Le moto più costose da riparare, quali sono e perché

Le moto più costose da riparare, quali sono e perché

Una ricerca francese, che sembrerebbe l’unica di questo genere a livello globale, mette sulla bilancia i costi di riparazione delle varie marche motociclistiche in caso d’incidente

28.09.2023 10:20

L’ente francese Sécurité & Réparation Automobiles (SRA), ha messo a confronto il costo medio delle riparazioni dopo incidente delle varie moto, facendo una suddivisione per marchi e tipologie. Potenzialmente è un qualcosa di estremamente interessante per noi. Perché al momento di scegliere l’acquisto di una moto possiamo valutare anche se questa sarà più o meno costosa in termini di ricambi e riparazioni. E c’è un altro risvolto non da meno: mettere nero su bianco una graduatoria come questa potrebbe spingere le assicurazioni a differenziare maggiormente le tariffe, penalizzando chi fa spendere loro di più.

La classifica delle moto più costose da riparare

Vi state chiedendo quale sia la casa più costosa? Prima che scorriate in fondo per leggere tutte le schede, vi anticipiamo che la risposta è Harley-Davidson, che posto 100 il costo medio, si posiziona a quota 139,6%. Subito dietro due case (Aprilia e Ducati) per le quali però la percentuale di veicoli presa a riferimento è troppo bassa per considerare la media attendibile. Quindi la BMW (117) e la Triumph (101,2). In mezzo ci sarebbe ancora la KTM, ma pure in questo caso è troppo poco rappresentata per considerare attendibile il dato.

Tutte le altre case sono sotto la media, più economiche. In particolare, Honda (94,4), Kawasaki (88,6), Yamaha (87,6) e Suzuki (78,5).

Da Harley alle Case giapponesi: cosa cambia?

La classifica dei costi di riparazione per marche vede svettare l'Harley-Davidson. Tutte più economiche della media le marche giapponesi, insieme alla Moto Guzzi. Sul lato sinistro la percentuale di perizie assicurative fatte per marca.

Ci scappa un ragionamento. Harley è specializzata su un prodotto molto originale e poco standardizzato. Pochi pezzi, magari anche molto curati nell’estetica. Ovviamente questo fa salire i costi. Diversamente i giapponesi, che sono per loro natura molto generalisti, riescono ad avere una superiore razionalizzazione nell’uso dei componenti, utilizzando la stessa parte per più modelli.

Un’altra cosa che ci ha colpito è come, scorrendo le varie schede, in Francia torni sempre una supremazia commerciale delle marche più economiche: vendono di più. Insomma, casuale o meno che sia, i motociclisti d’Oltralpe sembrerebbero premiare i marchi meno costosi sul prezzo delle riparazioni. E le case giapponesi sono quasi sempre sotto il costo medio.

Discorso diverso per gli scooter, dove proprio i giapponesi divengono all’improvviso fra i più cari. Quello degli scooter è però un segmento particolare, che vende forte solamente in Italia e Spagna. Diviene allora più difficile attivare quelle economie di scala che per le aziende nipponiche sono abituali nel caso delle moto. E la scheda relativa agli scooter mostra anche quanto concorra ai costi la determinazione del costo dei ricambi e quanto invece la manodopera, di cui abbiamo parlato poco sin qui. Perché c’è solo in questa scheda, ma che in realtà è assai importante: un mezzo sul quale si mettono le mani con difficoltà, alla fine costa di più in manutenzione.

La voce dell’SRA


Rodolphe Pouvreau è il direttore della SRA

Per saperne di più abbiamo contattato la SRA: ci ha risposto Rodolphe Pouvreau, il suo direttore, con il quale abbiamo poi organizzato una lunga chiacchierata in videocall. Ve la riproponiamo sintetizzata.

Iniziamo presentando Sécurité & Réparation Automobiles (SRA), che sicuramente in Italia non è conosciuta?

SRA è un organismo professionale senza fine di lucro. Siamo finanziati da 76 aderenti, assicuratori che coprono i rischi legati all’utilizzazione dei veicoli a motore terrestri. Tutte le compagnie d’assicurazione che offrono polizze per auto e moto aderiscono a noi. Che non avendo fine di lucro non dobbiamo fare business, non stacchiamo fatture a fine anno. Il nostro bilancio è sempre in pari”.

Per le auto facciamo questa ricerca tutti gli anni, con marche, segmenti e addirittura modelli. I dati sui singoli modelli li aggiorniamo annualmente, mentre i dati più generici su marche e segmenti li aggiorniamo ogni trimestre”.

Un’altra cosa che facciamo è fornire delle basi dati alle assicurazioni. Prendiamo le fiche d’omologazione dei veicoli, le fiche tecniche e le fiche di tutte le versioni dei veicoli. Elaborando i dati forniamo alle assicurazioni gli strumenti per identificare con certezza ogni modello (marca, versione…); informazioni fondamentali per calcolare il premio. Loro poi raggruppano i veicoli per classi in funzione del costo d’acquisto dei veicoli, delle loro prestazioni, dei costi di riparazione”.

Ecco, il grosso del lavoro di SRA è proprio questo: costituire e tenere aggiornate queste basi dati, che contano più o meno 180mila veicoli. In Francia sono 132mila auto, 14mila mezzi a due ruote, 42mila camper, 2mila e 500 microcar e 1200 monopattini. Perché oltre alle auto non facciamo solo le moto”.

Come è venuta l’idea di questa ricerca sulle moto e quali ne sono le finalità?

Siamo appassionati anche di moto noi. Consideri che facciamo già sia la classificazione degli antifurto motociclistici con test in laboratorio che degli airbag da moto. Quindi, ci siamo detti, perché non fare anche le due ruote? Ed ecco questa prima edizione relativa ai dati del 2022, con una suddivisione per marche e segmenti. E inizieremo ad aggiornarla annualmente, come già facciamo per le auto”.

Come avete reperito i dati?

In Francia ci sono molte agenzie specializzate in perizie. Noi abbiamo una convenzione con la Federazione Francese dei Periti automobilistici (FFPA) e con la BCA, che di suo copre il 30% del totale delle perizie auto in Francia. Riceviamo dunque tutte le perizie a seguito di incidente, circa 4 milioni l’anno”.

I dati utilizzati sono quindi solo quelli relativi agli incidenti, sia in caso di collisione con altri veicoli sia in caso di incidente autonomo del motociclista. Mancano dalla nostra ricerca i furti, gli incendi, gli atti vandalici. Si parla comunque di oltre 35mila sinistri in un anno. E abbiamo volutamente scelto di lavorare sui veicoli di cilindrata superiore ai 125 cc, perché al di sotto di questo limite sono diversi sia gli utilizzatori delle due ruote che i modi di utilizzazione”.

Come hanno reagito le aziende moto alla pubblicazione di questi dati?

Con i costruttori auto facciamo più incontri nell’arco dell’anno e c’è totale collaborazione. Per le moto questa è la prima uscita e non abbiamo ancora delle eco, non ci sono ancora arrivati riscontri. Per ora questa ricerca è stata ripresa da 3-4 riviste francesi - anche da In Moto! -”.

Farete anche per le moto una ricerca modello per modello?

A oggi non è possibile. Riusciamo a farla per le auto che sono un settore numericamente più importante, per il quale è più facile avere dati. Sotto i 150 pezzi a modello non riusciamo a fare studi, perché la base statistica è troppo esigua. E se si guardano le moto, in alcuni casi, su alcuni modelli abbiamo 15 esemplari rappresentati”.

Le altre schede con i costi di riparazione


I costi di riparazione suddivisi per tipologia di moto. A sinistra ci sono ancora le percentuali di veicoli periziati per tipologia. Nelle schede successive i costi per marche nell'ambito di specifiche categorie

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