        Navigando in rete, non &egrave; troppo raro imbattersi in un ibrido tra moto e auto, come quello realizzato da un appassionato danese, che ha messo in campo conoscenza e artigianalit&agrave; per utilizzare il motore di una Ferrari F355 nella sua due ruote. Com&rsquo;&egrave; fatta  L&rsquo;ingegnoso danese si chiama Birger Hansen e ha deciso di montare il V8 da 3,5 litri e 375 CV della Ferrari F355 non su una moto qualunque, bens&igrave; su una di sua costruzione. Insomma, una due ruote pi&ugrave; unica che mai. Un progetto che forse far&agrave; storcere il naso ai puristi Ferrari (e non solo), anche se come colore della livrea la scelta &egrave; inevitabilmente ricaduta sul rosso. Dallo stile decisamente cruiser, la moto in questione mostra enormi ruote, una forcella telescopica anteriore, un scarico Akrapovic aftermarket e una grande ventola laterale sulla parte posteriore. Il progetto, in realt&agrave;, non &egrave; attuale: &egrave; stato completato nel 2019 ma il video che lo racconta ha iniziato a circolare in rete solo di recente. Nel filmato, Hansen parla di come ha costruito la sua moto, un lavoro durato otto lunghi anni, e della decisione di utilizzare il motore Ferrari (acquistato a prescindere, anche prima di sapere che direzione avrebbe preso il suo progetto). Oltre al rosso intenso, scelto per vestire la moto, ci sono finiture cromate su alcuni elementi, che donano un aspetto vintage. Per chi fosse interessato, sia pronto a restare deluso: la moto non &egrave; vendita.  MERCATO MOTO: UN 2023 A BOMBA!       

Un ingegnoso e appassionato danese acquista il propulsore di una F355 decidendo che sarebbe stato il cuore della sua cruiser: un lavoro durato 8 anni

Compra un V8 Ferrari e poi costruisce una moto da zero

        Le drag race. Per alcuni appassionati di motori, non c'&egrave; nulla di pi&ugrave; esaltante. Per altri, sono soltanto dei buoni pretesti per dar vita a uno spettacolo fine a se stesso.Quando per&ograve; si mettono a confronto una moto e un'auto, la platea aumenta, chi per le due e chi per le quattro ruote, tutti vogliono dire la propria. A scatenare i giudizi degli amanti dell'automotive, una gara di velocit&agrave; pubblicata dal canale YouTube di Bike World che ha messo a confronto una BMW M 1000 RR e una Ferrari SF90 Stradale. BMW M 1000 RR 2023: LA NOVIT&Agrave; PER IL RISCATTO IN SBK Dati tecnici a confronto Parliamo di dati tecnici. La M 1000 RR monta un quattro cilindri da 999 cc, 212 cv e 113 Nm di coppia. L'ampio uso della fibra di carbonio, la centralizzazione delle masse e il peso di 192 kg favoriscono ulteriormente le prestazioni. La Ferrari SF90 Stradale (prima ibrida della Casa di Maranello) monta invece un V8 biturbo da 4 litri affiancato da tre motori elettrici, per un totale di 1.000 cv e 800 Nm di coppia. Il peso a vuoto &egrave; di 1.570 kg. Specifichiamo inoltre che la SF90 Stradale &egrave; la Ferrari pi&ugrave; potente e veloce mai realizzata. Anche se la M 1000 RR &egrave; certamente una moto impressionante dal punto di vista della performance. BMW vs Ferrari: il video La gara in questione &egrave; divisa in due parti: partenza da fermo per un quarto di miglio (400 metri) e partenza a velocit&agrave; concordata. Ovviamente, i risultati variano a seconda di chi guida. Nel caso della BMW, si tratta dell'ex pilota Chris Northover, che si &egrave; comportato egregiamente. Secondo voi, chi ha vinto? Cliccate il video di seguito e scopritelo.        

Una drag race ha messo a confronto la supersportiva bavarese contro la supercar da 1.000 cv di Maranello. Chi avr&agrave; vinto in pista?

BMW M 1000 RR: sfida in pista a una Ferrari SF90

        Tra le prime regole di una buona guida c'&egrave; senza dubbio quella di stare sempre concentrati e attenti alla strada. Non &egrave; stato cos&igrave; per uno scooterista in India che mentre si trovava alla guida si &egrave; letteralmente fatto distrarre da auto e moto in transito.&nbsp;Risultato? &Egrave; andato a sbattere su un&rsquo;altra vettura parcheggiata. Tutto in pochi secondi Lo scooterista, secondo quanto ricostruito, stava &ldquo;inseguendo&rdquo; alcune superar, tra cui una Ferrari 812 Superfast, lungo le strade di Bangalore. Il video &egrave; stato fatto e postato da un vlogger (che ha caricato tutto sul suo canale YouTube, Spotter India): si vede il pilota &ldquo;distratto&rdquo; procedere spedito, ma a un certo punto si schianta contro un taxi, parcheggiato sul ciglio della strada. Dal filmato, sebbene l&rsquo;incidente avvenga nel giro di pochissimi secondi, si notano i bolidi sfrecciare (impossibile non riconoscere la Rossa di Maranello) insieme a tanti altri veicoli, in entrambi in sensi di marcia. Infatti, dalla corsia opposta arrivano alcune moto. Si vede poi&nbsp;la testa dell&rsquo;uomo che si gira di lato: ed &egrave; l&igrave; che questi si dimentica completamente di essere a bordo di un mezzo che sta avanzando. Come finisce, gi&agrave; lo sapete. Per fortuna, lo scooterista non ha riportato ferite gravi (e per fortuna indossava il casco). Non sappiamo per&ograve; quanto i due veicoli (lo scooter e il taxi) siano stati danneggiati.  LE AUTO A GUIDA AUTONOMA? UN PERICOLO PER I MOTOCICLISTI       

In India, un uomo alla guida si &egrave; fatto distrarre da alcune moto in transito sulla corsia opposta, l'epilogo &egrave; grave ma non gravissimo

Scooterista distratto si schianta contro un taxi: guardava le moto...

        Si chiamer&agrave; &ldquo;Two Stroke&rdquo;, &ldquo;Due Tempi&rdquo; appunto e se l&rsquo;originalit&agrave; pare non essere il punto di forza di Langen (almeno per i nomi), la start-up tecnologica &egrave; decisa a tirar fuori dal suo cilindro una nuova due tempi con motore da 250 cc che ha acquistato da Vins.&nbsp; CFMOTO: IN DIRITTURA DI ARRIVO LA PICCOLA SPORTIVA 450SR&nbsp; "La pi&ugrave; pulita di sempre"  Langen Two Stroke si presenta come una classica caf&eacute; racer, il cui piatto forte &egrave; naturalmente la motorizzazione: un V2 da 90&deg; e 249,5cc con alberi motore controrotanti e sistema di iniezione, per una potenza da 75 cv a 11.500 giri/min e 45 Nm di coppia. La Casa di Manchester dichiara una velocit&agrave; massima di 225 km/h.  I motori in questione, come ammesso da Christofer Ratcliffe, numero uno di Langen, sono realizzati da ex ingegneri Ferrari in Italia (e gi&agrave; responsabili del progetto Vins). &ldquo;Il motore &egrave; un bicilindrico a V che abbiamo sviluppato per la strada - dichiara Ratcliffe - nello sviluppo abbiamo lavorato sulla mappatura di iniezione, sul controllo dell&rsquo;acceleratore e sul raffreddamento per renderlo pi&ugrave; affidabile. &Egrave; la prima moto a due tempi a soddisfare le attuali norme sulle emissioni da molti anni a questa parte. &Egrave; la pi&ugrave; pulita di sempre. La sua efficienza nasce dal fatto che l&rsquo;olio viene direttamente iniettato in camera di manovella, solo dove &egrave; necessario&rdquo;.&nbsp; I componenti della Two Stroke provengono da una catena di fornitura britannica, mentre dalla tecnologia aerospaziale e dalla Formula 1 proviene l&rsquo;idea di utilizzare pannelli di carbonio intorno al telaio in alluminio. La moto pesa solo 120 chilogrammi, monta un motore da 76 cavalli e sar&agrave; venduta in edizione limitata di 100 esemplari al prezzo di circa 32mila euro.&nbsp; ROYAL ENFIELD: INIZIATI I TEST SU STRADA PER LA SHOTGUN 650&nbsp; &nbsp;       

La start-up britannica realizzer&agrave; una cafe racer grazie alle menti di ex ingegneri del Cavallino, con materiali provenienti dalla Formula 1 e dall'ingegneria aerospaziale

Langen, il progetto "Two Stroke" ridona nuova vita al 2 Tempi

Velocit&agrave; su due e quattro ruote. Il mese scorso Toprak Razgatlioglu, Campione 2021 SBK in sella alla Yamaha R1, e Kenan Sofuoglu pluri vincitore del Mondiale SS con la Kawasaki Ninja ZX-6R (e gi&agrave; protagonista in passato di un record con la Kawasaki H2)&nbsp; si sono &quot;sfidati&quot; a colpi di Km/h sui 2000 metri del rettilineo del Canakkale 1915, il ponte sui Dardanelli che collega Gallipoli e Lapseki nell&#39;Anatolia che vanta una lunghezza totale di circa 5.000 metri.  &nbsp;SFIDA &quot;TURBO&quot;  La gara-evento si &egrave; svolta con protagoniste, oltre ai due campioni, due belve di razza: la &quot;Supercharged&quot; Kawasaki Ninja H2R da 310 CV, nelle&nbsp;mani di Sofuoglu, e una Ferrari SF90, guidata da Toprak, una Rossa ibrido plug-in dotata di V8 Turbo da 1000 CV.  Per scoprire come &egrave; finita la sfida vi rimandiamo al video   

Le due stelle turche del motociclismo si sono sfidate sul ponte sospeso pi&ugrave; lungo del mondo in sella&nbsp;ed alla guida di due veri &quot;mostri&quot;. Chi avr&agrave; avuto la meglio?

Kawasaki H2R Vs Ferrari SF90: sfida tra Sofuoglu e Ratzgatlioglu sul Canakkale 1915

Cagiva Ferrari F4, questo il nome del prototipo che Claudio Castiglioni (patron negli anni &#39;90 del gruppo che comprendeva Cagiva e Ducati) voleva realizzare in collaborazione con il Cavallino Rampante. Una moto rivoluzionaria che, nelle intenzioni di Castiglioni, avrebbe dovuto competere in pista e diventare anche una due ruote stradale tra le pi&ugrave; belle di sempre. Un sogno ambizioso che per&ograve; si infranse. Di quel progetto, oggi, non resta che un unico esemplare-prototipo esposto al Museo MV Agusta.  Il progetto Cagiva-Ferrari  Il prototipo della Cagiva Ferrari F4 aveva la carena della Cagiva C594 in gara nel Motomondiale di quegli anni e parti derivate da altri modelli del marchio. Il faro proveniva da una Cagiva Canyon, gli specchietti retrovisori dalla Cagiva Mito e la strumentazione LCD dalla Cagiva 500.    Il motore venne realizzato dagli ingegneri Ferrari: un 4 cilindri in linea da 750 cc, valvole radiali, cambio estraibile e distribuzione a catena posizionata centralmente;&nbsp;un vero e proprio propulsore da corsa che avrebbe dato il nome alla moto stessa, con la F ad indicanre appunto l&#39;origine Ferrari e 4 come il numero dei cilindri.    I test su pista e la fine del &ldquo;sogno&rdquo;  La notizia della nascita di una moto realizzata da Cagiva-Ferrari venne seguita con interesse dalla stampa internazionale e si diffuse anche la voce di una possibile intenzione della Ferrari di inserire la moto tra i prodotti ufficiali del marchio. Fu il circuito del Mugello ad ospitare il primo test su pista della F4 coi tester Cagiva e Pierfrancesco Chili. I giri di quel muletto furono un&#39;illusione.  Il giudizio di Pierfrancesco Chili sul prototipo con motore Ferrari, dopo il breve test al Mugello, fu drastico. Bocci&ograve; il propulsore, che poi in effetti sarebbe stato rifatto. Sulle pagine di Motosprint dichiarava: &quot;In basso non aveva niente, la coppia era tutta in alto e arrivava di colpo. L&rsquo;inizio era sbagliato. La ciclistica non era male ma per metterla in crisi ci vuole un motore che spinga, e che prenda nel momento giusto. Direi che la moto... non era ancora moto, ma feci soltanto un paio di giri (in realt&agrave; sette, ndr). Insistere a quello stadio di sviluppo non avrebbe avuto senso&quot;.    &nbsp;  Il sogno di Castiglioni si infranse per il sopraggiungere di alcune difficolt&agrave; contingenti dovute ai possibili problemi di bilancio di Cagiva che, gi&agrave; impegnata in investimenti importanti per il Motomondiale, non avrebbe potuto sostenere adeguatamente i costi di produzione della moto. Al contempo, anche la Ferrari decise di ritirarsi in quanto non soddisfatta dalle performance del motore in fase di test con il timore ulteriore di un possibile investimento sbagliato che avrebbe potuto minare il prestigio del marchio. Sarebbe dovuta essere una Cagiva&nbsp;poi, su pressione di Massimo Tamburini, Castiglioni aveva voluto anche i fuochi artificiali acquistando il marchio MV Agusta.&nbsp;  La MV Agusta F4  Il prototipo della Ferrari-Cagiva F4 torn&ograve; d&#39;attualit&agrave; con l&#39;acquisto da parte di Cagiva di MV Agusta.&nbsp;Lo stesso Tamburini, incaricato da Castiglioni di progettare il design della F4, convert&igrave; quel progetto nella MV Agusta F4. La moto, presentata nel 1997 a Eicma, rispetto alla precedente perse qualsiasi familiarit&agrave; con Ferrari nel motore ma era dotato di tecnologie e design all&#39;avanguardia con 126 CV a 12.500 g/min, per una coppia di 72 Nm a 10.500 g/min.    Sotto le carene, venne posizionato un telaio a struttura mista a traliccio imbullonato a piastre di alluminio nella zona di attacco del forcellone (monobraccio),&nbsp;mentre lo scarico terminava con l&#39;originalissimo design a canne d&#39;organo con&nbsp;quattro uscite&nbsp;poste sotto il doppio faro. Una moto innovativa nella tecnica e nel design che contribu&igrave; al deciso rilancio del marchio di Schiranna e che venne riconosciuta come &quot;La moto pi&ugrave; bella del mondo&quot;.  Moto da nababbi: ecco quali sono le pi&ugrave; costose 

Progetto voluto&nbsp;da Claudio Castiglioni, coinvolse&nbsp;anche la Ferrari. Si infranse dopo i primi test su pista, ma dalle ceneri arriv&ograve; la MV Agusta F4: la moto pi&ugrave; bella del mondo

Rewind, Cagiva - Ferrari F4: un sogno a luci Rosse

        Una Harley-Davidson con il logo Ferrari sulla carrozzeria. No, non si tratta di una moto nata da un'eventuale collaborazione tra la Casa di Milwaukee e il marchio di Maranello: semmai l'omaggio che l'officina tedesca X-Trem Custombikes ha pensato in onore di Sergio Scaglietti, storico designer Ferrari (sua la 250 Testa Rossa degli anni '50) scomparso nel 2011. Un tributo che ha preso le forme di Harley-Davidson Night Rod Special VRSCDX, o meglio, la "625 Scaglietti".  IL LAVORO DEL CUSTOMIZER Di base, una Night Rod del 2008. Profondamente modificata, tuttavia. A partire dal Cavallino Rampante presente su molte componenti, e dalla scritta "625 Scaglietti" sul serbatoio - il numero si riferisce alla cubatura di uno dei due cilindri del twin Harley -. X-Trem Custombikes ha modificato la ciclistica inserendo un forcellone monobraccio con ammortizzatore centrale, la forcella Grand Prix, il manubrio a V con monopole personalizzate Black Diamond, parafango anteriore, specchietti con frecce integrate, un nuovo gruppo ottico nella parte posteriore e il portatarga. Cambia anche l'impianto dischi freno, ora con pinze a 4 pistoncini sia davanti che dietro, e i cerchi, che misurano 18", con pneumatici Metzeler Marathon. POTENZA E PREZZO Cambia anche la potenza della moto, che sale a 132 cavalli (99 kW) grazie alla nuova centralina Fuelpak di Vance &amp; Hines e al filtro aria K &amp; N. L'aumento dei cavalli, di conseguenza, ha portato all'installazione di un nuovo impianto di scarico 2 in 1 con inedito terminale della Arrow. Il prezzo? Necessariamente elevato: 60.000 euro. Ma di certo non si tratta di una Night Rod qualunque. Harley-Davidson Stratocycle: la moto di Evel Knievel va all'asta       

La special &egrave; stata realizzata dall'officina tedesca X-Trem Custombikes come tributo al designer della Casa di Maranello, scomparso nel 2011. Ecco le sue caratteristiche

Night Rod "625 Scaglietti", l'Harley-Davidson che omaggia Ferrari

L'officina tedesca trasforma il modello di Milwaukee in un omaggio al designer Ferrari Sergio Scaglietti, scomparso nel 2011. Grazie alle modifiche, la potenza sale a 132 cv, mentre il logo del Cavallino Rampante è inserito in molte componenti

Harley-Davidson Night Rod "625 Scaglietti" by X-Trem Custombikes

Dall&#39;unione di due marchi storici del motorismo italiano nacque un prototipo di moto con motore 4 cilindri in linea, destinato a diventare la pi&ugrave; bella moto del mondo. E poi lo divent&ograve;: da qui nacque la MV Agusta F4

Cagiva - Ferrari F4: un sogno tutto "Rosso" FOTO

Quattro o due ruote, talento e passione non cambiano. Forse il discorso non vale per tutti, ma sicuramente &egrave; una descrizione che dipinge molto bene Charles Leclerc. Il giovane pilota Ferrari, che in questa stagione &egrave; stato consacrato tra i grandi del paddock, si &egrave; appena regalato un intrigante gioiello a due ruote.  INSTAGRAM - Il ferrarista &egrave; un grande appassionato di special e dei preparatori francesi Bad Winners. Al giovane monegasco &egrave; bastato scrivere un messaggio sul profilo Instagram dell&rsquo;officina per esprimere il desiderio di un modello firmato e ispirato ad una moto gi&agrave; realizzata in passato da Bad Winners, la Apex con base Yamaha FZS600 Fazer. Naturale lo stupore dei customizer quando hanno scoperto il mittente del messaggio.   DETTAGLI - Le richieste di Leclerc sono state precise e l&rsquo;officina si &egrave; messa all&rsquo;opera per preparare la special: la base &egrave; quella di una Husqvarna Vitpilen 701, esteticamente si ispira allo stile di Kiska. Esempio chiaro &egrave; il gruppo ottico anteriore, ripreso dalla KTM 790 Deluxe disegnata proprio dal brand svedese. Su esplicita richiesta del pilota Ferrari, la motocicletta &egrave; leggera grazie alle sovrastrutture e i cerchi in carbonio; il gruppo ottico posteriore &egrave; in plexiglass, la centralina originale &egrave; stata affiancata da un power commander Dynojet, i semi-manubri&nbsp; Renthal e lo scarico in acciaio con terminale SC-Project in carbonio.   POTENZA AUMENTATA - Tutti gli interventi di Bad Winners hanno aumentato la potenza del monocilindrico da 693 cc fino a 85 cavalli. A livello di tecnologia, sulla piastra dello sterzo si colloca uno schermo TFT da 4,3&rsquo;&rsquo; in sostituzione dell&rsquo;originale circolare. ABS e Traction Control restano quelli del modello di partenza.  KIT - Prendendo spunto da questo lavoro, Bad Winners ha creato un kit di personalizzazione per le Husqvarna Vitpilen 701, con quattro livelli per un prezzo che oscilla tra i 14.699 euro e i 20.990 euro, cifre nelle quali la special di Leclerc non &egrave; inclusa. 

Il pilota della Ferrari &egrave; un noto appassionato di moto customizzate e ha richiesto un modello su misura all&#39;officina francese: base Husqvarna Vitpilen 701, leggerissima e con motore da 85 cv

Una Husqvarna by Bad Winners per Charles Leclerc

In occasione del test nei dintorni di Portland, abbiamo potuto sperimentare le doti prestazionali della prima moto elettrica prodotta dalla Casa di Milwaukee. I numeri sono notevoli: da 0 a 100 km/h in soli 3 secondi e una velocit&agrave; di punta limitata a 176 km/h. Il sound? Ascoltatelo in questo video...

Prova di accelerazione Harley-Davidson LiveWire

John Surtees, pilota inglese nato a Tatsfield nel 1934, &egrave; l'unico pilota della storia del motorismo ad aver vinto titoli mondiali sia sulle due che sulle quattro ruote. In questi giorni Surtees ha ricevuto dalla regina Elisabetta II l&rsquo;onorificenza di Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico per il suo apporto nello sport e per l'opera della Fondazione Henry Surtees, realizzata in onore del figlio di John Surtees, che perse la vita a diciotto anni in un incidente di Formula 2 a Brands Hatch, nel 2009. La fondazione fornisce un supporto vitale per coloro che hanno subito lesioni in incidenti.  Dopo essere stato fatto Membro dell'Impero Britannico (MBE) nel 1959 e di Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE) nel 2008, all&rsquo;ottantunenne pilota &egrave; stato ora stato conferita questa importante onorificenza istituita da re Giorgio V nel giugno del 1917.  Al momento dell'annuncio John Surtees ha dichiarato: "Sono ovviamente onorato di ricevere questo ulteriore riconoscimento. Il riconoscimento, per quanto mi riguarda, non solo &egrave; per me ma per il mondo delle due e quattro ruote, lo sport e le squadre con cui ho lavorato. E' un onore anche per tutti coloro che hanno aiutato e sostenuto i nostri sogni, le ambizioni e il lavoro per la Fondazione Henry Surtees".  John Surtees ha dominato i circuiti britannici nel 1954 e nel 1955 prima di iniziare la sua carriera nel campionato del mondo su due ruote vincendo nella 500cc TT dell'Isola di Man e il Campionato del Mondo 500cc per la prima volta. John aveva guidato Triumph, Vincent, REG, NSU e Norton prima di entrare in MV Agusta. Ha vinto 38 Gran Premi.  Mentre continuava la carriera motociclista, nel 1960, ha iniziato a correre anche con le quattro ruote. Partecip&ograve; al gran premio di Monaco con la Lotus dove si ritir&ograve; per problemi meccanici e al Gran Premio di Inghilterra sempre con la Lotus dove arriv&ograve; secondo. Al termine della stagione seguente Enzo Ferrari gli offr&igrave; un posto nella sua scuderia, ma l'inglese rifiut&ograve; non ritenendosi ancora pronto per correre per la casa di Maranello. L'accordo venne comunque siglato alla fine del 1962. Colse la sua prima vittoria di Formula Uno nel Gran Premio al Nurburgring nel 1963 nel suo primo anno in Ferrari e vinse il campionato del mondo nella stagione successiva.  Nel corso della sua carriera sulle quattro ruote partecip&ograve; e vinse anche il campionato CanAm disputato in Nord America.  Fond&ograve; nel 1968 una propria omonima scuderia senza riuscire per&ograve; a conquistare grandi successi.  Fiammetta La Guidara (Nell'immagine in evidenza: John Surtees - Foto di MV Agusta)

Il pilota inglese ha ricevuto dalla regina Elisabetta II il titolo di Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico per il suo apporto nello sport 

John Surtees nominato Comandante dalla Regina

Per partecipare alla prossima edizione del&nbsp;BMW Motorrad Italia si sono candidati oltre 340 rider, ne sono rimasti in 50 e il 5 e 6 ottobre si sono sfidati nella fase finale di selezioni italiane per individuare i 3 membri che andranno a rappresentare l&rsquo;Italia nelle difficili sfide previste nel Sud-est asiatico dal 28 febbraio al 5 marzo 2016. Dopo aver esaminato tutte le candidature, i primi 50 selezionati sono stati riuniti al Castello di Pomino, all&rsquo;interno della tenuta dei Marchesi de&rsquo; Frescobaldi, sede della GS Academy, per misurarsi in una serie di prove di difficolt&agrave; crescente che hanno ridotto via via il gruppo, fino ad arrivare ai 3 vincitori alla fine della seconda giornata. Tutte le fasi delle selezioni sono state gestite, insieme allo staff di BMW Motorrad Italia, dal Direttore Tecnico della BMW GS Academy, il pluridakariano Beppe Gualini e dal giudice Kristian Ghedina. Sono state messe a disposizione dei candidati le BMW R 1200 GS e F 800 GS. Le prove di guida si sono svolte sia su un fettucciato stretto e insidioso, sia su un percorso tecnico composto da salite, discese, curve in contropendenza per valutare le capacit&agrave; tecniche dei partecipanti. Oltre alla guida, &egrave; stata valutata anche l&rsquo;effettiva conoscenza delle parti tecniche della moto: novit&agrave; rispetto alle scorse edizioni, nell&rsquo;ultima prova speciale di quest&rsquo;anno, i partecipanti hanno dovuto riassemblare i pezzi di una moto smontata. Le prove della prima giornata sono state 4 in totale e la giornata si &egrave; conclusa con un test fisico, una vera e propria corsa campestre di circa 5 km, al termine della quale il gruppo &egrave; stato snellito a 20 partecipanti. Nella seconda e ultima giornata i candidati si sono sfidati in un&rsquo;ulteriore prova tecnica di guida e in un test di orientamento lungo le colline intorno al Castello di Pomino. All&rsquo;ora di pranzo &egrave; stato comunicato il nome dei 10 candidati che avrebbero proseguito nell&rsquo;ultima fase. Nel pomeriggio della seconda giornata, gli ultimi 10 selezionati hanno affrontato la prova finale, una &ldquo;group task&rdquo; studiata per verificare le dinamiche all&rsquo;interno di un gruppo, la resistenza sotto stress fisico e le doti di leadership. Al termine delle due giornate di prove, i tre candidati che si sono maggiormente distinti e che hanno staccato il biglietto per il prossimo GS Trophy sono: Mattia Ferrari (22 anni da Scandiano Reggio Emilia), Giovanni Sala (42 anni da Piacenza) e Massimo Doretto (50 anni da Fiorano, Modena). (Nella foto in evidenza: i portacolori italiani ammessi al GS Trophy 2016. Da sinistra: Giovanni Sala, Mattia Ferrari e Massimo Doretto).    

Selezionati i tre piloti che rappresenteranno l&rsquo;Italia nella prossima edizione. Ecco com&rsquo;&egrave; andata e chi sono i tre fortunati

BMW Motorrad GS Trophy

Il saluto ufficiale a Kevin Ferrari, il freestyler che ha perso la vita in una caduta in prova lo scorso 15 gennaiosar&agrave; domenica 18 gennaio alle ore 15.00 a Campogalliano (Modena) nella Chiesa di Sant&rsquo;Orsola.  "Kevin ci vorrebbe avere tutti li, vicino a lui, come quando saltava", commenta il Team Da Boot.  "Tutti sono i benvenuti e chi volesse partecipare in maniera pi&ugrave; rappresentativa potr&agrave; portare la sua moto da cross o qualsiasi altra moto e dargli l&rsquo;arrivederci come lui vorrebbe. E&rsquo; un momento triste per tutti noi, ma noi Kevin, lo vogliamo ricordare come lui voleva essere". Fiammetta La Guidara &nbsp;

Domenica 18 gennaio alle ore 15.00 a Campogalliano, in provincia di Modena, nella Chiesa di Sant&rsquo;Orsola si potr&agrave; dare l'ultimo saluto al freestyler

Il saluto a Kevin Ferrari

Una terribile giornata per il&nbsp;mondo del motociclismo che&nbsp;conta&nbsp;una nuova tragica vittima.   Muore a 24 anni Kevin Ferrari,&nbsp;freestyler italiano nato e cresciuto a Reggio Emilia.  Il giovanissimo pilota si trovava a Monte Carlo con i suoi compagni della DaBoot Italian Crew, per il 39&deg; Festival Internazionale del Circo. L'incidente &egrave; avvenuto la scorsa notte nel corso di&nbsp;un'acrobazia.&nbsp;A dare la notizia un comunicato dell'organizzazione Festival:  "Il Comitato Organizzatore&nbsp;del 39&deg;&nbsp;Festival&nbsp;Internazionale&nbsp;del Circo di&nbsp;Monte&nbsp;Carlo&nbsp;annuncia&nbsp;con dolore&nbsp;un drammatico&nbsp;incidente avvenuto&nbsp;di notte,&nbsp;durante l'ultima&nbsp;ripetizione del&nbsp;numero&nbsp;di&nbsp;motociclisti&nbsp;"Flic&nbsp;Flac&nbsp;Moto&nbsp;X".Un&nbsp;motociclista&nbsp;italiano,&nbsp;24enne,&nbsp;ha avuto&nbsp;una caduta&nbsp;fatale&nbsp;alla chiusura di un&nbsp;salto.&nbsp;E'&nbsp;morto&nbsp;all'istante. Questo incidente addolora profondamente il festival e tutta la comunit&agrave; circense.&nbsp;Nessun incidente di questa gravit&agrave; era mai avvenuto dopo la creazione del Festival&nbsp;nel 1974". Kevin Ferrari era molto conosciuto sulle piste da cross per le sue doti e la sua abilit&agrave; e&nbsp;aveva anche&nbsp;rappresentato l'Italia nel Freestyle delle Nazioni.  Giulia Cassinelli    &nbsp;

Un tragico incidente durante un'esibizione costa la vita al giovane freestyler italiano

Lutto per il motociclismo italiano: muore Kevin Ferrari

Presentato ufficialmente il San Carlo Team Italia del Mondiale Moto3 e dell&rsquo;Europeo Superstock 600, con i programmi condivisi dalla Federazione Motociclistica Italiana e da San Carlo per sostenere i giovani talenti del motociclismo tricolore.  Con un palmares di 3 titoli mondiali, 17 europei ed altrettanti successi nei principali campionati italiani, dal 1985 il Team Italia si impegna per far crescere i migliori piloti del panorama nazionale, offrendo loro gli strumenti necessari per maturare nuove competenze nella formazione tecnico-agonistica.  Con Doriano Romboni, che rester&agrave; Direttore Sportivo &ldquo;ad honorem&rdquo; nel cuore, il San Carlo Team Italia continuer&agrave; il percorso intrapreso nel 2013 correndo nel suo nome, nel segno dei suoi insegnamenti. Confermata la responsabilit&agrave; del progetto ad Alfredo Mastropasqua, la compagine si avvale quest&rsquo;anno dell&rsquo;apporto di Virginio Ferrari come Team Manager per la Moto3 e di Carlo Pernat come responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne.  Nel mondiale Moto3, con moto Mahindra, il Team Italia punta su Matteo Ferrari ed Andrea Locatelli. Confermato il programma nell&rsquo;Europeo Superstock 600 con Marco Faccani ed Andrea Tucci in sella alle Kawasaki preparate dal Puccetti Racing e con Cristiano Migliorati in qualit&agrave; di Direttore Sportivo.  La collaborazione tra San Carlo e la FMI ha inoltre reso possibile l&rsquo;impegno nel mondiale Supersport con il &ldquo;San Carlo Puccetti Racing&rdquo; ed una Kawasaki Ninja ZX-6R affidata a Roberto Tamburini.  Prosegue anche il progetto quinquennale (2012-2016) &ldquo;Talenti Azzurri&rdquo;, rivolto alla ricerca ed alla crescita di giovani piloti italiani (8-20 anni) nella velocit&agrave; su pista, attraverso la gestione diretta di campionati, team e piloti. Un percorso sportivo valido ed accessibile per accompagnare i piccoli piloti nella loro crescita, dalle Minimoto sino ad arrivare ai principali campionati motociclistici internazionali.  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;      &nbsp;    &nbsp;        &nbsp;  &nbsp;

Dal 1985 la compagine tricolore punta ad essere un vivaio di giovani campioni

16 risultati per 'ferrara'