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Yamaha MT-09: il lato oscuro della forza

La nuova Yamaha MT-09 non è un semplice aggiornamento della vecchia versione Euro 3, ma un tentativo (riuscito) di unire le caratteristiche di guida della MT-09 prima serie con lo stile “Dark Side of Japan” della MT-10. Il tre cilindri, ora omologato Euro 4, non fa rimpiangere l'unità Euro 3. In sostanza, il propulsore di Iwata rimane un spettacolo e si conferma uno dei migliori motori oggi in commercio. 

SOUND OVATTATO - Certo, il sound adesso è un po' più ovattato, ma c'è sempre tanta spinta, massima prontezza ai comandi dell'acceleratore, tre modalità di funzionamento del ride by wire in grado di accontentare tutte le esigenze e un gran bel traction control, che si può disinserire oppure può essere impostato su due livelli: uno piuttosto invasivo e l'altro in grado di lasciare molta libertà al conducente.

SALTO IN ALTO DELLA CICLISTICA - Le novità più interessanti, però, arrivano dalla ciclistica. Sempre bilanciata, la MT-09 ora mostra un bel compromesso fra agilità e stabilità, con un comportamento reso più equilibrato dalle rinnovate sospensioni, più rigide. Certo, per fare lavorare correttamente l'ammortizzatore bisogna chiudere il registro dell'estensione, mentre la forcella è praticamente perfetta e con le regolazioni standard assicura sostegno, comfort ma soprattutto un gran bel feeling con la ruota anteriore, che si traduce anche in frenate più incisive. 

Sul prossimo numero di In Moto, in edicola dal 20 dicembre, troverete il resoconto completo del test.