di Riccardo Piergentili
SEPANG - Dal 2012 al 2015 la
Kawasaki ZX-10R ha vinto due campionati del mondo
Superbike e si è piazzata due volte sul secondo gradino del podio
iridato. A questo va aggiunto che tutti i
piloti che la guidano vanno forte, dimostrazione del fatto che la
Ninja è nata bene (nel 2011) e cresciuta meglio. Il
2016 è tempo di
rinnovamenti ma non di rivoluzioni, necessarie solo quando bisogna invertire la rotta. Alla
ZX-10R, invece, servivano solo
aggiornamenti mirati, per competere di nuovo con le migliori
supersportive di serie e per fare un ulteriore passo avanti nelle
corse.
IL MOTORE - Nel rinnovato
quadricilindrico in linea di 998 cm3 (ottenuti con 76 mm di alesaggio e 55 mm di corsa), c'è un
albero motore con un
momento d'inerzia ridotto del 20%, che ha permesso di migliorare l'
accelerazione e la
maneggevolezza, anche della moto che corre nel mondiale
Superbike, dove, in futuro, il
regolamento non consentirà più di effettuare importanti alleggerimenti dell'
albero motore di serie. La potenza cresce a
210 CV a 13.000 giri/' (la coppia dichiarata è 11,6 kgm a 11.500 giri/') e per ottenere questo risultato è stata migliorata la
“respirazione” del motore, con l'utilizzo di
valvole di scarico con funghi di maggiori dimensioni (25,5 mm Ø anziché 24,5 mm Ø) e di un
airbox più grande (10 litri invece di 8 litri), e ovviamente con degli
alberi a camme dal profilo più “estremo”.
L'ELETTRONICA - Il cervello della nuova ZX-10R è una
ECU a 32 bit nella quale sono memorizzate
tre mappature: la
full power, la
medium power (che riduce la potenza erogata del 20%) e la
low power (che porta la riduzione della potenza al 40%). Finalmente
Kawasaki ha utilizzato la
piattaforma inerziale, per merito della quale il
controllo di trazione (S-KTRC), che ha
cinque livelli d'intervento anziché tre, taglia potenza in
tempo reale, senza effettuare azioni preventive. Sulla nuova
ZX-10R è anche possibile gestire il
freno motore (KEBC), cambiare le marce senza chiudere il gas in, grazie al
quick shift (il KQS, che nella versione di serie non ha la funzione downshift) e partire come un pilota professionista, per merito del
launch control (KLCM), che permette di sfruttare il massimo della
potenza e della
coppia e addirittura di gestire
tre modalità d'intervento, ciascuna delle quali permette di accelerare da fermo con le
valvole a farfalla completamente aperte.
LA CICLISTICA - Il telaio a doppio trave in alluminio della
Ninja resta una delle più belle
opere d'arte moderna degli ultimi tempi e filosoficamente somiglia ai più evoluti
telai usati sulle moto da
gran premio, sulle quali i
travi laterali molto sottili “abbracciano” gran parte del
motore. La novità più importante riguarda il
cannotto di sterzo, modificato per permettere l'installazione di
boccole attraverso le quali è possibile cambiare sensibilmente le
quote ciclistiche per andare incontro alle esigenze di tutti i
piloti. Le sospensioni sono state sviluppate insieme alla
Showa (che ha seguito lo sviluppo in pista, nel team Superbike). La
forcella pressurizzata è caratterizzata da un sistema che permette di smussare i
picchi di pressione del gas, garantendo un
rendimento costante, sia in staccata, sia in curva. L'
ammortizzatore Showa BFRC è del tipo con gas a bassa pressione, circuito chiuso e pistone cieco, un sistema simile al
TTX della Ohlins, che fornisce l'
ammortizzatore di sterzo elettronico.
I FRENI - L'impianto frenante è made in Italy. Arriva dalla
Brembo ed è composto da
pinze anteriori M50 monoblocco ad attacco radiale,
dischi di 330 mm Ø e tubi freno rivestiti in acciaio inossidabile. Al retrotreno ci sono un
disco di 220 mm Ø e una pinza a singolo pistoncino. L'
ABS, di serie, è di tipo
cornering, ovvero evita il bloccaggio delle ruote anche quando si effettuano
frenate di emergenza in
piega.
IL KIT RACING - Se tutto questo
non dovesse bastare, c'è la possibilità di
spingersi oltre, acquistando un
kit che
Kawasaki ha messo a punto per le
competizioni. Grazie a questo upgrade si può modificare la
regolazione del freno motore marcia per marcia e sfruttare la
funzione downshift (scalare le marce senza utilizzare la frizione). Inoltre, inserendo la
chiave ABS, si può attivare l’ABS solo sull’impianto frenante anteriore oppure
disattivarlo completamente.
Qui potete leggere
come va la nuova
Kawasaki ZX-10R.
Twitter: @Hokutonoken_79