindrico a V 1.064 cc da 86 cv. Tuttavia, attorno al potente motore, ora trovano spazio una nuova serie di elementi su misura

Moto Guzzi Griso 1100 "Caffè Lungo": la custom di Officine Sbrannetti

I ragazzi di Officine Sbrannetti di La Spezia hanno voluto rendere omaggio allo storico marchio Moto Guzzi – che da poco ha varcato la soglia dei cento anni di vita -, proponendo una custom basata su una Griso 1100 del 2005. Eccola in queste foto

Moto Guzzi Griso 1100 "Caffè Lungo" di Officine Sbrannetti

Una nuova special appena sfornata dall&rsquo;Officina Rossopuro di Filippo Barbacane, esperto preparatore di Moto Guzzi che, per&ograve;, questa volta ha deciso di mettere le mani su un altro gioiello dell&rsquo;industria motociclistica italiana: un Ducati Scrambler 1100. Le parole-chiave di questo lavoro sono leggerezza e versatilit&agrave;.    RICHIESTO DA DUCATI  Il progetto &egrave; nato nel 2019 quando la Casa di Borgo Panigale ha contattato Rossopuro richiedendo una customizzazione dello Scrambler 1100, e gli appassionati hanno potuto constatare il risultato durante la Custom Rumble 2020 della cui giuria faceva parte anche Officine Rossopuro. L&rsquo;obiettivo originario era di portare la special, chiamata Tuttoterreno, nelle varie manifestazioni dello scorso anno, decimate poi dalla pandemia da Covid-19. Per questo motivo, bisogna ancora attendere per poter ammirare la moto da vicino.  NUOVA SEDUTA E TELAIO  Lo Scrambler Tuttoterreno si presenta con un intatto spirito off-road, esaltato dai 21&rdquo; della ruota anteriore con le nuove sospensioni e la nuova forcella Desert Sled, mentre il posteriore &egrave; stato alzato. Il telaietto originale &egrave; stato sostituito con uno realizzato ex novo, innalzando la posizione di guida e ricollocando la batteria agli ioni di litio.  LEGGEREZZA ED EQUILIBRIO STRADA / OFF-ROAD  Barbacane ha pensato ad alleggerire la moto sfruttando l&rsquo;alluminio per la nuova carrozzeria: serbatoio, cupolino, sella monoposto, sottocoppa paramotore e fianchetti sono tutti in alluminio battuto a mano. Il portapacchi &egrave; stato realizzato tramite stampa 3D e la cover &egrave; removibile: all&rsquo;interno troviamo una toolbox. Il parafango anteriore, per facilitare la guida off-road, &egrave; in abs. L&rsquo;alluminio &egrave; sfruttato anche nei cerchi tubeless, che sfoggiano gomme Pirelli Rally STR 90/90 e 170/60-17: animo off-road, s&igrave;, ma anche un giusto equilibrio con la guida stradale. Sostituito anche lo scarico, ora a firma Termignoni.  COLORI CLASSICI PER APPARTENENZA  La livrea dello Scrambler Tuttoterreno &egrave; classica, per una precisa scelta di stile: &ldquo;Ho scelto la classica colorazione giallo Scrambler proprio per esaltare l&rsquo;appartenenza a questo modello cos&igrave; affascinante, lasciando in parte sul serbatoio l&rsquo;alluminio lucidato a vista. La moto in movimento ha una guida eccellente, veloce nei cambi di direzione su strada ma anche in off-road risulta divertente ma soprattutto penso di avere centrato l&rsquo;idea iniziale di avere una moto versatile, utilizzabile in tutte le situazioni&rdquo;, ha testimoniato lo stesso Barbacane.  Moto sportive stradali e &quot;tuboni&quot;: stanno tornando gli anni &#39;80? 

Leggerezza e versatilit&agrave; off/on-road nel progetto di Filippo Barbacane, su commissione della stessa Casa di Borgo Panigale. Livrea classica e tanto alluminio per snellire il peso

Ducati Scrambler 1100 Tuttoterreno, special firmata Rossopuro

Spirito off-road e tanta leggerezza per la custom realizzata da Filippo Barbacane di Officine Rossopuro: il progetto &egrave; stato richiesto direttamente dalla Casa di Borgo Panigale

Ducati Scrambler 1100 Tuttoterreno, special in alluminio FOTO

        Le Officine GP Design di Luca Pozzato hanno sfornato un&rsquo;altra special: dopo la V4 Penta, della quale vi abbiamo parlato recentemente la factory torinese ha realizzato la Bat.81, realizzata su base Can-Am Spyder F3. Con una ricca e sofisticata produzione, in poco pi&ugrave; di un decennio la factory di Luca Pozzato &egrave; divenuta una delle pi&ugrave; stimate nel mondo delle due ruote. Officine GP Design ormai &egrave; una vera e propria boutique per gli appassionati che non vende solo moto: le fabbrica.  In omaggio a Batman Bat.81 vuol essere un omaggio all&rsquo;uomo pipistrello - eroe dei fumetti della DC Comics - e a lui si rifanno le atmosfere e il design che hanno accompagnato il team di Officine GP Design a scelte particolari per quanto riguarda soprattutto la verniciatura e il retrotreno. La personalizzazione &egrave; stata concordata con il proprietario, che desiderava personalizzare la propria Can Am Spyder F3 per non passare inosservato, senza per&ograve; modificare motore e geometrie per mantenere l&rsquo;omologazione. Il team di Luca Pozzato ha lavorato sull&rsquo;estetica e sulla verniciatura. Per quanto riguarda la parte estetica, ha optato per snellire il retrotreno cambiando le frecce, sostituite Rizoma a LED omologate e con accensione sequenziale. E&rsquo; stato alleggerito il telaio posteriore dotandolo anche di una nuova sella in pelle nera con dettagli laterali scamosciati e cuciture a vista color bronzo fornita dal nostro partner Foglizzo 1921. Un colore ipnotico Per la colorazione, in omaggio al supereroe della DC Comics, l&rsquo;abbinamento cromatico ha visto un ipnotico bronzo texturizzato metallizzato che ne sottolinea il carattere unico, accostato a un coinvolgente grigio metallizzato con finitura semilucida utilizzato anche per esaltare il design dei cerchi. La consueta cura dei dettagli &egrave; evidenziata anche dai piccoli particolari come i loghi realizzati con la tecnica della fresa: i due laterali con il simbolo di Officine GP Design, e quello centrale sul cofano con in evidenza il nome, Bat.81, e la silhouette di un pipistrello, giusto per sottolineare che niente &egrave; lasciato al caso. &nbsp;&ldquo;Tutti veniamo dal passato, viviamo il presente e guardiamo al futuro, ma la sfida &egrave; intersecare i tre spazi temporali innovando, sempre, andando oltre, e mettendosi in gioco ogni volta&rdquo;, &egrave; la filosofia alla base di ogni personalizzazione di Luca Pozzato. Suzuki GT380, la caf&eacute; racer anni '70 incontra la tecnologia&nbsp; &nbsp;       

La nuova special dell&rsquo;atelier torinese si basa sul tre ruote: verniciata in bronzo metallizzato, &egrave; un omaggio all&rsquo;uomo pipistrello dei fumetti

Officine GP Design trasforma una Can-Am nella Bat.81

La nuova special dell’atelier torinese si basa sul tre ruote: verniciata in bronzo metallizzato, è un omaggio all’uomo pipistrello dei fumetti  

Officine GP Design trasforma una Can-Am nella Bat.81 - FOTO

        Vi abbiamo appena parlato dell&rsquo;ufficialit&agrave; sulla proroga della scadenza della revisione moto al 31 ottobre 2020, contenuta nel comma 4 dell&rsquo;articolo 92 del Decreto Cura Italia. Tra le novit&agrave; per questa grave situazione ci sono anche i nuovi orari di apertura degli esercizi commerciali, come i meccanici e le officine. La speranza &egrave; che il lavoro perso in questi mesi, possa essere recuperato a ottobre, con le tante operazioni di revisione da fare. Ma veniamo agli orari. ANCMA: #Iorestoacasa, oppure muovetevi su due ruote! Le regole da seguire Nell&rsquo;ordinanza si impone ai gestori delle officine (e pi&ugrave; in generale ai gestori di tutte le attivit&agrave; commerciali) di fare in modo che la clientela non si affolli all&rsquo;interno dell&rsquo;esercizio, di garantire gli spazi interpersonali (almeno un metro) e di provvedere a sanificare e disinfettare il luogo di lavoro. Per chi non rispetta le norme, scatta la sanzione. Dopo queste premesse necessarie, si legge nell&rsquo;ordinanza: &ldquo;Questi i nuovi orari di apertura al pubblico previsti dal provvedimento: dal luned&igrave; al sabato: apertura alle ore 8.30 e chiusura obbligatoria di tutti gli esercizi commerciali entro le ore 19.00; la domenica: chiusura obbligatoria di tutti gli esercizi commerciali entro le ore 15.00&rdquo;. Prendere nota, dunque, per eventuali imprevisti al proprio scooter o moto. E armarsi di pazienza: &egrave; vero che le ore di lavoro si sono ridotte, ma meccanici e officine continuano a garantire i loro servizi. "Nelle difficolt&agrave; si vede la vera forza": il messaggio di Alex Zanardi       

L'ordinanza che regola gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali stabilisce dal luned&igrave; al sabato dalle 8.30 alle 19, la domenica stop alle 15

Coronavirus, nuovi orari officine e meccanici

Alla Fiera di Verona, presso lo stand Honda, si pu&ograve; ammirare la X-Mutant C5, la nuova creatura dell&#39;atelier torinese: una moto ricavata da un X-ADV

X-Mutant C5 by Officine GP Design - LE FOTO

Luca Pozzato, il Daydreamer dell&rsquo;atelier torinese, ha portato a MBE la sua nuova creazione: X-Mutant C5. Una mutazione. Questa&nbsp;&egrave; la parola chiave capace di raccontare la nuova special realizzata da Officine GP Design, che ha voluto trasformare uno scooter in una moto.  Figlio d&rsquo;arte, cresciuto nella concessionaria di famiglia di Torino, Luca Pozzato &egrave; partito da una Honda X-ADV, scooter crossover rivoluzionario lanciato dalla Casa giapponese, che ha rappresentato una base di partenza gi&agrave; atipica, ma interessante.    LA CLASSE DEI MUTANTI - Con un nome ispirato al fantastico mondo della Marvel, la Officine GP Design X-Mutant C5 &ndash; dove C5 equivale alla quinta classe dei mutanti, la pi&ugrave; potente e rara &ndash; stupisce al primo sguardo.  Il concetto &egrave; futuristico: cambiare le forme e l&rsquo;essenza di uno scooter, per trasformarlo in una moto, &egrave; stato un compito difficile.  Secondo Luca Pozzato e il suo socio Italo Santilli, &egrave; il momento di &ldquo;ricollegarsi a quella voglia di rompere gli schemi che Honda ha sempre dimostrato di possedere, a volte presentando concetti avveniristici, che in seguito hanno dettato le tendenze del mercato moto&rdquo;. La X-Mutant C5 si pone questo stesso obiettivo, attraverso alcuni partner d&rsquo;eccellenza come Motul, per il quale Luca Pozzato &egrave; ambassador ufficiale.  Come richiesto dalla Casa giapponese la strumentazione non &egrave; stata modificata e nulla del telaio &egrave; stato tagliato. Tutto &egrave; stato costruito e concepito appositamente da Officine GP Design.    COM&rsquo;E&rsquo; FATTA - La struttura della one-off &egrave; in alluminio, interamente battuta a mano, la colorazione dominante texturizzata &egrave; basata sulle tonalit&agrave; del grigio, con le parti estreme pi&ugrave; scure e bande nere e rosse che enfatizzano le diverse sezioni della carrozzeria.  La 750cc di Honda, ripensata in X-Mutant C5 da Luca, propone un design fatto di forme che si sviluppano su assi lineari, molto squadrate, per un risultato moderno e spigoloso. I gruppi ottici utilizzano tecnologia Full LED, con il posteriore che si sviluppa lungo tutto il codone, dalla parte superiore alla inferiore, mentre il faro anteriore riprende la &ldquo;O&rdquo; del logo di Officine GP Design.  Nella vista anteriore il cupolino mostra due ali ispirate alle Honda che corrono nel campionato MotoGP, mentre, scorrendo verso la parte posteriore, si trovano i due semimanubri con piastre ricavate dal pieno.  Al centro domina la sella monoposto nera, sviluppata in 3D da Foglizzo Leather, sotto la quale si sviluppa lo Scarico SC Project, con collettori e terminale realizzato ad hoc, sul quale &egrave; inciso il logo Officine GP Design. I cerchi in lega da 17&rdquo; sono stati realizzati dalla OZ per la X-Mutant C5, mentre Lightech ha fornito pedane, specchi, paraleve, tendicatena e paracatena posteriore. 

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