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Test Ducati Diavel 1260 S: #SottoEsame

La Diavel è sempre stata una moto difficile da schematizzare. Fin dall’esordio, in Ducati l’hanno immaginata come una mega-Monster, una naked cioè dalle prestazioni sconcertanti e bisogna riconoscerlo: il progetto è riuscito. Non dovessero bastare i nostri gusti personali a testimoniarlo ci pensano i numeri, che raccontano di una moto venduta ben più di quanto sperato. Oggi, 2019, Ducati rilancia, anzi, raddoppia: oltre a importanti modifiche strutturali (prima su tutte il nuovo Testastretta 1260), la nuova Diavel è disponibile anche nella più elitaria versione S, impreziosita da numerosi componenti. Ed è proprio quest’ultima a essere stata oggetto del nostro test: ve la raccontiamo in questo #SottoEsame.

DESIGN – Per una moto dalla personalità così spiccata, le linee della carrozzeria sono senza dubbio un elemento non trascurabile. Ecco perché ai designer è toccato fare gli straordinari: nonostante la somiglianza, tutto è stato oggetto di modifiche. A partire dalle luci, ora tutte a led e, nel caso della S, con tecnologia DRL per il faro anteriore. Le cover del radiatore inoltre integrano gli indicatori di direzione chiamati light blade, lame trasparenti che generano un effetto tridimensionale. I dettagli estetici in cui perdersi sono innumerevoli, tutti realizzati con buona cura. La strumentazione a colori è minuta ma è molto luminosa ed è semplice da consultare. L’enorme pneumatico posteriore è ai limiti dell’oltraggioso. VOTO 8,5

CONTENUTI E DOTAZIONE – Sotto la carenatura succinta pulsa il bicilindrico Testastretta DVT 1260 già visto sulla XDiavel, ma qui in versione da 159 cv a 9.500 giri. A corredo c’è il meglio dell’elettronica: ABS Cornering, Traction Control (8 livelli), Wheelie Control (8 livelli), Power Launch e Cruise Control, tutto grazie alla nuova piattaforma inerziale IMU a 6 assi e regolato dal pilota attraverso i tre canonici Riding Mode. Sulla S sono anche sospensioni Ohlins e il quickshifter bidirezionale. I freni sono Brembo, mentre il telaio è un inedito traliccio in acciaio che ora sfrutta il motore come elemento portante. Tutto questo ha portato quote ciclistiche diverse, a garanzia di una guida più dinamica. Il peso è di 244 kg con il pieno. VOTO 9

POSIZIONE DI GUIDA E COMFORT – Secondo i possessori della precedente Diavel, la posizione di guida era perfetta: motivo per cui sul nuovo modello non è cambiata e noi la confermiamo indovinata. Braccia larghe e distese, busto leggermente inclinato in avanti, gambe piuttosto rannicchiate ma ben centrate. È cambiata invece la sella, più imbottita e dalla sezione aumentata, per offrire più liberta di movimento. Curiosamente il livello di protezione aerodinamica non è male, se paragonato a quello di una classica naked. VOTO 8